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Wormhole e materia esotica: la fisica di Stranger Things

Wormhole e materia esotica: la fisica di Stranger Things

Wormhole e materia esotica: la fisica di Stranger Things

Scienza Di Stefania Bergo. L'ultima stagione di Stranger Things, che si concluderà su Netflix il 1° gennaio, si conferma, come Contact e Interstellar, un perfetto equilibrio tra rigore scientifico e immaginazione, chiamando in causa wormhole e materia esotica per raccontare il Sottosopra e l'Universo alternativo di Vecna. Ma di cosa si tratta?

Per chi non ha ancora visto l'ultima stagione di Stranger Things, questo articolo potrebbe risultare tanto uno spoiler quanto una guida per comprendere meglio le nuove rivelazioni.
Partiamo dall'assunto finale, la conclusione cui arriva il geniale Dustin, che riscrive l'interpretazione iniziale del Sottosopra: non una realtà alternativa ma un wormhole, ovvero un tunnel spazio-temporale che unisce due Universi.

Facciamo un passo indietro e mettiamo prima a fuoco il punto di partenza, ovvero la teoria messa insieme nella prima stagione da Dustin e dal professore di fisica, Scott Clarke, che spiegò l'esistenza di universi paralleli.

Si parlava di realtà alternative, come si pensava fossero la Hawkins in cui vivono i personaggi della serie e quella del Sottosopra, in cui abitano – o meglio si pensava abitassero – i demogorgoni.
Questa spiegazione riprendeva la teoria della meccanica quantisticache ho provato a spiegare alla "signora Maria" qualche tempo fa – secondo la quale la materia può essere spiegata con un modello che prevede un dualismo corpuscolare-ondulatorio. Cioè, parlando di particelle infinitamente piccole, la materia può essere vista sia come un corpuscolo, per cui valgono le leggi della fisica classica, sia come un'onda elettromagnetica, per cui valgono leggi diverse. Queste leggi, introducono un concetto che non sempre è afferrabile, ossia quello della probabilità e, di conseguenza, di stati sovrapposti.


Secondo la meccanica quantistica, ogni "realtà" alternativa – stato – ha la stessa probabilità di esitere di quella in cui ci troviamo.

E se Erwin Schrödinger parlava di collasso degli stati possibili in un'unica realtà nel momento dell'osservazione – quando si apre la scatola del celeberrimo gatto, per intenderci, che può essere vivo o morto e non più vivo e morto allo stesso tempo, come accade prima dell'osservazione –, Hugh Everett III riformulò la teoria parlando di ramificazione della realtà: tutti gli stati possibili coesistono in parallelo, e l'osservazione rappresenta solo una scelta, come quando ci si presentano davanti più strade parallele e noi ne prendiamo una. Le altre non finiscono di esistere solo perché noi non le percorriamo.
Secondo il professor Clarke, quindi, il Sottosopra altro non era che una realtà alternativa di Hawkins, esistente in parallelo – ciò però non spiegava, ad esempio, perché la casa dei Wheeler del Sottosopra fosse indietro nel tempo di due anni o perché nel luogo in cui Henry era stato spedito dalla Undici bambina non fosse presente la perenne polvere che lo contraddistingue...

La nuova stagione ha dato un'altra spiegazione sulla natura del Sottosopra, chiamando in causa wormhole e materia esotica.

Non si tratta – del tutto – di invenzioni degli sceneggiatori.
Secondo l'intuizione di Dustin, il Sottosopra non è una realtà alternativa ma un wormhole, cioè un tunnel spazio temporale che permette la comunicazione istantanea tra due "mondi", nella fattispecie, quello di Hawkins e quello in cui vive davvero Vecna. E questo collegamento sarebbe tenuto aperto e stabile dalla materia esotica.
Vediamo ora nel dettaglio di che si tratta e fin dove arriva la spiegazione fisica per cedere poi il passo alla fantasia.

Cos'è un wormhole?

Il fascino dei wormhole è legato alla possibilità dei viaggi nel tempo – come in Contact – e tra realtà dimensionali differenti – come in Interstellar. Dal punto di vista scientifico, il wormhole, o ponte di Einstein-Rosen, è una curvatura dello spazio-tempo in grado di unire due regioni asintoticamente piatte di diversi universi o dello stesso universo [1], e si basa su una soluzione speciale dell'equazione di campo di Einstein che descrive la curvatura dello spaziotempo in funzione della densità di materia, dell'energia e della pressione.

Cerco di spiegarmi meglio. Immaginiamo lo spazio e il tempo come un'unica entità. Ciò che la descrive meglio è un tessuno che si può increspare, piegare, incurvare. Le modalità con cui il tessuto si deforma e le regole cui risponde dal punto di vista fisico sono descritte dal modello matematico formulato da Albert Einstein e che va sotto il nome di Relatività Generale, la cui equazione centrale è quella di campo. Supponiamo ora di dover andare da un punto A a un punto B del tessuto – che possono essere lontani anche anni luce. Ma invece di spostarci lungo il tessuto, lo ripieghiamo su se stesso, in modo tale da far sovrapporre il punto di partenza col punto di arrivo. I due lembi uno sopra l'altro rappresentano le "due regioni asintoticamente piatte". Immaginiamo ora di prendere un paio di forbici e di praticare un buco attraverso i due strati. Si può così arrivare in un istante dal punto A al punto B, semplicemente attraversando il buco, che rappresenta per l'appunto un wormhole che collega i due punti dello stesso tessuto – "stesso universo". Analogamente, si potrebbe pensare di praticare un buco tra due pezzi di stoffa differenti sovrapposti – collegamento tra "diversi universi". Il wormhole si può in definitiva immaginare come un tunnel che ha un ingresso e un'uscita a forma di imbuto e una parte centrale detta gola.


Ma i wormhole, o Ponti di Einstein-Rosen, esistono davvero? Che differenza c'è coi buchi neri?

Mentre i wormhole si possono immaginare come dei tunnel nell'Universo o tra Universi paralleli, i buchi neri sono corpi celesti infinitamente densi, cioè con un campo gravitazionale così intenso da non far sfuggire nemmeno la luce. [2] I primi a ipotizzare l'esistenza dei buchi neri furono John Michell nel 1783 e, indipendentemente, Pierre-Simon Laplace nel 1795, basandosi sulla fisica classica newtoniana. Fu solo nel 1916 che Karl Schwarzschild identificò i buchi neri come soluzione matematica – singolarità – delle equazioni della Teoria della Relatività Generale di Einstein.
A differenza dei buchi neri, che vennero osservati per la prima volta nel 2019, i wormhole sono solo costrutti matematici, esistono solo teoricamente, non sono ancora stati osservati – il che può significare che siano solo un virtuosismo da nerd o che semplicemente non abbiamo ancora la tecnologia necessaria a rilevarli. Il primo fisico a teorizzare l'esistenza dei wormhole fu Ludwig Flamm nel 1916, a partire dalla soluzione di Schwarzschild dell'equazione di campo di Einstain, mentre Albert Einstein e il suo collega Nathan Rosen ripresero e approfondirono la sua intuizione nel 1935 – da qui il nome Ponti di Einstein-Rosen.

Proprio secondo la relatività generale stessa, i wormhole sarebbero fortemente instabili e si chiuderebbero istantaneamente appena formati a causa della gravità.

Verso la fine degli anni '80, i fisici Kip S. Thorne e Michael S. Morris trovarono una soluzione delle equazioni di Eistein che descriveva un diverso tipo di wormhole: stabile e, di conseguenza, attraversabile per un ipotetico viaggio interstellare e nel tempo. Questa soluzione prendeva in considerazione un valore negativo di energia, e di conseguenza di massa – dal momento che massa ed energia sono legate dalla celeberrima equazione di Einstein E=mc2, dove c è la velocità della luce nel vuoto. Una materia di questo tipo è detta esotica – quindi il termine utilizzato nella quinta stagione di Stranger Things non è frutto della fantasia degli sceneggiatori! –, nel senso che violerebbe uno dei principi fondamentali della Relatività Generale che prevede che massa ed energia siano sempre positive. La materia esotica resta quindi qualcosa di puramente teorico – David Thouless, Duncan Haldane e Michael Kosterlitz nel 2016 vinsero il Premio Nobel per la fisica per le loro ricerche in quest'ambito –, necessaria a giustificare un risultato matematico, da non confondersi con l'antimateria o la materia oscura.

Materia esotica, materia oscura e antimateria: che differenza c'è?

L’antimateria è una forma di materia prevista e descritta dal Modello Standard della fisica delle particelle: ogni particella di materia ha una corrispondente antiparticella con la stessa massa, carica elettrica opposta e numeri quantici – che ne descrivono caratteristiche e stato – invertiti. Proprio per queste sue caratteristiche, quando materia e antimateria entrano in contatto, si annichiliscono, producendo fotoni. L'antimateria, obbedisce alle stesse leggi fisiche della materia ordinaria ed è stata osservata e prodotta sperimentalmente in laboratorio, utilizzata in applicazioni reali – come ad esempio la PET –, oltre ad essere presente naturalmente nell'Universo, prodotta nei raggi cosmici e nei decadimenti radioattivi.
La materia oscura non è descritta dal Modello Standard e non è ancora stata rilevata a livello di particelle, ma costituisce l'85% della materia dell'Universo. Non ha proprietà elettromagnetiche – non emette, assorbe o riflette luce –, interagisce solo gravitazionalmente. È necessaria per spiegare numerose osservazioni astrofisiche e cosmologiche, come la dinamica rotazionale delle galassie e la radiazione cosmica di fondo.
La materia esotica è un concetto teorico usato in relatività generale e fisica teorica per descrivere fenomeni quantistici – come l'effetto Casimir e la stabilità dei wormhole – che richiedono densità di energia e massa negative.


Così come Contact e Interstellar, Stranger Things si muove sul terreno affascinante e scivoloso che separa la scienza dalla fantascienza.

Sono molte le pellicole e i libri che attingono a concetti reali della fisica quantistica e li spingono oltre i limiti. Oltre ai già citati Contact e Interstellar, mi viene da pensare alla serie Il problema dei tre corpi, al motore a dark metter di Capitan Harlock, al tunnel in cui cade Alice, che la porta nel Paese delle Meraviglie.
Allo stesso modo, anche Stranger Things si muove sul terreno affascinante e scivoloso che separa la scienza dalla fantascienza. I wormhole, la materia esotica e persino l’idea di una connessione spazio-temporale tra Hawkins e il mondo di Vecna non sono invenzioni arbitrarie, ma rielaborazioni narrative di modelli matematici e ipotesi teoriche reali, trasformando equazioni e paradossi in una serie suggestiva che promette un finale col botto – l'ultima puntata sarà disponibile in abbonamento su Netflix a partire dalle 2:00 del 1° gennaio 2026.
[1] Luca Pedrelli, I Wormholes ed il loro impiego per il viaggio interstellare
[2] Esistono buchi neri primordiali, generati subito dopo il big bang, ma in generale i buchi neri sono il risultato dell'implosione di stelle sufficientemente grandi – con una massa critica superiore a quella del sole di almeno dieci volte – in seguito all'esaurimento dei combustibili nucleari: la stella morente collassa catastroficamente su se stessa, concentrando tutta la sua massa in un volume piccolissimo, tendente allo zero, con conseguente densità enorme, tendente all'infinito.



Stefania Bergo
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Canzoni come poesie: «Barche di carta» di tellynonpiangere

Canzoni come poesie: «Barche di carta» di tellynonpiangere

Canzoni come poesie: «Barche di carta» di tellynonpiangere

Musica Di Stefania Bergo. Dai versi alle note, quando le canzoni sono poesie: Barche di carta, di tellynonpiangere, una nuova voce del panorama indie-pop italiano. Un testo che racchiude la storia di affido del cantautore, parole come grida di disagio, ma anche empatiche e accoglienti. Perché basta una brezza appena più sostenuta per affondarci, ma la stessa può anche sospingerci lontano, verso un futuro luminoso.

Giorgio Campagnoli, in arte tellynonpiangere, classe 2001, è un cantautore emiliano, una delle rivelazioni dell'edizione appena terminata di X-Factor.
Anima sensibile, «mood tendente al blu», come lui stesso dice, ha incantato il pubblico con la dolcezza della sua voce e la profondità del suo inedito, Barche di carta. Criticato per la sua mancanza di estensione vocale, ha riconfermato – se mai ce ne fosse ancora bisogno – che non è la performance muscolare che fa l'artista, ma la capacità di veicolare messaggi ed emozioni, facendoli arrivare oltre la superficie, tra il respiro e il battito.
Di lui si dice abbia cominciato a cantare per gioco, registrando i primi brani tra amici con il cellulare. Più probabilmente, per tellynonpiangere l'espressione musicale, e in generale quella artistica – dato il suo percorso di studi –, è un bisogno, per raccontarsi e forse mettere ordine nel suo caos.

Se la timidezza gli dimezza le parole e pone una barriera invalicabile tra lui e qualsiasi interlocutore dal vivo e sul web, la scrittura gli ha permesso di farci conoscere la sua storia.

Non ha mai conosciuto suo padre . Ha vissuto con la madre naturale la prima infanzia e poi è stato affidato a diverse famiglie – «Ho cambiato tante case come fossero T-shirt». Una vita che gli ha lasciato addosso tracce indelebili che lui ha riempito di note e parole.
Nel 2022 ha esordito con il singolo Blu, cui sono seguite altre canzoni, tra cui – non in ordine cronologico – Vocine, Canterino, Acqua, Non mi piacciono molto le persone, Spinario, Appeso e L’unica, rivelandosi una delle voci più autentiche della nuova scena indie-pop italiana.
I ritmi non sempre sono malinconici, a volte il testo è apertamente in contrasto con la melodia, specchio di due aspetti della personalità di tellynonpiangere, in bilico perenne tra malinconia e ironia.

Barche di carta è l'inedito presentato da tellynonpiangere a X-Factor. Racconta il suo passato, ma può parlare di ognuno di noi, che almeno una volta nella vita ci siamo sentiti impotenti, in balia del vento.

«Dentro sto male e fuori è pure peggio» inizia a cantare. Barche di carta, come le altre sue canzoni, ha un peso specifico notevole, racconta la sua storia di affido, che diviene protagonista in un singolo dalle frasi che aprono brecce anche nei cuori più insipidi. Ma non c'è rabbia nelle sue parole, nessuna recriminazione o accusa, se non quel «Mi hai dato una carezza e mi hai centrato in pieno», immagine nitida di un gesto apparentemente affettuoso che in realtà ferisce per tutte le condizioni al contorno. La voce è dolce, carezzevole, grave. Quello che colpisce in piena faccia sono le parole, senza enfasi artificiosa, dritte, lineari, fendenti.
Racconta una quotidianità di amici che si sostengono – «quando ci vediamo parliamo, ridiamo» – che sono famiglia, che cercano un modo per sentirsi meglio, anche se a volte ne trovano di sbagliati.
«Siamo ciò che ci manca» canta tellynonpiangere nel ritornello, riferendosi a un'assenza pesante, un nulla con cui inevitabilmente si deve confrontare quando si guarda allo specchio e nota dei lineamenti che parlano di chi non c'è, non c'è mai stato – «Ho gli occhi di mio padre e non so come sia», e sono proprio gli occhi malinconici il suo tratto distintivo.

Ci sono modi diversi per reagire alle ferite della vita.

Ognuno trova il proprio, arrendendosi al buio o aggrappandosi a un tenue raggio di sole.
Giorgio Campagnoli pare inseguire un bagliore che da dentro gli graffia la pelle per uscire. E dall'esofago gli è salita anche Barche di carta, una poesia che parla a molti. Perché se il dolore può indurire l'anima, può anche metterci in vibrazione con altre persone che hanno percorso il nostro stesso sentiero di sassi e spine. Ed è proprio l'empatia che affiora da questo testo – «Ed ogni tuo dolore me lo sento mio» –, l'esortazione ad avvicinarci a chi sentiamo a noi simile, a chi è famiglia anche senza legami di sangue – noi, che almeno una volta nella vita ci siamo sentiti inutili come «cocci rotti», trascurabili come «il giallo dei semafori», dimenticati, come fazzoletti «nelle tasche dei jeans». Il rischio è quello di restare soli – «Chi si salva da solo poi ci resta da solo».
Barche di carta è anche un invito a riconoscere i nostri piccoli grandi successi quotidiani, ad essere per primi fan di noi stessi, mentre spesso capita di non spaer riconoscere il proprio valore – «Tagliamo dei traguardi e poi non ci premiamo».
Siamo fragili come barche di carta nel vento, è vero, basta una brezza appena più sostenuta per affondarci. Eppure, la stessa brezza può anche sospingerci lontano, verso un futuro luminoso. Sta a noi imbrigliarla a nostro favore. E mi piace pensare che tellynonpiangere ci sia riuscito e stia prendendo il largo.

«All’essere un pó blu ti ci affezioni.»
tellynonpiangere




Barche di carta di tellynonpiangere

Musica: Gianmarco Manilardi, Giorgio Campagnoli, Teseghella
Testo: Gianmarco Manilardi, Giorgio Campagnoli, Teseghella
Prodotto da: Gianmarco Manilardi
Etichetta: Atlantic Records Italy/Warner Music Italy‬
Dentro sto male e fuori è pure peggio
Con 'sto casino in giro almeno non ci penso
Che quando ci vediamo parliamo, ridiamo
Tra i fantasmi che sbuffiamo in cerchio
Se c'è un modo sbagliato per sentirci meglio
Che alla fine famiglia è con chi stai
Ma anche foto dove non ci sei
Non ci sei

Siamo ciò che ci manca
Chi si salva da solo poi ci resta da solo
Io ci canto con l'ansia
E ogni tuo dolore me lo sento mio
Quasi mi sento a casa
Non c'è un cane per strada come diceva Dalla
Qua nessuno che abbaia
Solo il vento ci affonda
Siamo barche di carta

Dentro un raggio di sole, fuori piange il cielo
Mi hai dato una carezza e mi hai centrato in piеno
Hai i pensieri incisi su un banco di scuola
Cercando lе parole, una parola sola
Che quando siamo soli pensiamo, pensiamo
Tagliamo dei traguardi e poi non ci premiamo
Vi piace, non so manco se mi piaccio io
Ho gli occhi di mio padre e non so come sia

Siamo ciò che ci manca
Chi si salva da solo poi ci resta da solo
Io ci canto con l'ansia
Ed ogni tuo dolore me lo sento mio
Quasi mi sento a casa
Non c'è un cane per strada come diceva Dalla
Qua nessuno che abbaia
Solo il vento ci affonda
Siamo barche di carta

Siamo cocci rotti
Il giallo dei semafori
Carta straccia in lavatrice
Nelle tasche dei jeans
Chi siamo, chi siamo
Se alla fine famiglia è un "come stai?"
Ma anche posti che ricorderai
Ricordi

Siamo ciò che ci manca
Chi si salva da solo poi ci resta da solo
Io ci canto con l'ansia
Ed ogni tuo dolore me lo sento mio
Quasi mi sento a casa
Non c’è un cane per strada come diceva Dalla
Qua nessuno che abbaia
Solo il vento ci affonda
Siamo barche di carta



Immagine di copertina: screenshot del video.


Stefania Bergo
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10 libri da regalare  (e regalarsi) a Natale

10 libri da regalare (e regalarsi) a Natale

Dieci libri da regalare  (e regalarsi) a Natale

Professione lettore Di Stefania Bergo. Un libro è sempre un ottimo regalo, non solo a Natale. Sottintende attenzione e cura, tempo dedicato alla scelta tra i tanti titoli proposti. Ma è anche una perfetta soluzione per regali all'ultimo minuto: basta acquistare con un click la versione digitale.

Il Natale è il momento perfetto per scambiarsi doni, ma l'impresa di scegliere il regalo giusto per amici e parenti può trasformarsi in un vero e proprio dilemma. Regalare un libro, ora ma anche in qualsiasi altro momento dell'anno, significa offrire tempo, attenzione e la possibilità di viaggiare in un'altra realtà pur restando ancorati alla propria. Un libro può essere fonte di ispirazione, evasione o crescita personale, e spesso resta nel tempo come un oggetto da custodire, rileggere e ricordare. È un dono che parla di attenzione e cura, perché presuppone la conoscenza – o il desiderio di scoprire – i gusti, gli interessi e i sogni di chi lo riceve.
In un panorama editoriale spesso affollato e ripetitivo, vi suggerisco dieci titoli di recenti pubblicazioni che si distinguono per ambizione narrativa, profondità tematica e capacità di interrogare il presente, declinando generi diversi – dal noir alla poesia, dal memoir al fantasy – senza mai rinunciare alla complessità.
Ogni proposta è accompagnata da un’indicazione di lettura: non un target commerciale, ma una sensibilità possibile. E per chi arriva alla vigilia senza qualche regalo, perché non acquistare con un click, anche all'ultimo secondo, tutti i titoli in formato e-book da inviare direttamente al kindle del destinatario?

  1. Per gli e le amanti del giallo cupo e delle trame complesse: Il passato alle spalle, di Stefano Caselli.
  2. Per gli e le amanti delle storie di formazione e della narrativa a sfondo sociale: Carmela in libertà, di Elvira Rossi.
  3. Per gli amanti del fantasy e della mitologia: La Putina dele Strasse. Il gioco del fare e disfare, di Maurizio Spano.
  4. Per gli amanti della narrativa introspettiva e psicologica: Divina mania, di Giovanna Pandolfelli.
  5. Per i fan dei Twenty One Pilots ma anche per chi cerca connessioni emotive nella musica: The TOP, di Rosanna Costantino.
  6. Per le anime sensibili: Quel che resta delle parole, di Tamara Marcelli.
  7. Per chi ama le storie d'amore e le storie di rinascita personale: L'occasione di una vita, di Elena Genero Santoro.
  8. Per chi ama i romanzi brevi non-fiction emozionali o ricerca la tematica della maternità negata: In cerca di te, di Emma Fenu.
  9. Per gli amanti delle storie brevi: Ed è subito Natale, di Autori Vari .
  10. Per chi ama la fotografia in bianco e nero e le testimonianze autentiche di volontariato: Vite, reportage fotografico di due anni in Kenya, di Stefania Bergo.


1) Per gli e le amanti del giallo cupo e delle trame complesse: Il passato alle spalle, di Stefano Caselli.

Il rito Juju e la tratta delle donne nigeriane

Il passato alle spalle

di Stefano Caselli
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Noir psicologico
ISBN 979-1257260101
ebook 2,99€
cartaceo 15,00€
Un noir che fa della colpa e della disillusione la propria architettura morale. L’ispettore Marco Fossati indaga non solo su un sistema criminale ramificato, ma sull’eredità ambigua lasciata dal suo mentore, in un confronto serrato tra etica personale e compromessi istituzionali. Stefano Caselli costruisce una tensione psicologica che scava più nei personaggi che nell’azione.
Regalo perfetto per: i lettori di noir contemporaneo che cercano storie investigative come strumenti di indagine sociale e morale.


2) Per gli e le amanti delle storie di formazione e della narrativa a sfondo sociale: Carmela in libertà, di Elvira Rossi.

Carmela in libertà

Carmela in libertà

di Elvira Rossi
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Romanzo storico | Narrativa di costume
Copertina flessibile | 146 pagine
ISBN 9791254585634
Cartaceo 11,00€
Ebook 2,99€
Un romanzo di formazione ambientato nell’Italia rurale del primo dopoguerra, dove l’emancipazione passa attraverso un gesto apparentemente minimo: imparare a scrivere il proprio nome. Carmela attraversa classi sociali, spazi e linguaggi, conquistando una libertà che è prima di tutto interiore. Una narrazione sobria, radicata nella memoria collettiva.
Regalo perfetto per: chi ama la narrativa sociale capace di restituire dignità alle vite marginali senza retorica.


3) Per gli e le amanti del fantasy e della mitologia: La Putina dele Strasse. Il gioco del fare e disfare, di Maurizio Spano.

La Putina dele Strasse

La Putina dele Strasse (VOL. 1)
Il gioco del Fare e Disfar

di Maurizio Spano
PubMe - collana Gli scrittori della porta accanto
Narrativa Fantastica
Copertina flessibile | 564 pagine
ISBN 979-1257260835
ebook 3,99€
cartaceo 22,00€

Un fantasy mitologico che affonda le radici nel folclore e nella tradizione orale, popolato da figure archetipiche e attraversato da una cosmologia rigorosa. Il “gioco del fare e disfare” diventa metafora del destino, dell’equilibrio e della responsabilità individuale all’interno di un ordine universale instabile.
Regalo perfetto per: i lettori di fantasy che cercano mondi simbolici, stratificati e culturalmente densi.


4) Per gli e le amanti della narrativa introspettiva e psicologica: Divina mania, di Giovanna Pandolfelli.

Divina Mania

Divina Mania

di Giovanna Pandolfelli
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa
Copertina flessibile | 226 pag
ISBN 9791254587027
cartaceo 14,00€
ebook 2,99€
Un memoir che si muove tra autobiografia e storia sociale, ambientato nei giardini di un ex ospedale psichiatrico. La follia viene raccontata come condizione umana e costruzione culturale, soprattutto femminile. La memoria personale diventa strumento critico per interrogare un passato di esclusione e violenza istituzionale.
Regalo perfetto per: i lettori e le lettrici di psicologia e narrativa introspettiva che desiderano esplorare il confine tra normalità e devianza e riflettere sulle dinamiche familiari e sulla memoria.


5) Per i e le fan dei Twenty One Pilots ma anche per chi cerca connessioni emotive nella musica: The TOP, di Rosanna Costantino.

The TØP

The TØP
Il mondo dei Twenty Øne PilØts

di Rosanna Costantino
illustrazioni di Silvia Zaccour
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Biografia illustrata | Discografia
Copertina flessibile | 434 pag
ISBN 979-1257260729
Ebook 4,99€
Cartaceo ed. a colori 25,00€
Cartaceo ed. in b/n 19,00€
Più che una biografia musicale, un’analisi culturale dell’immaginario costruito dai Twenty One Pilots. Salute mentale, spiritualità, identità e linguaggio simbolico vengono esplorati come elementi di una narrazione condivisa tra artisti e pubblico. Un saggio che prende sul serio la musica pop come spazio di elaborazione emotiva.
Regalo perfetto per: (ovviamente) tutti i fan della Skeleton Clique – la fanbase dei TOP –, i giovani lettori e gli amanti del rock alternativo che cercano connessioni emotive nella musica e apprezzano le analisi che vanno oltre le semplici melodie.


6) Per le anime sensibili: Quel che resta delle parole, di Tamara Marcelli.

Quel che resta delle parole

Quel che resta delle parole

di Tamara Marcelli
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Poesie | Monologhi
ISBN 979-1254584989
Ebook 2,99€
Cartaceo 13,00€
Una raccolta poetica che lavora sulla sottrazione e sulla memoria, dove la parola è fragile ma necessaria. Poesie e monologhi si muovono tra perdita, amore e ricordo, restituendo alla scrittura una funzione quasi terapeutica. Qui l’indeterminatezza non è un limite, ma una forma di verità.
Regalo perfetto per: chi legge poesia come esperienza intima e conoscitiva, più che come esercizio stilistico.


7) Per chi ama le storie d'amore e le storie di rinascita personale: L'occasione di una vita, di Elena Genero Santoro.

L'occasione di una vita

L'occasione di una vita

di Elena Genero Santoro
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Romance
ISBN 979-1254580981
cartaceo 15,00€
ebook 2,99€
Un romanzo sentimentale che evita le semplificazioni, affrontando temi complessi come la malattia, il controllo, la maternità e la fragilità di coppia. Ambientato tra Londra e l’intimità domestica, il libro racconta la possibilità di rinascere dopo una perdita, senza mai negarne il peso.
Regalo perfetto per: i lettori di narrativa contemporanea che apprezzano storie d’amore realistiche e non consolatorie.


8) Per chi ama i romanzi brevi non-fiction emozionali o ricerca la tematica della maternità negata: In cerca di te, di Emma Fenu.

In cerca di te

In cerca di te

di Emma Fenu
PubMe – Collana Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Memoir | Narrativa autobiografica
Cartaceo 9,00€
ebook 2,99€
Un memoir che si concentra sulla lunga e dolorosa ricerca di un figlio, durata un decennio e scandita da tentativi di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita). Emma Fenu affronta temi di profonda intimità, come la sua lotta contro l'endometriosi, la perdita e il rapporto complesso con la maternità e la propria identità di donna. Nonostante le molteplici sconfitte, il testo è un inno alla resilienza e all'amore puro, al di là del risultato biologico.
Regalo perfetto per: chi cerca testimonianze emozionanti sulla maternità negata, la forza interiore e il superamento dei traumi, narrati con un linguaggio sincero e poetico.


9) Per gli e le amanti delle storie brevi: Ed è subito Natale, di Autori Vari.

Ed è subito Natale

Ed è subito Natale

di Autori Vari
PubMe – Collana Gli scrittori della porta accanto
Racconti
ISBN 979-1257260996
Ebook 2,99€
Cartaceo 16,00€
Un'antologia che raccoglie 24 racconti curati dal collettivo Gli Scrittori della Porta Accanto, che spaziano attraverso vari generi. L'opera offre molteplici prospettive sulle festività, affrontando temi che vanno dalla magia e la storia all'identità e alla speranza, celebrando lo spirito natalizio.
Regalo perfetto per: gli amanti delle antologie e delle storie corali. Ideale per chi desidera una lettura variegata che esalti il senso di gioia e rinascita o faccia riflettere sul vero spirito del Natale.


10) Per chi ama la fotografia in bianco e nero e le testimonianze autentiche di volontariato: Vite, reportage fotografico di due anni in Kenya, di Stefania Bergo.

Vite Reportage fotografico di due anni in Kenya

Vite
Reportage fotografico di due anni in Kenya

di Stefania Bergo
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Reportage fotografico
ISBN 979-1254584583
Cartaceo brossura (21x21) 16,00€
Cartaceo deluxe copertina rigida (21x28) 25,00€
Un reportage fotografico che documenta i due anni vissuti dall'autrice come direttore generale dell'ospedale missionario St. Orsola a Matiri, in Kenya. Il libro presenta una vasta selezione di scatti, focalizzandosi sull'Africa rurale, lontana dalle rotte turistiche, dove la polvere rossa si mischia alla disperazione e ai sorrisi delle persone. È il racconto di un'esperienza di vita.
Regalo perfetto per: chi ama i reportage realistici, le fotografie che catturano momenti autentici e le storie di vita e volontariato in contesti difficili.




Stefania Bergo
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