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Harper Collins Italia
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Recensione: I fiori non hanno paura del temporale, di Bianca Rita Cataldi

Recensione: I fiori non hanno paura del temporale, di Bianca Rita Cataldi

Recensione: I fiori non hanno paura del temporale, di Bianca Rita Cataldi

Libri Recensione di Loriana Lucciarini. I fiori non hanno paura del temporale di Bianca Rita Cataldi (HarperCollins Italia). Un affascinante caleidoscopio di vite, personaggi, intrecci e caratteri calati negli anni negli ultimi tre anni del millennio precedente.

1997: solo tre anni al Duemila… 
Chi ha la desinenza in anta ha presente tutto in modo vivido tuttavia il tempo è trascorso e, inesorabilmente, i colori sbiaditi nelle foto lo dimostrano: quello spazio è ancora vibrante e vivo solo grazie ai ricordi. Per i millenial e le generazioni successive, invece, quei tre anni al Duemila sono il confine con il paleolitico.
Nel mezzo, vi passano ere geologiche in cui era tutto diverso: nel ’97 non c’era l’Ipod, al suo posto si girava con un walkman attaccato alla cintura (alta) dei jeans. I Nirvana spopolavano con sonorità psichedeliche folk, sconosciute ai ritmi attuali della techno. Anche la moda si rifaceva al grunge con tessuti naturali e richiami alla natura, vestiti un po’ che ricordavano la Laura Ingalls de La casa nella prateria.

Abbandonate le bizzarre architetture pop degli anni Ottanta, le megaspalline, i tessuti sintetici, i colori fluo, i capelli cotonati e le creste che sfidavano la forza di gravità, a fine anni '90 si ritorna a linee semplici, pulite. 

In quegli anni la Smemoranda era lo scrigno dei pensieri di ogni adolescente, con fogli scritti fitti che raddoppiavano di volume per foto, foglietti e biglietti inseriti tra le pagine quadrettate. Il diario segreto veniva aperto solo agli amici migliori, quale atto di estrema fiducia, l’esatto contrario di ciò che avviene oggi con i post sui social network, letti da tantissime persone, resi pubblici, condivisi.
Quegli anni ci appaiono tanto lontani se li paragoniamo ai tempi attuali. La tecnologia ha modificato la nostra quotidianità e internet ha permesso una nuova socialità, nuove modalità di relazione, basti pensare ai social, alle chat, a Tik Tok, alle community virtuali. Nel bene o nel male, le distanze fisiche si sono accorciate ma la rete è anche alienante, pericolosa e offre un mondo fatuo fatto di like e condivisioni nel quale, purtroppo, chi è già solo fa i conti con una solitudine amplificata.
Questa lunga introduzione, le cui considerazioni sono nate durante la lettura del romanzo,  che vi propongo oggi, è per sottolineare il periodo storico in cui si svolge l’intreccio narrativo.

Proprio in quegli anni, infatti, ci porta I fiori non hanno paura del temporale, di Bianca Rita Cataldi. Il romanzo offre un affascinante caleidoscopio di vite, personaggi, intrecci e caratteri.

La storia fa il tris di B: Bella, Ben scritta, Ben strutturata.
I ricordi, filtrati da uno sguardo bambino di Serena, ci portano a Bologna, in un passato intriso di malinconia che si porta dietro anche rabbia, recriminazione e rimpianto. Serena ha una famiglia con personaggi originali e la bravura dell’Autrice li trasforma in tridimensionali, reali, veri . Così veri da sentirli un po’ nostri. Infatti, chi non ha avuto una nonna o una zia tuttofare, complice e rude?
Chi non ha partecipato a furiose liti familiari risolte poi semplicemente con un abbraccio o, in alcuni casi, mai risolte e diventate un solco che, col tempo a fare da spartiacque, si è trasformato in voragine? Chi non ha avuto o non è stata un’adolescente silenziosa e irascibile, piena di parole non dette, passi rapidi e voglia di essere invisibile proprio come Corinna, la sorella maggiore di Serena?
Il rituale saluto alle zie, immutato negli anni e riproposto più volte durante il romanzo, mi ha strappato un sorriso divertito ma ha anche creato in me una sorta d'intimità con la protagonista, e me l'ha fatta sentire empaticamente vicina.

Le radici e le relazioni familiari sono l’asse portante di questa storia di Bianca Rita Cataldi (e anche della vita di tutti, che lo si voglia ammettere o no).

Sì, i sentimenti, le relazioni familiari, sono il collante, oltre ai ricordi, de I fiori non hanno paura del temporale.
Il cocktail sentimenti&ricordi può essere una miscela esplosiva che impiastra di melassa ogni cosa, fino a diventare insostenibile, tuttavia in questo romanzo ciò non accade: l’Autrice ha capacità narrativa e sensibilità, non calca troppo la mano, anzi, ci regala una storia dolceamara colma di luci e ombre, piena di leggerezza ma anche di colpi al cuore, fatta di sorrisi ma intrisa di lacrime. Perché si sa, quando una storia è bella emoziona e questo romanzo vi regalerà emozioni inchiostrate di parole.
La penna brillante di Bianca Rita Cataldi – un talento narrativo che ho davvero apprezzato e amato – vi permetterà di fare un tuffo in pagine di realtà ed emozione.


I fiori non hanno paura del temporale

di Bianca Rita Cataldi
HarperCollins Italia
Narrativa
ISBN 978-8869052927
Cartaceo 16,15 €

Sinossi 

Bologna 1997. La stanza è in penombra e i libri e le musicassette sono sparsi dappertutto. Distesa sul letto, la camicia a quadri e i Nirvana sparati nelle orecchie dal walkman, Corinna muove i piedi a tempo e non stacca il naso dalla pagina. Ha sedici anni, i capelli rossi come fili di rame e un viso ricoperto di lentiggini su cui spiccano due occhi d'acciaio. È la figlia del primo grande amore di sua madre che se ne è andato poco prima del parto. Serena, detta Poochie, ha sette anni, i capelli scuri stretti in due codini fermati da elastici a forma di arcobaleno ed è la sua sorellastra. Il suo desiderio più grande è farsi considerare da quella sorella maggiore così misteriosa, sempre rintanata dietro le pagine di un libro e con le cuffie calcate sulla testa.Vivono in una grande e caotica tribù allargata in cui vige il matriarcato e dove per ogni decisione ci si rivolge al consesso delle antenate riunite nella cappella di famiglia al cimitero. Una famiglia fatta di donne dal sangue cocciuto e in cui nessuna tristezza può resistere di fronte al sapore magico di un tiramisù al pistacchio. Eppure l'equilibrio familiare comincia a vacillare quando Corinna riceve una strana scatola da scarpe chiusa malamente con del nastro adesivo.Dentro ci sono degli oggetti apparentemente scollegati tra loro, ma che sono l'ultimo regalo del suo vero padre, scomparso improvvisamente in un incidente. Corinna non ha dubbi: quegli oggetti hanno un significato e lei deve scoprirlo. Decide così di partire, insieme a Serena, per una caccia al tesoro per le vie di Bologna. La scatola in borsa e un sogno tra i capelli ribelli: trovare il segreto delle sue radici e, inevitabilmente, la propria strada nel mondo.


Loriana Lucciarini
Impiegata di professione, scrittrice per passione. Spazia tra poesia e narrativa. Molte pubblicazioni self e un romanzo Il Cielo d'Inghilterra con Arpeggio Libero. È l'ideatrice e curatrice delle due antologie solidali per Arpeggio Libero, la prima di favole per Emergency Di favole e di gioia nonché autrice con la fiaba Si può volare senza ali e la seconda di 4 Petali Rossi – frammenti di storie spezzate, racconti contro il femminicidio per BeFree.
È fondatrice e admin di “Magla-l'isola del libro”.
Una felicità leggera leggera, Le Mezzelane.
Ritrovarsi, Le Mezzelane.
Racconti di stelle al bar Zodiack, Le Mezzelane.
I legami dell'anima, PubMe Gli scrittori della porta accanto.
Doppio carico, Viaggio Maori Edizioni.
Sotto le nuvole, PubMe Gli scrittori della porta accanto.
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Recensione: Creativi in amore, di Jacquie D'Alessandro

Recensione: Creativi in amore, di Jacquie D'Alessandro

Recensione: Creativi in amore, di Jacquie D'Alessandro

Libri Recensione di Loriana Lucciarini. Creativi in amore di Jacquie D'Alessandro (Harper Collins Italia). Una storia divertente sospesa tra ironia e romanticismo, che fa sorvolare su qualche refuso di troppo con buon ritmo e personaggi interessanti.

Divertente! La storia resta sospesa tra ironia e romanticismo, tra qualche scena hot (ma non troppo – e l’ho anche apprezzato), scritta in modo lieve e con buon ritmo, con personaggi interessanti, che sanno avvincere il lettore.
Il titolo aveva attirato la mia attenzione.
La copertina, colorata e accattivante mi aveva fatto ipotizzare una storia divertente, con qualche guizzo da buon chick-lit. Il marchio Elit aveva fatto il resto… Così l’ho acquistato in formato ebook per curiosità, l’ho letto e non mi ha delusa. A me Creativi in amore, infatti, è piaciuto parecchio.
Matt e Jill sono due personaggi a tutto tondo, pieni di sfaccettature e difetti ma capaci di suscitare in noi simpatia. Li scopriamo durante le scene del romanzo: entrambi diretti, senza orpelli, non usano tattiche. E non lo fa neanche Jacquie D'Alessandro che, schiettamente, ci fa sapere i sentimenti dell’uno e dell’altro, senza possibilità di fraintendimento.

Ma, direte voi, se non c’è il gioco di seduzione, il malinteso, il colpo di scena, come si tiene su il romanzo? È presto detto: grazie a uno stile accurato, dialoghi accattivanti.  

Oltre a scene divertenti – a tratti esilaranti – e una buona dose di ironia. Jill, soprattutto, ci spiazza con le sue battute sagaci e inaspettate, mentre Matt ci colpisce quando va diretto, dice ciò che pensa e ciò lo rende irresistibile.
Insomma, se state pensando di acquistarlo e leggerlo, ve lo consiglio, non ve ne pentirete.
Peccato per alcuni errori e refusi (certo non mi aspettavo di trovarne in una pubblicazione targata HC e, per giunta, in ebook che può essere facilmente aggiornata e corretta). Devo dire che anche alcune scelte di traduzione non mi sono piaciute: ho trovato termini ripetuti, parole che non avrei usato per essere più in linea con lo stile dell’autrice. Inoltre, c’è stato qualche inciampo durante le scene hot, più che altro per le classiche e ritrite banalità descrittive che ormai chiunque di noi può ripetere a memoria («egli aveva addominali scolpiti», «sfiorò i suoi capezzoli turgidi»), che mi hanno strappato più di un sorriso.
Comunque niente di preoccupante o grave.

Una storia divertente, godibile, non scontata e originale, con qualche ingenuità di troppo.

Intendiamoci: la storia è divertente, non scontata e anche originale rispetto a come si muovono i personaggi, ma forse è proprio perché avevo annusato aria d’originalità (che mi era molto piaciuta) ho trovato queste piccole pecche fastidiose.
In ogni caso si passa sopra a questi particolari, perché il romanzo è una lettura godibile e leggera, con i giusti presupposti per regalarvi qualche ora di lettura d’evasione, capace di lasciarvi un bel sorriso stampato in viso.
Consigliato a chi ama i romance, i chick-lit, le storie originali e frizzanti.
Se potessi dare un giudizio vi direi: 4 stelline!


Creativi in amore

di Jacquie D'Alessandro
Harper Collins Italia
Chick-lit
ASIN B075YRLD1K
Cartaceo 1,99€

Sinossi 

Jillian Taylor e Matt Davidson, creativi di una prestigiosa agenzia pubblicitaria, hanno più di una cosa in comune. Sono intossicati dal lavoro, vogliono fare carriera, detestano perdere e sono attratti l’uno dall’altro. E quando il loro capo li spedisce nello stesso albergo – nella stessa camera! – per un weekend di affari con un cliente importante, finiscono per condividere anche qualcos’altro: il letto e un paio di notti di fuoco. Seconda regola: mai dire mai. Tornati alla realtà di tutti i giorni, Matt e Jilly decidono di ignorarsi e di etichettare la loro storia come una parentesi di sensuale follia. Ma trovano due sorprese ad attenderli: hanno perso...



Loriana Lucciarini
Impiegata di professione, scrittrice per passione. Spazia tra poesia e narrativa. Molte pubblicazioni self e un romanzo Il Cielo d'Inghilterra con Arpeggio Libero. È l'ideatrice e curatrice delle due antologie solidali per Arpeggio Libero, la prima di favole per Emergency Di favole e di gioia nonché autrice con la fiaba Si può volare senza ali e la seconda di 4 Petali Rossi – frammenti di storie spezzate, racconti contro il femminicidio per BeFree. È fondatrice e admin di “Magla-l'isola del libro”.
Una felicità leggera leggera, Le Mezzelane.
Ritrovarsi, Le Mezzelane.
Racconti di stelle al bar Zodiack, Le Mezzelane.
I legami dell'anima, PubMe Gli scrittori della porta accanto.
Doppio carico, Viaggio Maori Edizioni.
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Recensione: L'amore finché resta, di Giulio Perrone

Recensione: L'amore finché resta, di Giulio Perrone

Recensione: L'amore finché resta, di Giulio Perrone

Libri Recensione di Maria Civita D'Auria. L'amore finché resta di Giulio Perrone (Harper Collins). L'amore, il tradimento, i rapporti di coppia, raccontati con leggerezza e ironia.

Sono sempre stato sicuro che la storia con mia moglie sarebbe finita con la scoperta di uno dei miei tradimenti. Mi avrebbe atteso nel salone dell'attico di via Giosuè Borsi, in cui vivevamo ormai da undici anni per gentile concessione di suo padre, e seduta a gambe accavallate sul divano vicino alla terrazza che guarda dritta al teatro Parioli, scostando da un lato i capelli, avrebbe chiesto lapidaria: “Hai niente da dirmi?”
Giulio Perrone, L'amore finché resta
Questo l'incipit di  L'amore finché resta di Giulio Perrone. Già dalle prime pagine sembra svelare l'epilogo della storia. Invece, con grande sorpresa di chi legge, i fatti si svolgono diversamente.
Una sera Lucrezia chiede a Tommaso, suo marito, di rientrare un po' prima. Deve dirgli che da tre mesi ha un altro uomo. E che tra loro è finita. A Tommaso crolla il mondo addosso. Quello con Lucrezia non è stata un’unione d'amore; dopo una cocente delusione con una compagna di scuola, in età adulta ha preferito un matrimonio di convenienza. Ora, invece, deve rinunciare alla bella casa ai Parioli; alla BMW ultimo modello; al suo lavoro di psicoterapeuta, anche se per pochi pazienti alla settimana. Soprattutto deve rinunciare al mantenimento di suo suocero, il notaio Altomonti. Per non parlare di Piero, che lo frequenta solo allo stadio, quando padre e figlio vanno a vedere giocare la Roma.
Adesso tutto questo è finito.

Tommaso si ritrova in mezzo alla strada con la valigia, l'immancabile abbonamento della Roma. Eterno adolescente, è schiacciato dal peso di tutto quello che non ha fatto. 

Abita in casa di sua madre perché anche l'ultima amante gli nega il suo aiuto avendolo lasciato per un altro uomo. La casa della madre è una casa popolare nel cuore di piazza Bologna ottenuta con le conoscenze politiche del nonno e comprata con un mutuo agevolato che la madre non ha ancora finito di pagare. Una casa che Tommaso non ha mai amato e dove detesta tornare alla bella età di quarantadue anni.
Le cose tuttavia prendono una piega inaspettata.
Tommaso ha modo di maturare. Si rende conto che la madre è ludopatica e si gioca quasi tutta la pensione alle macchinette del bar. Indebitatasi oltre misura, la Banca chiede di saldare le rate arretrate del mutuo. Dal momento che Tommaso vuole in tutti i modi evitare che la madre si ritrovi in mezzo a una strada, accetta suo malgrado di fare il barista da Gianni in via Lorenzo il Magnifico, nel quartiere in cui la madre ha alloggiato finora, per ottocento euro al mese.
Gli manca solo di recuperare il rapporto con il figlio Piero. Lo invita allo stadio, unico punto d’incontro, a vedere la Roma. Qui il figlio si dimostra essere dalla sua parte.

La vita inizia a sorridergli. 

Le cose vanno ancora meglio quando al bar conosce Lia. Una ragazza di circa trent'anni dai capelli lunghi e neri come il colore dei suoi occhi. Vestita semplicemente con un paio di jeans e le superga bianche è irresistibile. Conoscendola Tommaso abbandona tutte le ansie, le paure e le difese. Se ne innamora perdutamente senza alcuna remora.
Consiglio di leggere  L'amore finché resta di Giulio Perrone perché anche se affronta temi impegnativi come l'amore, il tradimento e gli attuali rapporti di coppia, lo fa con leggerezza e ironia rendendo il libro una lettura di svago anche grazie a una scrittura molto scorrevole.
Bellissimo il personaggio di Tommaso. All'inizio del racconto desta una certa ostilità nelle lettrici che credono di imbattersi nel solito maschio traditore, man mano che si va avanti nella lettura quest'uomo risulta simpatico e tenero e non si può fare a meno di amarlo mentre ci racconta la sua vita rocambolesca.



L'amore finché resta

di Giulio Perrone
Harper Collins Italia
ISBN 978-8869053788
Cartaceo 13,60€
Ebook 8,99€

Sinossi

Quartiere Parioli. Tommaso è in mezzo alla strada, una valigia fatta alla bell'e meglio, l'immancabile abbonamento per la Roma in tasca e nient'altro. Ha quarant'anni e non avrebbe mai pensato di trovarsi improvvisamente senza moglie, casa e lavoro. La vita che Tommaso ha attentamente costruito negli anni, in equilibrio su un lavoro poco impegnativo e poco redditizio (psicoterapeuta per un ristretto numero di scombinati pazienti) e sulla rendita elargita dai facoltosi suoceri, crolla nei pochi minuti in cui sua moglie Lucrezia liquida il loro matrimonio come un completo fallimento. Adesso si ritrova solo, schiacciato da quello che ha fatto, ma soprattutto da quello che non ha fatto. Costretto a tornare ad abitare a casa della madre, in un quartiere popolare, inseguito dai creditori, Tommaso prova a reinventarsi in un saliscendi di equivoci, opportunità mancate e idee geniali non coltivate fino all'ultima, incredibile idea...
Maria Civita D'Auria

Maria Civita D'Auria
Ho frequentato i corsi di archeologia, storia dell'arte e scrittura creativa presso l'università popolare eretina e ho collaborato come giornalista esterna per la rivista NOIDONNE, MINERVA, EPOCA. Ho vinto diverse edizioni dei concorsi letterari della Montegrappaedizioni e sono arrivata finalista con il racconto di “Gianna e Nicoletta” alla terza edizione del concorso letterario RacconTIAMO della Valletta edizioni.
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