Professione lettore Di Stefania Bergo. Cinque libri che raccontano le madri, per festeggiarle nel giorno a loro dedicato.
Domani sarà la festa della mamma. E a noi piace festeggiarla attraverso i libri che di madri parlano, fin dal titolo o solo tra le pagine. Mamme di ieri e di domani, sono le porte attraverso cui la vita si affaccia sulla Terra. Madri rigorosamente imperfette, a volte fragili, a volte sarcastiche, altre semplicemente bisognose: di aiuto, di attenzione, di comprensione.Queste pagine non vogliono giudicarle, solo raccontarle.
Buona lettura!
La pediatria e la maternità sono i reparti dove, più che in altri, pare di toccare gli estremi della vita, e le protagoniste non possono che essere le madri, attraverso cui la vita ci viene donata. Arrivano con i loro figli legati alla schiena o stretti in braccio. Magri se li staccano dal seno per consegnarli alle nostre cure, nelle nostre mani con uno sguardo che non sempre riesco a sostenere. Quel misto di fiducia e aspettativa, una muta richiesta supplichevole di salvare loro la vita. Hanno nel cuore una fiducia illimitata nei miei confronti, perché io sono il “dottore bianco”, nel loro immaginario io sono più o meno un semidio che sa e può tutto. I loro occhi esprimono terrore alla vista dei figli sofferenti, speranza quando carpiscono dal mio volto qualche segnale di speranza.
Beppe Gaido e Stefania Bergo, Madri
Madri
di Beppe Gaido e Bergo StefaniaPubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Memoir
ISBN 978-8833667263
cartaceo 12,00€
ebook 2,99€
Sinossi
«È passata la mezzanotte da appena dieci minuti quando a Matiri accogliamo il primo neonato del 2019. Una bellissima bambina, in ottime condizioni di salute. Un parto nei primi dieci minuti dell’anno nuovo è di buon auspicio. Che bello iniziare così!»
Beppe Gaido è un chirurgo. Dal 1981 è anche un religioso, missionario prima in Tanzania, poi in Kenya, dove ha prestato la sua opera a Chaaria e in seguito a Matiri.
Vive e lavora qui, nel “luogo della polvere”, dove sorge un ospedale affacciato su una splendida vallata. Il reparto che preferisce è la Maternità, dove vita e morte si incontrano e scontrano di continuo, tra gioie persistenti e dolori che si piazzano sotto lo sterno come macigni. È di queste madri che Beppe racconta in una lunga intervista a Sara.
Per aprire una finestra sulla vita al limite di queste donne, spesso sole, fragili, fiere come guerrieri Masai e resilienti come dei Don Quichotte avvolti in coloratissimi kikoi.
Per aiutare il St. Orsola, cui andrà tutto il ricavato della vendita di questo libro.
Grazie.
Tutto il ricavato verrà dato in beneficenza all'ospedale St. Orsola di Matiri (Kenya)
Mia madre ha sperato troppo a lungo di fare di me una persona seria. Mi aspettava sempre al varco per farmi assumere un look più adulto: «Dopo che ti sposerai dovrai tagliarti i capelli», «Dopo che avrai il primo figlio dovrai tagliare i capelli, che poi non potrai più gestirli lunghi così», «Dopo i quarant’anni dovrai tagliare i capelli, che non stanno più bene».
Indovinate un po’? Ho quarantacinque anni, due figli e i capelli lunghi. Mai tagliati.
Alla fine è stata lei che ha dovuto abituarsi a me. Ci è riuscita benissimo. Adesso è una #badmum con tutti i sacri crismi.
Elena Genero Santoro, Confessioni di una #badmum
Confessioni di una #badmum
di Elena Genero SantoroPubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa umoristica | Humour
ISBN 978-8833668123
Cartaceo 10,00€
Ebook 2,99€
Sinossi
Cosa deve fare una madre per essere considerata una #goodmum con tutti i sacri crismi? Allattare fino allo svenimento e fino a perdere i capelli. Abituare il proprio Neonato all'indipendenza facendolo dormire sempre nella sua culla. Usare con i Signori Figli un tono fermo ma gentile e non alzare mai la voce. Al mattino svegliarli con estrema dolcezza per accompagnarli puntuali a scuola. Scegliere gli istituti scolastici con i programmi formativi migliori. E tante altre cose che i manuali di pedagogia elencano e che io mi guardo bene dal mettere in pratica. Perché io sono una #badmum e queste sono le mie #confessioni.
Che restino tra noi e tra quelli che seguono la mia rubrica su Facebook.
Ci inizio a pensare a quella pancia, mi guardo allo specchio: è sporgente. Mi sento, anche, sempre molto stanca, ma quello è perché la notte mi corico tardi e la mattina Agata sveglia tutti alle sei, dice nonna. Posso credere che sono gravida? E chi glielo dice a mio padre e ai miei fratelli? Menomale che sono in gattabuia: sennò, sai le bastonate?
Prendo i soldi, di nascosto, dal portafoglio di nonna e compro un test; scelgo quello che costa meno, al supermercato. Mi chiudo in bagno, ci piscio sopra, come ho fatto altre volte, e lo poggio a terra. Due linee rosse: merda!
da Madri allo specchio, "Madri al contrario" di Laura Cerrito
Madri allo specchio
Riflessioni in prova e versi
di Autori Varia cura di Cultura al Femminile
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Racconti | Poesia
ISBN 978-8833669564
cartaceo 15,00€
ebook 2,99€
Sinossi
Nata dal concorso letterario indetto dall'associazione Cultura al Femminile, è un’antologia in prosa e versi che si scontra con tutti i temi della maternità. Quelli veri, spesso duri: dolore, amore, rinuncia, abnegazione, sopravvivenza, dedizione totale, amore, dolore, disperata ricerca di libertà.
Neppure una riga si impantana nella palude dei luoghi comuni: della felicità di essere mamma, del completarsi di una donna nella maternità.
La maternità mostra tutta la gioia, ma anche le paure, quel desiderio inconfessabile di prendere le distanze. Da quello che una donna ha dentro, da quello che dovrebbe essere e proprio non ce la fa. Da quel “Sei inadeguata”. Oppure è inadeguata la vita che non le concede mai un giorno di pausa? O sono inadeguati quelli che la circondano, che le ballano intorno e possono gridare come allo stadio, ma non capiscono che dentro è tremendamente prigioniera di se stessa?
È qui che ci vuole più coraggio. È qui che una donna può sentire nelle vene la forza di una tigre. È qui il dilemma: restare donna che abita la sua indispensabile libertà o distanziarsi per non soffocare nell’abuso di maternità? Una guerra interiore molto complessa, che come tutte le guerre, lascia indietro vittime e segna con profonde ferite. Di quelle che non rimarginano mai.
Come per I mitici anni Ottanta e Storie di mari e di orizzonti, tutto il ricavato sarà devoluto ancora una volta a Casa AIL di Sassari.
Siamo le mamme invisibili
Quelle degli angeli mai venuti al mondo
Rimasti in cielo, soli ad aspettarci
Perché la vita ci ha spezzato il girotondo
Siamo le mamme di quel sogno svanito
Rimaneggiato dagli eventi e dal destino
Quelle che cercano conforto all’infinito
Straziate dall’assenza del loro bambino
Tutto l’amore che portiamo nel profondo
Ci fa sentire mamme dei figli del mondo
da Di mamma ce n'è una sola?, "Come le mamme da amare" di Francesca Stefania Rizzo FraStè
Di mamma ce n'è una sola?
di Autori VariIllustrazioni di Federica Dotto
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Poesie illustrate
ISBN 978-8833668468
cartaceo 8,00€
ebook 2,99€
Sinossi
Di mamma ce n'è una sola? Questa frase può aprire un mondo di possibilità: madre naturale, adottiva, maestra, educatrice, sorella, amica. Tutte donne che possono sopperire o completare il ruolo di mamma.
La mamma è un essere speciale il cui cuore è una culla dove il figlio potrà rifugiarsi per sempre.
Questa silloge è frutto del concorso omonimo, organizzato da Gli scrittori della porta accanto, nato con l'intento di omaggiare la figura della madre e, al contempo, di promuovere e divulgare la poesia contemporanea come forma artistica, accompagnandola al disegno in un vivace scambio di sinergie e di emozioni.
Da tutte quelle cose, doveva uscire una tovaglia da 24 posti, piena di fiori, rami, foglie, pappagalli colorati: mesi di lavoro. A me quella storia mise subito il buon umore, perché, per qualche mese, avrei trovato un bellissimo posto, dove stare a sognare.
Quando le tovaglie o le lenzuola erano particolarmente grandi, tanto da creare quasi una piccola capanna, mi piaceva andare sotto il tamburello e osservare l’ago che entrava e usciva dalla stoffa. Era come se la mamma mi ricamasse il Paradiso intorno.
Maurizio Spano, La ricamatrice
La ricamatrice
di Maurizio SpanoPubMe - Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa | Romanzo storico
ISBN 978-8833665283
cartaceo 12,50€
ebook 2,99€
Sinossi
«Quando le tovaglie o le lenzuola erano particolarmente grandi, tanto da creare quasi una piccola capanna, mi piaceva andare sotto il tamburello e osservare l’ago che entrava e usciva dalla stoffa. Era come se la mamma mi ricamasse il Paradiso intorno.»
Gianfranco ha otto anni e sogna d'incontrare sua madre Nives da giovane, quando sapeva sorridere come le ha visto fare in una vecchia fotografia. Un pomeriggio piovoso, mentre Nives ricama foglie e pappagalli su una tovaglia di lino chiaro, finalmente il suo sogno si avvera. Fa la conoscenza di una ragazza, con un sorriso talmente bello da farlo sentire in pace, che lo condurrà in un viaggio nel tempo attraverso gran parte del XX secolo, sempre in bilico tra ciò di cui è stato testimone o che gli è stato raccontato e ciò che semplicemente immagina. Un viaggio che, dipanandosi tra gli argini, le campagne e le piccole città di un remoto frammento della bassa Pianura Padana, lo porterà negli anni '30, lo renderà spettatore nell'alluvione del Polesine del ‘51, della vita nelle baraccopoli degli immigrati nella Francia del secondo dopoguerra e della rinascita italiana negli anni '60, di nuovo tra la gente della sua terra. È il bambino che ancora vive in Gianfranco, oramai vecchio, che racconta l'avventura di sua madre Nives e di un'epoca, di luoghi e di rapporti umani. Alla ricerca di una dignità che a tutti dovrebbe spettare di diritto e che invece Nives dovrà conquistare, per sé e suo figlio, inseguendo ingenuamente l'immenso sogno di felicità che fa girare il mondo.
Stefania Bergo |
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