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Recensione: Sulla strada giusta, l'autobiografia di Francesco Grandis

Recensione: Sulla strada giusta, l'autobiografia di Francesco Grandis

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Sulla strada giusta di Francesco Grandis (Rizzoli). Dal male di vivere in una condizione lavorativa stressante alla libertà di seguire i propri sogni, la storia di chi ha mollato tutto per viaggiare nel mondo.

Premessa: pensavo fosse il classico libro di un ragazzo che, stanco della propria vita da lavoratore dipendete rassegnato a una vita ordinaria, molla tutto e gira il mondo, zaino in spalla.
Invece mi sono dovuto piacevolmente ricredere.
Ma andiamo con ordine.
Sulla strada giusta è un romanzo ovviamente autobiografico: narra le vicende di Francesco Grandis, il quale, dopo la classica trafila scolastica, si è gettato nel mondo del lavoro come ingegnere di robot industriali. Gli bastano però pochi anni per capire quanto gli stia stretta quella vita, fatta di fabbriche sporche, ambienti poco sicuri, turni massacranti, stress a livelli insopportabili e lavoro ripetitivo con zero soddisfazioni personali.
Per Francesco Grandis incominciano così le prime riflessioni profonde e sconvolgenti sul consumismo e sulla società degli sprechi, seguite dalla paura legata all'abbandonare un impiego sicuro e ben retribuito, la quale si scontra con il suo impellente desiderio di essere un uomo libero piuttosto che un piccolo ingranaggio di un sistema fallace che lo vorrebbe lavoratore depresso e consumatore compulsivo.
Ma è proprio quando sta toccando il fondo che decide di remare contro il vuoto di un’esistenza monotona e priva di sorprese.


Francesco Grandis molla tutto e acquista un biglietto che lo condurrà in giro per il mondo. 

Visita così il Sud America e l’Asia sfidando la difficoltà di lingue sconosciuta, le mille insidie di una realtà con cui non è mai venuto a contatto ma soprattutto la sua timidezza nell'interagire con le persone. Per fortuna, ogni volta che il suo vecchio io sedentario e socialmente sottomesso riemerge nelle sue decisioni, l’autore trova sempre quell'energia e quella forza che lo spingono a non rassegnarsi, a cercare in ogni situazione “la strada giusta” verso la propria felicità e a vivere esperienze fuori dalle classiche vicissitudini affrontate da un viaggiatore zaino in spalla. È così che, successivamente, decide di diventare un nomad worker (ovvero colui che gira il mondo senza trascurare il proprio lavoro, eseguito grazie a un computer e una connessione internet) o di compiere un’avventura on the road fino all'estremo Nord dimostrando un’inventiva e una voglia di sperimentare fuori dall'ordinario.
Tutto questo fino al gran finale (niente spoiler, ovviamente) in cui un’inaspettata sorpresa gli fa mettere in discussioni la propria attuale vita.


Ed ora, la mia opinione sul romanzo.

Innanzitutto, parla sì di viaggi ma in una veste inconsueta, originale e spiazzante (vedi il nomad working, l’esperienza in auto in Nord Europa, le zingarate improvvisate e il finale inaspettato). Senza contare che l’autore offre ottimi consigli pratici per chi volesse seguire la sua strada, ovvero viaggiare lavorando lo stretto necessario. Non possono mancare quindi dritte su come pianificare un viaggio, preparare lo zaino, muoversi nelle varie nazioni e interagire con i locali per ricevere informazioni preziose.
Ma al di là della storia in sé, fatta di incontri, paesaggi mozzafiato ed esperienze da raccontare ai posteri, ciò che più colpisce, e che lo fa entrare di diritto tra i miei libri preferiti, sono le riflessioni dell’autore: dal male di vivere in una condizione lavorativa stressante alla libertà di costruirsi un futuro fondato sui propri sogni e desideri, dalla paura di rinunciare a un lavoro sicuro al coraggio di gettarsi in un’esperienza ricca di incognite, dal remare contro le aspettative di parenti, amici e società che lo vogliono insignificante ingranaggio del sistema al desiderio di immergersi in culture misteriose, dallo sfidare se stesso e i propri limiti all'affrontare difficoltà e pericoli che rendono la sua vita più eccitante.


C’è però anche spazio per le considerazioni riguardanti i dubbi infondati, le domande esistenziali che richiedono una riposta appropriata e le riflessioni profonde sul suo posto nel mondo. 

Non manca infine la consapevolezza di essere in una società che lo vuole assuefatto, dipendente, da ciò che possiede e che lo spinge ad accumulare sempre più oggetti superflui illudendolo che sia il possedere e non l’essere a dargli la felicità.
Per quanto riguarda infine lo stile narrativo e letterario: nessun appunto da fare. È scritto bene, con un linguaggio ricercato e soprattutto diretto e incisivo, atto a trasmettere senza mezzi termini quanto l’adeguarsi alle aspettative della società lo allontana sempre più dalla felicità.
Di conseguenza, promosso a pieni voti!


Sulla strada giusta

di Francesco Grandis
Rizzoli
Biografia | Narrativa di viaggio
ISBN 978-8817093583
Ebook 7,99€

Sinossi 

Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l'orizzonte infinito e limpido. Appena qualche mese prima non l'avrebbe mai creduto possibile. Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio. Dal Sudamerica a Budapest, dall'India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l'altro. Lontano da casa o tra la propria gente, l'importante è mettersi in gioco. Un "urlo nel silenzio" per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non inseguì la felicità non avrai chance di trovarla.


Andrea Pistoia


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