Caffè letterario A cura di Silvia Pattarini. Intervista a Carlo Moiraghi, in tutti gli store online con l'ultimo saggio Siddharta e il Sutra di Diamante (Noi Edizioni): l’arte dell’ascoltare le parole del Buddha.
Ho pubblicato svariati libri, diciamo una ventina abbondante. Dato che il mio campo di attività è principalmente la medicina tradizionale cinese, ne viene che si tratta per lo più di libri inerenti la medicina orientale e l’agopuntura, e poi i fondamenti del pensiero cinese, il taoismo anzitutto. Dunque si tratta di libri di saggistica, di medicina integrata, e di rari libri di narrativa, una delle mie passioni.
Carlo Moiraghi
Bentornato Carlo Moiraghi. Grazie per avere scelto il nostro web magazine culturale Gli Scrittori della Porta Accanto. Ci racconti di cosa tratta Siddharta e il Sutra di Diamante?
Oltre duemila e seicento anni or sono, sulla cima di un monte situato in Oriente, fra l’India e il Tibet, un Maestro istruiva i suoi monaci. E la vedevo questa scena. L’aria tersa, la brezza sul viso, gli azzurri del cielo, i verdi chiari dei prati e gli scuri del bosco, presso la vetta eccolo, immobile, Buddha, il Risvegliato, davanti a lui centinaia e centinai di sari gialli e rossi e arancioni. Questa è stata la prima emozione. Mi sentivo lì con loro, uno di loro.Perchè hai scelto questo titolo?
Da sempre studio la medicina e la cultura orientale e a riguardo scrivo libri da tanti anni, uno dei primi che ho scritto titolava Colloqui con Lao Tzu, ed era un’edizione commentata del Taotejing, libro al fondamento del taoismo. Ricordo il mio proposito in quegli anni: pubblicare un libro riguardo a tutti e tre i rami della cultura cinese, il taoismo, il buddhismo, il confucianesimo. Una dozzina almeno di anni più tardi pubblicai il Taixuenjing, un testo oracolare di duemila anni fa scritto da Yang Xiong, astronomo della corte cinese Han e esperto confuciano. Con il commento di questo sutra, centrale nel buddhismo, ho realizzato quel mio sogno di allora, e ne sono ben lieto. La scelta è stata di non riservare il commento di questo sutra buddhista agli esperti di buddhismo, ma di rivolgerlo a tutti, quale che sia la loro formazione. Ecco quindi che la prima parte del libro introduce la figura di Gautama Siddharta, mentre la seconda, chiariti i fondamenti della prassi buddhista, si rivolge al commento del Sutra di Diamante, di qui il titolo di cui mi chiedi.Quali sono gli argomenti che tocchi con Siddharta e il Sutra di Diamante?
Conviene possedere un tesoro, accumulare beni, oppure conviene essere un tesoro per il nostro prossimo, operare per la realizzazione del suo bene? Questa è la domanda centrale posta in questo sutra, e la risposta è chiara, univoca. Sembra domanda con una risposta ovvia, ma non lo è. Tu che mi intervisti ad esempio pensaci bene. Davvero sei disposta a rinunciare ai beni materiali per la certezza di portare aiuto al suo prossimo? E poi di che aiuto stiamo parlando? Di cibo, di un tetto e di quattro mura riparate, di vestiti caldi, di cultura? Come aiutare davvero il nostro prossimo? Con panini al prosciutto, con bottiglie di acqua minerale, curandolo, abbracciandolo, come?Davvero non saprei. Siddharta e il Sutra di Diamante è la tua ultima fatica letteraria, vuoi ricordarci i titoli delle tue pubblicazioni precedenti?
Come ho detto ho pubblicato svariati libri, diciamo una ventina abbondante. Dato che il mio campo di attività è principalmente la medicina tradizionale cinese, ne viene che si tratta per lo più di libri inerenti la medicina cinese e l’agopuntura, e poi i fondamenti del pensiero cinese, il taoismo anzitutto, ma di questo ho già parlato. Dunque si tratta di libri di saggistica, di medicina integrata, e di rari libri di narrativa, una delle mie passioni. Più che una lista, desidero ricordare, fra gli ultimi editi, Agopuntura in oncologia e Agopuntura in emergenza scritti entrambi a quattro mani con la dottoressa Paola Poli, e in campo di narrativa, Giallo indiano, uscito l’anno passato. Leggi anche Silvia Pattarini | Carlo Moiraghi presenta: Giallo Indiano
Siddharta e il Sutra di Diamantedi Carlo MoiraghiNoi Edizioni Saggio ISBN 978-8832128796 Cartaceo 25,00€ |
Esiste un filo conduttore o di aggregazione nei tuoi libri, oppure ciascuno è un mondo diverso, per trama e genere?
Credo che la produzione letteraria di un autore esprima la sua vita e i suoi interessi, come ho già detto per me è stato così, libri di medicina naturale che rappresentano le mie attività professionali, libri di saggistica che rappresentano i miei interessi culturali, e rari libri di narrativa, le mie esperienze di vita e il mio svago. Libri come orme, impronte del mio cammino e del mio percorso evolutivo.Secondo te i potenziali lettori prima di scegliere un libro leggono le recensioni o si affidano all’ immagine di copertina e alla sinossi o a tutte queste cose insieme?
La copertina prende l’occhio e l’occhio parla al cervello, è indubbio. Ma scegliere un libro è ben di più, quasi quasi è accorgersi di venire scelti dal libro. Il libro ha un costo che non è spesso del tutto indifferente, lo compri se credi che ti possa affiancare, che ti possa parlare. Sinossi, quarta, alette, commenti che recuperi qua e là, possono venire ben utili alla scelta, perché tu sai che un libro può diventare un amore, come può non diventarlo.Ora parliamo un po’ di te. Che tipo di lettore è Carlo Moiraghi? Preferisci sfogliare le pagine dei libri, annusare il profumo delle pagine, oppure prediligi le nuove tecnologie e leggi gli ebook?
Dedico tempo alle mie due figlie, dirigo una scuola di formazione in agopuntura e medicina cinese per medici, vedo pazienti in ambulatorio, studio e scrivo, non ho molto tempo libero. Come ho detto lavoro sui testi antichi, per lo più è questo il genere di libri su cui passo il mio tempo. Amo la poetica, prediligo Milo De Angelis, che è stato mio compagno di classe alle elementari.Se potessi esprimere con un'immagine ciò che rappresenta veramente per te la scrittura, quale sarebbe?
Il mio specchio, scrivendo comprendo aspetti di me.Scrivere, a volte, diventa terapeutico. Ma non credo sia solo questo lo scopo dei tuoi libri. C'è qualche altra motivazione?
Scrivere in ogni caso significa organizzare materiale di cui ti sei nutrito e che hai digerito e portarlo fuori, ha quindi comunque una valenza che puoi anche chiamare terapeutica in quanto alleggerisce l’interno. Anche quando credi di inventare una storia di narrativa, infatti, non fai che esprimere ciò che hai dentro e rappresentarlo filtrato nei personaggi della tua storia. Consiglio ad ogni paziente di scrivere, diari, racconti, quello che si sentono. Gli indiani, sia quelli americani che quelli orientali, avevano un detto simile: l’uomo dice che il tempo passa, il tempo dice che l’uomo passa. Ovviamente ha ragione il tempo, forse scrivo per lasciare un’altra impronta nel suolo della vita, oltre quella nell’arena sulla riva del mare, che alle nostre spalle l’ultima onda ha già cancellato. Leggi anche Silvia Pattarini | Scrittori: intervista a Carlo Moiraghi
Ringraziamo tantissimo Carlo Moiraghi per essere stato ospite di nuovo ospite del nostro Caffè Letterario, lo spazio degli Scrittori della porta accanto dedicato agli autori, e, anche a nome dei nostri lettori, gli auguriamo in bocca al lupo per suoi progetti futuri.
Silvia Pattarini |
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