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La Dama in Verde, il terzo libro della trilogia Regency di Antonia Romagnoli

La Dama in Verde, il terzo libro della trilogia Regency di Antonia Romagnoli

Il salotto di Emma Recensione di Emma Fenu. La Dama in Verde, il terzo libro della trilogia Regency di Antonia Romagnoli: indizi funesti, passioni brucianti e riflessioni etiche implicite nella reinterpretazione di un'antica leggenda, un percorso interiore da fare a ritmo incalzato.

Una Dama vestita di verde si aggira per il piccolo cimitero adiacente ad un maniero, fondendo nella brina la stoffa leggera della gonna. Ha lunghi capelli corvini, sguardo di fuoco e mani sporche di fango, con unghie orrendamente spezzate.
È uno spettro assetato di vendetta?
È l’incubo di chi non merita notti serene?
È la proiezione di timori e desideri inconsci?
È presagio di morte e tragedie?
Chi è? Cosa cerca? Cosa pretende?
Se lo domandano, a volte increduli, in una Londra fredda e lontana, nel 1816, i protagonisti del terzo libro della trilogia di Antonia Romagnoli.
Il romanzo, curato nei dettagli storici e ricco di suspense, è ambientato in epoca Regency, quando lo spiritismo non era ancora stato decodificato ma cominciava a suscitare interesse e curiosità, perché il lato oscuro dell’umanità, si sa e si sapeva, non ha confini certi.
Il male, e la conseguente paura di esso, si sfuma nella nebbia della coscienza, imbratta di sangue neve che non si scioglie, strangola con dita gelate e non si palesa con il vero nome e a volto scoperto.


La storia di Elspeth, fanciulla orfana cresciuta con odio dalla zia e divenuta indipendente, volitiva e ribelle ad ogni convenzione, simboleggia l’iter iniziatico che dall’immaginifico della fantasia infantile porta all’illuminato raziocinio pervaso di dubbio dell’età adulta.

La Dama in Verde richiama a sé, come una calamita, non solo la giovane Elspeth, per metà di sangue scozzese, un sangue denso e vermiglio come il colore sul pennello di un pittore.
Ci sono altri individui, tutti in tormentato cammino verso sogni ritenuti propri sogni.
C’è Honoria, bionda, bella e algida come una bambola, che accetta un matrimonio d’interesse con uno sconosciuto, mostrando apparentemente pragmatismo.
C’è Lord Hemsworth, soprannominato il Barone Nero per via del carattere a tratti ombroso, per l’aspetto fuori moda e, soprattutto, per le dicerie che lo vogliono coinvolto in storiacce di cui sussurrare a mezza voce.
Storiacce in cui le colpe dei padri ricadono sui figli, condannati a strapparsi gli occhi, metaforicamente, per non vedere o a morire, realmente, sulla pira del rimpianto e della vendetta, per non trovare mai pace, neppure nel regno delle ombre, dove tutto dovrebbe avere un senso e un ordine.
Dovrebbe…
Ma che fare se perfino da sotto le zolle benedette si sente il grido del dolore?
Che fare se a minacciare di morte è chi la morte la conosce fin troppo bene?
Che fare se non si distingue chi ci vuole abbracciare e proteggere da chi ci vuole, invece, ghermire e condannare all’espiazione?

La Dama in Verde di Antonia Romagnoli

La Dama in Verde

di Antonia Romagnoli
Independently published
ISBN 978-1097445806
Romanzo storico | Paranormal
ebook 1,99€
cartaceo 11,99€

A fare da substrato filosofico al romanzo La Dama in Verde di Antonia Romagnoli, pur senza disvelarsi, tale e quale a uno spettro, è il senso dell’onore.

Dettato da codici sociali spesso intrisi di ipocrisia, inteso come negazione della sana libertà di essere se stessi oltre modelli, stereotipi e comportamenti che, lungi dall’essere indiscutibilmente giusti, sono solo figli del tentativo umano di dare forma chiusa ad un mondo misterioso.
Tutti i personaggi de La Dama in Verde apprendono, invece, che l’onore è la pace della coscienza e la raggiunta consapevolezza che i vivi possono costruirsi tombe di dolore e che il mistero è la materia di cui è fatta la storia di ciascuno.
Ben dosando correlativo oggettivo, indizi funesti, passioni brucianti e riflessioni etiche implicite, Antonia Romagnoli reinterpreta l’antica leggenda della Dama in Verde rendendo la propria opera non solo un testo narrativo di evasione e immersione in un contesto storico affascinante, ma anche un percorso interiore da fare a ritmo incalzato, come inseguiti da un vento gelido di pathos.



Emma Fenu



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