Gli scrittori della porta accanto

Recensione: Nato di domenica, di Maurizio Spano

Recensione: Nato di domenica, di Maurizio Spano

Libri Recensione di Aurora Cassetta. Nato di domenica (PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto), di Maurizio Spano. Un romanzo delicato, intimo, con il quale ci fermiamo ad analizzare noi stessi e i limiti, a volte banali, che ci siamo posti.

Maurizio Spano con Nato di domenica ci catapulta negli anni ’70, nei campi, sulle strade polverose e nella nebbia che contraddistingue il Polesine e ci fa entrare in perfetta sintonia con Dario, il protagonista.
Cresciuto in un ambiente difficile, abbandonato dal padre, ma con la grande forza d’animo della madre, Dario non si accontenta di giocare a calcio come gli altri suoi coetanei e si appassiona, all’inizio per gioco, alla corsa.

Da quel momento cresce con lui una grande ambizione: quella di partecipare alle Olimpiadi e vincere.

Iniziano così i suoi allenamenti, le sue corse, che da una parte fortificano il suo essere atleta e dall’altra lo allontanano dal suo primo amore, Linda, la prima ragazza che gli fa sentire le farfalle nello stomaco e gli fa provare un amore che sembra fermarsi, non voler salire a un altro livello e diventare un amore fisico.
Questo tipo di amore, Dario lo proverà con Gianna, ragazza donna che conosce a Padova, dove il protagonista si trasferisce per incrementare gli allenamenti e raggiungere il suo sogno.
Gianna non è solo una donna matura, in grado di vivere nella grande città con indipendenza, è anche un’atleta e, grazie a lei, Dario conoscerà una vita movimentata a fatta di eccessi, affiancata alla vita dura dell’atleta, fatta di tempi, minuti, tabelle di marcia.

Ad un certo punto, però, come spesso accade, la vita ci pone davanti ostacoli che possono sembrare insuperabili ed è proprio questo che succede a Dario.

Un avvenimento imprevedibile, incontrollabile e incancellabile gli farà crollare il mondo addosso, lo farà restare immobile sulla griglia di partenza, dalla quale Dario non vede più alcun obiettivo, alcuno scopo.
Solo affrontando le sue paure e i suoi dolori potrà ricominciare a correre per il suo vero obiettivo: vivere.
Essere nato di domenica non è l’unico aspetto comune al protagonista e allo scrittore e solo leggendo questo romanzo riusciamo a percorrere ogni chilometro di vita che loro stessi hanno vissuto.
Un romanzo delicato, intimo, con il quale ci fermiamo ad analizzare noi stessi e i limiti, a volte banali, che ci siamo posti.



Nato di domenica

di Maurizio Spano
PubMe - Gli scrittori della porta accanto
Narrativa
ISBN 979-1254580424
Cartaceo 18,00€
Ebook 2,99€

Anni ’70. Comincia tutto in un pomeriggio di nuvole e polvere: Dario indossa le scarpe nuove e inizia a correre. Una sfida lungo uno stradone di campagna, le braccia alzate al cielo, l’ebbrezza d'essere un grande atleta e conquistare un mondo che ancora non conosce. E il sogno di diventare un vero corridore, forse un campione, gli appare realizzabile.
Linda è il primo palpito, un amore che non arriva mai a essere consumato ma a consumare lei, non abbastanza matura per il sesso, ma già per il tormento. Mentre in Dario cresce la consapevolezza di essere un corridore, di poter andare alle olimpiadi.
Correre diventa una filosofia di vita e inseguendo il suo sogno, sulla terra battuta della pista conosce Gianna, atleta come lui. Tutto gira intorno allo sport, anche l’amore. Si parla di tempi di percorrenza, limiti da superare, strategie di corsa. Perché per correre non basta indossare un paio di scarpe adatte. Correre nasce dal cuore, dalla testa, inizia da lì, è una filosofia di vita. Le gambe sono solo un'estensione che permette al corpo di macinare chilometri, di rincorrere i sogni.
Poi, qualcosa si incrina. Dario si perde. Correre non ha più senso. Ma il destino è come l'ombra che rimane attaccata alle scarpe. E Dario si ritrova a gareggiare contro "il corridore", in una maratona commovente, intensa, intrisa di simbolismi e significato, una corsa contro i fantasmi del passato, contro l'immagine riflessa di ciò che avrebbe potuto essere.
È allora che Dario si rende conto che lui non corre per le olimpiadi, lui corre per vivere. Del resto, è nato di domenica, il giorno prima della creazione del mondo, quando tutto è ancora in potenza, nulla in atto, e possiamo decidere di essere ciò che vogliamo.



Aurora Cassetta


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