Gli scrittori della porta accanto

Scrittori: intervista a Marina Atzori

Scrittori: intervista a Marina Atzori

Caffè letterario A cura di Silvia Pattarini. Intervista a Marina Atzori, in tutti gli store online con Non dimentico (Independently published): «Scrivo per sognare un mondo diverso. Nei libri può accadere di tutto, no?»

Diamo il benvenuto a Marina Atzori sul blog de Gli scrittori della porta accanto. Ti offro volentieri un caffè fumante...

Ciao Silvia, è un piacere ritrovare te e tutta la redazione degli Scrittori della Porta Accanto. Nonostante sia passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ci siamo sentiti, con voi mi sento sempre a casa.

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Anche per noi è sempre un piacere ritrovare una vecchia amica e affezionata lettrice. Entriamo subito nel vivo di questa intervista. Come è nata l’idea di scrivere Non dimentico?

Inizio col dirti che il progetto di Non dimentico risale a un po’ di tempo fa. In buona sostanza non ero pienamente convinta della “prima versione”, così a un certo punto mi sono tirata su le maniche, anche grazie a un amico che mi ha incoraggiata a non abbandonarlo in un cassetto, e ho deciso di rimetterci mano. È stata una sfida tra me e il foglio bianco, perché tra mille difficoltà, di stesura e di revisione, ho dovuto affrontare persino il mostro dei mostri: il blocco dello scrittore. Non pensavo che avrebbe colpito anche me, che senza scrittura non saprei vivere, eppure… non sai quante volte sono stata a un passo da gettare la spugna. Alla fine ce l’ho fatta.

La trama di questo romanzo mi incuriosisce molto, vuoi perché è ambientato nella bellissima terra di Sardegna, vuoi perché lascia intendere che ci siano antichi segreti da scoprire. Ce ne vuoi parlare?

È così, Silvia, anche nel sottotitolo (“La Sardegna è la mia vera casa”) e nella copertina di Luigi Lai, mio caro amico e stimato artista, che approfitto per ringraziare di cuore, la Sardegna è presente. E ti dirò di più, è l’ambientazione ideale per uno scrittore in cerca di ispirazione. L’atmosfera ancestrale che si respira nell’isola rimanda a un’età antica ancora da scoprire. La Sardegna non è solo quella da cartolina, ci tengo a dirlo. Si crea un vero e proprio legame, molto forte, con chi la incontra, perché si rimane quasi affascinati dalla natura incontaminata che la circonda. La Sardegna, inoltre, ha una storia importante, fatta di appartenenza, di tradizione, di mistero, di leggenda, e perché no, di poesia. Questa terra ha un’eredità di intenti tramandati nel tempo che è unica al mondo. Non dimentico va in questa direzione, si spinge nei luoghi che la gente conosce a malapena, vuole andare in profondità, una profondità universale, che spero possa valere per chiunque. La mia storia si focalizza sul sentimento contrastante, di amore odio, che si scatena in chi ci vive non senza difficoltà, perché ci si sente messi da parte, e a volte, purtroppo, persino dimenticati.
Scrivo per sognare un mondo diverso. È così difficile cambiare le cose, spesso ci sentiamo piccoli e impotenti, eppure io non mi stanco mai di provarci scrivendo. Sui libri può accadere di tutto, no?
Il mio libro vuole cercare di essere un ritorno alle origini. È anche per questa ragione, ovvero, per non dimenticare i valori e le radici di un entroterra, a mio avviso, mai valorizzato fino in fondo, che ho scritto questo libro. Mi sono sentita piccola come la foglia di un albero durante la stesura. Sai perché, Silvia? Perché avrei voluto prendere per mano il lettore e portarlo con me, mostrargli altre pagine di storia di vita vissuta intensamente. Avrei voluto fargli conoscere una Sardegna più nascosta, ma non per questo meno potente nella sua fragilità. Perciò ho voluto puntare i riflettori sul Sulcis, perché il Sud Sardegna merita luce, dopo il buio delle miniere e degli ecomostri rimasti lì, a rappresentare quanto la doppia faccia della medaglia, il giusto e l’ingiusto, di un passato abbia segnato la vita di molti sardi che hanno lavorato al buio e in silenzio sottoterra. È così che ho dato vita ai miei personaggi. Questo libro è un viaggio fuori dalle righe. Si entra e si esce dal reale, fino a rimanere quasi disorientati. Potrebbe sembrare un paradosso, ma creare il caos era uno dei miei obiettivi, in un certo senso. Vorrei invitare il lettore a perdere l’equilibrio, a lasciarsi prendere senza porsi troppe domande, a entrare dalle varie porte aperte e chiuse all’improvviso, senza che vi sia un apparente motivo, senza che vi sia una razionalità contenutistica.
Non dimentico

Non dimentico

di Marina Atzori
Independently published
Narrativa
ISBN 979-8544668183
Cartaceo 7,00€
Ebook 2,99€

Hai all’attivo diverse pubblicazioni. Esiste un filo conduttore o di aggregazione nei tuoi libri, oppure ciascuno è un mondo diverso, per trama e genere?

Il filo conduttore è il mio amore incondizionato nei confronti della natura. I miei personaggi sono ombre, la natura e gli animali che la abitano sono il vero cuore pulsante dei miei libri.

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Raccontaci una curiosità su Non dimentico che il lettore non si aspetta: stupiscilo!

Il lettore dovrà cercare di capire chi sia il piccolo essere che dialoga nel libro trovato in soffitta da Pittanu Melis, il protagonista. La storia di questo libro, a cui mancano delle pagine, scorre in parallelo con quella principale e alla fine ci sarà una sola e vera unica protagonista… ma non voglio rivelare di più. Non hanno capito in molti chi fosse. Non so se sia un bene o un male. So solo che mi sono divertita a nasconderla tra metafore e allegorie. Bisogna sfoderare alcune doti da detective filo-romantico. Dico solo questo, e poi mi taccio.

A chi consigli Non dimentico?

A chi vuole leggere qualcosa di diverso dalla trama in cui azione e reazione si inseguono meccanicamente. A chi vuole farsi rapire dalla magia di una storia all’insegna dello skeptomai (dal greco «osservare»). Non dimentico va osservato, non per forza capito o sviscerato.

Progetti per il futuro?

Ho un altro libro in cantiere. Vi posso anticipare che si tratta di un giallo. Voglio sperimentare. Piccolo spoiler, l’immagine dell’elefante giocherà un ruolo fondamentale.

Ringraziamo tantissimo Marina Atzori per essere stata ospite di questo Caffè Letterario, lo spazio degli Scrittori della porta accanto dedicato agli autori e, anche a nome dei nostri lettori, le auguriamo in bocca al lupo per suoi progetti futuri.



Silvia Pattarini



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