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I Linkin Park incendiano Milano: un ritorno emozionante all’I‑Days 2025

I Linkin Park incendiano Milano: un ritorno emozionante all’I‑Days 2025

I Linkin Park incendiano Milano: un ritorno emozionante all’I‑Days 2025

Musica Di Rosanna Costantino. Martedì 24 giugno, i Linkin Park sono tornati in Italia all’I-Days festival dopo otto lunghi anni, regalando a una folla di più di 78.000 fan un evento con un impatto emotivo molto intenso: un tributo al compianto Chester Bennington e alla band, proiettata al futuro con la voce di Emily Armstrong.

Martedì 24 giugno, l’Ippodromo Snai La Maura si è trasformato nel palcoscenico di un rito collettivo: i Linkin Park sono tornati in Italia, all’I-Days festival, dopo otto lunghi anni, regalando a una folla di più di 78.000 fan una performance memorabile. L’ultima volta della band californiana nel Bel Paese è stata il 17 giugno del 2017, a Monza, con il loro storico e compianto frontman Chester Bennington, che solo un mese dopo si è tolto la vita nella sua casa di Los Angeles a causa della depressione di cui soffriva da tempo.
Da quel momento in poi, la band scioccata, ha interrotto tour e produzione di dischi, prendendosi il tempo necessario per elaborare la perdita del loro amico e collega. Sono tornati insieme sul palco il 27 ottobre 2017 all'Hollywood Bowl per uno spettacolo tributo in sua memoria. Poi, per anni, non si è mai parlato ufficialmente di un ritorno, solo sporadiche dichiarazioni che lasciavano intendere ancora tanta confusione.


Nell'ultimo anno, voci sempre più insistenti si sono rincorse intorno alla scelta di un nuovo frontman, fino all’annuncio a sorpresa di un misterioso countdown nell’autunno del 2024.

Conto alla rovescia che ha svelato una data misteriosa, 9 settembre 2024, giorno del ritorno dei nuovi Linkin Park al Kia Forum, che tra le note di un pezzo nuovo di zecca dal titolo The Emptiness Machine, ha presentato la formazione con Emily Armstrong (già cantante dei Dead Sara), Colin Brittain alla batteria al posto di Ron Bourdon e Alex Feder alla chitarra in sostituzione di Brad Delson nei live. Oltre agli storici Mike Shinoda (rapper e polistrumentista), Joe Hahn (DJ) e Dave Farrell (al basso). A conclusione, è stata annunciata l’uscita del nuovo album dal titolo From Zero, come il primo nome della band (Xero) e come la volontà di ripartire in qualche modo “da zero”, in termini di rinascita spirituale dopo uno stop così tragico.

© Rosanna Costantino

Il live di Milano ha registrato il sold‑out in soli 72 ore dall’apertura delle vendite, prova di quanto l’interesse e la passione per la band siano ancora vivi e radicati.

Il giorno prima del live di Milano è stato organizzato un evento pop-up chiamato “Linkin Pizza”, nella pizzeria Da Zero – non a caso come il titolo dell’album. Nello speciale menù preparato appositamente per l’occasione, pizze dai nomi che richiamavano la loro discografia e merchandising a tema, come magliette e cappelli. I più fortunati, tra i tanti partecipanti accorsi, hanno potuto anche salutare la band che, a sorpresa, è passata per assaporare le specialità e firmare autografi.

Al festival, oltre ai Linkin Park, gruppo di punta della serata, si sono esibiti il rapper statunitense JPEGMAFIA, il gruppo emo-rock Jimmy Eat World e la band metalcore canadese Spiritbox.

Artisti che hanno preparato il terreno alle oltre due ore di esibizione dei sei californiani, tra vecchi successi – tra cui Somewhere I Belong, Numb, Crawling, Waiting For The End, Faint, A Place For My Head e l’immancabile In The End – e nuove hit tratte dall’album From Zero, come la già citata The Emptiness Machine, l’esplosiva Two Faced, Stained, Heavy is The Crown, Up From the Bottom e Cut the Bridge, solo per citarne alcune. Poco prima che partisse l’intro costruito con una versione remixata di Castle Of Glass, un countdown ha accompagnato un pubblico fremente.

Come successo anche in altri Paesi, durante i tre minuti precedenti all’esplosione iniziale, hanno sparato dalle casse una canzone legata alla nazione che li ha ospitati.

Nel nostro caso è stata scelta La Solitudine, vecchio successo di Laura Pausini, tra lo stupore di alcuni e il divertimento di molti. Tutti hanno intonato quelle note, come un rito di liberazione dalla tensione pre-concerto. Impossibile non pensare al post, con tanto di foto, che l’artista nostrana ha scritto per Chester il giorno dopo la sua morte: “Quando ho conosciuto Chester mi ha sorriso così. Come in questa foto. Ci siamo parlati a lungo e ricordo che mi sorprese con la sua dolcezza. Dietro ad un gesto così estremo chissà quali tormenti nascondeva… sono molto dispiaciuta per questa perdita… Prego per la sua famiglia. Buon Viaggio Chester Bennington”.
A metà concerto, Mike è sceso tra il pubblico a stringere mani e a salutare. A un certo punto si è fermato davanti a una ragazza alle transenne e le ha regalato il cappello che aveva in testa autografato da tutta la band, uUn gesto simbolico di affetto e riconoscenza per il sostegno ricevuto in tutti questi anni. Emily ha cantato Lost in versione lenta come un tributo a Chester e quando il pubblico le ha cantato "sei bellissima", lei ha sorriso imbarazzata e contenta pur non avendo capito bene cosa significasse.


In generale, tutto l’evento ha avuto un impatto emotivo molto intenso.

Tra chi li ha visti per la prima volta e chi aveva già vissuto quell’esperienza, tutti hanno cantato a squarciagola canzoni legate a particolari esperienze di una vita o a ricordi indimenticabili. Brani che negli ultimi otto anni si temeva non potessero essere più cantati in un contesto live. La scomparsa di Chester Bennington ha lasciato uno vuoto troppo grande e troppo difficile da archiviare, ma quel rito collettivo ha creato una sorta di ponte tra passato e futuro, dove il presente è forse un po’ meno desolante e triste, ma ricco di gratitudine. Energia, ricordi e novità. Un modo per dire: “Dopo 25 anni, queste canzoni esistono e sono più che mai attuali e, nello stesso tempo, sono entrate a far parte della storia della musica”.

È stato un tributo alla carriera dei Linkin Park e il consolidamento del legame speciale con il pubblico italiano.

Un coro unanime che ha cantato anche per Chester, il grande assente, con le mani rivolte al cielo, e anche per quei fan per i quali è ancora troppo difficile ascoltare una voce diversa dalla sua sulle canzoni storiche. È stato come rivivere un pezzo della propria adolescenza o giovinezza, che però continua a riflettersi nella quotidianità, poiché non sono canzoni archiviate, ma presenti ancora nelle playlist attuali.


Il concerto ha dimostrato che i Linkin Park non sono affatto un’operazione nostalgia, ma sono una band che vive e produce ancora hit di successo fatte col cuore, che riesce a portare avanti una importante eredità storica e a proiettarsi con creatività nel domani.

Mike Shinoda, colui che ha gettato le prime basi della band nel lontano 1996, durante la serata ha ringraziato i presenti per aver accolto la nuova cantante Emily Armstrong e il nuovo batterista Colin Brittain con affetto e apertura mentale nella famiglia. Perché si può rinascere sempre, anche quando la vita sembra toglierti ogni speranza e prospettiva. E perché accogliere il nuovo non significa archiviare il passato – una cosa non esclude l’altra – ma vuol dire darsi una seconda possibilità, onorare un amore consolidato mentre si fa spazio a esperienze diverse. Significa poter ancora provare quei brividi che fanno sentire vivi e parte di una comunità.

© Rosanna Costantino

Ogni soldier – così si chiamano i fan dei Linkin Park – a modo suo impara giorno dopo giorno a vivere senza Chester.

E ciò può avvenire in tanti modi, anche partecipando a un concerto della sua band senza di lui. Tutto è lecito e non c’è una strada più giusta dell’altra, purché non si abbia la tendenza alla distruzione che, forse, può risultare la più facile, ma in verità non porta lontano. Costruire e rimanere positivi, invece, può aiutare a sopportare un po’ di più il dolore e a coltivare meglio la gratitudine. I Linkin Park hanno ancora molto da dire e lo scopriremo nei mesi a venire.
Il prossimo appuntamento con i fan italiani è per l’anno 2026, venerdì 26 giugno alla Visarno Arena di Firenze.



Rosanna Costantino
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5 libri imperdibili da portare in vacanza

5 libri imperdibili da portare in vacanza

5 libri imperdibili da portare con te in vacanza

Professione lettore Di Stefania Bergo. Cinque libri imperdibili da mettere in valigia quest’estate per ritrovare il piacere della lettura sotto l’ombrellone, in montagna o durante un lungo viaggio.

Che si parta per il mare, la montagna o una città d’arte, un buon libro è il compagno ideale di ogni viaggio. I momenti di pausa e relax, tipici delle vacanze, sono perfetti per immergersi in nuove letture, esplorare emozioni, luoghi e personaggi capaci di lasciare un segno, pagine che sanno accendere la mente e toccare il cuore.
Dalla storia intensa di Divina mania di Giovanna Pandolfelli al giallo raffinato de Il caso lady Oscar di Maria Serena Cavalieri, passando per il romanticismo elegante di Fotografie in Re maggiore di Claudia Bresolin, l’affresco storico di Carmela in libertà di Elvira Rossi e la narrativa introspettiva di Luci nella tempesta di Katia Manfredi e Alberto Traetta, ecco cinque libri libri imperdibili da mettere in valigia quest’estate.


Divina mania di Giovanna Pandolfelli: un viaggio tenero e struggente nei corridoi di un manicomio e nell’universo della fragilità umana.

Divina mania

Divina mania

di Giovanna Pandolfelli
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa
Copertina flessibile | 226 pag
ISBN 9791254587027
cartaceo 14,00€
ebook 2,99€

Un romanzo intenso e lirico che ci conduce nel giardino segreto di un ospedale psichiatrico nella Palermo degli anni Sessanta, dove una bambina osserva il mondo con occhi incantati e spalancati sulla sofferenza. Cresciuta all’ombra di una nonna visionaria e compassionevole, direttrice della struttura, la piccola protagonista stringe legami profondi e silenziosi con gli “ospiti” del manicomio, scoprendo l’umanità nascosta dietro il velo della follia. Tra piante, ricordi e storie taciute, Divina mania è un viaggio poetico e struggente nei meandri della memoria e della diversità, un racconto corale che dà voce agli ultimi e ci invita a guardare con occhi nuovi ciò che chiamiamo normalità. Liberamente ispirato a una storia vera, è un inno alla cura, all’ascolto e alla forza salvifica dell’empatia.

Il caso lady Oscar di Maria Serena Cavalieri: storia, magia e cronaca nera si intrecciano in un giallo dalle atmosfere gotiche.

Il caso Lady Oscar

Il caso lady Oscar

di Maria Serena Cavalieri
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Giallo | Mistery
Copertina flessibile | 252 pag
ISBN 9791254586839
cartaceo 15,00€
ebook 2,99€

Un giallo dai risvolti gotici che intreccia mistero, storia e suggestioni esoteriche nella Genova del 1984. Tra i vicoli stretti del centro storico e le ombre del passato, Francesca, giovane neolaureata, si ritrova coinvolta in un'indagine che valica i confini del razionale. Tutto inizia con la morte sospetta di Eleonora, enigmatica ex cantante lirica trovata senza vita dopo una festa in maschera. Ma quello che sembra un tragico incidente si trasforma presto in un labirinto di indizi, leggende dimenticate e antichi manoscritti. Chi è davvero Antonio Bosio, il libraio negromante? E cosa si nasconde dietro il misterioso Vico dei Librai, che nessuno sembra più ricordare? Un thriller denso di colpi di scena, dove il passato riaffiora per svelare verità inquietanti e niente è come sembra.

Fotografie in Re maggiore di Claudia Bresolin: una Roma viva e malinconica, teatro di amori, amicizie e scelte che cambiano la vita.

Fotografie in Re maggiore

Fotografie in Re maggiore

di Claudia Bresolin
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Romance
Copertina flessibile | 560 pag
ISBN 9791254586853
cartaceo 20,00€
ebook 2,99€

Un romance delicato e coinvolgente che racconta, in un’alternanza di voci femminili, l’intreccio profondo tra amore e amicizia. Elisa e Livia, coinquiline e amiche inseparabili, affrontano desideri, delusioni e cambiamenti tra le strade di una Roma incantata, dove ogni angolo sussurra storie e nuove possibilità. Mentre Elisa si trova a un bivio dopo aver perso il lavoro che le dava sicurezza, Livia deve fare i conti con un sentimento inatteso che scardina le sue convinzioni. Tra sogni messi da parte, passioni ritrovate e legami messi alla prova, il romanzo è un inno alla rinascita personale e al coraggio di scegliere la propria felicità. Un viaggio emozionante in cui ogni scelta, come una nota giusta, può cambiare l’intera melodia.

Carmela in libertà di Elvira Rossi: l’Italia rurale del dopoguerra, attraverso lo sguardo di una giovane donna in cerca di riscatto e autodeterminazione.

Carmela in libertà

Carmela in libertà

di Elvira Rossi
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Romanzo storico | Narrativa di costume
Copertina flessibile | 146 pagine
ISBN 9791254585634
Cartaceo 11,00€
Ebook 2,99€

Un affresco storico intenso e toccante che racconta la lotta di una giovane ragazza per affrancarsi dalla miseria e dall’ignoranza nella provincia irpina degli anni Cinquanta. Carmela, pastorella analfabeta, affronta un mondo rigido e diviso, dove povertà e sottomissione sembrano il destino ineluttabile delle donne come lei. Ma la sua determinazione e la sete di libertà la spingono oltre i confini imposti, portandola fino a Salerno, in una realtà borghese che la respinge e al tempo stesso la sprona. Con uno sguardo lucido e profondo, impara a leggere la vita e a sognare un futuro diverso. Una storia di emancipazione e coraggio femminile, che dà voce a chi, nel silenzio, ha lottato per cambiare il proprio destino.

Luci nella tempesta di Katia Manfredi e Alberto Traetta: le sfide del mondo del lavoro e le vicende personali di una giovane ingegnera in un ambiente maschilista.

Luci nella tempesta

Luci nella tempesta

di Katia Manfredi e Alberto Traetta
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa
Copertina flessibile | 176 pagine
ISBN 979-1254585498
ebook 2,99€
cartaceo 13,00€

Una storia attuale che intreccia sfide professionali, ferite personali e desiderio di riscatto. Gabriella Di Tullio, giovane ingegnera brillante ma costantemente messa alla prova in un ambiente maschilista, vola in Scozia per affrontare una nuova missione lavorativa. Ma dietro guasti tecnici e battibecchi col burbero capo Caruso, emergono le ombre di un passato difficile e una forza interiore che non si arrende. Tra nebbie scozzesi, ricordi ingombranti e misteriosi messaggi sul parabrezza della sua auto, Gabriella cerca la luce in mezzo alla tempesta. Un romanzo di resilienza femminile, pieno di grinta e umanità, che parla al cuore e alla coscienza.




Stefania Bergo
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Recensione: Carlos Castaneda e i navigatori dell'infinito, di Manolo Bertuccioli

Recensione: Carlos Castaneda e i navigatori dell'infinito, di Manolo Bertuccioli

Recensione: Carlos Castaneda e i navigatori dell'infinito, di Manolo Bertuccioli

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Carlos Castaneda e i navigatori dell'infinito di Manolo Bertuccioli (Editoriale Jouvence). Un testo rigoroso e accessibile che affianca antropologia, filosofia e psicologia per penetrare la complessità del pensiero sciamanico.

Avendo letto tutti i libri di Carlos Castaneda, non potevo non leggere con interesse questo saggio che analizza le sue opere da molteplici prospettive. Ma andiamo con ordine.

Le prime cinquanta pagine fanno un sunto di tutti i romanzi, non tanto a livello di trama quanto di azioni e di concetti che hanno guidato Castaneda nel suo apprendistato.

Le centinaia di pagine seguenti, invece, sono un’analisi delle sue opere dal punto di vista metafisico e della psicologia analitica (o, per essere più precisi, dell’analisi junghiana) ma anche, ad esempio, da quello di Freud, Tenzin, Aristotele, Kant e Nietzsche.
Tutto ciò per mostrare sia i punti in comune che le differenze tra le loro deduzioni e il mondo di Castaneda. Oltre a tutto questo, l’autore tira in ballo anche il sufismo, le religioni monoteiste e la cultura tibetana per dimostrare come certi concetti sciamanici siano presenti anche in altre culture.

Soprattutto, Manolo Bertuccioli spiega in modo approfondito alcuni concetti.

Ad esempio: il "fermare il mondo", l'uovo luminoso, il Nagual e il Tonal, l'arte di sognare, il doppio, il concetto di Aquila, cosa significa animismo e sciamanesimo nero. Vengono affrontati anche temi comprensibili a un pubblico più vasto, quali: come si diventa sciamani, adottare particolari comportamenti etici, sconfiggere la paura, diventare un uomo di conoscenza, il delicato rapporto tra allievo e maestro, soprattutto l’arduo percorso che deve fare il primo e la responsabilità del secondo sull'allievo.
Una sezione interessante è dedicata all'uso delle droghe nelle varie culture sciamaniche, usate non per scopi ludici ma in chiave spirituale – vi ricordo che, soprattutto nel primo romanzo, Don Juan fa provare a Castaneda il Peyote per indurgli stati alterati di coscienza.

Non manca un’indagine sulle fonti storiche e culturali delle opere di Castaneda, volta a verificare l’esistenza di Don Juan e del suo gruppo di allievi.

La postfazione, infine, Manolo Bertuccioli mette a confronto alcune pratiche di Castaneda con la psicologia transpersonale – la cancellazione della storia personale e la ricapitolazione –, la Gestalt e l’ipnosi di Erickson.

Che dire di Carlos Castaneda e i navigatori dell'infinito?

Innanzitutto che il saggio è scritto con un linguaggio preciso e ricercato, ma sempre leggibile. Ogni parte è chiara, fluida, comprensibile e scorre che è un piacere.
Manolo Bertuccioli arricchisce il testo con citazioni da opere antiche, confronti tra scuole di pensiero e opinioni di esperti — psicologi, antropologi, sciamani, saggisti e scienziati — a sostegno o in contestazione delle tesi castanediane.
Tutto ciò dimostra quanto l'autore abbia una cultura ampia su tutto ciò che orbita intorno a Castaneda e allo sciamanesimo. Senza contare che tira in ballo decine, se non addirittura centinaia, di professionisti dei settori più disparati – dagli psicologi agli antropologi, dagli esperti di cultura messicana agli sciamani attuali, dai saggisti che trattano tematiche similari agli scienziati – per chiarire meglio, o mettere in discussione, un universo tanto affascinante quanto complesso com'è quello di Castaneda.

Manolo Bertuccioli è riuscito ad analizzare in modo certosino e accademico un mondo così complesso e misterioso quanto quello di Castaneda fornendo chiavi di lettura nuove sulle sue opere e curiosità che arricchiscono il bagaglio culturale del lettore.

Prima di concludere preciso che questo libro è un saggio che esamina le (tante) opere di Castaneda focalizzandosi più che altro sui concetti sciamanici in esse contenute. Per apprezzarlo al meglio è consigliabile avere familiarità con i suoi romanzi, così da coglierne le sfumature. Solo chi ha letto l’intero corpus castanediano potrà apprezzare la portata del lavoro svolto da Bertuccioli.
In definitiva, soprattutto per chi è appassionato di Castaneda, questo saggio è un must, un libro imprescindibile: un vero e proprio strumento di comprensione e approfondimento che merita un posto nella propria libreria.


Carlos Castaneda
e i navigatori dell'infinito

di Manolo Bertuccioli
Editoriale Jouvence
Saggio filosofico, psicologico e antropologico
ISBN 9788878018150
Brossura | 360 pagine
cartaceo 16,00€
ebook 13,99€

Quarta

«In Castaneda il vero viaggio inizia dalla morte simbolica e finisce, in un certo senso, con la totalità.
Castaneda che ha fatto del suo discepolato con don Juan un’opera letteraria stimata in tutto il mondo, una strabiliante strada del cuore.»

L’incontro con lo stregonesco e lo sciamanesimo, l’esperienza delle droghe e degli stati alterati di coscienza, lo studio del mondo dei sogni.
Questi sono i temi che hanno affascinato Carlos Castaneda e che ritroviamo in questo libro, volto a ripercorrere la vita e le opere di un autore straordinario.
Un affresco che viene presentato al lettore anche attraverso un serrato confronto con altre tradizioni culturali: la psicologia analitica, lo yoga tibetano, il pensiero metafisico occidentale.



Andrea Pistoia
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