Mamme in viaggio Di Sonia Borrini. Hola! Due settimane in Spagna, viaggio on the road con mia figlia di dieci anni alla scoperta di tre città situate nel centro-est del Paese: Valencia, Barcellona e Madrid. Cosa fare, dove alloggiare, i musei e le attrazioni da non perdere, i piatti tipici e le attività che piacciono ai bambini.
Per le vacanze di ottobre 2023, io e mia figlia Mia di dieci anni abbiamo optato per la Spagna, un'avventura di quasi due settimane che ha lasciato un'impronta indelebile nei nostri ricordi.Il nostro viaggio è iniziato con un volo che ci ha portato nella vivace metropoli di Madrid. Ma la vera avventura è iniziata quando abbiamo rischiato di perdere l’ultimo treno per Valencia, la nostra prima destinazione. Arrivando all’aereoporto la sera con un po’ di ritardo, abbiamo dovuto correre tantissimo per riuscire a prenderlo, ma alla fine siamo riuscite a salire a bordo, sollevate e ansiose per l'emozionante avventura che ci attendeva.
Mia è cresciuta abituata fin da piccola ai mezzi di trasporto pubblici, quindi li prende con molta facilità e si diverte anche durante i nostri spostamenti. Credo che viaggiare con i propri figli sui mezzi pubblici sia un'opportunità per insegnare loro preziose lezioni di vita e promuovere l'indipendenza. È un'avventura che comincia non appena si mette piede sul primo treno o autobus!
ASSICURAZIONE DI VIAGGIO
Quando si parte per viaggi on the road o comunque non organizzati da tour operator, è bene fare sempre una assicurazione, soprattutto se si viaggia con dei bambini. Molte sono le compagnie di assicurazione specifiche per i viaggiatori, con pacchetti personalizzati sul tipo di viaggio, la durata e sull'età dei partecipanti, e includono solitamente coperture mediche e/o eventuali annullamenti o altri problemi logistici.Tra queste c'è Holins [sconto di 10€ a persona seguendo questo link], l'assicurazione medica ideale per viaggiare, anche per chi ha più di 85 anni e per soggiorni di lunga durata, con assistenza online, e HeyMondo [sconto del 10% sul totale seguendo questo link], più economica e ideale per chi cambia spesso programmi, con assistenza totalmente tramite app.
Una volta arrivati alla stazione di Valencia, è stato il nostro caro amico spagnolo a venirci a prendere.
Ci ha accolto con un sorriso caloroso e una generosità tipica della sua cultura, rendendo il nostro arrivo ancora più speciale. Proprietario di una casa in montagna chiamata Raco de Saoret, ci ha ospitato per due giorni, offrendoci un assaggio della vita rurale spagnola. Le mattine in montagna sono piene di vita e attività, accompagnate dal suono della natura e, ahimè, anche dalla motosega che riecheggia tra gli alberi. Abbiamo lavorato la terra, piantato banani e trasformato tronchi in sedili per una sauna naturale, tutto mentre ci godevamo la compagnia e l'atmosfera rilassante della campagna. Ma ciò non ha fatto altro che aggiungere fascino e autenticità all'esperienza. Dopo una buona dose di aria fresca e lavoro all'aria aperta, siamo scese in paese, solo per scoprire che il concetto di tempo e pasti a Valencia è un po' diverso dal nostro. Troppo presto per pranzare, troppo tardi per fare colazione: una lezione che ci ha accompagnato per tutto il resto del viaggio. Leggi anche Andrea Pistoia | Valencia: 10 motivi per visitarla
Sulla strada ci fermiamo a mangiare la nostra prima paella ad Albufera, una laguna costiera situata a sud di Valencia.
È una riserva naturale protetta e un luogo di grande bellezza paesaggistica. La laguna è circondata da risaie, paludi e dune sabbiose, ed è nota per la sua ricca biodiversità. Molte persone visitano l'Albufera per godersi la natura, fare passeggiate in barca sulla laguna e osservare gli uccelli migratori che vi sostano durante le loro migrazioni. È un luogo molto suggestivo e tranquillo, ideale per una pausa dalla frenesia della città.Successivamente, ci siamo avventurati nella vibrante Valencia, esplorando ogni angolo della città e lasciandoci sorprendere dalla sua bellezza e vivacità.
Il nostro primo giorno a Valencia è stato dedicato a una bella camminata lungo il Rio di Valencia, che in realtà è un parco, che ci ha portato fino all'Oceanogràfic, l'acquario più grande d'Europa. Siamo rimaste incantate dalle meraviglie marine che popolano le sue vasche, tanto che abbiamo trascorso ben cinque ore senza neanche accorgercene, rapite dalla bellezza e dalla varietà della vita sottomarina. Abbiamo visto squali, meduse, lo spettacolo dei delfini e pure la voliera.Un’amica francese e la sua bella famiglia ci hanno accolto nella ridente cittadina residenziale La Cañada, a qualche stazione di metro da Valencia. Lì si gioca per strada senza problemi. Un’altra lezione è di prenotare in anticipo i treni, alla fine abbiamo dovuto cambiare i nostri programmi e partire all’alba con l'unico treno ancora disponibile per Barcellona. Dopo un viaggio incantevole a Valencia, il nostro percorso ci ha portato verso la magica capitale catalana, una città che profuma di storia, arte e spirito innovativo e che porto nel cuore avendoci passato un anno molto tempo fa.
Cinque giorni di pura gioia ci attendevano, ospitati in un accogliente bilocale a Barcelloneta, grazie a un house swapping non simultaneo con una studentessa gentile che ci ha permesso di vivere la città come veri locali.
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Barcellona, con la sua architettura stravagante, le strade animate e le spiagge pittoresche, ci ha accolto con il suo carattere vivace e unico.
Ogni angolo della città racconta una storia, dalle strade strette del quartiere gotico alle audaci opere di Gaudì che decorano la città con la loro stravaganza. Durante il nostro soggiorno, abbiamo avuto il piacere di incontrare degli amici romani, anche loro in visita, con i quali abbiamo fatto turismo e condiviso momenti indimenticabili. Abbiamo esplorato le opere iconiche di Gaudì, tra cui il Parco Güell, un vero e proprio capolavoro artistico immerso nella natura, e la Casa Batlló, un edificio incredibilmente suggestivo con la sua facciata scultorea e colorata.E ovviamente la Sagrada Familia, un capolavoro in divenire, la cattedrale incompiuta che racchiude l'essenza del genio architettonico di Antoni Gaudí.
Iniziata nel 1882, questa basilica è un'opera maestosa che combina elementi gotici e art nouveau in un modo unico, diventando il simbolo più iconico della città. La Sagrada Familia, con le sue torri che sfidano il cielo e gli intricati dettagli che adornano ogni angolo, è finalmente aperta al pubblico. Tuttavia, per immergersi pienamente in questo universo di spiritualità e arte, è essenziale prenotare in anticipo la visita interna. Questa meraviglia architettonica, che continua a evolversi anche dopo oltre un secolo dalla posa della prima pietra, offre ai visitatori un'esperienza unica, un viaggio attraverso la visione di Gaudí e la storia sacra che anima ogni scultura e vetrata. Assicuratevi quindi di organizzare per tempo la vostra visita, per non perdere l'opportunità di esplorare uno dei monumenti più emblematici e spiritualmente significativi di Barcellona. Onestamente, mi sono commossa all’uscita della metro, era la prima volta che vedevo la cattedrale senza impalcature. Leggi anche Elena Genero Santoro | Barcellona in auto coi bambini
Per alimetare la passione di Mia per l’arte nonostante la stanchezza, ci siamo immerse nell'universo artistico di Pablo Picasso nel cuore del vivace quartiere El Born.
Il Museo Picasso non solo ospita la più estesa collezione delle opere del giovane maestro, ma racconta anche la profonda connessione tra l'artista e questa vibrante città catalana. Inoltre, non abbiamo potuto resistere al fascino del Parco del Labirinto di Horta, un'oasi di tranquillità e bellezza che offre un'esperienza unica tra labirinti di siepi, fontane e statue romantiche.Barcellona ci ha affascinato con la sua cultura vivace, la sua cucina deliziosa e le sue strade piene di vita.
Ho voluto far conoscere a Mia anche uno dei miei luoghi preferiti, il mondo incantato al Bar El Bosc de Les Fades, situato, un po’ nascosto, nel cuore di Barcellona. Con il suo ambiente unico e surreale, questo bar ci ha trasportati in una foresta fatata piena di sorprese.Ogni giorno è stato un'avventura diversa, un mix di scoperte, incontri veloci con amici di oltre 15 anni, risate e momenti indimenticabili che porteremo nel cuore per sempre.
Curiosità molto gradita da Mia: l'omino che fa la cacca, conosciuto come il "Caganer", è una figura tradizionale catalana presente nei presepi di Natale, soprattutto in Catalogna e in alcune aree dell'Italia e del Portogallo. Rappresentato tipicamente come un contadino catalano con il tradizionale berretto chiamato "barretina", il Caganer è raffigurato mentre compie un bisogno naturale. Questa figura unica è considerata un simbolo di fertilità e fortuna, oltre che un elemento che porta umorismo e umanità nelle rappresentazioni della natività. La tradizione del Caganer risale almeno al XVIII secolo e rimane una parte curiosa e amata delle festività natalizie in queste regioni.
Mia ha subito il fascino delle empanadas, che non sono forse tradizionalmente spagnole ma che trovi a tutti gli angoli della città, e si è divertita a gustarle in diverse varianti durante il nostro soggiorno.
Abbiamo salutato Barcellona con direzione Madrid con la promessa di ritornarci presto.
Siamo arrivate in treno e siamo state accolte da un'amica spagnola con le sue due simpatiche figlie, vecchie amiche di Mia. Purtroppo il tempo non ci ha accolto bene e ci siamo trovate a sprofondare nell'inverno madrileno, con il sole che è solo un ricordo. Infatti, Madrid è la capitale europea più alta, situata a circa 650 metri sul livello del mare. Questa elevata altitudine contribuisce a un clima particolare, con estati calde e inverni freddi, a differenza di altre parti della Spagna. E quindi anche i piatti sono invernali. Non potevamo quindi non assaggiare il cocido, in una taberna tipica in centro a Madrid. Il cocido è un piatto tradizionale spagnolo, particolarmente popolare nelle regioni centrali del paese come Madrid. Si tratta di un gustoso stufato a base di carne e verdure, preparato con ingredienti come manzo, pollo, maiale, salsiccia, patate, ceci e altre verdure a piacere. La preparazione del cocido può variare leggermente da una regione all'altra, ma generalmente coinvolge la cottura lenta di tutti gli ingredienti in un brodo ricco di sapori, fino a quando non diventano morbidi e succulenti. È un piatto ricco e sostanzioso, spesso servito in più portate: prima la zuppa, seguita dalla carne e dalle verdure. Il cocido è un piatto confortante e nutriente, perfetto per affrontare le fredde giornate invernali. Leggi anche Loriana Lucciarini | Weekend a Madrid: cosa fare, cosa vedere
Il costo della vita a Madrid è sensibilmente più elevato rispetto alle località che avevamo visitato precedentemente.
Dalle piccole spese quotidiane ai pasti nei ristoranti, tutto sembrava avere un prezzo maggiore. Mia approfitta del fatto che non avevamo l’abbigliamento giusto e si dedicava allo shopping. E c’era da sbizzarrirsi a Madrid, senza dubbio! Oltre a centri commerciali e negozi vari, abbiamo passeggiato per le vie del centro ammirando l’architettura e gli artisti di strada.Visto il brutto tempo, abbiamo optato per una visita al Museo delle Cere. Questo museo porta i visitatori a confrontarsi con figure di cera incredibilmente realistiche, rappresentanti celebrità di ogni genere, dalle star di Hollywood ai grandi leader politici. Attraverso le sue esposizioni interattive e dettagliate, il museo offre un'esperienza unica e coinvolgente, permettendo ai visitatori di avvicinarsi ai loro personaggi preferiti in un ambiente divertente e educativo. Mia ha trascorso un momento davvero divertente!
Il Parco del Retiro, uno dei suoi gioielli, è un vasto parco pubblico che offre un'oasi di tranquillità nel cuore della città di Madrid.
Con i suoi laghetti, giardini ben curati e statue iconiche, il Retiro è un luogo perfetto per passeggiare, fare jogging o semplicemente rilassarsi lontano dal trambusto urbano. All'interno del parco, si trova anche il Palazzo di Cristallo, una struttura di vetro e metallo costruita nel XIX secolo e utilizzata per mostre d'arte e eventi culturali. Il Retiro è un luogo molto amato dai madrileni e dai visitatori, ed è un must durante una visita a Madrid.Ovviamente non posso dimenticare di citare i churros che ci hanno tenuto compagnia durante questo viaggio! I churros sono un delizioso dolce spagnolo, tradizionalmente consumato a colazione o come merenda, ma apprezzato in qualsiasi momento della giornata. Si tratta di bastoncini di pasta dolce fritti e ricoperti di zucchero, con un interno morbido e un'esterno croccante. Solitamente vengono serviti accompagnati da una tazza di cioccolato caldo denso e cremoso, perfetto per intingervi i churros e gustarli al meglio. I churros sono diventati popolari in tutto il mondo e sono un'icona della cucina spagnola, amati sia dai locali che dai turisti in visita alla Spagna.
Per tutte le esperienze vissute elencate e molte altre, Mia non vede l'ora di ritornare in Spagna. Allora non possiamo che salutarci con un “Hasta pronto!”.
© Sonia Borrini
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