Gli scrittori della porta accanto

The week: focus sugli eventi tra il 15 e il 21 agosto

The week: focus sugli eventi tra il 15 e il 21 agosto

The week Di Argyros Singh. Cosa è successo nel mondo tra il 15 e il 21 agosto? L'incontro diplomatico tra Erdoğan e Zelens’kyj a Leopoli, la crisi energetica della Germania, il maltempo e i funerali di Piero Angela.

Questa settimana scrivo dell’incontro diplomatico tenutosi a Leopoli e di alcuni effetti collaterali della guerra, tra cui la crisi energetica tedesca. Parlo poi dell’ondata di maltempo che ha colpito molte parti d’Europa e della Penisola. Restando in Italia, concludo con il ricordo di Piero Angela.



Diplomazie a confronto

  1. In settimana, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj a Leopoli, per cercare di aprire un negoziato in qualità di mediatore e offrendo il terreno turco come luogo di incontro per le parti.

    Si è trattato del primo faccia a faccia tra i due dall’inizio della guerra. Erdoğan ha dichiarato di sostenere l’integrità e la sovranità territoriale dell’Ucraina e che la Turchia rimarrà al fianco degli «amici ucraini». Parole che possono sembrare ambigue, ma che non oscurano il fatto che la Turchia sia stata – già prima della guerra – uno dei principali fornitori di armamenti per l’Ucraina. Il presidente turco ha inoltre aperto agli accordi per garantire la ricostruzione delle infrastrutture distrutte.
    All’incontro ha partecipato anche il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, che ha cercato una via per porre fine alle ostilità, a partire dall’area della centrale nucleare di Zaporož’e: il segretario ha parlato di un possibile «suicidio» qualora il sito non venisse smilitarizzato al più presto.
    Sul tema del corridoio alimentare da Odessa, i tre leader hanno confermato l’esportazione avvenuta di oltre seicentomila tonnellate di cereali, unico fronte di accordo riuscito tra le parti. Guterres si è recato venerdì scorso al porto di Odessa e proseguirà ora la sua missione in Turchia, al Joint Coordination Centre, organismo che sovrintende all’accordo.

    In questa fase, l’avanzata russa è pressoché arrestata e gli ucraini hanno guadagnato terreno, in particolare a sud.

    Non solo, come scrivevo la scorsa settimana, alcuni attacchi sono arrivati fino in Crimea e ci sono state esplosioni anche in zone del territorio russo al confine con l’Ucraina, come nell’area di Belgorod, dove sono stati registrati incendi a un deposito di munizioni.
    Che la Russia sia in difficoltà è dimostrato non solo dalla linea del fronte, ma anche da altri fattori. Secondo l’agenzia di stampa russa RIA, il comandante della flotta del Mar Nero è stato rimpiazzato: in questi mesi, sono state affondate una quindicina di imbarcazioni russe di rilievo, vi è stato l’attacco in Crimea e soprattutto l’umiliazione dell’affondamento dell’incrociatore di punta Moskva. Il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych ha dichiarato che la guerra è al «punto di stallo strategico» e che «le forze russe hanno ottenuto solo progressi minimi e in alcuni casi siamo avanzati, dal mese scorso.»

    Nell’incontro di Leopoli, Erdoğan aveva portato al tavolo un messaggio conciliante della Russia, ma Zelens’kyj ha risposto che ogni dialogo sulla pace potrà avvenire solo quando i russi avranno ritirato le truppe dal territorio ucraino.

    Resta quindi da vedere se la strategia diplomatica del presidente turco porterà a nuovi risultati, dopo l’accordo sul grano. Per ora, Guterres ha invitato i russi a spostare l’equipaggiamento dalla centrale nucleare di Zaporož’e, ottenendo una risposta negativa: tenendo il materiale e i mezzi al suo interno, i russi contano che gli ucraini non vogliano rischiare di bombardare l’edificio. Come ho scritto la scorsa settimana, alcuni bombardamenti sono già avvenuti su obiettivi meno sensibili e i due eserciti si sono accusati a vicenda.
    L’istituto idrometeorologico ucraino ha avvertito del rischio di contaminazione radioattiva in tutta Europa, qualora la situazione bellica precipitasse. I funzionari internazionali della sicurezza nucleare si sono detti preoccupati per la mancanza di pezzi di ricambio, per la manutenzione ordinaria dei reattori e per la condizione dei lavoratori ucraini, di fatto sequestrati. Sulla visita di Erdogan e sulla centrale di Zaporož’e – ansa.it, agi.it, euronews.com, theguardian.com e bbc.com

  2. Tra gli effetti collaterali della guerra, preoccupa la situazione tedesca.

    Christian Lindner, ministro delle finanze tedesco, ha commentato l’aumento dei prezzi alla produzione nel mese di luglio, saliti del 5,3% su base mensile, dicendo che si tratta del rialzo più elevato dall’inizio dell’indagine statistica nel 1949. Lindner ha annunciato l’arrivo di nuovi miliardi di euro, «a due cifre», per aiutare i tedeschi di fronte all’aumento dei prezzi.
    La Germania sconta il rialzo del costo dell’energia: i prezzi delle forniture energetiche sono saliti del 105% rispetto ai valori di luglio 2021. Il Paese avrebbe a disposizione delle centrali nucleari attive, per arginare una parte del problema, ma il governo ha deciso di proseguire il progetto per la loro dismissione, in vista di una completa sostituzione con energie rinnovabili.

    A ogni modo, tolto il settore energetico, l’aumento dei prezzi della produzione si attesterebbe solo a +0,4% su base congiunturale.

    Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della BCE, ha spiegato all’agenzia Reuters che stiamo assistendo a uno shock dal lato dell’offerta e che le tendenze inflazionistiche persisteranno anche con la normalizzazione monetaria in corso. La Commissione europea ha approvato uno schema di aiuti tedesco per 27,5 miliardi di euro, volto a compensare le società energivore dei costi di emissione. Le società interessate avranno il vincolo di implementare i sistemi di gestione dell’energia, coprendo almeno il 30% con fonti rinnovabili. La Commissione ha autorizzato altri schemi di aiuti, ciascuno dei quali non supera però il miliardo come nel caso tedesco: gli aiuti riguardano Olanda, Finlandia, Estonia.

    La Russia approfitta dell’emergenza tedesca e adduce pretesti per non poter fornire gas all’Europa: il gasdotto Nord Stream 1 sta funzionando solo al 20% della capacità.

    L’azienda russa Gazprom ha affermato di non poter riprendere la nota turbina, che era stata riparata in Canada e – dopo le incertezze canadesi – era stata rispedita in Europa. In realtà, la turbina potrebbe tornare in Russia, perché è stata esclusa dalle sanzioni, ma continua a restare in Germania, nello stabilimento Siemens Energy. Da qui, il cancelliere Olaf Scholz ha invitato i russi a richiederla, ma Gazprom vorrebbe avere ulteriori garanzie di esenzione.
    A oggi, la Germania ha dovuto sospendere l’apertura del gasdotto Nord Stream 2 e sta cercando soluzioni alternative. Ha inoltre pianificato una riduzione dei consumi statali e ha avviato una campagna di sensibilizzazione per i cittadini, avvertendoli dell’aumento del prezzo delle bollette e invitandoli a ridurre i consumi domestici. Sulla situazione energetica tedesca – milanofinanza.it, ansa.it e bbc.com
Ucraina. Storia, geopolitica, attualità

Ucraina
Storia, geopolitica, attualità.

di Argyros Singh
PubMe – Collana Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Saggio
ISBN 979-1254581933
Saggio
ebook 4,99€
Cartaceo 15,00€


Maltempo in Europa e in Italia

  1. La scorsa settimana il maltempo ha colpito diverse zone della Penisola, provocando due morti, a Lucca e Carrara, e diversi feriti.

    La Toscana ha dichiarato lo stato di emergenza, che durerà sei mesi: la regione ha già calcolato oltre sei milioni di danni. Colpite anche la Liguria, con sfollati nel Tigullio, il modenese e la città di Venezia, dove alcune tegole si sono staccate dal campanile di piazza San Marco.
    Anche nel resto d’Europa non sono mancati i danni. In Austria ci sono stati sedici feriti e tre morti, tra cui due bambini, uccisi dalla caduta di un albero nella valle di Lavant, in Carinzia. Nella Bassa Austria, altre tre donne sono rimaste uccise dalla caduta di un albero nella città di Gaming. Le forti piogge hanno colpito anche il sud della Germania, come la Baviera, dove però il servizio meteorologico nazionale tedesco DWD e la Croce Rossa bavarese avevano preparato la popolazione per tempo.

    In Corsica c’è stata una tempesta giovedì, per la quale la Francia ha dichiarato lo stato di calamità naturale, avendo provocato oltre dodicimila sfollati e cinque vittime.

    I venti sono arrivati qui fino a 220 chilometri orari. Nel sud della Francia, il porto vecchio di Marsiglia e il tribunale principale sono stati allagati e le spiagge sono state chiuse. Nella zona di Parigi, già provata da un’estate di siccità e di incendi boschivi, i temporali hanno portato un’inondazione nella capitale, grandine e venti oltre i 100 chilometri orari. Il maltempo ha raggiunto anche il Belgio, con l’allagamento di Gand.
    Nel Regno Unito, che ha raggiunto a luglio la prima temperatura di 40°C, è aumentata la domanda, insolita, di sistemi di aria condizionata. Anche qui sono infine giunte le piogge torrenziali, con inondazioni improvvise, che non hanno però cancellato la siccità.

  2. In un recente articolo della CNN si parla del pericoloso aumento delle temperature in Europa e in Medio Oriente.

    Secondo gli esperti, per determinare se una città sia vivibile o meno, bisogna affiancare alla temperatura il dato sulla percentuale di umidità. Anche a parità di temperature, in Medio Oriente è più difficile vivere rispetto all’Europa: la città iraniana di Abadan ha raggiunto il record di 53°C il 5 agosto, rendendo l’ambiente ancora più invivibile a causa di un alto livello di umidità. Questa infatti rende più difficile il trasferimento del calore corporeo all’aria, che è già “bagnata”.
    Ho citato poco fa il record di temperatura del Regno Unito: precisamente 40,3°C nell’Inghilterra orientale. In quel giorno, la temperatura media di Londra e di Dubai era di 34°C, ma nel Golfo Persico il rapporto tra calore e umidità aveva superato la soglia di sopravvivenza umana, il livello in cui il corpo umano non è più in grado di raffreddarsi. I Paesi più ricchi dell’area si sono dotati di aria condizionata ad alta intensità energetica; altri Stati, come l’Iraq, hanno dovuto lasciare i lavoratori a casa, dove comunque la rete nazionale copre solo dieci ore di elettricità: chi può permetterselo, si affida dunque a generatori di aziende private.

    La situazione generale non è certo destinata a migliorare ed entro la fine del secolo si stimano scenari mediorientali allarmanti, con soglie del rapporto temperatura-umidità superate per più volte nel corso dell’anno.

    Secondo le previsioni, questo trasformerà molte aree del Nord Africa e del Medio Oriente in zone inabitabili. L’Europa meridionale, tra cui gran parte della nostra Penisola, raggiungerà gli attuali valori di quella fascia. In un futuro non troppo lontano, potremmo assistere non solo a una crescita dei flussi migratori verso l’Europa, dovuti a ragioni climatiche, ma anche a migrazioni interne agli Stati europei, per esempio dal meridione d’Italia al nord.
Sui disastri meteorologici in Europa – euronews.com, cbc.ca e washingtonpost.com

Il funerale di Piero Angela

Concludo questo The Week ricordando Piero Angela, non solo divulgatore scientifico e conduttore, ma anche giornalista e jazzista italiano: una personalità centrale nel panorama culturale italiano, in grado di spaziare con rigore in campi diversi della conoscenza, facendo dialogare i saperi.
Morto il 13 agosto a novantatré anni, il 16 agosto si è tenuta la camera ardente nella sala della Protomoteca, al Campidoglio, a cui è seguito un funerale laico (Piero Angela si dichiarava agnostico). Al Campidoglio, il figlio Alberto ha citato una frase di Leonardo da Vinci, che il padre amava ripetere: «Sì come una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire». Alla camera ardente hanno presenziato non solo le autorità politiche, del mondo del giornalismo e della cultura, ma anche tanti cittadini cresciuti con i suoi programmi. A essi Piero Angela ha voluto rivolgere un ultimo messaggio: «Penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese».
Per approfondire i suoi studi di una vita, questa settimana il consiglio di lettura è proprio un suo libro, un racconto personale dell’esperienza di divulgatore, intitolato Il mio lungo viaggio. 90 anni di storie vissute (Mondadori, 2021). Su Piero Angela – focus.it, adnkronos.com e roma.corriere.it


Argyros Singh


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