Gli scrittori della porta accanto

Intervista a Saverio Tommasi, attore, scrittore e giornalista per Fanpage

Intervista a Saverio Tommasi, attore, scrittore e giornalista per Fanpage

People A cura di Claudia Gerini. Intervista a Saverio Tommasi, attore, blogger e giornalista italiano. Realizza documentari e video inchieste per Fanpage e ha all'attivo anche la pubblicazione di alcuni libri, come il suo primo romanzo Sogniamo più forte della paura.

Lo seguo da sempre sui social, sul media per cui lavora, FAN PAGE, e ho letto il suo libro Siate ribelli, praticate gentilezza (Sperling & Kupfer), in cui si rivolge alle figlie con una lunga lettera, affrontando il mondo con le sue brutture e le sue tante cose belle. Il libro mi era molto piaciuto perciò quando ho saputo che Saverio Tommasi avrebbe presentato il suo nuovo libro Sogniamo più forte della paura (Sperling & Kupfer) a due passi da casa mia non potevo perdermi questo appuntamento. Sono andata e, prima della presentazione, ho scambiato quattro chiacchiere con lui. Ho avuto l’opportunità di conoscere meglio questo personaggio con la sua genuinità tipicamente toscana, la sua simpatia e il suo essere impegnato sempre in prima fila.


Grazie Saverio Tommasi per aver deciso di raccontarti ai nostri lettori. Per chi ancora non ti conosce, chi sei e che cosa fai nella vita?

Sono giornalista per Fanpage, un media in cui si trattano molti argomenti e racconto storie. In base alla storia che voglio raccontare cambia un po’ il mezzo. Talvolta uso il video, altre volte la scrittura. Qualche storia me la invento e devo metterla dentro un libro.

Ci parli di questo tuo ultimo libro, Sogniamo più forte della paura edito da Sperling & Kupfer? Di cosa parla?

Questo mio ultimo libro è in realtà il mio primo romanzo ed è una favola moderna al quale sono molto affezionato. Non è indirizzato ad un pubblico di bambini, è una fiaba per adulti o per ragazzi curiosi in cui ho utilizzato il linguaggio della favola. Ad esempio uno dei personaggi più curiosi del libro è una gatta parlante che si chiama Fabula Tropea Diva Divina, nome di una gatta davvero esistita, quella di una mia amica, la gatta più brutta che abbia mai visto. Mi piaceva il contrasto del nome Diva, che rimanda a qualcosa di bello e speciale, quando in realtà la gatta era brutta. Anche in altri pezzi del libro utilizzo una realtà trasfigurata, cambiandone un po’ il senso, per indicarne altre.

Seguendoti sui social ho visto che hai ricevuto un premio, di che cosa si tratta?

Il CILD, Coalizione Italiana per la Libertà e i Diritti civili, che monitora quello che accade a livello giornalistico e di racconto durante l’anno, mi ha consegnato un premio. Sulla targa hanno usato quell’espressione esagerata che ha accarezzato il mio ego “il giornalista dell’anno”. A me sarebbe bastato anche che ci fosse scritto il giornalista della settimana!

Saverio Tommasi, ti piace più scrivere libri o raccontare storie?

Il linguaggio video e quello dei libri sono totalmente diversi ma a me piacciono entrambi. Mentre, quando scrivo degli articoli, lo faccio perché è il mezzo più funzionale per quell’argomento anche se non è la cosa che preferisco. Prediligo il linguaggio video che a volte risulta essere molto più immediato. Riesco a fare all’incirca due video al mese perché dietro c’è molto lavoro. Per scrivere un libro di lavoro ce ne vuole ancora di più. Anche se libro e video in teoria sono due linguaggi differenti, in realtà si assomigliano molto. Il libro è la parola scritta e il video è l’immagine. Alcune volte però la parola scritta prova ad evocare un’immagine mentre l’immagine cerca di regalarti delle parole.


Tu hai un rapporto speciale con Iacopo Melio, fondatore di #Vorreiprendereiltreno e promotore di innumerevoli iniziative sociali, che già èstato ospite del nostro web magazine. Come è nata la vostra amicizia?

La nostra amicizia è nata da una conoscenza sul web. Avevo seguito quello che lui aveva fatto con la sua Onlus e mi era venuta in mente un’idea di racconto che poi non è andata a buon fine. Su quello non ci trovammo però abbiamo continuato scriverci e ora ci vediamo e ci mandiamo delle chat irripetibili! È divertente provare a scardinare insieme dei pregiudizi, a trovare nuove parole, nuove narrazioni per raccontare storie già raccontate da una prospettiva diversa.

Quanto è difficile fare il tuo lavoro che ti porta ad essere sempre al centro dell’attenzione, a leggere commenti non sempre lusinghieri, anzi, a volte pesanti e offensivi? Che rapporto hai coi social network?

Dipende dai momenti e spesso da come mi sveglio la mattina. Talvolta è molto doloroso. Capita che sulle mie pagine social vengano organizzate delle shit storm. Alcuni si organizzano su gruppi o profili privati decidendo di mandare un messaggio, tutti uguale e di solito con commenti dispregiativi o canzonatori, sulla pagina di un personaggio pubblico. Mi è capitato cosi di ricevere decine di commenti ad un mio post con un simpatico disegnino di una “cacca” oppure la solita parola offensiva ripetuta all’infinito. Altre volte invece interagire sui social è come aprire tante porte e finestre che danno l’opportunità di far entrare aria buona, strie buone e di accrescere e approfondire cose inimmaginabili prima della nascita dei social. Io sono un gran fautore dei social network. Ci hanno cambiato la vita, spesso in meglio e vi si trovano tanti spunti per leggere, per capire che cosa riesce a sfiorare i sentimenti delle persone.

Il tempo delle chiacchiere è finito, adesso tocca a Saverio Tommasi incantarci con le sue storie e i personaggi di Sogniamo più forte della paura



Claudia Gerini
Claudia Gerini nasce a Pontedera negli anni ’70. Completa il liceo linguistico e collabora saltuariamente con un’importante testata giornalistica. Poi abbandona gli studi e le passioni per un impiego fisso. Da più di 15 anni infatti lavora nel reparto gastronomia di un supermercato. Adora la sua famiglia ed è ciò a cui si è ispirata per scrivere questo suo primo romanzo.
Il sogno di Giulia, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni (seconda edizione).


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