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Fiammetta Rossi presenta: Il fantasma del cambusiere

Fiammetta Rossi presenta: Il fantasma del cambusiere

Fiammetta Rossi presenta: Il fantasma del cambusiere

Presentazione Libri Intervista a cura di Andrea Pistoia. Da una live radiofonica su DeejayFox Radio Station, Fiammetta Rossi presenta: Il fantasma del cambusiere (Delos Digital): le vicissitudini di un fantasma scozzese scorbutico e misogino morto assassinato nel 1874 si legano a quelle di una bella donna inglese in fuga che prende in affitto il suo cottage abbandonato.

Fiammetta M. Rossi nasce a Roma nel 1972. Dopo aver trascorso l'infanzia in Sud Africa torna in Italia e si laurea in Economia e Commercio. Negli ultimi quindici anni ha frequentato i corsi di scrittura creativa con Franco Forte, direttore editoriale del Giallo Mondadori, e Francesco Trento, scrittore e sceneggiatore. Ha seguito corsi di specializzazione sul giallo e sul ritmo delle storie tenuti presso la Scuola Holden di Torino.
Attualmente vive a Vigevano, ha tenuto per diversi anni una rubrica radiofonica dedicata ai libri per DeejayFoxRadio ed è stata articolista per il MassaCarraraNews. Oggi lavora come editor free lance, insegna Scrittura Creativa nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Con i bambini dell'Istituto Comprensivo Diaz e De Marchi di Milano ha curato le antologie di racconti Piccoli scrittori crescono e Emozioni e Brividi tra i banchi di quinta elementare, con l’Istituto Comprensivo Don T. Comelli di Vigevano ha curato l'antologia di racconti Le fantastiche storie dei ragazzi della Don Comelli (edizione 2022, 2023 e 2024), e con l’Istituto Comprensivo di Mede A. Massazza l’antologia Antogno lo gnomo e altre storie, tutte pubblicati con LAReditore di Torino.
Come autrice, ha pubblicato diversi racconti d'appendice con il Giallo Mondadori e per la collana Delitti di Lago con l'editore Morellini, oltre a una raccolta di favole dal titolo Ancora nonna! (Kimerik 2014), e i romanzi per ragazzi: La strana bottega del signor Balaji (Leucotea 2018), Breinen e il segreto della Fonte (Il seme bianco, 2019). Con Delos Digital Editore ha già pubblicato 200 ORE (vincitore del concorso Milano International 2023) e Il fantasma del cambusiere (menzione d’onore al festival Garfagnana in Giallo, 2023).


Ciao Fiammetta. Innanzitutto, di che cosa parla Il fantasma del cambusiere?

Caro Andrea, intanto grazie per l’intervista. Dunque, il romanzo è un mystery thriller ambientato nel 1874. In un villaggio scozzese viene assassinato un cambusiere, Julian Moore, apparentemente senza motivo. Il poveretto, invece di passare a miglior vita, rimane incastrato nel suo cottage e, se da vivo aveva un carattere scorbutico e misogino, da morto è anche peggiorato. Finchè un giorno, casa sua viene affittata da una giovane e attraente fanciulla inglese con fratellino al seguito. Lì per lì, il fantasma pensa di sbarazzarsene spaventando la povera Margareth e quasi ci riesce, ma (c’è sempre un ma!) lei è testarda e non vuol saperne di andarsene soprattutto perché è in pericolo. Qualcuno minaccia di ucciderla. Non solo: qualcosa la lega fantasma visto che lei è l'unica che può sentirlo senza che lui lo voglia. Di sicuro c'è un segreto nella vita di Lady Margareth e un mistero attorno alla morte violenta di Julian Moore. Entrambi dovranno imparare a far conto uno sull'altra per riuscire a convivere e, soprattutto, a far luce sui troppi enigmi che li circondano.
Un giallo, un mistero da risolvere, un po' di humor che di questi tempi ci vuole!

Perché hai scelto questo titolo? Ne avevi altri il lista? Perché li hai scartati?

Il titolo è venuto da solo, non ne ho nemmeno pensati altri, questo mi ha catturato subito, anche perché così il lettore capisce bene di cosa si tratta e non è tratto in inganno: è un giallo, un po' ironico sul tipo di Oscar Wilde.

Dato il contesto in cui è ambientato Il fantasma del cambusiere, certamente hai fatto una ricerca certosina per non commettere errori storici. Dove hai recuperato tutto il materiale? È stato un lavoro che ti ha occupato molto tempo?

Assolutamente sì! Ho letto diversi libri e fatto ricerche geografiche per descrivere al meglio la zona e ricerche storiche per evitare strafalcioni; ad esempioall’inizio volevo usare il treno, ma prima di una certa data la ferrovia non esisteva da quelle parti, quindi ho dovuto “posticipare” il racconto.

Cos’è che ti piace di più del tuo romanzo? Un personaggio, una scena, uno scambio di battute… E perché?

A me piace l’umorismo, la leggerezza, un po' di ironia che non sono affatto sinonimi di superficialità, a patto di non abusarne. Se porto avanti una storia, un messaggio, mi piace anche far sorridere il lettore. A dar retta ai critici che hanno letto il romanzo, il pezzo forte sono i dialoghi; una serie di “botta e risposta” pepati e con ritmo. Ad esempio quando Margareth dichiara guerra al fantasma chiaro e tondo. E non è da lei; la mia eroina è sempre stata un po' succube di orribili parenti. E invece qui trova la forza di ribellarsi. E con un fantasma, per giunta!

Sempre restando sui tuoi gusti, ti riconosci nel protagonista o in qualche altro personaggio? E quello che ti appartiene meno o che proprio non sopporti?

Forse un pochino in Julian Moore, che ha sempre la battuta pronta. Il personaggio che mi è più distante, invece, è la perfida zia Ortensia, acida al punto giusto.

Il fantasma del cambusiere si fa portavoce di qualche messaggio particolare? Lo si scopre facilmente leggendo il romanzo o bisogna "leggere tra le righe" per scoprirlo?

Tra le righe si legge di un’amicizia particolare, della necessità di curare di più e meglio gli affetti. Cosa che Julian impara sulla sua pelle (si fa per dire).

Qual è stato l’episodio più bello che hai avuto legato a questo romanzo o il complimento più gradito?

Oh, questo romanzo mi ha dato tantissima soddisfazione, non solo per i premi vinti, ma anche per le recensioni. Una signora di Ancona mi ha scritto: "Ce ne fossero altri di libri così, capaci di distrarti e regalarti un momento di allegria!" e che vuoi di più?

Ricordiamo che, oltre a Il fantasma del cambusiere, hai pubblicato sia romanzi che racconti, sia thriller che libri per ragazzi. Come mai la scelta di portare avanti due generi così diversi?

Caro Andrea, avevo qualcosa da dire… E l’ho scritto. Probabilmente ero ancora in cerca della mia voce di scrittrice; oggi la mia passione sono i gialli, e i romanzi storici.

Avendo scritto tanti racconti e romanzi, quando ne inizi uno cosa nasce prima? La trama a grandi linee, il finale o un episodio su cui poi costruisci intorno tutta la storia? Ed è un modus operandi che adotti sempre o cambia di volta in volta, a seconda dell’ispirazione del momento?

Il modus è più o meno sempre lo stesso: ho in mente il cuore della trama. Nemmeno la trama… Ma quello che voglio raccontare. Ad esempio: una storia d’avventura durante il periodo coloniale, magari traendo spunto da un fatto realmente accaduto. È come vedere un terreno e immaginarsi la casa che vuoi costruire. Chiaro che poi non viene come te l’eri immaginata, magari anche meglio! L’importante è che appena ho un’idea, la scrivo sul "taccuino delle idee", poi ci rimugino un poco, e quando sono sicura, scrivo un super riassunto di quello che sarà il romanzo, lo divido in capitoli (questa operazione richiede un sacco di tempo) e poi comincia il divertimento!

Ultima domanda, quella di rito: adesso cosa bolle in pentola? Nel senso, stai già lavorandoa qualcosa, ad esempio un futuro racconto o romanzo? Lo stai già scrivendo o è ancora in stato embrionale? Ci puoi già dare un'anticipazione?

La pentola è grossa! Ci sono due romanzi al vaglio, ovviamente storici. Stanno per iniziare i miei corsi di scrittura creativa che tengo per i bambini di quinta elementare e seconda e terza media; che altro? Ah, la partecipazione a diverse antologie gialle: dai Delitti di Lago (Morellini editore) all’ultima uscita: 365 gialli thriller e noir di casa Delos e poi… Un’altra cosa, ma è troppo presto e io sono un filo scaramantica 😊

Grazie mille della disponibilità e in bocca al lupo!

Grazie a te!


Il fantasma del cambusiere

di Fiammetta Rossi
Delos Digital
Mistery thriller
ISBN 978-8825422788
Cartaceo 14,25€
Ebook 3,99€

Quarta


Il fantasma del cambusiere narra le vicissitudini di un fantasma scozzese scorbutico e misogino – Julian Moore – morto assassinato in casa, che vede all’improvviso il proprio cottage abbandonato preso in affitto da una bella donna inglese e dal fratello di dieci anni.
Lui, che in vita era un accreditato cambusiere sulle baleniere e con un carattere tutt'altro che socievole, dovrà fare i conti con inquilini rumorosi che, per colmo di sventura, sono persino incapaci di cucinare.
Il fantasma farà di tutto per mandarli via, però Lady Margareth è testarda e non vuole saperne di andarsene, soprattutto perché è in fuga. Qualcuno minaccia di ucciderla. Non solo: qualcosa tuttavia lega il fantasma alla donna visto che lei è l'unica che può sentirlo senza che lui lo voglia. Di sicuro c'è un segreto nella vita di Lady Margareth e un mistero attorno alla morte violenta di Julian Moore. Entrambi dovranno imparare a far conto uno sull'altra per riuscire a convivere e, soprattutto, a far luce sui troppi enigmi che li circondano.



Andrea Pistoia

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Recensione: Tea. Storia (quasi) vera della prima Messia, di Daniela Delle Foglie, Laura Grimaldi, Michela Giraud e Serena Tateo

Recensione: Tea. Storia (quasi) vera della prima Messia, di Daniela Delle Foglie, Laura Grimaldi, Michela Giraud e Serena Tateo

Recensione: Tea. Storia (quasi) vera della prima Messia, di Daniela Delle Foglie, Laura Grimaldi, Michela Giraud e Serena Tateo

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Tea. Storia (quasi) vera della prima Messia di Daniela Delle Foglie, Laura Grimaldi, Michela Giraud e Serena Tateo (HarperCollins Italia). Un libro dissacrante che mescola ironia e femminismo. Quattro racconti coraggiosi che esplorano il ruolo della donna nella società con ironia e intelligenza.

In primis, tra gli aspetti che più mi avevano incuriosito di questo libro c'era il fatto che fosse scritto a otto mani, quindi mi chiedevo come fosse stato possibile. Presto detto: il romanzo è composto da quattro racconti distinti, ognuno di un’autrice diversa. Non solo, ma ogni racconto ha una sua protagonista, la quale interagisce con questa fantomatica Messia, Tea, filo conduttore di tutti i racconti.
Detto questo, passiamo alla trama.

Di cosa parlano i quattro racocnti e chi sono le protagoniste?

Il primo racconto è scritto da Daniela Delle Foglie e parla di Caterina, un’influencer paladina della body positivity, ovvero, dell'accettazione del proprio corpo (specialmente quando questo possiede qualche chilo di troppo) ma anche dell'essere indipendente, libera e "libertina". Un giorno le appare Tea, una Messia decisamente alternativa e con poteri divini, la quale le chiede di aiutarla a convincere le sue follower a tornare servili, devote, casalinghe e dedite solo alla famiglia in cambio di un miracolo.
Il secondo racconto è scritto da Serena Tateo e la protagonista è Nora, una ragazza che rinuncia al suo lavoro da copywriter in quanto sfruttata e sottopagata, si ritrova disoccupata e sotto sfratto. Anche qui appare Tea che le proporrà un accordo: esaudirà un suo desiderio in cambio del suo aiuto nel ristabilire il patriarcato.
La terza storia è scritta da Michela Giraud e racconta di Flaminia, una borghese snob, arrogante e piena di sé in procinto di sposarsi. L’arrivo di Tea le sconvolgerà non solo la vita ma anche la sua zona di comfort altolocata.
Infine, l'ultimo racconto è scritto da Laura Grimaldi e narra di Lisa, la quale si ritrova in obitorio in quanto appena tornata in vita dopo giorni di morte clinica. Dopo lo shock iniziale, Lisa riprende la sua routine di sempre con il fidanzato, i suoi genitori ma soprattutto con la sorella con cui ha un rapporto travagliato. Ma cosa c'entra Tea in tutto questo? Non ci vuole molto a capirlo, no?

Una Messia ironica e fuori dagli schemi che sovverte le aspettative.

L'opera presenta numerosi elementi stimolanti e originali. Innanzitutto il fatto che Tea sia una Messia divertente, ingenua, pura, solare, ironica e alternativa ma anche testarda, infantile, folle e sprovveduta. Senza contare che è in grado di scatenare fulmini, prevedere il futuro, leggere la mente e, più in generale, fare miracoli. D'altro canto, non potrebbe essere altrimenti, dato che è nata e cresciuta sulla Terra e successivamente… non dico altro perché non voglio spoilerare nulla.
Ma ciò che mi ha spiazzato e stupito di più è che questo romanzo non si focalizza tanto su Tea, in quanto non è lei la protagonista principale ma solo una comprimaria che interviene a volte giusto per una toccata e fuga. Questo perché l'opera è incentrata sulle quattro ragazze e sulle loro difficoltà nel gestire l’amore, il lavoro, la famiglia e, più in generale, la vita di tutti i giorni.
Da ciò si evince che all'apparenza sembra una lettura leggera ma in realtà possiede molti momenti drammatici e tristi, dato che sono vissuti da donne fragili e alla deriva.
E ancora, mi sono piaciuti molto alcuni sviluppi narrativi sorprendenti che mi hanno disorientato. Soprattutto l'ultimo capitolo, il quale è un susseguirsi di rivelazioni impreviste che spronano a proseguire la lettura per scoprire in che modo si chiuderanno tutte le trame e sottotrame.

Un romanzo che intreccia elementi surreali e riflessioni profonde sulla vita e le relazioni familiari.

Tra l'altro, quest'ultima parte l'ho trovata avvincente anche perché si focalizza su alcune dinamiche familiari davvero singolari e sorprendenti (ma anche sulle implicazioni e domande esistenziali annesse alla resurrezione di Lisa).
Ho apprezzato gli espedienti narrativi che permettono alle protagoniste di incrociare le loro strade (anche solo per un istante e trasversalmente) e ho gradito anche certe trovate ingegnose, originali e inattese (in particolare quando la Messia sperimenta una certa cosa che la manda fuori di testa…).

Un racconto coraggioso e dissacrante che esplora il ruolo della donna nella società con ironia e intelligenza.

Ma soprattutto mi ha affascinato fin dall'inizio il modo in cui avrebbero sviluppato una storia incentrata su una Messia donna (con tutte le implicazioni religiose del caso) in un contesto femminile con ragazze alle prese con problemi reali e quotidiani da affrontare e superare.
Ammetto di essere stato colto di sorpresa dal fatto che ogni narrazione ha un suo finale (quindi fino all'ultimo mi sono chiesto se sarebbero stati racconti fini a se stessi o se ci sarebbe stata qualche convergenza di tutte le trame nel gran finale) ma anche da come si sarebbe concluso il libro. Per fortuna tutti i miei dubbi e perplessità hanno avuto una risposta negli ultimi capitoli, i quali sono un susseguirsi di svolte narrative imprevedibili che mi hanno spinto a divorare le ultime pagine.
Di conseguenza, vivamente consigliato!



Tea
Storia (quasi) vera della prima Messia

di Daniela Delle Foglie, Laura Grimaldi, Michela Giraud e Serena Tateo
HarperCollins Italia
Narrativa umoristica
ISBN: 978-8869055607
Cartaceo 14,00€
Ebook 6,99€
Ascolta l'audiolibro

Quarta  

Ci sono quattro ragazze. C’è Caterina che, senza nemmeno sapere bene come, è diventata una “influencer body positive”. Posta le sue foto sui social, e grazie a lei molte ragazze e donne hanno iniziato ad accettare il proprio corpo. Finché un giorno, a un evento a cui sta partecipando, si presenta una follower un po’ particolare, Tea…
C’è Nora, copywriter pubblicitaria, che lotta nella selva oscura del precariato, tra capi inaffidabili, diritti mancanti e bong. Finché un giorno non risponde a uno strano annuncio e incontra la sua potenziale nuova datrice di lavoro: Tea…
C’è Flaminia, sangue al cento per cento pariolino, bionda, bella, laureata in storia dell’arte e pronta a sposare Alberto, sangue al cento per cento pariolino, rugbista, buono, ricco, bello. Finché un giorno non conosce la prima fidanzatina del suo promesso sposo, una ragazza stralunata e bislacca di nome Tea…
E infine c’è Lisa, che un giorno si risveglia in obitorio, dopo essere morta senza ricordare né come né quando. Ed è così che, dopo tanti anni, incontra la sua sorellastra, creatura egoista e indisponente che non riesce a sopportare: Tea…
Ma chi è Tea, che sembra venire da un altro pianeta e, nonostante la sua irritante vaghezza, le sue idee assurde (come organizzare una campagna marketing per ricordare alle donne che il loro posto è in cucina e al tavolo da stiro, sempre un passo indietro ai loro mariti), è così irresistibile?
Quattro giovani autrici comiche si sono unite per scrivere un romanzo ironico, surreale e divertentissimo che parla di tante cose serie, dal ruolo della donna nel XXI secolo al precariato giovanile, dalle aspettative sociali alla depressione. E sono partite da una domanda fondamentale: che cosa succederebbe al mondo se all’improvviso arrivasse la prima messia donna?



Andrea Pistoia
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Recensione: Carlos Castaneda e i navigatori dell'infinito, di Manolo Bertuccioli

Recensione: Carlos Castaneda e i navigatori dell'infinito, di Manolo Bertuccioli

Recensione: Carlos Castaneda e i navigatori dell'infinito, di Manolo Bertuccioli

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Carlos Castaneda e i navigatori dell'infinito di Manolo Bertuccioli (Editoriale Jouvence). Un testo rigoroso e accessibile che affianca antropologia, filosofia e psicologia per penetrare la complessità del pensiero sciamanico.

Avendo letto tutti i libri di Carlos Castaneda, non potevo non leggere con interesse questo saggio che analizza le sue opere da molteplici prospettive. Ma andiamo con ordine.

Le prime cinquanta pagine fanno un sunto di tutti i romanzi, non tanto a livello di trama quanto di azioni e di concetti che hanno guidato Castaneda nel suo apprendistato.

Le centinaia di pagine seguenti, invece, sono un’analisi delle sue opere dal punto di vista metafisico e della psicologia analitica (o, per essere più precisi, dell’analisi junghiana) ma anche, ad esempio, da quello di Freud, Tenzin, Aristotele, Kant e Nietzsche.
Tutto ciò per mostrare sia i punti in comune che le differenze tra le loro deduzioni e il mondo di Castaneda. Oltre a tutto questo, l’autore tira in ballo anche il sufismo, le religioni monoteiste e la cultura tibetana per dimostrare come certi concetti sciamanici siano presenti anche in altre culture.

Soprattutto, Manolo Bertuccioli spiega in modo approfondito alcuni concetti.

Ad esempio: il "fermare il mondo", l'uovo luminoso, il Nagual e il Tonal, l'arte di sognare, il doppio, il concetto di Aquila, cosa significa animismo e sciamanesimo nero. Vengono affrontati anche temi comprensibili a un pubblico più vasto, quali: come si diventa sciamani, adottare particolari comportamenti etici, sconfiggere la paura, diventare un uomo di conoscenza, il delicato rapporto tra allievo e maestro, soprattutto l’arduo percorso che deve fare il primo e la responsabilità del secondo sull'allievo.
Una sezione interessante è dedicata all'uso delle droghe nelle varie culture sciamaniche, usate non per scopi ludici ma in chiave spirituale – vi ricordo che, soprattutto nel primo romanzo, Don Juan fa provare a Castaneda il Peyote per indurgli stati alterati di coscienza.

Non manca un’indagine sulle fonti storiche e culturali delle opere di Castaneda, volta a verificare l’esistenza di Don Juan e del suo gruppo di allievi.

La postfazione, infine, Manolo Bertuccioli mette a confronto alcune pratiche di Castaneda con la psicologia transpersonale – la cancellazione della storia personale e la ricapitolazione –, la Gestalt e l’ipnosi di Erickson.

Che dire di Carlos Castaneda e i navigatori dell'infinito?

Innanzitutto che il saggio è scritto con un linguaggio preciso e ricercato, ma sempre leggibile. Ogni parte è chiara, fluida, comprensibile e scorre che è un piacere.
Manolo Bertuccioli arricchisce il testo con citazioni da opere antiche, confronti tra scuole di pensiero e opinioni di esperti — psicologi, antropologi, sciamani, saggisti e scienziati — a sostegno o in contestazione delle tesi castanediane.
Tutto ciò dimostra quanto l'autore abbia una cultura ampia su tutto ciò che orbita intorno a Castaneda e allo sciamanesimo. Senza contare che tira in ballo decine, se non addirittura centinaia, di professionisti dei settori più disparati – dagli psicologi agli antropologi, dagli esperti di cultura messicana agli sciamani attuali, dai saggisti che trattano tematiche similari agli scienziati – per chiarire meglio, o mettere in discussione, un universo tanto affascinante quanto complesso com'è quello di Castaneda.

Manolo Bertuccioli è riuscito ad analizzare in modo certosino e accademico un mondo così complesso e misterioso quanto quello di Castaneda fornendo chiavi di lettura nuove sulle sue opere e curiosità che arricchiscono il bagaglio culturale del lettore.

Prima di concludere preciso che questo libro è un saggio che esamina le (tante) opere di Castaneda focalizzandosi più che altro sui concetti sciamanici in esse contenute. Per apprezzarlo al meglio è consigliabile avere familiarità con i suoi romanzi, così da coglierne le sfumature. Solo chi ha letto l’intero corpus castanediano potrà apprezzare la portata del lavoro svolto da Bertuccioli.
In definitiva, soprattutto per chi è appassionato di Castaneda, questo saggio è un must, un libro imprescindibile: un vero e proprio strumento di comprensione e approfondimento che merita un posto nella propria libreria.


Carlos Castaneda
e i navigatori dell'infinito

di Manolo Bertuccioli
Editoriale Jouvence
Saggio filosofico, psicologico e antropologico
ISBN 9788878018150
Brossura | 360 pagine
cartaceo 16,00€
ebook 13,99€

Quarta

«In Castaneda il vero viaggio inizia dalla morte simbolica e finisce, in un certo senso, con la totalità.
Castaneda che ha fatto del suo discepolato con don Juan un’opera letteraria stimata in tutto il mondo, una strabiliante strada del cuore.»

L’incontro con lo stregonesco e lo sciamanesimo, l’esperienza delle droghe e degli stati alterati di coscienza, lo studio del mondo dei sogni.
Questi sono i temi che hanno affascinato Carlos Castaneda e che ritroviamo in questo libro, volto a ripercorrere la vita e le opere di un autore straordinario.
Un affresco che viene presentato al lettore anche attraverso un serrato confronto con altre tradizioni culturali: la psicologia analitica, lo yoga tibetano, il pensiero metafisico occidentale.



Andrea Pistoia
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Recensione: La misteriosa tecnica della vecchia gatta, di Issai Chozanshi

Recensione: La misteriosa tecnica della vecchia gatta, di Issai Chozanshi

Recensione: La misteriosa tecnica della vecchia gatta, di Issai Chozanshi

Libri Recensione di Andrea Pistoia. La misteriosa tecnica della vecchia gatta e Il discorso del demone sulle arti marziali (Rizzoli) di Issai Chozanshi, a cura di Tea Pecunia. Due racconti dello scrittore samurai vissuto tra il 1659 e il 1741, un susseguirsi di insegnamenti Zen (e non) sulla giusta mentalità per approcciare la vita.

Il libro comincia con una lunga introduzione di Tea Pecunia, la curatrice, la quale spiega innanzitutto chi è colui che ha scritto i due racconti presenti all’interno, ovvero Issai Chozanshi, un samurai vissuto tra il 1659 e il 1741. Lui non fu un maestro d'armi (anche se ne conobbe lo spirito, l'essenza e la filosofia); in realtà fu uno scrittore con un'immensa cultura su: Zen, Tao, Confucianesimo e, ovviamente, arte della spada.

Tea Pecunia spiega in breve la trama dei due racconti.

Ma ne fa giusto un accenno, in quanto preferisce focalizzarsi sul loro background, a partire dal periodo storico, sociale e politico in cui sono stati scritti fino all'insegnamento controcorrente di Issai Chozanshi, il quale non si concentra sulla tecnica dell’arte della spada ma sull'essenza di questa e sull’utilizzarla come mezzo per raggiungere la Via.
Tra l'altro, l'autore è un neo confuciano. Di conseguenza, per Tea Pecunia è inevitabile soffermarsi anche sull'origine del confucianesimo, sulle sue regole, sul suo fondatore ma anche sul neo confucianesimo e sul buddhismo. E ancora, essendo i due libri legati all'arte della spada, la curatrice non può esimersi dal fare cenni storici su quest'arma e sulla sua evoluzione, dalla spada antica a quella nuova e nuovissima fino al divieto di produrla dopo la Seconda Guerra Mondiale.
I concetti e le spiegazioni dell'introduzione sono sufficienti ad arricchire il lettore di informazioni utili e interessanti sull'affascinante mondo dei samurai e della spada. Ma passiamo ora ai due racconti.

Il primo racconto è La misteriosa tecnica della vecchia gatta, in cui si narra di uno spadaccino che chiede aiuto a dei gatti per catturare un topo tanto feroce quanto elusivo.

Ognuno descrive l'addestramento ricevuto nelle arti marziali e la tecnica che userà per catturarlo; uno userà la forza, un altro il Chi (cioè l'energia vitale), un terzo l’arrendevolezza e infine l'ultimo, una gatta, la non-mente (ovvero la scomparsa del pensiero).
Per quanto questo racconto in un primo momento appaia come una favola, in realtà è un testo profondo e illuminante in quanto l’atmosfera fiabesca compare giusto nelle prime righe per poi lasciare il passo a un lungo botta e risposta in cui la saggia gatta spiega agli altri felini non solo gli errori che hanno commesso mentre affrontavano l'avversario, dato che hanno usato tecniche poco efficaci, ma anche quale sarebbe stato il modo migliore per ottenere la vittoria. Il tutto fino a che non si giunge alla fine dell'opera con un ultimo, prezioso insegnamento: “La trasmissione da mente a mente”.

Il racconto non si focalizza sulle tecniche per maneggiare la spada (come dice l’autore stesso, le si può apprendere solo con la pratica) ma insegna la mentalità con cui approcciarsi a quest'arte e, più in generale, alla vita.

Le risposte della gatta saggia sono in sostanza discorsi motivazionali, spirituali e finalizzati a mostrare quali siano gli elementi e gli stati mentali necessari per elevare interiormente il lettore.
Ecco perché non bisogna prendere nessun passaggio del racconto alla leggera ma concentrarsi non solo sul concetto in sé ma anche sulle singole parole.

Il secondo racconto, Il discorso del demone sulle arti marziali, è invece un trattato in quattro parti con una prefazione e un epilogo.

La prefazione si focalizza sul fatto che se un uomo non si muove verso il bene andrà verso l'opposto. Poi si passa alla storia vera e propria, narrata in prima persona, in cui un uomo è alla ricerca della verità ultima sull'arte della spada. Va così tra i monti alla ricerca dei Tengu (demoni delle montagne mezzo uomini e mezzo uccelli) per imparare le tecniche sulle arti marziali e la filosofia in esse contenute.
Così, quando li trova, i Tengu condividono con lui la loro saggezza.
In pratica si ha un susseguirsi di domande dell’uomo riguardanti non solo l'essenza dell'arte della spada ma anche la vita, la morte, l’esistenza e ciò che le governa. Ognuna di queste ottiene una risposta che miscela spiritualità e concretezza.
Ecco perché il protagonista viene a conoscenza anche della non-mente, di come affrontare l’avversario con la spada, dell’importanza di avere un Chi calmo e della necessità di possedere la tecnica adatta nelle arti marziali. E ancora, apprende cos’è: la reincarnazione, l'egoismo insito nell'attaccamento, “La mancanza di coscienza”, “La mente che si confonde”, “L’affidarsi al cielo” e “L’essere in errore” ma soprattutto la differenza tra restare immobili e in movimento, tra conoscenza superficiale e innata, tra morbidezza e debolezza, tra attività e pigrizia, tra Yin e Yang e tra purezza interiore ed esteriore.

Che dire di questo secondo racconto?

Innanzitutto che non è fine a se stesso ma un susseguirsi di insegnamenti Zen (e non) scaturiti da una saggezza profonda che trascende il mero insegnamento sull'arte della spada. Ed è proprio questo il suo punto di forza: abbonda di una miriade di verità che si possono anche adattare alla vita di tutti i giorni per affrontare quest’ultima in modo più sereno, consapevole ed equilibrato.
Senza contare che alcune considerazioni dell’autore sono, a volte anche tristemente, attuali (come il fatto che i giovani vogliono tutto e subito).
Mi sono infine altresì piaciute le metafore che ha usato Issai Chozanshi per chiarire certi concetti, che sarebbero potuti essere altrimenti di difficile comprensione per i suoi connazionali (figuriamoci per noi occidentali).
In definitiva, cosa ne penso di questi racconti e dell’introduzione? Che meritano di essere letti, più e più volte, perché hanno tanto da insegnare.
Ergo, libro vivamente consigliato.


La misteriosa tecnica della vecchia gatta
e Il discorso del demone sulle arti marziali

di Issai Chozanshi
traduzione di Yoko Dozaki
a cura di Tea Pecunia
Rizzoli
Filosofia orientale
ISBN: 978-8817185141
Cartaceo 11,88€
Ebook 6,99€


Quarta


Issai Chozanshi è un autore a lungo ignorato nel nostro Paese, forse perché della sua vita sappiamo poco: samurai del feudo di Sekiyado, alla profonda conoscenza delle arti del combattimento univa una vasta cultura fondata su una felice sintesi di zen, taoismo, confucianesimo e shintoismo. Nei due testi qui raccolti non prescrive regole pratiche di scherma, ma ci offre una visione suggestiva dello spirito profondo delle arti marziali. In queste storie siamo continuamente richiamati ad agire senza spirito di ottenimento e senza aspettativa, a "fare senza fare", a brandire la katana come se non avessimo nulla in mano. Perché, come ci ricorda Tea Pecunia nella sua introduzione: "Lo scopo ultimo non è sconfiggere l'avversario. Il vero obiettivo consiste nel saper vivere la trasformazione e comprendere il senso della vita e della morte". Questo è l'insegnamento trasmesso dalla vecchia gatta e dal demone.


Andrea Pistoia
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Recensione: I love Tokyo, La Pina

Recensione: I love Tokyo, La Pina

Recensione: I love Tokyo, La Pina

Libri Recensione di Andrea Pistoia. I love Tokyo. Viaggio nella capitale del Sol Levante con La Pina e la colonna sonora di Emiliano Pepe, di La Pina (Vallardi): «La Pina si racconta e dice la sua su tutto ciò che ha visto in questi anni, dando un punto di vista sempre onesto, sincero, leggero e divertente, soprattutto emozionante e romantico, di questa città, nazione e popolo».

Chiariamo subito: I love Tokyo non è un diario di viaggio né un romanzo né una guida. È il resoconto di ciò che La Pina, la famosa speaker radiofonica di Radio Deejay, ha appreso in 43 viaggi a Tokyo.
Ma andiamo con ordine.

I love Tokyo incomincia spiegando le basi dell'organizzazione del viaggio nel Sol Levante.

Da come preparare la valigia a cosa metterci dentro, da quando comprare i biglietti aerei ai vantaggi di andarci a seconda della stagione, da come affrontare il volo aereo al jet lag, dalle zone migliori dove dormire (con tanto di test) al tipo di alberghi che si possono trovare, da cosa e come mangiare (con disegni annessi) ai mezzi di trasporto per spostarsi a Tokyo, da come interagire con i giapponesi alle differenze tra i vari bagni (compreso il famoso "wc tecnologico"), dai problemi col bancomat e carte similari all'abbigliamento fantasioso, estremo e bizzarro dei giapponesi (focalizzandosi soprattutto su certi usi e costumi dei nipponici a noi familiari in quanto entrati nel nostro immaginario di “figli di manga e cartoni animati”).
Senza contare che La Pina c’insegna anche parole curiose e interessanti (quali: waku waku, ryokan, konbini, bento e ofuro).
Infine, conclude il libro con un programma da lei stilato per ammirare in 7-8 giorni il più possibile e il meglio di Tokyo e dintorni.

Ma altre peculiarità rendono unico questo libro, ad esempio è arricchito dalla colonna sonora composta da suo marito, Emiliano Pepe, ascoltabile inquadrando il QR a ogni inizio capitolo.

Non solo, ma ci sono anche disegni, vignette e foto fatte da La Pina (e da chi ha viaggiato con lei) nonché interventi del marito, amici e colleghi che sono stati in ferie a Tokyo o che ci hanno addirittura vissuto e che danno la loro personale opinione su questa città e sul mondo giapponese.
Tutto ciò alleggerisce ancor di più l'atmosfera del libro e al tempo stesso fornisce informazioni e spiegazioni utili a chi vuole conoscere questo misterioso mondo.

Ma la vera protagonista resta sempre La Pina: si racconta e dice la sua su tutto ciò che ha visto in questi anni, dando un punto di vista sempre onesto, sincero, leggero e divertente ma soprattutto emozionante e romantico di questa città, nazione e popolo.

Non si perde in chiacchiere inutili ma dà continui e dettagliati consigli su come affrontare questa esperienza e godersi nel miglior modo possibile il viaggio. Lo fa con uno stile semplice, chiaro e con trovate stilistiche che rendono il libro ancor più piacevole, simpatico, scorrevole e interessante. In pratica ci fornisce tutto il necessario per comprendere quanto Tokyo sia una città tutta da scoprire e come i giapponesi abbiano mille sfaccettature fuori dall'ordinario ma soprattutto siano così lontani da noi occidentali da risultare in alcuni frangenti persino buffi.
Concludo confidandovi che, dopo aver letto questo libro, mi è venuta una gran voglia di visitare Tokio e, più in generale, il Giappone. E credo che questo sia lo scopo prefissato da La Pina scrivendolo: incuriosire il lettore al punto da indurlo a preparare subito i bagagli e partire. E, detto tra noi, con me il suo obiettivo è stato raggiunto!


I love Tokyo
Viaggio nella capitale del Sol Levante con La Pina e la colonna sonora di Emiliano Pepe

di La Pina
Vallardi
Memoir di viaggio
ISBN 978-8869873522
ebook 9,99€
cartaceo 32,00€

Quarta

Se non siete mai stati in Giappone, se ci siete già andati mille volte, se Tokyo è il vostro sogno nel cassetto, se non ve ne potrebbe fregare di meno, QUESTO LIBRO FA PER VOI.

La cosa che La Pina ama di più nella vita, dopo suo marito, è il Giappone.
Ci va da quando era ragazzina e nei suoi molti viaggi ha visto tanto e imparato ancora di più. È qui per condividerlo con noi.

SIETE PRONTI A EMOZIONARVI?

«I love Tokyo è una canzone d’amore. L’amore mio per il Giappone e per questa città in particolare. Mettere piede a Tokyo è un flash, perché è come entrare nei cartoni animati che guardavamo da piccoli. Le divise alla marinaretta, i dolcetti, le scritte fluo, le ragazze carine, i ragazzi timidi… È tutto esattamente così!
Sono stata in Giappone quarantatré volte. Ho deciso di scrivere questo libro perché in questi anni ho fatto da madrina ai viaggi di amici e amiche. Ho disegnato loro centinaia di mappe sui tovaglioli dei ristoranti, ho consigliato dove fare shopping, indicato le strade dove perdersi, i parchi dove riposarsi e, stremata all’idea di dover continuare a farlo, ho detto ‘Ok, lo faccio una volta per tutte!’. Ma l’ho fatto anche per me. Per dare un ordine, anche se mio, a tutto quello che questo posto mi ha dato. E poi perché Tokyo se lo merita.
Più di Tokyo amo solo Emi, mio marito. A lui ho chiesto di comporre la musica per questa canzone d’amore.
Con I love Tokyo potrete organizzare il vostro primo viaggio, visitare la città senza muovervi dal divano o ritornarci, ricordarla, rivedere sotto altri punti di vista questa meravigliosa capitale asiatica. Vi chiedo solo una cosa: trattatemela bene e amatela come la amo io. I love Tokyo!»
La Pina

La colonna sonora di Emiliano Pepe e contenuti speciali video accessibili via QR Code.



Andrea Pistoia
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Sonia De Lazzari presenta: Conoscerò Mark K.

Sonia De Lazzari presenta: Conoscerò Mark K.

Sonia De Lazzari presenta: Conoscerò Mark K.

Presentazione Libri Intervista a cura di Andrea Pistoia. Da una live radiofonica su DeejayFox Radio Station, Sonia De Lazzari presenta: Conoscerò Mark K. Ho realizzato il mio sogno grazie alla Legge di Attrazione (Youcanprint). Il racconto biografico di quarant’anni di vita trascorsi ascoltando la musica di Mark Knopfler, dei Dire Straits, inseguendo il sogno di incontrarlo.

Sonia De Lazzari è nata a Mestre il 2 dicembre 1965. È una creatrice di maschere veneziane in cartapesta e, insieme ai suoi fratelli, negli anni '90, apre due negozi a Venezia.
Nel 2006 cambia vita trasferendosi a Roma dove dà vita ad una linea di gioielli in pizzo e cristalli Swarovski. Ha collaborato con diverse gioiellerie.
Ultimamente ha ripreso in mano due sue grandi passioni: la pittura e i Tarocchi (letture evolutive). Con i suoi Tarocchi partecipa ad eventi in ville venete e organizza Tarot Party nei palazzi veneziani.

Ciao Sonia, parliamo subito del tuo libro: Conoscerò Mark K.. Di cosa tratta?

Il mio libro racconta quarant’anni di vita, trascorsa ascoltando la musica di Mark Knopfler. Da quando, a sedici anni, sentii per la prima volta la voce e la chitarra di Mark Knopfler (Dire Straits), iniziai a sognare giorno e notte di guardarlo negli occhi. Il mio inconscio sapeva che, prima o poi, io l’avrei conosciuto. Ogni giorno, mi mettevo davanti al poster incollato dentro l’anta del mio armadio e, guardando i suoi occhi azzurri, gli chiedevo: “Mark esci? Vieni da me?”. Di notte, i miei sogni con lui erano, e sono ancora adesso, sogni animici fatti di abbracci, occhi negli occhi e mani intrecciate. Dopo 16 anni, Lui entrò nel mio negozio a Venezia. Una favola diventata realtà 💜

Perché hai voluto raccontare proprio questa storia rispetto magari ad un’altra che avevi in mente?

In ottobre 2020, durante il periodo di “chiusura forzata in casa” stavo sul divano con la mente che vagava da un pensiero all'altro quando, i miei occhi si fermarono sulle foto di Mark appoggiate sulla libreria di fronte. In quel periodo molte persone non se la passavano bene quindi, sentii il bisogno di trasmettere loro un messaggio di incoraggiamento nel credere nei propri sogni e a mantenerli vivi perché, solo nutrendoli costantemente con le emozioni, si possono realizzare.

Una volta che hai deciso di voler scrivere questo libro, come hai pianificato la stesura? Avevi già tutto chiaro in testa o hai seguito l’ispirazione del momento?

Ricordo bene il particolare momento nel quale mi arrivò chiara e potente l'idea del libro perché, ripercorrendo i ricordi, mi resi conto che non ci fu solo un incontro con Mark quindi, perché non raccontare la forte emozione che provai la prima volta che sentii, a sedici anni, la sua voce e la sua chitarra? Perché non mettere per iscritto tutte le emozioni che provai il giorno che entrò nel mio negozio e pure gli eventi successivi a quell'incontro? Da questo “bilancio di vita con Mark” iniziai a scrivere, rivivendo tutta la mia vita quindi, ho solo riaperto tutti i cassetti della memoria.

È dichiaratamente autobiografico. Quanto però è romanzato e quanto segue pari pari la realtà? Come hai deciso di volta in volta di optare per l’uno o per l'altro?

È una parte molto importante della mia vita. Non c’è nulla di romanzato; è la mia vita vissuta, la mia realtà.

Quali sono state le difficoltà maggiori nel scriverlo? Ma soprattutto, c'è qualcosa che hai omesso, magari perché da te ritenuto eccessivo o troppo intimo?

Nessuna difficoltà nel scriverlo, perché non ho dovuto inventare o creare nulla. Ho semplicemente raccontato la mia vita e non ho omesso nulla di quello che ho provato e vissuto. Scrivere questo libro mi ha aiutato ad esprimere tutte le emozioni che avevo nel cuore, una sorta di liberazione. Per me è stata una terapia.

Tiri in ballo la Legge di Attrazione, le Costellazioni Familiari e la lettura dei Registri Akashici. Puoi spiegare, in breve, cosa sono e l'importanza che hanno avuto nella storia e nella tua vita?

La Legge di Attrazione è una Legge Divina della quale tutti possiamo disporne. Bisogna crederci. Durante la stesura del mio libro, mi sono resa conto di averla vissuta pienamente e inconsapevolmente perché, quarant’anni fa non si conosceva e non c’era internet che ci informava. Le Costellazioni Familiari e i Registri Akashici, sono pratiche energetiche atte a mettere in contatto la nostra anima con i piani superiori, per avere informazioni riguardo le nostre vite passate e più chiarezza nella vita presente. Grazie a queste due pratiche, ho ricevuto delle risposte che aspettavo da quarant’anni sul perché io provassi, e provo ancora, delle fortissime emozioni, addirittura il pianto, quando sento la voce e la chitarra di Mark.

Parliamo ora della copertina. Come mai hai scelto proprio questa: un cielo con alcune nuvole che nascondono il sole? Che attinenza ha con il libro?

La foto della copertina è mia… un giorno di sette anni fa, mentre camminavo ascoltando la musica di Mark, ho alzato gli occhi al cielo, ho visto questo meraviglioso cuore e l’ho fotografato. Al momento di decidere la copertina, l’ho chiamato per “collaborare” con me. È un libro che parla d’amore e il cuore è al posto giusto.

Hai in ballo altri progetti letterari? In pratica, stai scrivendo qualcosa di nuovo, tipo il seguito di questo libro?

Ho in progetto un grandissimo sogno da realizzare e sto comunicando con l’Universo perché mi faccia incontrare le persone giuste, con le adeguate competenze per aiutarmi nel realizzarlo.

Siamo giunti alla fine dell’intervista. Ma, prima di salutarci, dove i lettori possono trovare il tuo libro?

Il mio libro si può trovare in tutti i negozi online, da Amazon a Il Giardino dei Libri. Si può ordinare anche da Feltrinelli.

Grazie della tua disponibilità e in bocca al lupo per il tuo libro!

Grazie di Cuore Andrea!


Conoscerò Mark K.
Ho realizzato il mio sogno grazie alla Legge di Attrazione

di Sonia De Lazzari
Youcanprint Narrativa biografica

ISBN: 979-1220376563
Cartaceo 12,75€
Ebook 9,49€

Quarta


A chi potrebbe interessare un sogno che si realizza? A tutti, proprio a tutti. Per anni e anni ho sognato di incontrare Mark e, quando l'ho incontrato, ho avuto la sensazione che anche lui stesse assistendo a qualcosa di straordinario. La reale manifestazione della legge di attrazione, di quello slancio, della motivazione, della determinazione nel fare avverare i nostri sogni. Bisogna lanciare la propria richiesta nell'Universo come se fosse una freccia che deve colpire il bersaglio. Seguimi nel mio viaggio…



Andrea Pistoia

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Recensione: Autobiografia di uno yogi, di Swami Yogananda Paramhansa

Recensione: Autobiografia di uno yogi, di Swami Yogananda Paramhansa

Recensione: Autobiografia di uno yogi, di Swami Yogananda Paramhansa

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Autobiografia di uno yogi, di Swami Yogananda Paramhansa (Feltrinelli). Le mille sfaccettature di un uomo che fece conoscere in Occidente il Kriya Yoga e quel meraviglioso paese ricco di maestri spirituali e di tradizioni affascinanti che è l'India.

Come ogni buona autobiografia che si rispetti, anche questa parte dall'infanzia dell'autore in cui narra le sue prime esperienze miracolose e soprannaturali, ovvero quando vengono esauditi alcuni suoi (modesti) desideri solo con la forza della preghiera, compare tra le sue mani un amuleto magico e ricorda le proprie vite passate. Tutto ciò fino all'adolescenza, in cui l'ardente desiderio di diventare uno Yogi si contrappone a tutti i naturali turbamenti e i conflitti causati dalla sua giovane età. Ma soprattutto, in quegli anni e nei successivi, Yogananda incontra guru e santoni con poteri mistici: da chi riesce a bilocarsi a chi diffonde nell'aria i profumi desiderati dall'interlocutore, da chi levita senza usare trucchi da baraccone a chi decide il momento esatto in cui morire (semplicemente abbandonando il proprio corpo), da chi passa anni senza dormire grazie al suo essere in perenne stato di estasi ristoratrice a chi appare ai suoi discepoli dopo la propria morte, da chi ferma i treni col pensiero a chi assorbe le malattie dei propri discepoli per salvarli.

Ma, sia chiaro, i suoi incontri mistici non sono solo con uomini spiritualmente elevati ma anche con donne sagge, in quanto la via della conoscenza è aperta a tutti, donne incluse.

Ecco perché Yogananda riporta anche i suoi incontri con Yogini che hanno fatto la differenza, non solo in India ma anche nel mondo intero (come Ananda Moyi Ma, una donna che da cinquantasei anni non mangia né beve nulla ma vive solo nutrendosi di energie sottili).
Ma, a prescindere dal sesso e dall'estrazione sociale, sono tutti guru e Yogi che, nella loro umiltà di illuminati, non sfruttano le loro capacità soprannaturali per aumentare la propria fama o valore né tantomeno per arricchirsi sulle spalle dei fedeli ma solo per dimostrare quanto la crescita spirituale di una persona possa a volte superare persino le barriere della fisica.

In tutti quegli anni della sua tarda adolescenza, l'autore affronta la dura strada per diventare lui stesso uno Yogi, inducendolo ad abbandonare la propria famiglia per cercare Dio e una spiritualità più profonda.

Per raggiungere il suo obiettivo diventa discepolo di Sri Yukteswar e studia il Kriya Yoga nel suo ashram. In questo periodo il maestro condivide la sua saggezza con Yogananda mentre quest'ultimo non solo passa le giornate a meditare ma anche a compiere azioni materiali e persino giocose (come organizzare un festival per celebrare il solstizio).
Successivamente Yogananda fonda una scuola, la quale diventerà negli anni a venire la più rinomata dell'India e famosa persino all'estero grazie ai suoi metodi d'insegnamento, dato che oltre ai corsi classici ha introdotto anche la meditazione e lo yoga.

Però a un tratto ecco la svolta: ormai adulto, l'autore si trasferisce in America dove apre il "Self Realization Fellowship" e gira gli States per far conoscere il Kriya Yoga agli americani.

Ma quello non è l'unico viaggio transoceanico che compie, dato che torna in India anni dopo per visitare luoghi miracolosi ma soprattutto per conoscere altri guru di assodata saggezza e altruismo, come Gandhi.
Ma attenzione: il libro non è solo una mera autobiografia dove si narra di spostamenti e di incontri, in quanto contiene ovviamente molto di più.

Swami Yogananda Paramhansa fornisce le più insolite e disparate informazioni.

Dalla chiaroveggenza alla telepatia, dal contributo della musica per illuminarsi al potere dei cristalli, dall'importanza dei chakra all'astrologia. Ma soprattutto si focalizza sullo Kriya Yoga e sugli effetti benefici. Non solo, ma riporta spesso passaggi della Bibbia e dei Vangeli interpretandoli a suo modo e tirando in ballo persino Gesù per dimostrare quanto le sue parole e azioni siano in fondo le stesse di tanti Yogi indiani.
Al tempo stesso riporta nozioni di fisica (quali la teoria della relatività, gli elettroni, i protoni e la velocità della luce) per spiegare scientificamente alcuni episodi ritenuti dalle persone dei miracoli.
Qual è, dunque, il mio giudizio su questo libro? Ovviamente positivo.

Ogni capitolo è intriso di saggezza universale, ovvero quella che trascende società, luogo di appartenenza e religione (quindi accettabile da tutti, credenti e non).

Senza contare che ovviamente abbonda di frasi e concetti spirituali che spingono il lettore alla riflessione e all'introspezione. In più, Yogananda fornisce informazioni sulla sua nazione e cultura arricchendo il lettore di informazioni interessanti e curiose.
Trovo altresì ammirevole come lo Yogi tiri in ballo spesso il cristianesimo, Gesù e il Vangelo come esempio o metro di paragone ma con il rispetto e l'umiltà di un grande uomo verso una religione così tanto lontana dalla sua quanto ricca di elementi in comune.

Mi è piaciuto molto il fatto che l'autore abbia dato spazio e importanza a tutti quegli Yogi con cui ha condiviso il suo percorso spirituale.

Ciò dimostra una volta di più quanto il mondo sia e sia stato ricco di persone tanto illuminate quanto propense a restare lontane dalle luci della ribalta mediatica. Al tempo stesso mi ha stupito e intenerito scoprire quanto Yogananda, prima di essere stato un grande Yogi, sia stato un figlio, un fratello e un amico, quindi un "comune mortale" come tutti noi. E non dimentichiamo che ogni episodio è intriso di quella leggerezza, poesia, genuinità e positività che ti aspetteresti proprio da una persona che ha trovato la pace interiore e ha cercato di condividerla con gli altri attraverso parole d'amore e di speranza.

Consiglio vivamente questo libro perché scoprirete le mille sfaccettature di un uomo che fece conoscere in Occidente il Kriya Yoga e quel meraviglioso paese ricco di maestri spirituali e di tradizioni affascinanti che è l'India.

Concludo facendo un grande plauso alle traduttrici: Tea Pecunia e Genevienne Pecunia.Infatti fin dalle prime pagine s'intuisce il lavoro mastodontico e certosino che hanno svolto, sia per rendere la traduzione il più fedele possibile all'originale sia per chiarire in molteplici punti le parole e i concetti legati alla cultura, alla società e alla religione dell'autore attraverso le innumerevoli note presenti. Ed è palese come non sia stato affatto un lavoro facile. Quindi, chapeau.


Autobiografia di uno yogi

di Swami Yogananda Paramhansa
traduzione di Tea Pecunia e Genevienne Pecunia
Feltrinelli Autobiografia

ISBN 978-8807897535
Cartaceo 14,25€
Ebook 3,99€

Quarta

Il resoconto della vita eccezionale del primo maestro indiano che insegnò lo yoga in Occidente e, allo stesso tempo, un’essenziale introduzione a questa antica scienza e alla sua tradizione di meditazione. Con franchezza, eloquenza e arguzia coinvolgenti, Paramahansa Yogananda racconta la ricerca di un insegnante illuminato per tutta l’India e gli incontri con santi e saggi avvenuti durante questo viaggio. A cui seguirono i dieci anni di formazione nell’eremo di un venerato maestro di yoga e i trent’anni in cui visse e insegnò in America, riuscendo a diffondere le pratiche dello yoga anche in Occidente. Nella narrazione spiccano gli incontri con il Mahatma Gandhi, Rabindranath Tagore, la stigmatista cattolica Therese Neumann e altre celebri personalità. L’autore si inoltra poi a spiegare le leggi sottili, ma definite, dietro gli eventi ordinari della vita quotidiana e quelle che governano invece quegli eventi così straordinari da definirli miracoli. Una delle poche testimonianze sulla spiritualità indiana e la filosofia di vita dei suoi saggi, scritta non da un giornalista o da uno studioso, ma da una persona appartenente a quel popolo e alla sua cultura spirituale. Apparso per la prima volta nel 1946, Autobiografia di uno yogi fu accolto immediatamente come un’opera fondamentale nel suo campo ed è ormai considerato un grande classico moderno.



Andrea Pistoia
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