Professione lettore Di Stefania Bergo. Donne forti protagoniste di libri autobiografici e non-fiction, che si raccontano o vengono raccontate. Storie vere di donne coraggiose, per il loro vissuto, per aver messo nero su bianco ombre e luci.
Emma, Stefania, Irina: donne che si raccontano. O vengono raccontate, come Lina e Nives. Storie vere di donne coraggiose, per il loro vissuto, per aver messo nero su bianco ombre e luci.Emma, Stefania, Irina, Nives, Lina: conosciamole attraverso le parole dei libri che le vedono protagoniste, memoir e romanzi storici che loro hanno reso indimenticabili.
Emma Fenu si racconta in un memoir che segue il lungo percorso di ricerca di un figlio. Da giovane ragazza che mette da parte il desiderio di maternità per essere altro, pensando di avere tutto il tempo del mondo davanti alla diagnosi di endometriosi, alla procreazione medicalmente assistita, alle attese finite in una macchia di sangue che rischiano di oscurare il suo sogno.Stefania Bergo e Irina Pampararo raccontano altri lunghi percorsi, quelli che le hanno portate lontane, in fuga da un amore finito male o da una guerra, seguendo il bisogno di andare, incapaci di mettere radici o, meglio, con l'innata capacità di sentirsi a casa in qualunque angolo del mondo.
Raccontata dal figlio, Nives affronta la guerra, l'alluvione, la dura vita della campagna e della ricostruzione, difficoltà della vita da madre sola, la cui storia è legata a filo doppio a quella del Polesine, un luogo che segna i suoi abitanti come l'aratro solca i campi coltivati.
Lina, bisnonna dell'autrice, è una migrante che affronta il viaggio in cerca di una vita migliore nella Merica dei primi del '900, partendo dalla provincia emiliana in compagnia di altre ragazze. Una vita da ricostruire dall'altra parte dell'oceano.
Emma, da In cerca di te di Emma Fenu
Caro Lettore,
questa non è la storia della mia vita, ma solo una parte di essa. O, meglio, la parte di una parte.
Raccontarmi è difficile, perché molti sono i miei volti di donna e bambina, di madre e figlia; molte sono perfino le mie vite, racchiuse nel baccello di una sola, a sua volta frammento di una Storia che mi appartiene da prima di nascere.
Tuttavia, questa è sicuramente una storia.
La protagonista sono io, impegnata nella lunga e ardua ricerca di un figlio, il personaggio chiave attorno a cui tutto ruota.
Ci sono molti aspetti, infatti, che, in tale percorso di aspirante mamma, possono essere messi in luce: alcuni sono commoventi, altri teneri, altri drammatici, altri ancora decisamente ironici. E io li ho attraversati tutti, nel corso di dieci anni.
Ma, in questa occasione, voglio liberare la mia parte in ombra, la più fragile, quella che cede al dolore e viene subito messa a tacere dalle altre, per far spazio al sorriso e alla determinazione. Non è la parte più vera di me: è solo la più nascosta.
In cerca di tedi Emma FenuPubMe – Collana Collana Gli Scrittori della Porta Accanto Memoir | Narrativa autobiografica Cartaceo 9,00€ ebook 2,99€ |
Stefania, da Con la mia valigia gialla di Stefania Bergo
Il treno era pieno di gente, persone che tornavano a casa per Natale o che andavano da qualche parte, in posti dove c’era altra gente ad aspettarle. E sembravano tutti così felici, così eleganti. Io no. Mi ero sistemata nel corridoio, seduta sulla mia valigia gialla, appoggiata al finestrino. Guardavo fuori, sforzandomi di ricordare come fossi arrivata fin lì.
Appena venti giorni prima avevo trovato l’associazione “Un ospedale per Tharaka, Kenya” in internet. Mi era piaciuto il nome. [...] Sapevo solo che volevo scappare dal Natale, dalla gioia degli altri.
[...] «Sì, vieni pure, abbiamo bisogno di giovani che abbiano voglia di fare…», mi disse al telefono.
E poi c’era un’ala pediatrica da progettare quindi avevo anche la possibilità di fare il mio lavoro. Perfetto! Nel giro di due giorni avevo il biglietto aereo tra le mani. Tutto così, d’istinto, come ho sempre vissuto la mia vita.
Ecco com’ero arrivata fin lì, su quel treno.
Mi sentivo sola. Ero quasi pentita di aver agito così impulsivamente. Avevo paura. Non sapevo cosa avrei trovato là, non conoscevo nessuno.
[...] Arrivai a Milano. Quanto pesava la mia valigia gialla. O forse era l’anima a pesare. All’aeroporto, ancora gente indaffarata, felice, entusiasta, così lontana da me e dai miei pensieri. Feci le ultime telefonate prima di uscire dall’Italia, sperando forse che qualcuno mi chiedesse di non andarmene.
Ma poi, finalmente, l’aereo decollò.
Con la mia valigia gialladi Stefania BergoPubMe – Collana Collana Gli Scrittori della Porta Accanto Memoir | Narrativa autobiografica Cartaceo 12,00€ Ebook 0,99€ |
Irina, da Respiro Nomade di Irina Pampararo
Amo gli spostamenti, non c’è dubbio.
Amo soprattutto le persone che ho potuto incontrare: sono loro che mi hanno reso e mi rendono felice.
Mi sposto per brevi o lunghi periodi con uguale leggerezza.
Porto con me idee, ricordi, esperienza. Non cancello nulla e non riparto da zero.
Spostarmi significa allontanarmi dal solito luogo e dal consueto vissuto, poter giocare un’altra carta, trovare nuova linfa, rispondere a nuove domande, vedere altre realtà e, se possibile, imparare un’altra lingua.
Sono convinta che il trasferimento in un altro Paese, se dettato da una scelta consapevole, sia fonte di profondo arricchimento: implica separarsi dalle cose certe per seguire le incerte, allontanarsi da un quotidiano rassicurante ma a volte scontato, differenziarsi nei comportamenti a seconda di dove ci si trova, pur restando se stessi.
[...] Queste pagine sono il racconto di una donna poco digitale, che è riuscita a cogliere la possibilità di vivere libera nel mondo, inseguendo i propri sogni con razionalità, determinazione, e una buona dose di studi.
[...] Sono solo accenni, ricordi in superficie, pensieri che sorvolano luoghi visitati e persone in cui mi sono imbattuta, sprazzi di una vita in movimento.
La mia.
Respiro Nomadedi Irina PampararoPubMe – Collana Collana Gli Scrittori della Porta Accanto Saggio Memoir | Narrativa autobiografica ebook 2,99€ cartaceo 16,00€ |
Lina, da Biglietto di terza classe, di Silvia Pattarini
Il 1908 fu un anno importante caratterizzato da rivolte e scioperi nel settore tessile.
Un bel giorno Lina si ritrovò a sfilare per le strade di Manhattan al grido di “Women! Use your vote!”
Il corteo avanzava lungo le vie della città, i cori di protesta si facevano sempre più intensi, sfidando la polizia che li teneva a bada, e non si esimeva a usare manganelli, se necessario.
Le lavoratrici delle sartorie si erano date appuntamento. Avevano ottimi motivi per manifestare. A cominciare dallo sfruttamento minorile, piaga che attanagliava la società. Ma anche lo sfruttamento delle donne, che non avevano diritto di voto.
E ora quel diritto lo invocavano a gran voce: «Women! Use your vote! – poi ancora – Women! Use your vote!»
Voleva dare il suo contributo per migliorare la società. Pensava al futuro. Un giorno i figli o i nipoti sarebbero stati orgogliosi di lei. Era stufa di trascorrere ore e ore rinchiusa all’interno di piccoli laboratori, in cui gli uomini si occupavano di taglio e stiro, con stipendi più alti. Le donne assemblavano e rifinivano i capi d’abbigliamento ma erano sottopagate. Il loro lavoro non era importante quanto quello degli uomini? Perché mai dovevano essere pagate di meno? Era un’ingiustizia che non sopportava più.
Biglietto di terza classedi Silvia PattariniPubMe – Collana Collana Gli Scrittori della Porta Accanto Romanzo storico | Non fiction ebook 2,99€ cartaceo 18,00€ |
Nives, da La ricamatrice di Maurizio Spano
«Ma dove sono finita? – chiese Nives, sbattendo gli occhi, incredula. – Perché non sono a casa mia? Lauretta che succede?»
«Sei in montagna, con me. Sono quasi sette giorni che sei mezza addormentata! – le rispose la sorella, seduta sul letto, tirando un sospiro di sollievo e toccandole la fronte con le dita – Mamma mia che contenta che sono che ti sei svegliata! Hai anche la faccia meno rossa. Lo aveva detto il dottore, ci vuole tempo ma ti passerà!»
Poi le raccontò tutto quello che era successo: l'acqua che entrava in casa, il viaggio, la febbre che non le passava mai.
[...] «La Rosa! La mia bambina! – gridò Nives, stringendo le coperte fra le mani – Dov'è la mia bambina?»
[...] A Nives, in quei giorni, sembrò d'impazzire. Se negli ultimi tempi, pur nella malattia, aveva mostrato netti segni di miglioramento, la notizia che la figlia, forse, era scomparsa, la fece cadere in uno stato di prostrazione che la portò quasi all'autodistruzione.
[...] Nives aveva allora ventisei anni e, in teoria, tutta la vita davanti. Tuttavia, a lei sembrava che tutto fosse già finito quella primavera; riprese a lavorare in campagna e fare tutti i mestieri in casa, esattamente come prima dell'alluvione. Sembrava che non fosse cambiato niente e invece lei aveva partorito una bambina e avuto un fidanzato e un sogno meraviglioso tutto da vivere e adesso, invece, non aveva più niente.
La ricamatricedi Maurizio SpanoRomanzo storico | Non-fiction PubMe – Collana Collana Gli Scrittori della Porta Accanto Cartaceo 12,50€ Ebook 2,99€ |
Stefania Bergo |
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