Gli scrittori della porta accanto

Scrittori: intervista a Roberto Donini

Scrittori: intervista a Roberto Donini

Caffè letterario A cura di Silvia Pattarini. Intervista a Roberto Donini, in tutti gli store online con Una Spada tra Luce ed Oscurità (StreetLib): «Quando scrivo trasmetto quello che sono».


Diamo il benvenuto a Roberto Donini. Grazie per avere scelto il nostro web magazine culturale Gli Scrittori della Porta Accanto – Non solo libri.  Entriamo subito nel vivo di questa intervista. Per scrivere un libro è necessario avere una storia da raccontare: qual è stata quell’alchimia, quella scintilla interiore che ti ha spinto a scrivere Una Spada tra Luce ed Oscurità?

In realtà mi è sempre piaciuto scrivere. Quando ero adolescente ho tenuto a lungo un diario, dove sfogavo le mie emozioni, e ragionavo sulle problematiche tipiche di quell’età. Superata questa fase, il romanzo è nata come una cosa personale, non destinata inizialmente alla pubblicazione. Sono stato da sempre appassionato di storie fantasy, in parte televisive, ma anche scritte. La domanda che mi sono posto è stata: vediamo se sono capace? Sono in grado di convogliare le mie fantasie, unite alle mie emozioni ed ai miei pensieri di tutti i giorni, in una storia compiuta? È nata quindi come una sfida con me stesso, nulla di più. Poi, una volta resomi conto che mi piaceva, il passo più difficile è stato consegnare l’opera al pubblico, uscire “allo scoperto”, come si suol dire, soprattutto con chi mi conosceva. Si sa, una cosa è inventarsi storie di draghi e guerrieri nella propria testa, una cosa è andarlo a raccontare in giro e sponsorizzarlo. Chi ti conosce in un certo modo potrebbe pensare che forse non sei la persona che immaginava, o che magari non ti conosceva a fondo.

«Quando scrivo trasmetto quello che sono.»
Roberto Donini

Una Spada tra Luce ed Oscurità: perché hai scelto proprio questo titolo?

Avevo anche pensato di dedicare il titolo al nome del protagonista principale, Aron (che poi dà il nome all’intera saga, Le Cronache di Aron) ma, per questo primo romanzo, che inizialmente era nato come auto-conclusivo, e non parte di una trilogia, ho sentito il desiderio di rimanere su un titolo più impersonale, per così dire. Non ho voluto legare il libro ad un personaggio principale (anche se Aron ne è l’indiscusso protagonista, senza nulla togliere ad importanti personaggi secondari), ma lasciarlo piuttosto legato ad un’idea, ad un principio, appunto il rapporto che c’è tra luce e oscurità. Ad ispirarmi questo titolo, sicuramente, ha contribuito l’ideogramma del Tao, e tutto il discorso dell’equilibrio fra luce e oscurità a cui rimanda.

Roberto Donini ci riveli qualche indiscrezione sulla trama, così da farci addentrare meglio nel contesto?

Certamente. Intanto vorrei evidenziare che non è il classico romanzo in cui gli eroi sono eroi, e i cattivi sono cattivi, per intenderci. In realtà i personaggi, ed il protagonista in particolare, sono personalità frastagliate, che devono fare i conti in continuazione con quella parte che, se non vogliamo chiamare malvagia, comunque adorano di meno, per non dire che a fatica tollerano. Penso che sia il problema che riguarda un po’ tutti noi, in particolare il mondo occidentale. Così presi dalla vita frenetica di tutti i giorni, mettiamo da parte ciò che non ci piace, o peggio ancora tentiamo di soffocarlo, invece di provare a capirlo. Ma tutto, prima o poi, ci presenta il conto. Ed è così anche per Aron. Rifiutando a priori le proprie debolezze, perché non le ritiene degne di un guerriero a cui è stato affidato un compito importante come il suo, finirà per dare a questa parte in ombra un potere sempre maggiore, con cui dovrà fare i conti, e prima di tutto comprenderlo.
Una Spada tra Luce ed Oscurità di Roberto Donini

Una Spada tra Luce ed Oscurità

di Roberto Donini
StreetLib
Fantasy
ISBN  978-8892595422
Cartaceo 8,06€
Ebook 2,99€

Perché consiglieresti Una Spada tra Luce ed Oscurità?

Beh, forse perché a me è stato utile. Mi è servito per tirar fuori quello che avevo dentro, e anche a capire qualcosa in più di me stesso. Sarebbe bello se, fra le pagine di una storia così lontana dai nostri giorni, qualcun altro potesse rivedere qualcosa di se stesso. Per comprendere le cose spesso bisogna guardarle da un punto di vista distante, oggettivo. Forse non riusciamo a comprendere i nostri errori e i nostri comportamenti fino in fondo ma, se vediamo qualcun altro che li compie (come il protagonista di un romanzo), allora tutto diventa un po’ più facile.

C'è una domanda che avresti voluto ti facessi? E quale sarebbe la risposta?

A quali altri cose che fanno parte della tua vita ti sei ispirato per scrivere questo libro?
Beh, forse più di tutto alle arti marziali, l’Aikido in particolare. E non parlo solamente dei combattimenti, anche se sicuramente qualche conoscenza tecnica mi è stata utile per descriverli. Parlo di tutto quello che ci sta dietro, di come, nel corso del tempo, impari a vedere le cose. Non si può sempre vincere, la caduta fa parte della vita di ogni giorno, così come il rialzarsi. E, per quanto ci impegniamo, non andrà mai tutto bene. Ci sarà sempre un qualcosa che non ci piacerà, un qualcosa da migliorare, una parte di noi che ci sembra “oscura”, ma che è solo da scoprire, comprendere e fare nostra, per diventare delle persone più complete. Penso che sia proprio questo il bello della vita, il costante cambiamento verso qualcos’altro. Sono tutte cose che, dette, sembrano abbastanza ovvie ma, quando le sperimenti tante volte su un tatami, iniziano pian piano a plasmare la tua mente, a farti “vedere” le cose sotto un’altra prospettiva. Senza questo background penso che il mio romanzo sarebbe stato profondamente diverso, sia nello sviluppo che nella conclusione.

Se potessi esprimere con un'immagine ciò che rappresenta veramente per te la scrittura, quale sarebbe?

Un fiore che sboccia, e mostra al mondo tutta la sua bellezza che era nascosta. Penso che scrivere sia un’amplificazione di ciò che è dentro di noi, un modo per far comprendere meglio agli altri come siamo, anche attraverso storie che ci rappresentano indirettamente.

Scrivere, a volte, diventa terapeutico. Ma non credo sia solo questo lo scopo del tuo libro. C'è qualche altra motivazione?

Certamente, mi piace, e quindi lo faccio. Scherzi a parte, anche se poi quello che ho detto non è uno scherzo, penso che il discorso sia di lasciare qualcosa che sopravviva oltre la nostra presenza immediata. Anche se solo due persone dovessero leggere il mio libro, sapere che, da qualche parte nel mondo, c’è qualcuno che si è emozionato nel seguire quello che ho creato, quello che mi passava in testa, mi fa sentire vivo. È come se fra noi due ci fosse una comunicazione, anche se magari non ci conosceremo mai.

In attesa del prossimo lavoro di Roberto Donini, lo ingraziamo tantissimo  per essere stato ospite degli Scrittori della porta accanto e, anche a nome dei nostri lettori, gli auguriamo in bocca al lupo per suoi progetti futuri.

Silvia Pattarini

Silvia Pattarini
Madre di tre figli, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.
Il tempo di un caffè, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni.


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Il webmagazine degli scrittori indipendenti.
1 commenti
  1. Salve a tutti ,ho letto una spada tra luce ed oscurità. La cosa che mi ha colpito di più è che mi sono vista riflessa in quella fantastica storia e nelle sue fantasie. Anch'io posiedo una spada. Che guardacaso ho piturato di blu ,battezzata da me come la spada della giustizia. La posiedo da molti anni. Anche mio padre contadino. Insomma mi sono sentita dentro di questa storia e mi ha trasmesso delle grandi emozioni. Perché sono ritornata alle mie radici. L'autore ha saputo colpire il cuore d'una sua lettrice. Perché il suo romanzo mi ha reso forte e mi ha fatto capire che dobbiamo lottare per raggiungere i nostri sogni e che attraversando l'oscurità ci sarà sempre una luce a salvarti. Aron. Grazie per avermi trasmesso delle grandi emozioni. Mi ha fatto sentire viva.

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