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Recensione: Una lettera per Sara, di Maurizio De Giovanni

Recensione: Una lettera per Sara, di Maurizio De Giovanni

Libri Recensione di Davide Dotto. Una lettera per Sara, di Maurizio De Giovanni (Rizzoli). Una guardiana silente, una indisturbata Atena dagli occhi cerulei con la vocazione irresistibile di giustiziera.

E le bastò uno sguardo per interpretare i segni che aveva davanti. Un sopracciglio appena inarcato, il mento un po’ sollevato, il pugno sul fianco, un piede leggermente in avanti rispetto all'altro tradivano curiosità...
Maurizio De Giovanni, Una lettera per Sara
Una lettera per Sara di Maurizio De Giovanni è  il terzo romanzo dedicato a Sara Morozzi. L’abbiamo conosciuta in Sara al Tramonto, incontrata di nuovo in Le parole di Sara e nella raccolta di racconti noir Sbirre, tutti editi da Rizzoli.

Per chi ancora non lo sapesse, Sara è una poliziotta in pensione, esperta in intercettazioni ambientali. 

Non sono le parole a parlare, ma un linguaggio diverso che ha imparato a decifrare. Si guarda bene, però, dall'utilizzarlo. È la donna invisibile, impenetrabile che «scava dove non si vede», scopre «le passioni celate dietro le espressioni».
La affiancano, come sempre, l'arruffato ispettore Davide Pardo, la nuora Viola, componenti di un nucleo investigativo semiufficiale e improvvisato, tanto scalmanato quanto infervorato nel tirare le fila di inchieste dagli esiti tutt'altro che certi e non privi di pericoli.
Non si conosce mai abbastanza, in fondo, il torbido che si va a rimestare.
È il vicecommissario Angelo Fusco, ex superiore di Pardo, a riproporre un caso di trent'anni prima mai risolto, cui non pensa più nessuno e pochi sembrano avere motivi per farlo.



È il 1990.

Sul piatto la scomparsa di una ragazza che lavorava in una libreria antiquaria e una lettera smarrita e ritrovata dentro un libro; un ex cancelliere di tribunale in carcere a scontare una condanna per falso in atto pubblico e abuso d'ufficio; l'inquietante discussione tra questi e il futuro compagno di Sara.
Più che i fatti, impalpabili e non documentabili, a essere passati al setaccio sono i ricordi. I propri e quelli altrui. Del genere di quelli che ricoprono i visi di rughe, imbiancano i capelli, riempiono di aspettative o conducono alla rassegnazione. E nascondono qualcosa di rilevante, drammatico e urgente.

Quale ruolo gioca il tempo nelle vicende, quali gli sviluppi nel vissuto dei singoli personaggi, Sara compresa?

Perché qualcuno, conoscendo cose inenarrabili e delicate, ha voluto e potuto insabbiarle?
Queste le domande che spingono – con motivazioni diverse – ad andare a fondo, indagare, chiudere finalmente il cerchio, strappare all'oscurità un barlume di verità fino a ora negata.
In Una lettera per Sara di Maurizio De Giovanni vi è più che mai una guardiana silente, una indisturbata Atena dagli occhi cerulei con la vocazione irresistibile di giustiziera.

Una lettera per Sara

di Maurizio De Giovanni
Rizzoli
Noir
ISBN 978-8817146388
Cartaceo 18,05€
Ebook 10,99€

Sinossi 

Mentre una timida primavera si affaccia sulla città, i fantasmi del passato tornano a regolare conti rimasti in sospeso, come colpi di coda di un inverno ostinato. Che aprile sia il più crudele dei mesi, l'ispettore Davide Pardo, a cui non ne va bene una, lo scopre una mattina al bancone del solito bar, trovandosi davanti il vicecommissario Angelo Fusco. Afflitto e fiaccato nel fisico, il vecchio superiore di Davide assomiglia proprio a uno spettro. È riapparso dall'ombra di giorni lontani perché vuole un favore. Antonino Lombardo, un detenuto che sta morendo, ha chiesto di incontrarlo e lui deve ottenere un colloquio. La procedura non è per niente ortodossa, il rito del caffè delle undici è andato in malora: così ci sono tutti gli estremi per tergiversare. E infatti Pardo esita. Esita, sbaglia, e succede un disastro. Per riparare al danno, il poliziotto si rivolge a Sara Morozzi, la donna invisibile che legge le labbra e interpreta il linguaggio del corpo, ex agente della più segreta unità dei Servizi. Dopo tanta sofferenza, nella vita di Sara è arrivata una stagione serena, ora che Viola, la compagna del figlio morto, le ha regalato un nipotino. Il nome di Lombardo, però, è il soffio di un vento gelido che colpisce a tradimento nel tepore di aprile, e lascia affiorare ricordi che sarebbe meglio dimenticare. In un viaggio a ritroso nel tempo, Maurizio de Giovanni dipana il filo dell'indagine più pericolosa, quella che scivola nei territori insidiosi della memoria collettiva e criminale di un intero Paese, per sciogliere il mistero di chi crediamo d'essere, e scoprire chi siamo davvero.
Davide-Dotto

Davide Dotto


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