di Alessio Del Debbio
Panesi Edizioni
Romanzo
ISBN 9788899289324
ebook 2,99€ | Acquista
Dopo la maturità, Jonathan e i suoi amici devono prendere importanti decisioni sul proprio futuro. Jonathan rinuncia a studiare, tuffandosi nel lavoro a tempo pieno, aiutando il cugino nella sua agenzia pubblicitaria, e cercando di recuperare la sua amicizia con Leo, incrinata da una ragazza che si era messa tra loro. Leonardo si iscrive a Medicina ma deve barcamenarsi tra le lezioni, lo studio e il prendersi cura della madre, psicologicamente instabile, e della sorella più piccola, che continua a sognare una famiglia unita, anche con il padre da cui si sono allontanati quando hanno lasciato Milano. Veronica sorprende gli amici, decidendo di iscriversi al Dams e andando a vivere a Bologna con il suo nuovo ragazzo, scardinando gli equilibri del gruppo. Francesca infine si iscrive a Lettere, sua grande passione, continuando a scrivere in un diario le avventure dei suoi amici, con l’idea un giorno di farne un libro, e faticando nel liberarsi del fantasma del suo defunto ex ragazzo che da sempre la ostacola nei suoi rapporti con il sesso maschile. Su queste premesse iniziano le avventure di Jonathan e dei suoi amici, in quel periodo di passaggio che è la fine dell’adolescenza e l’inizio dell’età adulta. Un periodo in cui i sentimenti appaiono amplificati, a volte confusi, di certo molto intensi. Lo sa bene Veronica che lotta per inseguire un sogno e fuggire alla maledizione di Cenerentola, oppressa da una famiglia di “matrigne”. Nella sua continua ricerca e scoperta di sé, da bruco diventerà una falena, sbattendo le ali in cerca della sua fiamma vitale.
Ti abbiamo già avuto ospite su questo blog per la presentazione de tuo romanzo “Anime contro”. Ma per i nuovi lettori, raccontaci nuovamente qualcosa di te: chi è Alessio Del Debbio nella vita di tutti i giorni?
Alessio Del Debbio è un grande appassionato di libri, sia come lettore che come scrittore, e coltiva il sogno di avere una sua libreria un giorno, o uno spazio dove organizzare eventi, incontri culturali e letture, per condividere e promuovere i buoni libri, anche e soprattutto quelli meno noti. Come scrittore, amo scrivere soprattutto storie fantastiche e per ragazzi e cerco di lavorare ogni giorno, anche solo per un’ora, su ciò che sto scrivendo in quel momento, anche se comunque finisco sempre per pensarci di continuo, specialmente mentre faccio altro. Sono inoltre appassionato di serie tv, soprattutto fantastiche.
Questo è non primo romanzo che pubblichi. Ci parli delle tue precedenti pubblicazioni e di come si relazionano con questo romanzo?
Prima di “Favola di una falena”, sono usciti due romanzi, sempre per ragazzi: “Oltre le nuvole”, nel lontano 2010, e “Anime contro”. Entrambi vedono protagonisti Jonathan e gli altri personaggi presenti in “Favola di una falena”, ma in periodi precedenti gli eventi narrati in quest’ultimo romanzo, quando ancora erano alle superiori. I libri sono comunque autonomi e possono essere letti indipendentemente l’uno dall’altro, anche se, qualora un lettore appassionato voglia leggerli tutti, l’ordine cronologico interno è “Anime contro”, “Oltre le nuvole” e infine “Favola di una falena”.
Veniamo al libro, “Favola di una falena”, Panesi Edizioni. Com’è nata l’idea?
Con “Favola di una falena” volevo raccontare nuove avventure di Jonathan e dei suoi amici, conosciuti (sia io che i lettori) nel romanzo “Oltre le nuvole”, che era ambientato durante l’ultimo anno di liceo. Adesso i ragazzi sono cresciuti, vanno all’università, qualcuno ci prova, qualcun altro cerca lavoro, ma tutti sono alla ricerca di se stessi, in un processo lento, e non necessariamente lineare, che li porterà a guardarsi dentro e a cercare di capire cosa vogliono davvero e soprattutto chi sono e quali sono i loro sogni.
È un young adult. Ci racconti di che cosa parla?
Ho scoperto che, più che un “young adult”, questo romanzo è un “new adult”, termine che non conoscevo fino ad ora e che indica in pratica un libro con dei protagonisti non più adolescenti, che sono, diciamo, nei primi anni universitari, dei ventenni per capirci. Come spiegavo sopra, “Favola di una falena” segue le avventure di Jonathan, Francesca, Veronica e Leonardo dopo la fine delle superiori, e quindi anche dopo la fine di cinque anni di certezze. Adesso sono di fronte alle prime grandi scelte, sulla facoltà a cui iscriversi, sulla ricerca di lavoro e soprattutto sulla ricerca di loro stessi, tentando di capire chi vogliono essere e cosa vogliono davvero dalla vita. È un romanzo sui sogni, sulla necessità e anche sulla capacità di seguirli e di lottare per loro. Lo sa bene Veronica, che, per inseguire la sua onda perfetta, mette tutto in discussione, anche a costo di scontrarsi con i propri amici.
I protagonisti sono ragazzi giovani, ma qual è il target a cui ti rivolgi? Che tipo di lettori ambisci a conquistare?
Di sicuro i giovani lettori sono il target di riferimento, ma è comunque un romanzo che può interessare anche un lettore più adulto e navigato. Del resto, tematiche come la ricerca e la scoperta di se stessi possono essere approfondite a qualunque età. Monica, ad esempio, la madre di Jonathan nel romanzo, si ritrova a chiedersi cosa sarebbe accaduto se, in passato, avesse preso scelte diverse, se avesse scelto di seguire il cuore e i propri sogni, anziché una ben più pratica logica. Spero comunque che, indipendentemente dall’età, i lettori possano comunque trovarvi una spinta a lottare per ciò in cui credono, senza abbandonare i propri sogni alla prima difficoltà.
Quanto ti ha coinvolto intimamente la stesura di questo romanzo? C’è qualcosa di autobiografico?
Ogni personaggio ha qualcosa di mio, e qualcosa che ho “estratto” da amici o persone incontrate nel corso della vita, che mi ha colpito e che ho mescolato assieme ad altri aspetti, fisici e caratteriali, per creare i protagonisti di “Favola di una falena”. Francesca, ad esempio, tiene un diario in cui da anni racconta le avventure del suo gruppo di amici, sperando in futuro di farne un libro, in quanto scrivere è la sua passione e anche la sua aspirazione. Non direi che c’è una trasposizione diretta da persone reali a personaggi fittizi quanto piuttosto una commistione, un melting pot letterario.
Per scrivere questo libro hai dovuto svolgere delle ricerche?
Non tanto per sviluppare i personaggi, quanto piuttosto per approfondire alcuni angoli dell’ambientazione. Il romanzo si svolge a Viareggio, la mia città, di cui ho cercato di offrire uno scorcio non soltanto turistico, richiamando anche tradizioni (come la Festa delle Baldorie, celebrata il 7 settembre, alla vigilia della festa della Madonna, o quella del Ciottorino) tipiche della città o alcuni luoghi meno noti (come il cimitero, ricco di statue e costruzioni di correnti artistiche diverse, tra cui la celebre Bimba che Aspetta, di cui parlo anche nel romanzo) in cui i personaggi si muovono.
C’è qualche messaggio particolare che speri di comunicare attraverso questo romanzo?
Credo che ognuno da un libro riesca a trarre sempre qualcosa di personale e di unico, spesso e volentieri anche diverso da ciò che vi ritrovano gli altri, perché ognuno si approccia ai libri a modo suo, in un momento particolare della sua vita. E forse è proprio questo che rende i libri un tesoro inestimabile, la loro diversità pur nel loro essere sempre gli stessi. Dalla lettura di “Favola di una falena”, spero che un lettore tragga piacere e magari lo porti a riflettere su chi è e cosa vuole, per sé e dalla vita, e a chiedersi se per i suoi sogni ha fatto abbastanza o se, indolente, li ha lasciati andare, adattandosi alla realtà quotidiana. Trovo che sia bello che un libro lasci domande, e non (soltanto) certezze.
Il finale chi l’ha deciso? Tu o i tuoi personaggi?
Il finale è aperto, perché la vita (dei personaggi, ma anche quella di tutti i giorni) non finisce ma prosegue sempre verso una nuova avventura. Le sottotrame di questo romanzo ovviamente si chiudono, gli amori si risolvono, le amicizie restano, ma di certo le vicende di Jonathan, Veronica e dei loro amici possono proseguire nell’età adulta.
Grazie per essere stato con noi, Alessio. In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.
Alessio Del Debbio è un grande appassionato di libri, sia come lettore che come scrittore, e coltiva il sogno di avere una sua libreria un giorno, o uno spazio dove organizzare eventi, incontri culturali e letture, per condividere e promuovere i buoni libri, anche e soprattutto quelli meno noti. Come scrittore, amo scrivere soprattutto storie fantastiche e per ragazzi e cerco di lavorare ogni giorno, anche solo per un’ora, su ciò che sto scrivendo in quel momento, anche se comunque finisco sempre per pensarci di continuo, specialmente mentre faccio altro. Sono inoltre appassionato di serie tv, soprattutto fantastiche.
Questo è non primo romanzo che pubblichi. Ci parli delle tue precedenti pubblicazioni e di come si relazionano con questo romanzo?
Prima di “Favola di una falena”, sono usciti due romanzi, sempre per ragazzi: “Oltre le nuvole”, nel lontano 2010, e “Anime contro”. Entrambi vedono protagonisti Jonathan e gli altri personaggi presenti in “Favola di una falena”, ma in periodi precedenti gli eventi narrati in quest’ultimo romanzo, quando ancora erano alle superiori. I libri sono comunque autonomi e possono essere letti indipendentemente l’uno dall’altro, anche se, qualora un lettore appassionato voglia leggerli tutti, l’ordine cronologico interno è “Anime contro”, “Oltre le nuvole” e infine “Favola di una falena”.
Veniamo al libro, “Favola di una falena”, Panesi Edizioni. Com’è nata l’idea?
Con “Favola di una falena” volevo raccontare nuove avventure di Jonathan e dei suoi amici, conosciuti (sia io che i lettori) nel romanzo “Oltre le nuvole”, che era ambientato durante l’ultimo anno di liceo. Adesso i ragazzi sono cresciuti, vanno all’università, qualcuno ci prova, qualcun altro cerca lavoro, ma tutti sono alla ricerca di se stessi, in un processo lento, e non necessariamente lineare, che li porterà a guardarsi dentro e a cercare di capire cosa vogliono davvero e soprattutto chi sono e quali sono i loro sogni.
È un young adult. Ci racconti di che cosa parla?
Ho scoperto che, più che un “young adult”, questo romanzo è un “new adult”, termine che non conoscevo fino ad ora e che indica in pratica un libro con dei protagonisti non più adolescenti, che sono, diciamo, nei primi anni universitari, dei ventenni per capirci. Come spiegavo sopra, “Favola di una falena” segue le avventure di Jonathan, Francesca, Veronica e Leonardo dopo la fine delle superiori, e quindi anche dopo la fine di cinque anni di certezze. Adesso sono di fronte alle prime grandi scelte, sulla facoltà a cui iscriversi, sulla ricerca di lavoro e soprattutto sulla ricerca di loro stessi, tentando di capire chi vogliono essere e cosa vogliono davvero dalla vita. È un romanzo sui sogni, sulla necessità e anche sulla capacità di seguirli e di lottare per loro. Lo sa bene Veronica, che, per inseguire la sua onda perfetta, mette tutto in discussione, anche a costo di scontrarsi con i propri amici.
I protagonisti sono ragazzi giovani, ma qual è il target a cui ti rivolgi? Che tipo di lettori ambisci a conquistare?
Di sicuro i giovani lettori sono il target di riferimento, ma è comunque un romanzo che può interessare anche un lettore più adulto e navigato. Del resto, tematiche come la ricerca e la scoperta di se stessi possono essere approfondite a qualunque età. Monica, ad esempio, la madre di Jonathan nel romanzo, si ritrova a chiedersi cosa sarebbe accaduto se, in passato, avesse preso scelte diverse, se avesse scelto di seguire il cuore e i propri sogni, anziché una ben più pratica logica. Spero comunque che, indipendentemente dall’età, i lettori possano comunque trovarvi una spinta a lottare per ciò in cui credono, senza abbandonare i propri sogni alla prima difficoltà.
Quanto ti ha coinvolto intimamente la stesura di questo romanzo? C’è qualcosa di autobiografico?
Ogni personaggio ha qualcosa di mio, e qualcosa che ho “estratto” da amici o persone incontrate nel corso della vita, che mi ha colpito e che ho mescolato assieme ad altri aspetti, fisici e caratteriali, per creare i protagonisti di “Favola di una falena”. Francesca, ad esempio, tiene un diario in cui da anni racconta le avventure del suo gruppo di amici, sperando in futuro di farne un libro, in quanto scrivere è la sua passione e anche la sua aspirazione. Non direi che c’è una trasposizione diretta da persone reali a personaggi fittizi quanto piuttosto una commistione, un melting pot letterario.
Per scrivere questo libro hai dovuto svolgere delle ricerche?
Non tanto per sviluppare i personaggi, quanto piuttosto per approfondire alcuni angoli dell’ambientazione. Il romanzo si svolge a Viareggio, la mia città, di cui ho cercato di offrire uno scorcio non soltanto turistico, richiamando anche tradizioni (come la Festa delle Baldorie, celebrata il 7 settembre, alla vigilia della festa della Madonna, o quella del Ciottorino) tipiche della città o alcuni luoghi meno noti (come il cimitero, ricco di statue e costruzioni di correnti artistiche diverse, tra cui la celebre Bimba che Aspetta, di cui parlo anche nel romanzo) in cui i personaggi si muovono.
C’è qualche messaggio particolare che speri di comunicare attraverso questo romanzo?
Credo che ognuno da un libro riesca a trarre sempre qualcosa di personale e di unico, spesso e volentieri anche diverso da ciò che vi ritrovano gli altri, perché ognuno si approccia ai libri a modo suo, in un momento particolare della sua vita. E forse è proprio questo che rende i libri un tesoro inestimabile, la loro diversità pur nel loro essere sempre gli stessi. Dalla lettura di “Favola di una falena”, spero che un lettore tragga piacere e magari lo porti a riflettere su chi è e cosa vuole, per sé e dalla vita, e a chiedersi se per i suoi sogni ha fatto abbastanza o se, indolente, li ha lasciati andare, adattandosi alla realtà quotidiana. Trovo che sia bello che un libro lasci domande, e non (soltanto) certezze.
Il finale chi l’ha deciso? Tu o i tuoi personaggi?
Il finale è aperto, perché la vita (dei personaggi, ma anche quella di tutti i giorni) non finisce ma prosegue sempre verso una nuova avventura. Le sottotrame di questo romanzo ovviamente si chiudono, gli amori si risolvono, le amicizie restano, ma di certo le vicende di Jonathan, Veronica e dei loro amici possono proseguire nell’età adulta.
Grazie per essere stato con noi, Alessio. In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.
Elena Genero Santoro Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni. Perché ne sono innamorata, Montag L’occasione di una vita, ebook Lettere Animate Un errore di gioventù, 0111 Edizioni Gli Angeli del Bar di Fronte, 0111 Edizioni. Il tesoro dentro, 0111 Edizioni. |
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