Gli scrittori della porta accanto

Mal di terra, il romanzo d'esordio di Tomas Gazo

Mal di terra, il romanzo d'esordio di Tomas Gazo

Libri Comunicato stampa. Mal di terra (PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto), il romanzo d'esordio di Tomas Gazo: una storia per chi ama navigare sul mare e non saprebbe vivere senza, una storia che sa di vele bagnate, legno e salsedine.

Il ponente di quel pomeriggio era semplicemente perfetto. Francesco poteva tenere la barra del timone e parlare con il suo “equipaggio”. Elisabetta, dal canto suo, poteva cercare un suo riflesso nell’acqua. Ci fu un momento in cui pensò anche di tuffarsi. Poi desistette.
Il tempo passò e il sole si abbassò sull’orizzonte.
Francesco pensò con preoccupazione all’arrivo sullo scalo. Doveva tirare su la deriva, togliere il timone e sventare le vele senza l’aiuto che avrebbe normalmente avuto dal suo amico. Non poteva contare su Elisabetta. A pochi metri dall’arrivo la sua felicità, invece, aumentò quando vide gli occhi della ragazza che brillavano.
«Lo ammetto – gli disse lei con un grande sorriso – la vela è proprio fantastica. Non ho capito praticamente niente di quello che hai fatto ma voglio capirlo, voglio diventare una velista anch’io!»
Fece una pausa.
«Però mi dovresti spiegare una cosa. Adesso sento la terra che si muove e non capisco, sono assolutamente ferma!» «Si chiama “mal di terra”», rispose Francesco.
«Di terra?»
«Sì, succede a chi ha poca abitudine a stare in barca e continua a sentire il movimento delle onde anche quando è sulla terraferma. Anche a me succede, ma solo quando rimango in mare per tanto tempo, almeno per una giornata. Se navigassi più spesso non proverei neppure io questa sensazione. E comunque è fastidiosa ma passa presto.»
Lui, con l’unica mano libera, l’altra a un capo della corda, stringeva quella di lei. Tomas Gazo, Mal di terra

Mal di terra

di Tomas Gazo
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa
ISBN 978-8833666815

Sinossi

Anni ‘50, Liguria. Francesco ha venticinque anni e lavora, insieme al suo migliore amico Leonardo, come apprendista maestro d’ascia nel cantiere di padron Berto. Un lavoro che gli dà modo di coltivare la sua grande passione per la vela.
La perdita del padre gli preclude la possibilità di laurearsi e di evadere dalla sua piccola realtà che sente stretta. Alla morte della madre, per arrotondare, nella stagione estiva affitta le camere della sua umile casa sul mare. Conosce così Elisabetta, venuta a godersi le vacanze col padre, ingegnere lombardo. I due condividono serate, sguardi: s’innamorano.
Elisabetta deve tornare a Milano, mentre Francesco resta a vivere al Borgo, sognando un giorno di poter andare per mare con una barca tutta sua. I primi mesi la lontananza è tenuta viva da lettere d’amore, poi lei gli comunica che dovrà sposare un giovane in grado di risollevare le sorti dell’azienda di famiglia.
Pochi anni e il progresso arriva anche al Borgo: padron Berto è costretto a chiudere il cantiere e Francesco e Leonardo a iniziare una nuova vita: uno diventa marinaio in giro per il mondo, l’altro trova lavoro al paese come pescatore.
Francesco tornerà dopo un anno senza aver mai rinunciato alla barca dei suoi sogni o aver dimenticato Elisabetta. Ma forse, non è mai troppo tardi…
Una storia che sa di vele bagnate di mare, legno e salsedine.



Tomas Gazo

Tommasino Gazo, nato a Imperia nel 1946, ha svolto incarichi in qualità di direttore dei servizi generali amministrativi presso diversi istituti scolastici statali della città. Collabora dal 1990 con il quotidiano «Il Secolo XIX» edizione Imperia-Sanremo e da oltre due decenni con il magazine mensile «Vela e Motore».
Nel 2012 ha vinto il premio speciale della Giuria per il miglior racconto di mare al Premio Internazionale di narrativa “Il Prione” a La Spezia. Dopo la maturità ottenuta presso il Liceo Scientifico “G.P. Vieusseux” di Imperia si trasferisce a Milano per conseguire il Diploma universitario in Statistica nei primi anni ’70 presso l’Università Cattolica.
Non saprebbe vivere lontano dal mare.
Nella sua città natale trova occupazione in ambito statale soltanto per poter essere vicino all’acqua salata. La passione per il mare e la vela, che gli hanno fatto vivere molte stagioni di regate, hanno sempre segnato la sua esistenza. 

ESTRATTI E RECENSIONI






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1 commenti
  1. Inizio dalla copertina, una scelta capace di lasciare spazio alla fantasia immaginando cosa sia il mal di terra.
    Anni 50, il protagonista è Francesco, un ragazzo di 25 anni che vive a Borgo, un paese della Liguria. Lavora in un cantiere navale come apprendista di maestro d'ascia. La passione per la vela, ereditata da suo padre che perde precocemente e con lui perde anche i suoi sogni. Bello e sorprendente. Un romanzo che sorprende perché i sogni congelati del protagonista vivono nelle dimensioni del rimpianto, della rassegnazione, dell'illusione che sembrano in un angolo immobili, irreversibili, come se ne fosse prigioniero. Nessuno gli ha insegnato a esprimere il potenziale che sente in sè. E' il profilo di un uomo abituato ad affrontare i problemi pratici e concreti della sua vita, che sembra spoglia di desideri e aspirazioni, perché gli sono preclusi, suscitando nel lettore una sorta di ribellione, ma anche curiosità. Qui la sorpresa, man mano che si conosce Francesco si entra in contatto con le sue riflessioni, con la consapevolezza di non aver realizzato con coraggio le sue aspirazioni, almeno sulla terra. Quel mal di terra che non è più la naturale oscillazione dopo giorni di navigazione...o di inesperienza in barca. Con Francesco il mal di terra potrà diventare la scoperta del proprio habitus. Bello!

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