Gli scrittori della porta accanto

Luca Campigotto, fotografo di viaggi e architettura, scrittore per passione

Luca Campigotto, fotografo di viaggi e architettura, scrittore per passione

FotografiA Di Paola Casadei. Luca Campigotto, cacciatore di immagini, fotografo raffinato con un uso scenografico della luce, studioso di letteratura e appassionato di cinema.

Come si legge nella sua biografia, Luca Campigotto è nato a Venezia nel 1962, vive tra Milano e New York.
Si è laureato in storia moderna con una tesi sulla letteratura di viaggio nell'epoca delle grandi scoperte geografiche. Nella sua carriera, si è dedicato alla fotografia di paesaggio e architettura realizzando progetti su Venezia, Roma, Napoli, Londra, New York, Chicago, la strada delle casbah in Marocco, i templi di Angkor, Cile, India, Patagonia, Isola di Pasqua, Islanda, Cina, Yemen, Iran e Lapponia.
Coltiva da sempre l'interesse per la scrittura: alcune immagini e poesie sono state pubblicate nel 2005 sulla rivista letteraria Nuovi Argomenti. Lo ha scelto Enzo Siciliano.
È autore del calendario Epson 2014, intitolato "Scenari" e del calendario GEO-New York 2016.
Sono un fotografo che cerca di scappare dalla realtà costruendosi una via di fuga. Fotografo per me, per raccontarmi un’avventura.
Luca Campigotto

Per anni sceglie la fotografia. Ma la scrittura lo attrae ancora, e nel 2018 esce Disoriente.

Un libro diverso dai soliti cataloghi dove scrive poche righe per accompagnare le immagini: 115 foto e 23 testi scritti nell’arco di trent’anni.
Non è un catalogo fotografico. Un libro. “da comodino”? Un libro di viaggio? Forse. Un libro di immagini da leggere?
Luca Campigotto dichiara (potete ascoltarlo sul suo profilo Instagram lucacampigotto) che per lui scrivere questo libro è stato «faticoso, felice, complicato, catartico per certi aspetti». La falsariga è sempre quella della fotografia. I temi sono quelli del viaggio: paesaggio, lontananza nostalgia, il ricordo. Protagonisti sono ancora i luoghi, luoghi selvaggi deserti, montagne, ghiacciai, luoghi remoti e solitari. Poi città, Venezia, New York e altre, Cina per esempio. È un libro dedicato a riflessioni tipiche del vissuto, dove mette insieme pezzi di esperienze, cercando di assemblare, collegare tutto in una sorta di ricordo coerente.
Disoriente di Luca Campigotto

Disoriente

di Luca Campigotto
Postcart Edizioni
Fotografia
ISBN 978-8898391813
cartaceo 30,00€
Il libro è particolarmente riuscito anche dal punto di vista editoriale, grazie alla resa inaspettata delle fotografie a colori su carta opaca. Molto bella la qualità di stampa, i colori restano brillanti ed è giocato molto bene l’equilibrio tra foto e parole, non c’è sovrapposizione del fotografo o dell’autore.



Luca Campigotto è un artista raffinato, studioso di letteratura di viaggio, appassionato di cinema, cacciatore di immagini.

È un cacciatore di immagini, un creatore di scatti capaci sempre di stupire grazie a un uso particolare, «inventivo e quasi magico» della luce. E la fotografia gli serve per entrare in contatto con una dimensione avventurosa. «I suoi viaggi», si legge, «tra spazi metropolitani notturni immersi nell'illuminazione artificiale e sconfinati scenari desertici dove solo si intuisce la presenza dell’uomo, formano un percorso visivo unico, basato costantemente sulla tensione compositiva dell'inquadratura e l'uso scenografico della luce.»

La sua ricerca, come spiega lui stesso, è divisa in due filoni: uno di visioni legate al paesaggio, e uno di visioni metropolitane notturne che ha invece più a che fare con il cinema. 

Il primo è ispirato alle memorie storiche, alle avventure e alle esplorazioni (vorrei ricordare che uno studio che l’ha affascinato agli inizi era legato a mercanti del ‘400 e del ‘500) e, perché no?, alla letteratura di viaggio. Il secondo è più contemporaneo ed è legato alla sua passione per il cinema, fonte di ispirazione per gli scatti delle città. Racconta di aver visto Blade Runner nell’82 quando l’hanno proiettato di notte a Venezia: «Quando ho guardato quel film non facevo ancora il fotografo, ma ho sentito che la mia idea del vedere era cambiata». Si sentiva, o forse si sente, vicino a quella visione del cinema americano, e da lì ha preso ispirazione sull’uso delle luci di notte, sul controluce, in esterni e interni.



Ama la fotografia dell’800 legata al tema della frontiera, dal West selvaggio al Medio oriente.

Come pure la fotografia americana tra gli anni Settanta e Ottanta (per i conoscitori, indico Robert Adams e Stephen Shore). E il cinema di Ridley Scott, Michael Mann, Scorsese, Coppola.
Ha iniziato con Venetia Obscura a cercare una chiave di lettura diversa per un luogo noto a tutti, ma era con quello che aveva deciso di iniziare a fare il fotografo ed era la sua città di origine.
Al buio, con le foto di grande formato in bianco e nero, la mia città mi ha regalato quella dimensione di avventura di cui la mia ricerca aveva bisogno. Come se fosse una sorta di macchina del tempo. I risultati che ottengo di notte sono più imprevedibili di quelli che potrei ottenere, almeno ai miei occhi, di giorno. La resa dei colori e del bianco e nero non è scontata ed è la stessa ricerca che faccio poi in post produzione e nelle stampe.
Luca Campigotto
Per questo ama lavorare da solo, senza un assistente o uno stampatore, proprio perché vuole essere responsabile fino alla fine di tutto il processo.
I suoi scatti sono potenti e prorompenti, vi suggerisco di visitare il suo sito web o il suo profilo Instagram.

Credits: intervista rilasciata a Mariateresa Cerretelli da Wall Street International; La Repubblica


Paola Casadei
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia.
L'elefante è già in valigia, Lettere Animate Editore.
Malgré-nous. Contro la nostra volontà, traduzione, Ensemble Edizioni.
Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo, traduzione, Cartabianca Editore.
Les fivettes, traduzione, Einaudi.


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