Gli scrittori della porta accanto

Recensione: Non ti muovere, di Margaret Mazzantini

Non ti muovere, di Margaret Mazzantini - Recensione

Libri Recensione di Ornella Nalon. Non ti muovere di Margaret Mazzantini, Mondadori, 2010. Vincitore del Premio Grinzane e del Premio Strega nel 2002, trasposto nell'omonimo film di Sergio Castellito nel 2014. 

Alcune volte, tra l'apparenza e la realtà ci può stare in mezzo un abisso. È questo il caso della vita di Timoteo, la quale sembra perfetta e invidiabile. È uno stimato chirurgo prossimo alla nomina di primario del suo reparto, è sposato con una giornalista colta e raffinata e padre di una tranquilla quindicenne. Nulla potrebbe far credere che sia un uomo infelice, cinico, vuoto d'animo e di sentimenti.
Timoteo non sa amare: non ama la moglie, non prova dolore alla morte del padre, non sente di essere particolarmente legato nemmeno ad Angela, la sua unica figlia, della quale demanda alla madre tutte le incombenze educative.
In contrasto all'ambiente affettato e snob in cui è cresciuto, ha sviluppato una recondita propensione per il misero, il sordido e lo squallido nel quale ci si ritrova e identifica la sua stessa natura, la sua pessimistica visione della vita.
Per tale motivo, probabilmente, viene attratto da Italia, una giovane donna nemmeno troppo avvenente, pesantemente truccata e vestita in maniera pacchiana, che conosce casualmente in un bar di periferia. Sviluppa per lei una vera ossessione, che in alcuni momenti confonde con l'amore in nome del quale sembra disposto a rinunciare alla sua comoda vita, alla quale, tuttavia, fa sempre ritorno.
È soprattutto Italia e la passione che lo ha travolto da quando la stessa è entrata nella sua esistenza, che tornano prepotenti nei suoi pensieri mentre, in sala d'aspetto, attende trepidante l'esito dell'intervento alla testa di sua figlia, vittima di un incidente stradale con il motorino.
Ed è in questa occasione, come di solito succede quando si sta correndo il pericolo di perdere qualcuno, che si rende conto di quanto importante sia sua figlia e di quale devastante portata, per la sua vita e per la famiglia, potrebbe rappresentare la sua perdita. Da qui, la frase che mentalmente ripete a sua figlia come fosse una preghiera: “Non ti muovere”, ossia, rimani in vita, con me e con tua madre, non ci lasciare.

È un romanzo piuttosto duro, questo scritto da Margaret Mazzantini, di certo non consigliabile per trascorrere qualche ora di rilassatezza.

Poco intreccio, molta componente psicologica e uno stile non del tutto semplice che fa spesso uso di metafore, similitudini e termini ricercati, rendono un po' impegnativa questa lettura.
Non si può spiegare l'amore. È solo, s'inganna e fatica se stesso.


La amo come un mendicante, come un lupo, come un ramo d'ortica. La amo come un taglio nel vetro.
Sinceramente, devo ancora capire di quale amore si tratti.
Un po' troppo enfatizzato lo squallore dell'animo dell'interprete e, forse per rafforzarlo ancora di più, Margaret Mazzantini ha calcato la mano anche sulle ambientazioni, in cui, dappertutto, sembra ci sia una sordidezza indicibile.
Non c'era altro che un cantiere di rimessaggio per le barche, con due polacchi sudici che smontavano i motori ...Elsa aveva trovato quella baracca deprimente e poco pulita...


La seguii lungo le rampe di una scala attraversata da grida improvvise, lampi di vite infernali e di televisori accesi. Su gradini luridi erano sparse siringhe ovunque...mi voltavo a ogni rumore, temendo di veder saltare fuori qualcuno, pronto a rapinarmi, a uccidermi forse, un complice di quella donna volgare che avanzava davanti a me [Italia ndr].
Inoltre, ho trovato poco appropriato l'escamotage ideato da Margaret Mazzantini per narrare la storia di Timoteo. Ossia, perché fargli raccontare, se pur idealmente, del suo rapporto di comodo con la moglie e della sua storia clandestina, proprio alla figlia, confidando cose che a una figlia mai si potrebbero e dovrebbero dire?
Tuttavia, in questo romanzo non ho trovato solo aspetti negativi.

Devo dire che Margaret Mazzantini scrive bene e sa mantenere viva l'attenzione, pur con una trama scarsamente movimentata.

Apprezzabili i messaggi che si possono trarre dal suo contenuto come, ad esempio, quanto possa essere dannoso per il proprio equilibrio interiore approntare la propria esistenza sul rispetto delle convenzioni sociali, sulla mera apparenza, a scapito dell'osservanza delle proprie esigenze.
O ancora, come già accennato prima, quanto l'essere umano sia avvezzo a dare per scontato tutto ciò che fa parte del suo quotidiano, riservandogli sempre poca attenzione, salvo poi constatare la sua importanza o addirittura la sua necessità, quando sta rischiando di perderlo.
Infine, nonostante il contesto pessimistico e drammatico, si può leggere un messaggio di speranza: finché non è arrivata la parola fine a cancellare tutto con un colpo di spugna, c'è sempre tempo per redimersi, per fare un esame di coscienza, per espiare le proprie colpe e trovare una dimensione che ci permetta di fare pace con se stessi.


Non ti muovere

di Margaret Mazzantini
Mondadori
Narrativa
ISBN 8804666609
cartaceo 11,47€
ebook 7,99€

Sinossi

Una giornata di pioggia, uno stop non rispettato, una ragazza di quindici anni che frena, scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l'ospedale. Lo stesso in cui il padre lavora come chirurgo. Immobile nella sua casacca verde, mentre un collega opera sua figlia, Timoteo rimane in attesa. E, nel terrore dell'evento estremo, racconta, getta la sua maschera di fermezza e cinismo, di padre e marito modello, per svelare un'immagine di sé straniata e violenta. Parla a sua figlia Angela, parla a se stesso nel silenzio che lo circonda. Rivela alla figlia un segreto doloroso, una sua storia d'amore squallida eppure potente e viscerale con una donna derelitta. Nella speranza di poter barattare le parole con il silenzio del coma, la morte con la vita. Caso letterario internazionale, Non ti muovere racconta il viaggio di un uomo dentro una donna, di un uomo dentro le donne; ma anche il viaggio di una figlia verso un padre disintegrato dal dolore.


Ornella Nalon
Ornella Nalon
I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie.
Quattro sentieri variopinti”, Arduino Sacco Editore
Oltre i Confini del Mondo”, 0111 Edizioni
Ad ali spiegate”, Edizioni Montag
Non tutto è come sembra”, 0111 Edizioni.
Una luce sul futuro, StreetLib collana Gli scrittori della porta accanto.


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