Gli scrittori della porta accanto

L'agenzia dei bugiardi, un film di Volfango De Biasi: la recensione

L'agenzia dei bugiardi, un film di Volfango De Biasi: la recensione

Cinema Recensione di Giulia Mastrantoni. L'agenzia dei bugiardi di Volfango De Biasi. Una trama leggera ma intrigante, in un film che parla di tradimenti, campi nomadi e immigrazione.

Ho visto il trailer de L’agenzia dei bugiardi in una sala cinematografica, mentre aspettavo che iniziasse Attenti al gorilla. Colpita dalle scene del trailer, ho deciso che il 17 gennaio sarei andata a vedere L’agenzia dei bugiardi. È stata una scelta decisamente azzeccata, perché pur non essendo Bohemian Rhapsody, si tratta comunque di un film divertente e originale. Non ci sono spoiler di scene in questa recensione, ma si spoilerano un po’ di tematiche a cui il film fa riferimento.


Le scene in cui vengono maltrattati alcuni animali sono quelle che mi sono piaciute di meno (per non dire affatto). Pur trattandosi di effetti speciali, suscitare l’ilarità del pubblico con delle scene di maltrattamenti non mi è sembrata una scelta particolarmente bella.
Insieme a una trama leggera ma intrigante, L’agenzia dei bugiardi fa anche riferimento a tematiche più importanti, come l’immigrazione e la presenza di comunità nomadi sul territorio italiano. La prospettiva utilizzata per affrontare queste due tematiche è curiosa: i migranti sono gentili e prestano soccorso agli italiani, mentre le comunità nomadi cercano vendetta per gli animali maltrattati. Si tratta di certo di punti di vista che si sottraggono a quella che oggi sembra esserne una divisione netta tra gli italiani: ci sono coloro che sono ‘buonisti’, ovvero che mettono l’umanità prima della ‘salvaguardia’ del proprio Paese, e poi ci sono coloro secondo i quali la guerra in Syria non esiste, gli scafisti sono miliardari e comunque ‘gli immigrati sono tutti clandestini che ci rubano il lavoro e commettono crimini’. La prospettiva con cui il film L’agenzia dei bugiardi affronta il tema dell’immigrazione è bella, perché non dà una risposta netta al ‘problema’. Si limita, anzi, a mostrare una fetta di realtà e lascia allo spettatore il compito di scegliere come leggere la scena. Lo stesso si può dire per ciò che traspare sulle comunità nomadi, che si professano oneste e cercano di scardinare gli stereotipi, ma che quando devono vendicare una zebra non si fermano davanti a niente.

L'agenzia dei bugiardi

L'agenzia dei bugiardi

REGIA Volfango De Biasi
SCENEGGIATURA Fabio Bonifacci, Volfango De Biasi
PRODUZIONE Medusa Film
MUSICHE Max Richter
ANNO 2019

CAST: Giampaolo Morelli, Massimo Ghini, Alessandra Mastronardi, Paolo Ruffini, Carla Signoris, Luigi Luciano, Diana Del Bufalo

La trama de L’agenzia dei bugiardi è relativamente semplice: Fred è figlio di genitori separati, perché suo padre era un donnaiolo e sua madre ne era stanca. Una volta separata dal marito, la madre di Fred è disperata: cade in depressione e fatica a ricostruirsi una vita. 

È questo il motivo per cui Fred decide di aprire l’agenzia SOS Alibi, un business basato sul tradimento. Con diverse trovate particolarmente brillanti, Fred riesce a tirare fuori dai guai numerosi mariti che erano finiti nei ‘letti sbagliati’, aiutandoli a far sì che le mogli non scoprano mai nulla. In questo modo, secondo Fred, molte famiglie e molti cuori di donne vengono sottratti a inutile sofferenza. A questo punto entra in scena ‘Giacomo’, ovvero Alberto, un marito che tradisce la moglie con una cantante rap di nome Cinzia. ‘Giacomo’ si presenta come Giacomo, spiega a Fred la situazione e usufruisce dei servizi di SOS Alibi. Nel frattempo, Fred si innamora di Clio, una ragazza indipendente con un’intelligenza fuori dal comune. Quando Clio decide di presentare Fred ai suoi genitori, i problemi hanno inizio: ‘Giacomo’ si chiama Alberto ed è il padre di Clio. Alberto ha bisogno di un alibi per il prossimo weekend, durante il quale andrà in vacanza con la sua amante. E Fred, suo malgrado, deve aiutarlo, perché la felicità di Clio è in gioco...

Guardando il trailer, mi ero fatta l’idea che durante il film avrei dovuto mandare giù un po’ di battutine misogine tipiche dei film italiani. Non è stato così, anzi. 

Le figure femminili sono trattate con rispetto, nonostante la tematica del tradimento che fa da filo conduttore della storia. Clio è brillante, sua madre non è da meno e Cinzia, tutto sommato, è un tipo. Non ci sono scene di nudo, la donna non è ritratta come un diavolo tentatore e la trama è godibile. Se avete voglia di trascorrere un paio d’ore tranquille, L’agenzia dei bugiardi fa al caso vostro. Gli attori, peraltro, sono tutti bravissimi.






Giulia Mastrantoni
Da quattro anni collaboro all’inserto Scuola del Messaggero Veneto, scrivo per il mash up online SugarPulp e per la rivista dell’Università di Trieste Sconfinare.
Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra, ho iniziato un periodo di studi in Canada, ma, dovunque sia, scrivo.
Misteri di una notte d’estate, ed. Montag.
One Little Girl – From Italy to Canada, eBook selfpublished.
Veronica è mia, Pensi Edizioni.
La forma del sole, Gli scrittori della porta accanto Edizioni.


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