Professione lettore Di Lara Zavatteri. La mafia non deve fermarvi: una vita dedicata alla lotta per la legalità, attraverso il racconto della vedova Schifani, nel libro edito da Rizzoli.
In questo mese di maggio è uscito il libro La mafia non deve fermarvi di Rosaria Costa (Rizzoli), la vedova di Vito Schifani, agente di scorta di Giovanni Falcone perito durante la strage di Capaci.Nel 1992 avevo 12 anni e sentii la televisione in cucina che parlava di qualcosa di terribile che era accaduto. Chiesi a mia madre cosa fosse successo e ricordo che lei disse: «Hanno ucciso un giudice». Quel giudice, scoprii poi, era Giovanni Falcone, ucciso perché da anni, insieme a Paolo Borsellino e al pool antimafia che avevano creato, lottava contro la mafia.
La mafia non deve fermarvi
di Rosaria Costa |
Con Falcone c’era la sua scorta. Tra cui un ragazzo, Vito Schifani.
Ero ancora davanti alla televisione, nel 1992, quando vidi una scena che mi restò impressa per sempre. Vidi una donna – a me sembrò grande, ma in realtà era poco più che ventenne –, Rosaria, parlare in chiesa durante i funerali di suo marito, degli altri agenti di scorta, di Falcone e di sua moglie Francesca Morvillo. Vidi e ascoltai questa donna che, parlando a stento, quasi fosse sul punto di svenire e cadere a terra da un momento all’altro, diceva: «Io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare... ma loro non cambiano». Non capivo come questa donna, cui era stato tolto tutto avesse avuto la forza di rivolgersi agli uomini della mafia, a chi aveva ucciso suo marito e gli altri, dicendo che loro erano lì, tra quegli stessi banchi, lì in quello stesso luogo, dove di amore non ce n’era.Rosaria Costa in seguito si avvicinò al giudice Paolo Borsellino, fino alla sua tragica morte avvenuta nel luglio dello stesso anno.
Ancora più sola, con un bambino piccolo, Rosaria lasciò Palermo per trasferirsi in Liguria. Si risposò, ebbe altre due figlie, ma continuò a portare nelle scuole, tra i ragazzi, la sua testimonianza su quanto accaduto a Capaci, raccontando la sua storia e quella del marito Vito, quella di Falcone e Borsellino, che credevano di poter cambiare, soli, le cose. Soli, abbandonati da tutti, come erano soli i ragazzi – erano tutti giovani – delle scorte. Tutti massacrati. E ad ancora oggi, nonostante arresti come quelli di Riina e Messina Denaro, non si è fatta giustizia: infatti ancora oggi non si sa chi abbia voluto, chi fosse alla regia delle due stragi.In La mafia non deve fermarvi Rosaria Costa racconta la sua storia: il periodo vissuto con Vito e il loro bambino – oggi nella Guardia di Finanza – fino alla strage di Capaci e quella di Via D’Amelio.
Fino a quando scelse di lasciare Palermo, però senza mai, proprio mai, dimenticare.La mafia non deve fermarvi è il libro con cui Rosaria Costa non solo racconta tutto questo, ma fa comprendere come parlare di ciò che è stato, non arrendersi, continuare a battersi per la legalità e per cercare la verità, sia necessario. Per coloro che hanno perso la vita, ma anche per chi è rimasto, per avere di nuovo speranza in un mondo più giusto. Quel mondo che sognavano due giudici e le loro scorte.
Screenshot dal video originale Archivio RAI3
Lara Zavatteri |
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