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Recensione: Casinò hormonal, di Gianluca Mercadante

Recensione: Casinò hormonal, di Gianluca Mercadante

Recensione: Casinò hormonal, di Gianluca Mercadante

Libri Recensione di Giulia Mastrantoni. Casinò hormonal di Gianluca Mercadante (Las Vegas). Un romanzo che, come pochi, si presta a interpretazioni e che sul finale destabilizza il lettore con un colpo di scena notevole.

Sandrino e Diego sono una squadra fortissima. Un regista che si chiama Alessandro, Sandrino per gli amici, è già di suo un personaggio buffo, ma Diego, Diego è la ciliegina sulla torta di questo romanzo firmato Gianluca Mercadante.
Trascinato da Sandrino nel mondo del porno, Diego diventa un attore dal “geyser” travolgente. Infatti, quando Sandrino ha tredici anni trova le copie di suo padre del porno-romanzo SuperSex. È da lì che Sandrino inaugura dei self-pleasure party con Diego, che proseguono per diversi anni e che culminano nella decisione di Sandrino di diventare un regista di film porno. Così, il bravo Alessandro trascina Diego nella folle impresa di girare il loro primo film pornografico con Jolanda, Jole per gli amici. Diego si rivela subito un attore coi fiocchi, nonostante la poca sensualità di Jole. Sandrino, nel frattempo, idea il piano marketing più funzionale di tutta Vercelli e in breve i due, anzi i tre, finiscono sulla bocca (e sugli schermi) di tutti. Firmato il loro primo vero contratto con una produzione di tutto rispetto, il lavoro prende il volo...

Casinò hormonal di Gianluca Mercadante parla di uomini che vivono la propria vita lasciandosi trascinare dalla corrente, senza mai realmente opporsi a qualcosa o disperarsi per qualcosa. 

Si tratta di una scelta rivoluzionaria, che mette al centro della trama non le aspirazioni, i sogni e gli ostacoli da superare per giungere al traguardo, ma il flusso della vita, quella corrente a cui, tutto sommato, non fa mica tanto comodo opporsi. Se c’è un messaggio, in questo romanzo, è proprio questo: la vita va dove vuole, e tu è meglio se la fai andare.
Diego è uno dei personaggi più complicati che mi sia capitato di incontrate. Capiamoci bene: questo romanzo non ha la pretesa di presentare ai lettori degli uomini dalla personalità super sfaccettata, o con una vita emotiva che sia poesia pura a ogni parola. Al contrario, Gianluca Mercadante ci propone dei personaggi che si lasciano trascinare, che sono neutrali e malleabili: il primo tra tutti è proprio Diego, che già nel suo essere attore si fa portatore di numerose maschere che vanno inevitabilmente ad oscurare la sua personalità. Diego non aveva la pretesa, né il sogno, di diventare il “geyser” del Piemonte, ma da quel primo amatorialissimo film con Sandrino il suo destino è segnato e lui non vi si oppone. Nello stesso modo, Belfiore, altro personaggio emblematico di questa storia, è un uomo-ombra, un professionista del porno che è tale proprio perché si limita ad annuire e ad assecondare le decisioni di chi conta più di lui.
Sandrino, però, è tutta un’altra storia: un uomo che vuole scalare la piramide, che ha deciso cosa fare di se stesso sin dall’adolescenza e che non contempla neanche per un secondo la possibilità di doversi rassegnare. Sandrino è l’opposto di Diego. In un certo senso, si potrebbe sostenere che Alessandro è la personificazione della vita, di quell’effervescenza che fa sì che tutto vada avanti, di quella spinta che ci porta a camminare sempre più in là. Sandrino è un simbolo, più che un personaggio, che raccoglie in sé la vita e il caso.

Casinò hormonal, di Gianluca Mercadante: non si tratta di un romanzo che decanta le mille meraviglie dell’universo del porno, né di un romanzo che ne piange i mille difetti. 

Si tratta di una storia nella quale potete leggere ciò di cui avete bisogno: potete portare a casa il messaggio che anche voi, come Sandrino, potete impersonare la vita, oppure potete decidere di emulare Diego, e smettere di opporvi alla corrente per vedere dove questa vi porta. Un romanzo che, come pochi, si presta a interpretazioni e che sul finale destabilizza il lettore con un colpo di scena notevole.


Casinò hormonal

di Gianluca Mercadante
ISBN 978-8895744452
Cartaceo 11,05€
Ebook 3,63€

Sinossi
A indirizzare la vita di Diego e Sandrino, due ragazzini della Vercelli degli anni Ottanta, è la scoperta casuale di un tesoro: una collezione di numeri del fotoromanzo pornografico SuperSex. Da quel momento i due amici si appassionano al genere e, una volta adulti, diventano stelle del cinema hard, Diego come attore e Sandrino come regista. Il loro successo raggiunge l'apice con le parodie dei film di 007 e non sembra arrestarsi. Almeno fino a quando la celebrata virilità di Diego non inizia a perdere colpi e tutta la sua vita (professionale e familiare) rischia di andare in frantumi. Ma forse è nel passato che Diego può trovare una soluzione ai suoi problemi... Finalmente arriva in libreria il romanzo che è stato un caso letterario tra gli ebook ed è stato inserito da Panorama tra i migliori dieci libri erotici degli ultimi anni.


Giulia Mastrantoni
Da quattro anni collaboro all’inserto Scuola del Messaggero Veneto, scrivo per il mash up online SugarPulp e per la rivista dell’Università di Trieste Sconfinare.
Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra, ho iniziato un periodo di studi in Canada, ma, dovunque sia, scrivo.
Misteri di una notte d’estate, ed. Montag.
One Little Girl – From Italy to Canada, eBook selfpublished.
Veronica è mia, Pensi Edizioni.
La forma del sole, StreetLib collana gli scrittori della porta accanto.
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Recensione: Professione Cam Girl. Ragazze in vendita al tempo di Internet, di Matt J. Mckinnon

Recensione: Professione Cam Girl. Ragazze in vendita al tempo di Internet, di Matt J. Mckinnon

Professione Cam Girl. Ragazze in vendita al tempo di Internet" di Matt J. Mckinnon - Copertina

Libri Recensione di Renata Morbidelli Professione Cam Girl. Ragazze in vendita al tempo di Internet, di Matt J. Mckinnon, StreetLib, 2017. Un gioco psicologico ed erotico, nato dalla necessità e trasformatosi in desiderio di mettersi in mostra davanti a una web cam.

Hellen Cook è un'operatrice di un call center di Philadelphia.
Durante uno dei suoi turni riceve una telefonata a dir poco sconcertante: un cliente le dice che acquisterà l'intero pacchetto di offerte se esaudirà alcune sue particolari richieste. Infastidita dall'arroganza dell'uomo, la ragazza chiude la telefonata prima di concludere il contratto.
Todd, il suo responsabile, evidentemente più interessato a concludere l'affare che alla sicurezza della sua dipendente, le intima di riprendere la telefonata. Per tutta risposta, Hellen compie l'unica azione sensata: sbatte le cuffie da operatrice in faccia a Todd e si licenzia.
Una volta a casa, la ragazza riceve una strana telefonata: Mark (questo è il nome del cliente provocatore) la raggiunge sul cellulare e, dopo essersi scusato con lei, afferma di aver parlato con Todd e di averlo convinto a riassumerla per un anno.

Spinta dalla necessità, Hellen decide di mettere da parte l'orgoglio e di tornare a lavorare al call center.

Al momento di firmare il contratto, un'altra sorpresa attende Hellen: otterrà il prolungamento del rapporto lavorativo solo quando avrà convinto Mark a firmare per l'acquisto di tutto il pacchetto.
Seppur sottopagato, quel lavoro le serve troppo per lasciarsi sfuggire l'occasione di perderlo. Stringendo i denti, decide di far buon viso a cattivo gioco e accetta di sottostare alle bizzarre regole di Mark. Dopotutto il prolungamento del contratto per un anno intero vale molto di più di una sbirciatina sulla webcam dell'ufficio.
Il primo filo della tela è stato tirato: lo strano gioco di Mark, le cui intenzioni vanno ben oltre il semplice acquisto di un pacchetto d'offerte, è appena iniziato. Da questo momento in poi, lo stravagante cliente, grazie alle sue raffinate arti oratorie, instaurerà uno strano rapporto con Hellen rendendola protagonista di un sottile gioco psicologico ed erotico nel contempo. Riuscirà Mark a condurre la sua pedina nella direzione sperata?

A mio parere, non è affatto facile per un autore, uomo o donna che sia, riuscire a scrivere un romanzo dalle tinte erotiche, ma Matt J. Mackinnon, con il suo stile ricercato ed elegante, riesce a dare alle sue scene il giusto tocco piccante senza scivolare nel volgare. 

Come accade alla protagonista, il lettore si ritrova attratto più dal lato psicologico del rapporto tra Mark ed Hellen che da quello prettamente erotico del romanzo. Nonostante la trama, ogni tanto, sembri scappare di mano all'autore, la caratterizzazione dei personaggi, in particolar modo dei protagonisti, è ben articolata e porta il lettore quasi a entrare nella loro mente. Mark, il cui vero nome è un altro, è un uomo che riesce a sedurre Hellen e il lettore, grazie al suo modo di pensare e all'apparente libertà che lascia alla sua preda. Dall'altro canto, Hellen colpisce e conquista con la sua dolce ingenuità. Secondo il suo personalissimo modo di pensare, mostrarsi senza veli in web cam non è paragonabile al mestiere più antico del mondo. Ne è talmente convinta che si lascia condurre in situazioni sempre più piccanti.

Ciò che all'inizio sembra essere una scelta dettata dalla mera necessità economica, diventa un desiderio crescente di mettersi in gioco per compiacere colui che ritiene il suo angelo dalle ali sporche.

Il suo rapporto con Mark, capitolo dopo capitolo, diventa sempre più stretto e coinvolgente. La sua mente è totalmente affascinata e ammaliata da quell'uomo misterioso che sa apparire (e scomparire) con un'abilità da maestro. Chi è Mark? Come fa a sapere sempre cosa dire e, soprattutto fare breccia nella sua mente? Cosa nasconde dietro la sua affascinante aura di mistero? Queste sono le domande che si fa il lettore, assieme a una serie di congetture, man mano che le vicende si susseguono, fino al momento in cui, con l'epilogo finale, ogni mistero viene svelato.


Professione Cam Girl. Ragazze in vendita al tempo di Internet

di Matt J. Mckinnon
StreetLib
Erotico
ISBN 978-8822897732
ebook 2,99€
cartaceo 15,99€

Quarta

Dopo aver concluso l’università, Hellen Cook, affascinante ragazza di Philadelphia, si trova a fare i conti con le difficoltà di un lavoro precario e scarse risorse economiche. Quando un certo Mark la contatta al numero del call center dove lavora, provocandola con insistenti avances, si ritrova coinvolta, suo malgrado, nel vortice di un gioco erotico virtuale sempre più seducente.
Convinta di poter governare quel rapporto, si concederà sempre più, fino a subire il fascino di Mark, oscuro ed enigmatico amante senza volto, restandone travolta. Le cose tra loro evolveranno fino a desiderare di incontrarsi, oramai incapaci di opporsi a quella trasgressiva e segreta passione.
Matt J. McKinnon ci offre una storia ad alto tasso di erotismo, ambientata nell'attualissimo mondo delle chat e delle cam girls, dove i primordiali istinti animali trovano ampio sfogo, per trascinare il lettore verso un finale tanto inatteso quanto sconcertante.
Il libro, forte del buon successo in Italia, è stato tradotto anche in lingua inglese e distribuito nei mercati anglofoni.

Renata-Morbidelli

Renata Morbidelli
Fin da giovanissima, mi sono cimenta, solo come diletto personale, nella composizione di poesie. L'incontro con i poemi epici di Omero, le leggende del circuito arturiano e di altri personaggi della letteratura britannica suscitano in me un crescente interesse.
Astérs, la prescelta, Edizioni Esordienti Ebook (seconda edizione).
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[Libri]  "La pioggia non spegne il desiderio" di  Véronique Olmi

[Libri] "La pioggia non spegne il desiderio" di Véronique Olmi

La pioggia non spegne il desiderio, di Véronique Olmi, Einaudi, 2007. Un racconto erotico in cui l'intreccio prevedibile si carica di suspense e i gesti del desiderio assumono una gravità piena di pudore.  In una Parigi grigia di fine estate.

Tra le città immortalate dalla letteratura, Parigi occupa senz’altro una posizione privilegiata.
Innumeri sono gli scrittori che hanno intrecciato storie e destini dei loro personaggi al ventre, alle fogne, alla folla anonima e frenetica, ai quartieri meltin’ pot, ai boulevards, ai passages, ai maestosi parchi e giardini, agli antichi faubourgs, ai salotti letterari della Ville Lumière.
Una città che, a dispetto del nome, cela anche tante ombre opache tra le pieghe sgargianti e luminose della sua pelle…
In La pioggia non spegne il desiderio di Véronique Olmi, Parigi è cielo cupo. Gravido di pioggia.
Litania dolente e indolente, che tiene inscatolati segreti di disperazione e angoscia, carezzati dalla mano algida della follia.
Una geometria ristretta.
Place Saint-Sulpice.
Café de la Mairie.
Rue Bonaparte.
Jardins du Luxembourg.
Palazzo del Senato.
Rue Monsieur Le Prince.
Théâtre de l’Odéon.
Una geografia chiusa. Che odora di bisogno di protezione, di nascondimento, di fuga dal mondo e dai suoi echi rantolanti.
Città vuota.
Città che si sottrae, si ritrae.
Città fuori stagione.
Città ripiegata sui propri lavori.
Una città deserta, in cui sembrano muoversi – come spettrali presenze affamate di desiderio – lei e lui.
Il corpo gracile e scarnito, di lei.
Il corpo imponente e sgraziato, di lui.

Gocce d’agosto, che infuriano improvvise.

Avvolgendo il profilo silente della città e le urla mute di quei due corpi che si cercano. Si spiano. Si attendono. Pazienti. Distanti eppure insieme, con i cuori fradici di fango. Ricamando un pianto traboccante, velato di grigio, sulle fronde imperturbabili degli alberi, sulle ombre immobili dei giardini.
La città è sospesa.
Le sue voci sembrano chetarsi, allontanarsi, svaporare. Lontano…
Il cielo danza, mesto.
Serpeggia uno squarcio di quasi azzurro, fra il tremito insistente della pioggia.
Un azzurro impacciato, come gli occhi di lui. Come la sua gamba zoppicante.
Assaggiarsi, respirarsi.
Ascoltare e accogliere la preghiera muta di due corpi troppo vestiti che si bramano, in silenzio.
L’aria pregna dell’umido respiro di un cielo che non crede più all’estate, accompagna e cadenza i loro passi.
Sigilla sui loro capelli l’odore di bagnato, il ricordo dei loro corpi consegnati al buio di un pomeriggio parigino, abbandonati a una tristezza che consuma e a un ardore che strazia e sazia.
La stanza buia dell’hôtel.
Il cielo imbrattato d’autunno.
Nero fuori.
Nero dentro.
La città e il suo cielo minaccioso, fuori.
La città che entra, con passo lieve, bussando piano al vetro con le sue gocce insistenti.

parigi-pioggia

Un’osmosi di corpi, colori, silenzi, umori. Lei, lui, la città, la pioggia.

Niente altro.
Nessun altro.
Corpi liquidi.
Bagnati di purezza.
Bagnati di brama smaniosa.
Bagnati di lacrime aguzze.
Poi, la disperata, lancinante lama dei sensi. Dell’incontro di due corpi, dell’intreccio d’anime. Che tutto cambia.
Come cambia, in poche ore, il volto della città.
Stravolto dal temporale, dalle pazzie di una stagione che ha smarrito se stessa.
Cambia, al ritmo e al battito della loro pelle.
Il cielo si fa elettrico, trafitto da una luce eccessiva e inclemente.
Lui e lei camminano come viaggiatori sperduti tra i marciapiedi arroventati.
L’aria labile e sfasata è sferzata da un sole malato, aspro e risentito.
Poi, in un balzo, tutto cambia. Ancora.
La pioggia guata il loro arrivo. E gronda, copiosa, dalle braccia di un cielo disorientato, in precario equilibrio tra estate e autunno. Invade tutto, svuota tutto e prende, stanca e prepotente, il posto della luce dell’estate.
Pomeriggio scomposto, luce offuscata.
Vento che geme.
Che raccoglie e racconta di vite ammaccate.
Di lei, di lui. Di loro, insieme.
Di strade, alberi, passanti.
Di una città che si offre alla corrente furiosa e ad essa si piega, arrendevole. Sensuale. Intorpidita.
Lasciare entrare il vento e il suo fiato impudico.
Lasciarsi toccare dall’aria del mondo, ma stretti in un abbraccio che sa di promessa.
Lei nuda, nell’anima. Davanti a lui, nella stanza. Al suo fianco, per strada, sotto la pioggia, nel vento, nel cuore della città.
Lui che sa di pioggia, terra, aria, vento…
Poi, il giorno volge al termine.
La pioggia smette di battere. Si fa timida e prudente, nel cielo esausto.
E ogni cosa ora, dentro e fuori, sembra essere tornata al proprio posto.
Forse…

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La pioggia non spegne il desiderio

Un uomo e una donna si danno appuntamento su una panchina dei Jardins du Luxembourg a Parigi. È un giorno piovoso di fine estate, e poco dopo i due si ritrovano in un albergo vicino e trascorrono il pomeriggio intero a fare l'amore. 
Quali fantasie abitano la mente e il corpo di due esseri che vogliono dimenticare il loro passato e che sanno d'essere senza avvenire? 
Véronique Olmi racconta ogni dettaglio, ogni emozione ed eccitazione con una prosa intensa e lancinante. Vengono in mente certe pagine di Marguerite Duras, ma l'autrice, esperta drammaturga, aggiunge qui i segreti del proprio mestiere. Il risultato è un racconto erotico in cui l'intreccio prevedibile si carica di suspense e i gesti del desiderio assumono una gravità piena di pudore.
Traduzione italiana a cura di Elisa Artuffo e Sara Merlino. Edizione francese: La pluie ne change rien au désir (Grasset et Fasquelle, 2005).


di Véronique Olmi | Einaudi | Erotico, Narrativa
ISBN 978-8806182014 | cartaceo 8,08€


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Ilaria Biondi
Laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Bologna. Durante il Dottorato di Ricerca in Letterature Comparate vive per lunghi periodi in Francia. Si occupa di traduzione letteraria e critica della traduzione, di letteratura francese e belga (in lingua francese) e letteratura tedesca dell’Ottocento. È appassionata di letteratura fantastica , science-fiction, letteratura al femminile, di viaggio, per l’infanzia e poesia.
Raymond Radiguet. Giovinezza perduta, eterna giovinezza, Delta Editrice.
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[Libri] "Il cerchio" di Antonella Cataldo e Pierpaolo Ardizzone, recensione di Roberto Orsi

[Libri] "Il cerchio" di Antonella Cataldo e Pierpaolo Ardizzone, recensione di Roberto Orsi

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Il cerchio di Antonella Cataldo e Pierpaolo Ardizzone, Le Mezzelane Casa Editrice, 2016 (seconda edizione). Esiste un patto silenzioso, una filosofia di vita basata sul consenso e la reciproca fiducia: l'amore estremo BDSM.

Il filone della narrativa erotica ha preso molto piede negli ultimi tempi, a seguito di un successo internazionale portato anche sul grande schermo in tutte le sue “sfumature”
Non è scontato avvicinarsi alla lettura di un libro erotico senza i pregiudizi del caso dettati dagli stereotipi di questa società. Posso dire che anche per me vale la stessa cosa molte volte. Se poi aggiungete che non è nemmeno il mio genere di lettura preferita, il quadro è completo.
Ma ci sono dei casi in cui è bello ricredersi. E questa è una di quelle volte. 
Melissa è una ragazza come tante, con le sue certezze, la sua vita lavorativa che le riempie la giornata di scartoffie da ufficio. La sua non è una vita vuota e non è alla ricerca di qualcosa che colmi qualche fantomatico vuoto dell’esistenza. Non sente esigenze particolari, sta bene così all’inizio di questa storia. Dalle prime righe del romanzo traspare una ragazza serena. 
Roberto sarà abilissimo nel farsi spazio nella vita di Serena portandola su sentieri inesplorati, lungo un percorso filosofico irto di pericoli.
Una volta iniziato questo cammino, sarà difficile (direi quasi impossibile) per Melissa tornare indietro. Il vuoto nella sua esistenza si crea in quel momento, quando inizierà a scoprire una parte di se stessa che non avrebbe mai immaginato possibile. Quel vuoto potrà essere colmato solo dalla presenza costante, reale o figurata, di Roberto. Solo con lui e attraverso di lui, scoprirà un nuovo modo di essere, un nuovo modo di pensare.


Melissa si avvicinerà piano, piano alla filosofia del BDSM (Bondage, Dominazione, SadoMaso). 

Proverà emozioni e sensazioni fisiche lontanissime da quello che aveva potuto immaginare fino a quel momento della sua vita.
Può una persona donare la sua anima a un’altra? 
I due autori ci portano per mano alla scoperta di questo mondo, eliminando diversi tabù che risiedono ancora nel pensare comune. Il BDSM non è violenza. Non è violenza gratuita. Non è la violenza fisica e psicologica che annulla come essere umano. Melissa scoprirà che questa filosofia di vita la completa, la rende tutt’uno con la persona amata in un modo viscerale, il che non è sempre facile da comprendere.
Il linguaggio utilizzato dagli autori è sicuramente crudo in alcune scene, molto evocativo e di impatto. Non vengono lesinate le descrizioni molto forti di scene di sesso e pratiche bondage, ma nel contesto, queste appaiono più che azzeccate. 
Il finale shock lascia il lettore sospeso, in attesa di un seguito che non dovrebbe tardare ad arrivare, secondo quanto riportato dagli autori. Quante cose scoprirà ancora Melissa della sua reale natura?

Il cerchio

La storia di un Amore dove non esistono tempo e spazio. Memorie inconfessabili, sensazioni, a volte al cardiopalma, legate alla condivisione di una particolare filosofia dalle origini remote.
La storia di un Amore colorato.
Il nero dell’inferno della filosofia dell’appartenenza.
Il bianco della tunica con la quale lui la veste, a dimostrazione della purezza dell’indole della sua schiava.
Il rosso della passione pura, lontana dalla morale corrente.
La storia di un Amore a volte incredibile, dove la mente può essere forgiata e resa malleabile, pronta a un percorso complicato, dove la figura femminile viene rivestita della sua libertà e rispettata fino in fondo, dove si fanno scelte che non sono univoche: la slave conserva il libero arbitrio e la sua personalità. Esiste un un patto silenzioso, basato sul consenso e la reciproca fiducia, che sfocia nella completa appartenenza e nella fusione di anima, mente e corpo, carne e spirito.
Il finale dimostrerà dove si può giungere quando l’appartenenza diventa assoluta, quando tutti i veli vengono lasciati cadere scoprendo la nuda anima.

di Antonella Cataldo e Pierpaolo Ardizzone | Le Mezzelane Casa Editrice | Erotico, BDSM
ASIN B01LXZNCTH | cartaceo 11,90€  | ebook 4,99€ Acquista
roberto-orsini

Roberto Orsi
Nasce a Genova nel 1982. È un lettore onnivoro, ma con un'accentuata propensione per romanzi e thriller con risvolti storici. Per condividere questa sua passione con altri amanti del genere, circa un anno fa, decide di aprire il gruppo Thriller Storici e Dintorni - il gruppo, che gli sta regalando delle ottime gratificazioni.
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[Libri] "Rosso Parigi" di Maureen Gibbon, recensione di Beatrice Rurini

[Libri] "Rosso Parigi" di Maureen Gibbon, recensione di Beatrice Rurini

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Rosso Parigi di Maureen Gibbon, Eiunaudi, 2016. L'amore di Manet per la sua modella Victorine, una versione erotica che non convince.

Victorine-Meurent
Ho scelto questo libro pensando che avrebbe parlato di emozioni su tela. Sono rimasta molto delusa.
"Rosso Parigi" è la vicenda, per lo più romanzata, della storia d'amore tra Manet e la sua modella preferita, Victorine, di come la trova e la sceglie per strada.
Ottanta pagine e mi sono sentita così piena di tale tristezza da poterne pensare solo male. Il livello di inopia e di miseria, la mancanza di privacy e intimità erano fin troppe. Subito la narrazione si trasferisce nel genere erotico, che non disdegno, ma solo quando è esplicitato. Grazie al cielo le scene di sesso sono brevi anche se i personaggi fanno sesso spesso, volentieri e in vari modi, per poi andare avanti con le loro vite. Vanno avanti per paragrafi interi ma, dopo un po', sembra di intuire che siano stati scritti da qualcuno che non abbia mai avuto rapporti sessuali.
Parigi, che dovrebbe fare da sfondo ed essere più presente, non esiste, se non nelle citazioni delle vie.
La sinossi in quarta di copertina dovrebbe essere rivisitata.
L'autrice crea continuamente una vibrazione sessuale negativa, quasi a diventare tabù per tutto il tempo della lettura. Nella recensione ufficiale tutto questo viene omesso.

Olympia

Questo  libro fa sembrare che tutta la vita di Manet sia incentrata sulla nudità e sul sesso. 

L'illustre  impressionista, invece, ha oltre 430 dipinti nel suo portfolio, molti con la morte, coi bambini e col mare. Era un artigiano di talento e ha preso sul serio la sua arte. Invece di menzionare tutto ciò, l'autrice stravolge il tutto ed esaspera il fatto che egli sia morto per complicazioni da sifilide dato che aveva una relazione con la sua modella. La trama ha un riferimento sessuale costante, vengono citati continuamente gli "stivali da puttana" verde smeraldo di Victorine, un dono di tanti anni prima. Tutto questo per far comprendere che, forse, Victorine sia poi cresciuta come donna di strada.
Avrei voluto più sostanza, più Manet l'artista e di più su Victorine, magari la sua vita dopo l'Olympia, dopo che ha creato gli altri dipinti con lei come musa ispiratrice.
Il libro è molto introspettivo, molte sensazioni ed emozioni sono quelle viste dal lato di Victorine. Lo stile è scorrevole ma l'interiorità dei sentimenti troppo approfonditi mi ha leggermente annoiata.
L'autrice si dilunga troppo sulle sensazioni della ragazza e si fossilizza su essa. Il quadro generico è visto lateralmente, come Parigi o come la pittura che la vedono protagonista solo in parte.
Subito mi viene a memoria un libro letto in precedenza scritto dall'italiana Francesca Diotallevi "Amedeo, je t'aime", che probabilmente ha pure una buona infarinatura di storia dell'arte e tratta della leggenda che avvolge l'aura di Modigliani. Ma qui ne percepisci i contorni e stabilisci immediatamente una certa empatia, mentre la leggenda rimane inalterata. Dati storici e finzione si intrecciano alla perfezione, anche se la sua penna risulta spietata.
Anche "Rosso Parigi" poteva essere un ottimo libro, potenzialmente meraviglioso, ma Maureen Gibbon non ce l'ha fatta.

Rosso-Parigi

Rosso Parigi

Parigi, 1862. Una ragazza con dei provocanti stivaletti verdi è ferma davanti a una vetrina. Sul suo blocco sta disegnando il gatto che dorme dentro la bottega quando l'avvicina un uomo, misterioso e affascinante, che la fissa. Poi le chiede se può prendere in mano il disegno e con pochi tratti sicuri riesce a infondervi la vita. Lui è Edouard Manet, lei Victorine Meurent. Il loro incontro - questo incontro - cambierà la loro vita e la storia dell'arte mondiale. Per sempre. All'inizio Manet stabilisce un torrido ménage à trois con Victorine e la sua coinquilina Denise, ma presto la relazione diventa qualcosa di più e lei gli chiede di scegliere. Così la diciassettenne Victorine abbandona la sua vecchia vita per immergersi nella Parigi degli impressionisti, dei café della bohème viziosa e sentimentale di Baudelaire, dei circoli dei canottieri dipinti da Renoir, delle soffitte romantiche e degli atelier più promiscui. 
Narrando la storia vera di Victorine Meurent, la musa di Manet, la donna che gli farà da modella per tanti dei capolavori che hanno fondato l'arte moderna - da Colazione sull'erba alla celebre Olympia - e che diventerà lei stessa rinomata pittrice, Maureen Gibbon ha scritto un romanzo sensuale come i colori di una tavolozza impressionista. Rosso Parigi è il racconto dell'educazione artistica ed erotica di una giovane donna avida di vita e di esperienze, affamata dei colori della felicità e delle gioie del corpo.

di Maureen Gibbon | Einaudi | Narrativa 
ISBN 9788806228408 | cartaceo 15,30€ | ebook 9,99€ Acquista

Beatrice-rurini

Beatrice Rurini
Del 1969, sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano.
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[Libri] "Danneggiata" di Veronica Deanike, recensione di Giulia Mastrantoni

[Libri] "Danneggiata" di Veronica Deanike, recensione di Giulia Mastrantoni

Danneggiata-Veronica-Deanike

Danneggiata di Veronica Deanike, selfpublished, 2016. Un romanzo esplicito fatto di violenza e di sesso, di rapporti malati. 

Sabrina è ospite in una casa famiglia. Resterà lì fino ai suoi diciotto anni, con la speranza che suo padre smetta di tormentarla.
La situazione familiare di Sabrina, infatti, è tutt’altro che rosea. Picchiata da suo padre, lasciata in balia di se stessa da una madre alcolizzata e depressa, la giovane ha trovato rifugio dapprima nella droga, poi nella bulimia, infine nella casa famiglia.
È in questo luogo di salvezza e disperazione che la ragazza conosce Alex, uno psicologo dal passato burrascoso molto simile a quello di Sabrina. Alex, infatti, ha subito violenza ripetutamente quando era bambino. A sette anni è stato salvato da quella stessa casa famiglia in cui è ora ospite il suo giovane sogno erotico.
Tra i due non accade nulla fino al compimento dei diciotto anni di lei. Poi Sabrina viene aiutata da Alex nella ricerca di un lavoro e di un alloggio. È allora che tra i due inizia ad accadere qualcosa di imprevisto e diverso da tutto ciò che Alex ha sperimentato in passato.
Ma la famiglia di Sabrina non ha alcuna intenzione di lasciare andare la figlia...
Danneggiata  di Veronica Deanike è un romanzo esplicito fatto di violenza e di sesso, di lividi e di amplessi più o meno legati a sentimenti complicati e contrastanti. Si tratta di una storia che, pur nella sua esasperata accentuazione di un sesso violento e malato, racconta qualcosa di vero.
La psicologia di Alex, anche se molto simile a quella di Christian Grey, specialmente in alcune scene di monologo interiore, non è inverosimile, così come non lo è l’atteggiamento remissivo e spaventato di Sabrina. L’idea di ferire qualcuno che si ama tramite l’umiliazione di un rapporto sessuale violento è un sentimento che trova riscontro nella realtà. L’istinto di ferire perché si è stati feriti è vero. Il bisogno di vedere il sangue altrui, perché si ha addosso l’odore del proprio è qualcosa di spontaneo, seppure malato.
Quello che lascia il segno di questo romanzo è la capacità di far battere il cuore dell’autrice. Perché se siete donne e avete sperimentato anche solo una volta nella vita una relazione malata, farete una fatica incredibile a terminare la lettura.
Una storia che lascia perplessi. Una storia che ha bisogno dei suoi tempi e delle sue pause.


Danneggiata

Danneggiata

Sabrina, ferita e umiliata dalla sua stessa famiglia, vive in una comunità per minori. Danneggiata nell’animo, sviluppa una personalità autolesionista. Bella e arrabbiata con il mondo, brucia i suoi anni con la potenza del suo odio.
Lo psicologo e coordinatore della struttura, Alex, è un uomo di trent’anni che nel suo aspetto ombroso dimostra tutto il tormento del suo passato. Una doppia vita quella di Alex che parla di un profondo disagio: il giorno e la notte, aiutare e distruggere. Sabrina è per lui una tentazione amorale.
Questa non è la storia di un amore, è una storia di distruzione. Una giovane donna che vuole distruggere se stessa, un uomo che vuole distruggere i suoi demoni… L’incontro di due anime spezzate, la lotta per la sopravvivenza, la speranza di un amore.

di Veronica Deanike | Selfpublished | Erotico, Pulp
ASIN B01FBRNAUI | ebook 2,99€ Acquista



Giulia Mastrantoni
Da quattro anni collaboro all’inserto Scuola del Messaggero Veneto, scrivo per il mash up online SugarPulp e per la rivista dell’Università di Trieste Sconfinare.
Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra, ho iniziato un periodo di studi in Canada, ma, dovunque sia, scrivo.
Misteri di una notte d’estate, ed. Montag.
One Little Girl – From Italy to Canada, eBook selfpublished.
Veronica è mia, Pensi Edizioni.

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[Libri] “2062. Il castello delle Amazzoni” di Artemide B., recensione di Emanuela Navone

[Libri] “2062. Il castello delle Amazzoni” di Artemide B., recensione di Emanuela Navone

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2062. Il castello delle Amazzoni di Artemide B., Damster Edizioni, 2014. Futurismo, fantapolitica ed eros, ma anche un elogio alla donna dominatrice.

La prima parola che mi viene in mente dopo aver terminato la lettura del romanzo è: perplessità. Mi aspettavo qualcosa di radicalmente diverso. L’idea che mi ero fatta leggendo la trama ha disatteso completamente ogni previsione. Non per questo il libro non mi è piaciuto. Anzi. L’autrice è riuscita superbamente a creare un mondo futuro intrecciando abilmente realtà e fantasia, e il prodotto finito è un piccolo capolavoro di fantapolitica, corredato anche da alcune appendici molto interessanti e utili per capire meglio la storia.
Parliamo proprio di quest’ultima: la trama di “Il castello delle Amazzoni” è semplice. Da una parte, sono narrate le vicende di Olympe de Gérardet, Capo di stato francese alle prese con la recente vittoria dell’Union Méditerranée contro l’esercito prussiano; dall’altra parte abbiamo Altea e le sue compagne soldatesse, reduci di una battaglia e portatrici del vessillo dell’Etruria Amazzone, un’entità statale non ancora definita né riconosciuta. Improvvisamente, le soldatesse si ritrovano in un castello, dove decidono di trascorrervi la notte. Quello che scoprono, però, è che inspiegabilmente sono diventate prigioniere di un’entità maliziosa che reclama loro la partecipazione ad alcune sfide per poter ottenere la libertà. Le sfide sono tutte a carattere erotico, e da questo in parte capisco il “liberamente ispirato” al romanzo del De Sade.
L’unica pecca alla narrazione è che avrei preferito un finale diverso: mi è sembrato tutto un po’ troppo frettoloso, come se improvvisamente si avesse deciso di troncare lì la storia. 
In ogni caso, elogio merita la scrittura. Con un tono a dir poco graffiante, pungente e ironico, l’autrice porta i lettori alla scoperta del puro eros femminile, ed è proprio la femminilità uno dei punti principali del romanzo e una sua colonna portante. In effetti, non troviamo alcun personaggio maschile, se non in qualche breve frase. Eppure, non si tratta di una pecca, anzi. Proprio l’assenza di mascolinità fa sì che il romanzo diventi un elogio alla forza della donna, ma anche alla sua femminilità.
Un romanzo, quindi, non un semplice costrutto di futurismo, fantapolitica ed eros, ma anche un manifesto sull’importanza della donna: la donna “con le palle”, la donna che comanda, la donna che domina. Un’accattivante alternativa (e che io apprezzo) a tutte quelle figure femminili che leggo spesso in giro, docili e sottomesse.

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2062. Il castello delle Amazzoni

2062. Fine della quarta guerra mondiale. Una presidentessa francese vincente e disinibita. Una studentessa lorenese che entra nelle stanze e nei meccanismi del potere. Dodici soldatesse intrappolate in un castello ungherese a causa di un'energia misteriosa. Una presenza telematica che le costringe a sottoporsi alle prove erotiche più disparate. Un sogno d'indipendenza lungo quattro lustri, e un dispositivo che cambia per sempre le dinamiche del piacere femminile.
Questo romanzo ha partecipato all'Eroxè context 2014 per il miglior romanzo erotico

Artemide B., emiliana in procinto d'avviarsi nel mezzo del cammin della sua vita, originaria di quella bassa modenese laboriosa, pragmatica e sopraffatta dalle viscere della terra, scampata per puro caso al terremoto del 29 maggio 2012, è reduce da anni di battaglie campali contro la burocrazia italiana per la propria identità. È amante della notte, appassionata di fantascienza distopica e cultrice dell'epica vampiresca, ascoltatrice di metal gotico e sinfonico nonché ammiratrice sconfinata delle sinuosità muliebri. Ha pubblicato "2062. Il castello delle amazzoni" e "Soavi Feticismi" (2013) presso Damster Edizioni, e l'e-book scritto a quattro mani con Ermione "Il festival degli atti impuri" (2013) presso ErosCultura, più poesie e racconti in alcune antologie.

di Artemide B. | Damster Edizioni | Erotico, Distopico
ISBN 978-8868102005 | cartaceo 11,05€ | ebook 3,99€

Emanuela-Navone

Emanuela Navone
Ligure, classe 1986, ho amato la lettura sin da quando ero piccola piccola, nutrendo soprattutto una passione per i thriller e gli horror. Laureata in Studi Internazionali ed Europei nel 2014, attualmente mi districo tra collaborazioni sparse qua e là, cercando di coniugare il lavoro con la passione per i libri. Recentemente ho deciso di lanciarmi nel campo delle recensioni, aprendo un blog personale ("L'Antico Calamaio") e dedicandomi molto alla scoperta degli autori emergenti e self.

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