Gli scrittori della porta accanto

Giornata mondiale dell'acqua: 5 libri per adulti e bambini

Giornata mondiale dell'acqua: 5 libri per adulti e bambini

Professione lettore Di Stefania Bergo. In occasione della giornata mondiale dell'acqua, cinque libri che parlano di mare e del potere salvifico dell'acqua, dai tre anni in su.

In occasione della Giornata mondiale dell'acqua, vi consiglio cinque libri che hanno questo elemento tra i protagonisti delle loro storie: il mare come ambientazione o fautore del destino dei personaggi, l'acqua come fonte salvifica.
Tre libri sono indicati per lettori adulti, in comune hanno proprio l'acqua del mare, che può dare la vita o toglierla, alimentando passioni o risvegliando ricordi. Gli altri titoli sono invece dedicati ai bambini dai tre anni in su e vedono il mare come ambientazione di una storia didattica o l'acqua di una fonte magica come unico mezzo per salvare la vita di una mamma in una fiaba tradizionale.

Paulina e l'Acqua della Vita

Paulina e l'Acqua della Vita

di Michaela Šebőková Vannini
PubMe – Collana Collana Gli Scrittori della Porta Accanto KIDS
Narrativa per ragazzi 10+
cartaceo 8,00€
ebook 2,99€
«Sai, Paulina, quando ero piccola, un viandante mi raccontò della Fonte dell’Acqua della Vita. Questa guarisce i malati e fa rivivere i morti. Solo che nessuno si ricorda più dove sia questa fonte…»
Paulina strinse le mani fredde della mamma e le rispose: «Madre cara, se io sapessi dove trovare l’Acqua della Vita, non ci penserei neanche un attimo e andrei a prenderla per voi. Ma chi mi dice in che direzione andare?»
[...] «Te lo dico io, dove andare!» gracchiò una vocina.
[...] «Matilde? – Paulina guardò la gallina accovacciata nel suo cestino, si alzò e si avvicinò – Come fai a parlare se sei una gallina? Dai, parla ancora, Matilde, sennò io non ci credo.»
[...] «Allora ascoltami bene, Paulina: la Fonte dell’Acqua della Vita si trova a cinque giorni di cammino, verso il sole che tramonta.»
[...] «Signora Tartaruga, sapete per caso quanto è grande questo lago?» chiese Paulina pensierosa. [...] «Devo andare verso il Tramonto, per trovare la Fonte dell’Acqua della Vita – spiegò la bambina – ma devo sbrigarmi: mia madre è molto malata.»
[...] «Non devi per forza aggirare il lago. Lo devi attraversare, ecco cosa devi fare» disse la Tartaruga, e gonfiò il petto, tutta soddisfatta del suo consiglio. [...] Si avvicinò alla bambina e di punto in bianco dichiarò, impettita: «Mi hai salvato la vita, e io ti sono riconoscente per questo. Ti porto io sull’altra riva del lago. Suvvia, sali sulla mia schiena, e in men che non si dica sarai dalla parte opposta».
Storie di mare e di orizzonti

Storie di mare e di orizzonti

di Autori Vari
a cura di Cultura al Femminile
PubMe – Collana Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Racconti
Ebook 2,99€
Cartaceo 10,00€
La sinuosità delle rocce disegnava una insenatura dove il mare si infiltrava con prepotenza e le onde prima crespe andavano poi a stendersi piatte sulla battigia. [...] Tanti anni addietro Erminio e Graziella lì si erano amati nell’armonia della risacca, lì avevano sognato di salire su un traghetto per raggiungere il Continente dove, come qualcuno giurava, sarebbe stato possibile fare fortuna. E invece di quel sogno di amore era rimasto solo un nome, “Giannina”, scritto a pennellate nere sulla fiancata della imbarcazione.
Una sera d’inverno, mentre il mare in lontananza rumoreggiava spaventando le povere case dei pescatori, Graziella e Giannina in un unico abbraccio se n’erano andate come trascinate dal maestrale che faceva sbattere le imposte delle finestre.
Quel cordone ombelicale, appena tagliato dalla sola levatrice di quel piccolo borgo, fu presto riannodato in un’unica bara.
La vita di Graziella, che nel grembo custodiva Giannina, era stata spezzata come un albero maestro abbattuto da una invincibile tempesta. Da quel momento a infrangersi contro gli scogli non furono solo le onde ma la mente di Erminio, che più irato di un mare in burrasca precipitò in un silenzio impenetrabile come abissi oceanini.
Il mare e la nebbia

Il mare e la nebbia

di Rosa Santi
PubMe – Collana Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa
Ebook 2,99€
Cartaceo 10,00€
«Sei arrivato finalmente, ti aspettavo da tanto tempo – gli dice con lo sguardo pensieroso e le sopracciglia a indicare la radice del naso. – Non sono certa di dove sono, però mi hai trovata.»
«Non ti sei persa mamma, siamo in ospedale, sei ammalata.»
«Ma cosa dici? Non vedi? Siamo a Venezia» la sua voce si fa più acuta, perdendo anni d’età e di saggezza. La guarda, rendendosi conto che il letto è scomparso, le gambe dondolano giù dalle morbide assi di legno, i capelli non sono più bianchi. Ha una palla tra le piccole mani.
«Sai dove possono essere i miei genitori? Tu li conosci?» gli chiede. Lui ci ragiona un secondo, spaesato.
«Non li vedo da un po’. Dove li hai persi?»
«Stavo giocando e sono caduta in acqua. Ma ho nuotato più forte che potevo e sono riuscita a risalire qui, su questo molo! Giochiamo?» gli lancia la palla e lui, preso alla sprovvista, la fa cadere fuori dal pontile tanto è impalpabile. Gli viene naturale tuffarsi e recuperarla.
Si sveglia all’improvviso madido di sudore nel suo letto di Milano, dopo quel tuffo. Nelle narici l’odore pungente di sale e di alghe. Non vede il mare da almeno un decennio, ma a quanto pare lo ricorda bene da sognarlo in maniera così vivida. Probabilmente in ogni essere vivente rimane incisa una memoria ancestrale, come quella dell’odore del pino mugo in quota.
Che sogno il suo. Era un ricordo sopito, una vecchia storia raccontata da sua madre, salvata dall’annegamento in quelle lente acque, molti anni prima.
I Nuotatori Numerini

I Nuotatori Numerini

di Elena Iannarelli
PubMe – Collana Collana Gli Scrittori della Porta Accanto KIDS
Narrativa 4+
cartaceo 7,00€
All’improvviso, una voce gentile risuonò da un punto imprecisato alle loro spalle, tranquillizzando i Numerini spaventati: «Non abbiate paura, qui siamo nel mare! Il mare è grande, grandissimo. Così grande che se non sai dove andare, se non hai qualcuno che ti indichi la strada, ma soprattutto se non sei attentissimo, è semplice perdersi tra le sue meraviglie e i suoi pericoli».
Allora i Numerini si girarono e davanti a loro videro uno strano pesce, che disse loro di chiamarsi Tonno e di essere lì ad aspettarli ormai da tanti giorni, per indicargli la strada da seguire.
Tonno, sempre con grande gentilezza, disse: «Guardate lì, davanti a voi: c’è un sentiero di alghe. Seguitelo, vi porterà dritto dritto a Numeroceania. Ma state attenti, non allontanatevi mai dal sentiero di alghe, altrimenti rischierete di perdervi nel mare senza rendervene conto. Ora andate, io vi aspetterò per indicarvi la strada del ritorno».
Così, più sicuri ma sempre cauti e un po’ impauriti, i Numerini seguirono le indicazioni di Tonno, che con un veloce movimento della pinna si girò e li incalzò: «Andate, andate, su su».
Mal di terra

Mal di terra

di Tomas Gazo
PubMe – Collana Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Saggio
Narrativa
Ebook 2,99€
Cartaceo 10,00€
Da suo padre aveva ereditato la passione per il mare e si sa come vanno queste cose, “Tra tutto ciò che un padre può lasciare ad un figlio, in fondo quella voglia è ancora il meno peggio”, ragionava tra sé.
Ricordava la prima volta, quando il padre lo aveva portato in regata, non doveva avere più di dieci anni, ma a bordo ci sapeva già stare. Era troppo leggero per la barca e ci voleva un’altra persona. Così, pur trattandosi di una regata estiva e con poco vento, a bordo c’era un amico. Avevano vinto e non solo, suo padre gli aveva fatto i complimenti. Del resto, lui aveva ciecamente obbedito agli ordini: all’occorrenza si era seduto sul bordo, si era spostato sull’altro senza fare domande inutili, non s’era mai lamentato, inzuppato com’era. “Speriamo che quando rientriamo la mamma non mi maledica per essermi ridotto così”.
E infatti la madre si infuriò. «Accidenti a tuo padre! Lui e la sua barca! Mentre io adesso ti devo mettere i vestiti asciutti che ho appena stirato…»
«Ma cosa vuoi che sia, abbiamo un bravo marinaio in casa ed un giorno sarà lui al timone della Frine». Aveva torto, Francesco non avrebbe mai preso il comando della Frine.


Stefania Bergo


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