Gli scrittori della porta accanto

Intervista a Iacopo Melio: «Caro #testaapinolo, io #vorreiprendereiltreno»

#vorreiprendereiltreno

A cura di Valentina Gerini. Iacopo Melio, sensibilizzare il web a suon di hashtag: #vorreiprendereiltreno e #testaapinolo.

Ciao Iacopo e benvenuto tra “Gli scrittori della porta accanto”. Il tuo nome è piuttosto noto ma, per chi ancora non ti conoscesse, diamo qualche informazione: chi sei, dove vivi e cosa fai nella vita?
Ho 24 anni, studio Scienze Politiche e abito in provincia di Firenze. Lavoro come giornalista freelance e “nel tempo libero” porto avanti una campagna di sensibilizzazione, diventata poi onlus, dal nome #vorreiprendereiltreno. Mi occupo quindi di diritti, in particolar modo per quanto riguarda la disabilità.

Parliamo ora del tuo progetto degno di nota. La tua ONLUS “Vorrei prendere il treno”, nata da un hashtag, è diventata in poco tempo il simbolo per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Raccontaci proprio questa nascita e spiegaci nel dettaglio di cosa si occupa.
#vorreiprendereiltreno nasce da un articolo divertente contro le barriere architettoniche che scrissi due anni fa sul mio blog. Una sorta di appello alla politica per farmi prendere il treno, non tanto perché fosse un diritto per me ma perché avevo voglia di viaggiare e di innamorarmi su un treno, incontrando la ragazza dei miei sogni come in un film... L’articolo divenne virale sui social network e si accese una buona attenzione mediatica. Per non disperdere questa energia è nata una onlus, #vorreiprendereiltreno appunto, con l’obiettivo di continuare a sensibilizzare.


In breve tempo sono stati in molti a seguirti e sostenerti, anche personaggi della tv e dello spettacolo. Lorenzo Baglioni, ad esempio, ti ha affiancato per dare una maggiore voce al tuo messaggio. A tal proposito ricordiamo il video remake della canzone “Vengo anch’io no tu no", con il quale tu, Lorenzo e la sua band, denunciate in maniera ironica l’impossibilità di un diversamente abile di raggiungere posti pubblici, come uno stadio ad esempio. Come è stato lavorare con Lorenzo Baglioni in un clip? Ne è nata un’amicizia?
Assolutamente sì. Contattai Lorenzo perché cercavo qualcuno per fare uno spot della mia associazione, l’unica regola: doveva essere leggero, ironico e divertente. Ha voluto coinvolgermi nel video ed è stato tutto molto spontaneo, non ci saremmo mai immaginati che nel giro di 24 ore al telegiornale ci finisse davvero, come diciamo nella canzone… con ben 7 milioni di visualizzazioni su Facebook. Diciamo che la cosa ci è sfuggita di mano, ma è stato assolutamente un risultato fondamentale per far conoscere la nostra Onlus ancora di più.



Oltre ai followers, che sulla tua pagina Facebook sono più di 200.000, ci sono poi quelli che ancora, forse, non hanno ben capito cosa stai facendo. Il tuo approccio non è mai aggressivo, bensì cerchi amorevolmente di aprire la mente anche del più ottuso. Lo dimostra uno degli ultimi episodi, che hai ironicamente intitolato #testaapinolo: la tua risposta, a chi si lamentava per una vacanza rovinata a causa della presenza di persone in carrozzina, ha fatto il giro del web.  Se dovessi tirare le somme diresti che, in Italia, ci sono più persone sensibili alla causa o la maggioranza è composta da disinteressati?
Sicuramente sono più quelle sensibili. Manca però molto spesso la voglia di mettersi in gioco di contribuire attivamente (non per forza a livello economico, anche se quel tipo di sostegno per noi è fondamentale per portare avanti i nostri progetti). Diciamo che una condivisione su facebook possono farla tutti, mentre impegnarsi ogni giorno a rispettare le regole e aiutare chi ha bisogno richiede uno sforzo maggiore che non tutti vogliono fare. Ma non demordo e voglio che il nostro obiettivo sia proprio questo: mostrare il bello che abbiamo nella nostra società e che possiamo dare, affinché sia d’esempio per altri.

Ognuno dovrebbe vivere semplicemente ciò che è, serenamente.

Quali città italiane, a tuo avviso, sono più "a misura di carrozzina" e quali invece avrebbero bisogno di urgenti lavori?
Tutte le città storiche sono un problema, perché ovviamente è impensabile immaginare una colata di cemento a spianare tutte le barriere presenti. Basti pensare a Firenze, con i sanpietrini (tipica mattonella quadrata, che crea insidie anche per un normale tacco femminile minimo) o i suoi marciapiedi maltrattati; o al caos di Roma con le auto parcheggiate ovunque; o Napoli con i suoi percorsi ad ostacoli urbani. Ci sono poi città come Bologna, che per la loro conformazione aiutano molto chi ha problemi di mobilità: i portici del centro, ad esempio, con la loro pavimentazione liscia, sono una manna dal cielo soprattutto quando piove. Idem per Milano, nonostante presenti tutte le difficoltà delle grandi città ha anche dalle sua parte un progresso maggiore in fatto di infrastrutture e mezzi pubblici.

Ricordiamo a tutti i nostri lettori che per sostenere l’associazione basta seguire questo link, con tutte le indicazioni. I modi per aiutarti sono molti: dalla donazione libera al tesseramento annuale, dai gadget alla donazione del 5x1000. Sul tuo sito, inoltre, si possono vedere i traguardi raggiunti grazie alla tua associazione come l’acquisto di carrozzine per delle persone che ne avevano bisogno o lavori che rendano accessibili le stazioni dei treni (come quella di Pontedera-Casciana Terme, in provincia di Pisa). Qual è il prossimo obiettivo che vorresti raggiungere?
A Settembre distribuiremo agli esercizi commerciali della mia zona delle rampe per abbattere le barriere al loro ingresso. Inizieremo con 20 negozi, un enorme risultato! Stiamo poi organizzando l’assemblea nazionale sulla disabilità prevista il 15 Settembre insieme alla Regione Toscana, ed è per noi motivo di grosso orgoglio. Proseguiranno poi i soliti eventi di sensibilizzazione: convegni, incontri nelle scuole o manifestazioni come la orma famosa “Skarrozzata”.

Sul tuo sito ti definisci "Orgoglioso e rompiscatole quanto basta, con quattro ruote per spostarsi perché nato comodo". È esemplare la tua capacità di ironizzare su una situazione che alcuni vedono come problematica. Il tuo spirito è quello giusto per crescere, vivere e andare avanti nella vita a testa alta, senza piangersi addosso. Sei sicuramente un esempio per molti. Io ti ammiro e sono onorata di averti intervistato e aver contribuito a diffondere il tuo messaggio. Ti auguriamo il meglio, caro Iacopo. Un grande abbraccio.
Grazie a te Valentina. Per me è una cosa assolutamente spontanea vivere la propria “condizione” di abili o disabili, perché tutti sappiamo o non riusciamo a fare qualcosa. Ognuno dovrebbe vivere semplicemente ciò che è, serenamente.


 



Valentina Gerini
Dopo la maturità scientifica e uno studio approfondito della lingua inglese inizia a lavorare all’estero. Le sue più grandi passioni sono i viaggi e la scrittura. Dei viaggi ne ha fatto la sua professione, diventando accompagnatrice turistica; della scrittura il suo hobby, occupandosi degli articoli di copertina per un mensile dedicato alle storie di paese.
Volevo un marito nero, 0111Edizioni.
La notte delle stelle cadenti, Lettere Animate.


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