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Il segreto del Mandylion, di Marcello Ciccarelli e Bruno Di Marco: un thriller medievale tra fede, potere e mistero

Il segreto del Mandylion, di Marcello Ciccarelli e Bruno Di Marco: un thriller medievale tra fede, potere e mistero

Il segreto del Mandylion, di Marcello Ciccarelli e Bruno Di Marco: un thriller medievale tra fede, potere e mistero

Libri Comunicato Stampa. Il segreto del Mandylion di Marcello Ciccarelli e Bruno Di Marco (Newton Compton Editor). Un thriller medievale tra fede, potere e il mistero della Sacra Effigie, che si inserisce nel solco della tradizione dei grandi thriller storici come Il nome della rosa di Umberto Eco, Il segreto del mercante di libri di Marcello Simoni e Il cimitero di Venezia di Matteo Strukul.

Newton Compton Editori presenta Il segreto del Mandylion, un avvincente thriller storico firmato da Marcello Ciccarelli, ex professore di matematica già presidente della sezione di Latina di Mathesis, e Bruno Di Marco, docente di Storia dell'arte e suo ex allievo.
Gli autori, già noti per La confraternita degli assassini e Il mistero del codice Fibonacci, tornano con una storia dal ritmo incalzante che unisce rigore storico e suspense narrativa.
Il segreto del Mandylion si inserisce nel solco della tradizione dei grandi thriller storici come Il nome della rosa di Umberto Eco, Il segreto del mercante di libri di Marcello Simoni e Il cimitero di Venezia di Matteo Strukul.
Ciò che inizia come una missione di recupero si trasformerà in una ricerca della verità che potrebbe scuotere le fondamenta stesse della cristianità. Marcello Ciccarelli e Bruno Di Marco, Il segreto del Mandylion

Roma, 1210: una missione pericolosa. Sullo sfondo di una città ancora scossa dal sacco di Costantinopoli, prende vita un'intrigante caccia al tesoro che intreccia storia, matematica e mistero.

Il giovane converso Ventura si trova coinvolto in un'audace missione: recuperare il leggendario Mandylion, il sacro velo con l'effigie di Cristo, dalle mani del potente cardinale Pelagio Galvani.
Accompagnato dalla misteriosa Nera, una giudea ladra di manoscritti, e dal geniale matematico Leonardo Fibonacci, Ventura intraprenderà un pericoloso viaggio verso Costantinopoli. Ciò che inizia come una missione di recupero si trasformerà in una ricerca della verità che potrebbe scuotere le fondamenta stesse della cristianità.


Il segreto del Mandylion

di Marcello Ciccarelli e Bruno Di Marco Newton Compton Editor
Giallo storico
ISBN 978-8822787712
Cartaceo 9,40€
Ebook 6,99€

Quarta  

Un'avventura tra storia e mistero.
Roma, 1210. Ancora sconvolto per gli orrori a cui ha assistito durante il sacco di Costantinopoli, il giovane converso Ventura viene inviato a Roma, per aiutare nella ristrutturazione dell'abbazia delle Tre Fontane. Presso la bottega del campanaro Flogisto, che deve realizzare le campane dell'abbazia, Ventura conosce una misteriosa giudea di nome Nera, di cui si innamora. Nera e Flogisto, però, hanno un segreto: sono dei ladri di manoscritti. E proprio la loro abilità nei furti finisce per coinvolgere tutti e tre in un complotto volto ad arginare lo strapotere del cardinale Pelagio Galvani, legato pontificio a Costantinopoli che traffica in reliquie e che potrebbe avere avuto un ruolo oscuro nell'assedio della città. La missione? Rubargli il misterioso Mandylion, il velo leggendario su cui è impressa l'effigie di Gesù. Accompagnati dal geniale matematico Leonardo Fibonacci, che si unisce a loro nella speranza di mettere le mani su un prezioso e introvabile trattato di geometria di Euclide, Ventura, Nera e Flogisto partono per Costantinopoli, pronti a rischiare la vita per impossessarsi del cimelio…

Bruno di Marco

Bruno Di Marco insegna storia dell’arte a Latina ed è stato allievo proprio di Marcello Ciccarelli. Assieme, hanno pubblicato La confraternita degli assassini.
Autore di romanzi di successo domestico, disegna e tenta di dilettare con le avventure scolastiche del PROFS, suo alter ego su Facebook.

Marcello Ciccarelli

Marcello Ciccarelli è un ex professore di matematica, ha collaborato con l’Università di Roma La Sapienza ed è stato presidente della sezione di Latina di Mathesis.

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Recensione: Una coppia davvero perfetta o una perfetta bugia?, di Jeckie Kabler

Recensione: Una coppia davvero perfetta o una perfetta bugia?, di Jeckie Kabler

Recensione: Una coppia davvero perfetta o una perfetta bugia?, di Jeckie Kabler

Libri Recensione di Stefania Bergo. Una coppia davvero perfetta o una perfetta bugia? un thriller di Jeckie Kabler (Newton Compton Editori). Un caso editoriale inglese che non mantiene le promesse: lo stile di scrittura cattura l’attenzione e mantiene alto il climax di suspense, ma la trama originale in alcuni punti scricchiola.

Una coppia davvero perfetta o una perfetta bugia?, di Jeckie Kabler, è stato appena pubblicato in Italia da Newton Compton, caso editoriale inglese da un milione di copie vendute in due anni.
Con una premessa del genere le aspettative non possono che essere alte.

La trama è intrigante, al di là di qualche forzatura. Ma la narrazione è talmente incalzante che il lettore non si ferma a farsi domande.

Danny, esperto informatico, e Gemma, giornalista freelance, sono novelli sposi, dopo un fidanzamento lampo di appena tre mesi, da poco trasferitasi da Londra a Bristol.
Gemma rientra a casa dopo due giorni della sua prima trasferta di lavoro e non trova suo marito ad aspettarla come da lui comunicato via mail la sera precedente. La casa odora di candeggina, tutto è pulito, le lenzuola profumano di bucato, il frigorifero ha lo stesso contenuto di quando è partita – tutto questo non le instilla subito qualche plausibile dubbio, no, propende più per lo zelo del marito con cui, di comune accordo, si dividono le pulizie di casa. Non riesce a rintracciarlo, perché lui non ha un cellulare – la motivazione per cui non ce l’ha (ai giorni nostri, non negli anni ’90) scricchiola ma ce la facciamo bastare, se la fa bastare pure lei: Danny è in attesa del cellulare aziendale del nuovo lavoro, nel frattempo comunica solo via mail con la moglie... E con nessun altro.
Dopo 48 ore capisce che forse qualcosa non va e decide di rivolgersi alla polizia per denunciare la scomparsa.

Alla polizia cercano di tranquillizzarla minimizzando la cosa, ma allo stesso tempo sono propensi a collegare la sparizione di Danny agli omicidi di un serial killer.

Un serial killer che uccide non solo con lo stesso modus operandi ma anche uomini con la stessa fisionomia di Danny – in questo sta l'originalità e la quota intrigante del romanzo. Suo marito potrebbe quindi essere la terza vittima?
Parallelamente, sergente e ispettrice capo iniziano a sospettare di Gemma, imputandole addirittura tutti i casi di omicidio – che nel frattempo sono diventati quattro, riesumando due casi irrisolti a Londra – e quello presunto di Danny, dal momento che lei non riesce a produrre alcuna prova oggettiva, se non la sua parola, della sua esistenza nelle ultime tre settimane, da quando si sono trasferiti a Bristol. Pare che nessuno lo abbia visto. Nemmeno al lavoro. Non solo, tutte le mail scambiate con la moglie e le foto fatte nella casa nuova, sono sparite da cellulare e pc.

Lo stile di scrittura cattura l’attenzione e mantiene alto il climax di suspense.

I capitoli alternano i due narratori. Gemma racconta la sua angoscia, in una sorta di diario, inseguendo le sue congetture, scoprendo da sola o con l'aiuto della sua migliore amica Eva, giornalista d'assalto, alcuni lati oscuri della vicenda. Parallelamente, un narratore super partes narra le indagini della polizia e l’accanimento dell’ispettrice capo nei confronti di Gemma nel ritenerla capace di essere una serial killer.
Il tutto, però, è prevedibile, troppi sono gli elementi che il lettore ha a disposizione fin da subito e che può unire da sé per arrivare alla conclusione, anche se non nei minimi dettagli – manca solo la motivazione, l'ultimo tassello, che arriverà solo nei capitoli conclusivi. Tuttavia la curiosità di arrivare a una spiegazione che possa sconvolgere tale conclusione è tale per cui si divora comunque il libro con avidità.

Comunque non lo definirei thriller "psicologico".

Manca pathos, la sensazione di asfissia del protagonista, il dubitare di se stesso, della propria percezione della realtà. Gemma è sicura, non vacilla, in alcuni momenti alza la voce ma non si mette mai in dubbio.
Resta comunque un buon libro, sebbene personalmente sia rimasta delusa dall’epilogo, per la modalità con cui il mistero viene svelato e per il mistero stesso.
Il finale da romanzo rosa è poi stato decisivo per farmi propendere per la valutazione finale.
Forse sto diventando troppo esigente?


Una coppia davvero perfetta o una perfetta bugia?

di Jeckie Kabler
Newton Compton Editori
Thriller
ISBN 978-8822772657
Cartaceo 9,40€
Ebook 0,99€

Quarta

Una coppia davvero perfetta... o una perfetta bugia?
Un grande thriller.
Dopo un viaggio di lavoro, Gemma non desidera altro che riabbracciare l’adorato marito Danny e godersi un po’ di riposo. Ma quando torna a casa, a Bristol, l’aspetta una brutta sorpresa: di Danny non c’è traccia. Nessun biglietto, nessuna chiamata, nessun messaggio. È come se si fosse volatilizzato. Spaventata, Gemma si rivolge alla polizia. Tuttavia, l’incubo è appena iniziato: alla centrale scopre infatti non solo che c’è un serial killer a piede libero in città, ma anche che le vittime somigliano tutte in modo inquietante a Danny. Si tratta di una coincidenza oppure suo marito potrebbe essere caduto nella rete dell’assassino? Mentre le indagini prendono il via, la polizia comincia a dubitare di Gemma: perché nelle ultime settimane nessun altro, a parte lei, ha visto suo marito? Perché nel loro appartamento ci sono pochissime tracce della presenza dell’uomo? Mentre cerca disperatamente di rintracciare Danny, Gemma è anche costretta a difendersi da terribili sospetti…

Il caso editoriale inglese. Oltre due anni nella classifica dei bestseller. Un’autrice da 1 milione di copie.
«Un thriller psicologico intrigante e avvincente, che ti tiene sulle spine fino all’ultima pagina.»
«Intrighi, misteri e colpi di scena a non finire. Geniale!»
«Quando pensi di aver capito dove la storia va a parare, ecco che ti sorprende e ti sconvolge di nuovo.»




Stefania Bergo
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Il mistero del codice Fibonacci, un thriller storico di Bruno di Marco e Marcello Ciccarelli

Il mistero del codice Fibonacci, un thriller storico di Bruno di Marco e Marcello Ciccarelli

Il mistero del codice Fibonacci, un thriller storico di Bruno di Marco e Marcello Ciccarelli

Libri Comunicato stampa. Il mistero del codice Fibonacci il nuovo romanzo scritto a quattro mani da Bruno di Marco e Marcello Ciccarelli (Newton Compton Editori). In uscita il 14 aprile, un grande thriller storico di straordinaria potenza narrativa: quali segreti nasconde la mitica successione numerica?

Fossanova, anno del Signore 1274
Inquadrato dalla finestra di fronte al mio letto, il cerchio rosso del sole mi annuncia che il quarto giorno del mese di marzo dell'anno del Signore milleduecentosettantaquattro sta per terminare.
Richiudo il disegno dell'abbazia, iniziato il giorno del mio ritorno, e lo ripongo tra gli altri che conservo arrotolati in una custodia di cuoio. Prendo il bastone ed esco dal dormitorio dei conversi. Scendo le scale di legno con cautela, non sono più il giovane entusiasta che, settanta anni or sono, faceva gli scalini tre alla volta per correre a imparare i segreti dell'arte muratoria cistercense.
Spingo l'anta della porta dei conversi e mi inoltro nella penombra intensa della navata laterale della chiesa. Mi bastano pochi passi lungo la sequenza delle campate che la compongono, per giungere davanti alla transenna che separa lo spazio destinato ai conversi da quello riservato ai monaci. Oltrepasso un arco ogivale, impostato su grandi pilastri, e mi ritrovo nella navata centrale, più ampia, più alta e più luminosa grazie alle finestre del cleristorio e, soprattutto, al rosone: dalla grande finestra circolare della facciata principale, in questo momento sta entrando la luce del tramonto, che imporpora l'armonia geometrica delle sette grandi campate dello spazio interno fino al transetto. La nitida corrispondenza delle singole parti è esaltata dall'assoluta mancanza di decorazione.
Non posso trattenere un sorriso di beatitudine contemplando questa severa meraviglia. Dopo tanti anni, ancora non mi capacito di come ordine e sobrietà riescano a evocare il mistero divino. La lezione di Bernardo di Chiaravalle è stata seguita in modo perfetto.
Quando arrivai in questa abbazia avevo solo diciotto anni, ma già avevo avvertito il bisogno di fuggire dal mondo secolare e soprattutto da Pisa, la mia città natale. Credevo di aver già visto e vissuto troppo. Non immaginavo cosa avrei visto e vissuto in seguito. Bruno di Marco e Marcello Ciccarelli, Il mistero del codice Fibonacci

Il mistero del codice Fibonacci

di Bruno di Marco e Marcello Ciccarelli
Newton Compton Editori – Collana NNN1326
Thriller storico
ISBN 9788822774170
cartaceo 9,90€
ebook 5,99€

Quarta

Chi c’è dietro il mistero dei magici numeri di Fibonacci? Il primo codice matematico della storia nasconde segreti pericolosi...
La caccia a un misterioso libro di matematica conduce due religiosi in un viaggio irto di pericoli.

Anno 1274.
Il vecchio Ventura è al capezzale di Tommaso d’Aquino. Per distogliersi dalle sue sofferenze, il moribondo gli chiede di narrargli una storia.
Anno 1204.
Ventura, giovane converso, riceve l’incarico di scortare il monaco Giuliano dall’abbazia di Fossanova a Pisa. I motivi del viaggio saranno svelati solo una volta giunti a destinazione: il monaco è alla ricerca del misterioso Liber Abaci, un codice in grado di rivelare i più reconditi segreti della matematica. Una volta giunti in città, i due religiosi si mettono sulle tracce del libro, ma la loro missione si rivela da subito più ardua del previsto. Non solo pare che quasi nessuno sia a conoscenza dell’esistenza del codice, ma i pochi che ne hanno sentito parlare sembrano fare di tutto per non rivelare dove si trovi. La ricerca condurrà Giuliano e Ventura in un lungo viaggio per mare e per terra sulle tracce del libro misterioso e del suo autore, il geniale matematico Leonardo Fibonacci. Ma alle loro spalle, qualcuno segue i loro passi. Qualcuno disposto anche a uccidere pur di non vedere rivelati i segreti di quel codice...

«Un libro con un ritmo incalzante, coinvolgente, pieno di improvvisi colpi di scena.»
«Un bel percorso storico con tanti personaggi dell’arte e storici che accompagnano la lettura e la rendono affascinante.»
«Personaggi storici e grandi artisti del passato si aggiungono a creare intrecci. Un cocktail ben riuscito.»
«Gli studiosi di matematica e gli appassionati di arte o di storia troveranno di che dilettarsi, ma anche i lettori di thriller saranno soddisfatti.»

Bruno di Marco

Bruno Di Marco insegna storia dell’arte a Latina ed è stato allievo proprio di Marcello Ciccarelli. Assieme, hanno pubblicato La confraternita degli assassini.
Autore di romanzi di successo domestico, disegna e tenta di dilettare con le avventure scolastiche del PROFS, suo alter ego su Facebook.

Marcello Ciccarelli

Marcello Ciccarelli è un ex professore di matematica, ha collaborato con l’Università di Roma La Sapienza ed è stato presidente della sezione di Latina di Mathesis.


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Recensione: 101 motivi per credere in Dio e non alla Chiesa, di Paolo Pedote

Recensione: 101 motivi per credere in Dio e non alla Chiesa, di Paolo Pedote

Recensione: 101 motivi per credere in Dio e non alla Chiesa, di Paolo Pedote

Libri Recensione di Andrea Pistoia. 101 motivi per credere in Dio e non alla Chiesa di Paolo Pedote (Newton Compton). Un libro che dimostra una volta di più come Chiesa e spiritualità siano due realtà spesso agli antipodi.

Come si evince dal titolo, è un libro diviso in tanti brevi capitoli (per l’appunto, centouno) dove si vanno a trattare i temi più disparati sulla Chiesa e sul perché è meglio prendere le distanze da essa e da quella parola di Dio alterata ad hoc da presunti uomini di fede che l’hanno chiamata in causa per alimentare l’odio, per arricchirsi e per sottomettere le popolazioni.
Ma di cosa tratta, nello specifico?

Delle centoun controversie che orbitano intorno alla religione cristiana.

Dalle incongruenze storiche ai fatti di cronaca, dalle ipocrite “Fate quello che dico non fate quello che faccio” a tutto ciò che rende la Chiesa più uno stato fondato sul Dio Denaro che non sulla spiritualità. E ancora, si passa attraverso i temi più disparati, dalle crociate “minori” contro gli eretici europei che contestavano la ricchezza della Chiesa ai personaggi scomodi come Giordano Bruno, da Papa Giovanni Paolo I al rapporto discutibile tra Vaticano e Hitler durante la seconda guerra mondiale, dall’inquisizione al perché certe decisioni della Santa Sede hanno ragioni più politiche ed economiche che religiose e divine, dalle antenne di Radio Maria, che possiedono i ripetitori più potenti, e pericolosi, del mondo alla crociata dei sacerdoti contro Harry Potter e Halloween.

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Senza contare che Paolo Pedote va a toccare anche delicati argomenti attuali, quali l’utero in affitto, i preti pedofili impuniti o le innumerevoli proprietà della Chiesa concesse a peso d’oro.

E con il proseguo della lettura, si scoprono persino delle informazioni (documentate e pubblicate) di cui i telegiornali nazionali non hanno mai neppure accennato (per ragioni evidenti).
Paolo Pedote sfrutta questi motivi per poter indurre il lettore a compiere delle riflessioni profonde, porsi delle domande esistenziali e giungere a delle considerazioni sconvolgenti. Lo fa non tanto con l’intento di convertire il credente all’ateismo quanto per mettere i puntini sulle i, sui panni sporchi che la Chiesa ha cercato, e cerca tuttora, di nascondere o di far passare per farneticazioni di un pazzo.
In definitiva, una lettura interessante e a tratti sconvolgente, scritta, a seconda del contesto, in modo drammatico, acuto, ironico, provocatorio, dissacrante e polemico.
Un libro che, con le sue numerose prove incontestabili e facilmente documentabili, dimostra una volta di più come Chiesa e spiritualità siano due realtà spesso agli antipodi. È quindi adatto a tutti coloro che si pongono domande scomode e desiderano ricevere verità concrete e realistiche, a costo di rivalutare ciò in cui hanno sempre creduto fino a ora.


101 motivi per credere in Dio e non alla Chiesa

di Paolo Pedote
Newton Compton
Saggio | Inchiesta
ISBN 978-8854116696
Cartaceo 11,00 €
Ebook 5,99€

Sinossi 

Milioni di italiani si dicono "credenti" (per la precisione l'89% della popolazione) mentre non moltissimi italiani credono così fervidamente alla Chiesa (i praticanti sono circa il 22% del totale). Questo libro indaga questa frattura con ironia e disincanto, regalandoci riflessioni e risate, aneddoti, storie misteriose e una sana dose di indignazione. D'altronde se la nostra penisola pullula di madonne lacrimanti sangue, di apparizioni misteriche, di profeti visionari, di santi e beati, e l'accusa di essere "laicisti" è considerata il massimo dell'offesa per i nostri politici, allora da qualche parte bisognerà pur cominciare per mettere le cose a posto.
Andrea-Pistoia

Andrea Pistoia
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Recensione: La confraternita degli assassini, di Bruno Di Marco e Marcello Ciccarelli

Recensione: La confraternita degli assassini, di Bruno Di Marco e Marcello Ciccarelli

Recensione: La confraternita degli assassini, di Bruno Di Marco e Marcello Ciccarelli

Libri Recensione di Elena Genero Santoro. La confraternita degli assassini di Bruno Di Marco e Marcello Ciccarelli (Newton Compton Editori). L’ultimo segreto della Chiesa sta per essere svelato, in un giallo storico di straordinaria potenza narrativa.

Siamo nel Quattrocento. Un maestro, Isidoro, un uomo di cultura venuto dall'Oriente, approda a Roma con appresso la figlia Nour. È vedovo, vive da solo con la sua bambina e quest'ultima non parla. O meglio, è in grado di parlare, il suo è un mutismo selettivo: Nour si rivolge soltanto a quelli a cui dà fiducia. Inoltre Nour è una bambina prodigio, in grado di risolvere problemi di matematica e geometria che in pochi riescono a decifrare. Isidoro e Nour approdano nel convento di Padre Agostino, figura ambigua ed enigmatica, e da quel momento inizia la loro storia complicata e piena di avventure.
Il convento di Padre Agostino è popolato di figure inquietanti, l'atmosfera è cupa e ben poco rilassata, e qui il lettore avrà un primo assaggio della tensione che permeerà i capitoli anche in seguito.

Quando un ex insegnante di matematica, Marcello Ciccarelli, e un docente di storia dell'arte, Bruno Di Marco, uniscono le loro forze, il risultato non può essere che grandioso.

Ed è giocando con le loro nozioni di matematica e di storia dell'arte e architettura che gli autori di La confraternita degli assassini creano spunti per la trama e inventano particolari che conferiscono credibilità alla storia.
Il gran pregio di questo libro è di essere così storicamente accurato e magistralmente ambientato da fondere realtà e fantasia tanto da renderle indistinguibili all'occhio di un profano.
Ne esce un romanzo ad ampio respiro, che si sviluppa da quando Nour ha sette anni fino alla sua maturità. In un lasso di tempo così lungo, di fatti ne accadono parecchi, sia all'Italia, sia a Isidoro e Nour. A volte i fatti storici si staccano dalla scenografia e procedono sullo stesso livello della fiction. Eppure non mancano le sorprese e i picchi di tensione perché comunque tutto quel che succede è legato da un filo, da una sottotrama che influenza la vicenda e presenta il conto anche a distanza di tempo.

Isidoro e Nour condivideranno un pezzo della loro vita con Filippo Brunelleschi, Masaccio e Leon Battista Alberti.

Si troveranno in mezzo ai conflitti dei Papi, ai giochi di potere degli ecclesiastici.
Assisteranno a morti sospette, sia tra civili che tra religiosi, e solo alla fine sveleranno cosa c'è dietro. Chi uccide e perché lo fa. E quale idea distorta può giustificare degli omicidi.
Non voglio dirvi di più, perché questo romanzo va gustato pagina per pagina.
Ma una riflessione, che esula dal thriller, la voglio aggiungere.

La colonna portante della vicenda è Nour. È attorno a lei che si snodano tutti gli intrighi. Nour incarna la donna sapiente, quella che rimane invisibile nella bottega dell'artista, dell'architetto, del matematico.

Quella che gioca un ruolo chiave nella risoluzione dei problemi tecnici e artistici. È lei che ispira, che suggerisce, che fornisce indicazioni, ma che rimane trasparente dietro a un uomo che diventa grande agli occhi della storia.
Non sappiamo se i geni del passato, come Brunelleschi e Masaccio, avessero davvero una Nour alle loro spalle. Ma in una società in cui le carriere tecniche delle donne ancora stentano a decollare, la figura di Nour pare ancora molto attuale.


La confraternita degli assassini

di Bruno Di Marco, Marcello Ciccarelli
Newton Compton Editori
Thriller storico
ISBN 978-8822745200
ebook 4,99€
cartaceo 9,40€

Sinossi

Un grande thriller storico L’ultimo segreto della Chiesa sta per essere svelato

Roma, 1408.
Il matematico Isidoro e la sua enigmatica figlia, Nour, arrivano nella Città Eterna dopo aver lasciato Damasco. La speranza di Isidoro è quella di prendere servizio in una delle facoltose corti italiane, mettendo a frutto la propria sapienza e, soprattutto, quella di Nour: la bambina è infatti dotata di un’intelligenza fuori dal comune e di una memoria straordinaria. Ma in una Roma preda delle tensioni politiche e religiose, conoscenze come le loro attirano molte attenzioni. E così, una notte, Nour viene rapita. Isidoro si mette allora al servizio del papa nella speranza di ritrovare la figlia e, dopo anni di ricerche, i due possono finalmente ricongiungersi a Firenze, grazie anche all’aiuto di Filippo Brunelleschi che, notando le capacità della ragazza, decide di coinvolgerla nella costruzione della grande cupola di Santa Maria del Fiore. Le tensioni che percorrono l’Italia non accennano a placarsi, e lentamente, attorno a Isidoro e ai suoi compagni cominciano a delinearsi i contorni di una sinistra congiura, volta a ostacolare la riunificazione delle Chiese d’Oriente e d’Occidente e a impedire che il segreto “dei quattro punti armonici”, custodito da Nour, possa essere rivelato.

Entusiasmante come Dan Brown
Geniale come Marcello Simoni
Un giallo storico di straordinaria potenza narrativa
Le rivoluzionarie conoscenze matematiche di Isidoro e Nour si scontrano con l’oscurantismo religioso dell’Italia del ’400
Elena Genero Santoro

Elena Genero Santoro

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 La Repubblica delle stragi impunite, di Ferdinando Imposimato: un estratto

La Repubblica delle stragi impunite, di Ferdinando Imposimato: un estratto

 La Repubblica delle stragi impunite, di Ferdinando Imposimato: estratto

Libri Estratto. Da La Repubblica delle stragi impunite, un saggio di Ferdinando Imposimato, un estratto del cap. 6, dedicato alla Strage di Bologna del 2 agosto 1980. In ricordo delle vittime dell'attentato. In ricordo di un grande magistrato e di un grande Uomo.

La strage di Bologna

Alle ore 10:25 di sabato 2 agosto 1980 un violentissimo scoppio nella sala d'aspetto di seconda classe della Stazione ferroviaria di Bologna provocava il crollo delle strutture sovrastanti, adibite a uffici del bar ristorante Cigar, della sala d'aspetto di prima classe e della pensilina per circa trenta metri di lunghezza. L'esplosione investì anche due vetture del treno straordinario Ancona-Chiasso che, nella circostanza, si trovava in sosta sul primo binario.
L'ordigno era stato collocato nella sala d'aspetto di seconda classe, nell'angolo destro, sul tavolinetto portabagagli, a circa cinquanta centimetri dal suolo. Era probabilmente all'interno di una borsa-valigia, del tipo con cerniera e piedini metallici.
Le conseguenze dell'esplosione furono di terrificante gravità per l'affollamento della stazione, in un giorno prefestivo d'inizio agosto. C'erano lavoratori diretti verso il Sud, turisti e persone del luogo ad affollare la stazione, importante centro di smistamento ferroviario. Si conteranno ottantacinque morti e duecento feriti circa.
 I periti nominati dal giudice di bologna accertarono che la carica era realizzata con venti-venticinque chilogrammi di esplosivo gelatinato, i cui componenti principali erano nitroglicerina, nitroglicol, nitrato ammonico, solfato di bario, tritolo e T4 e nitrato sodico, mentre l'innesco era probabilmente un temporizzatore artigianale di natura chimica. Gli esperti del tribunale esclusero l'accidentalità dello scoppio per la natura dell'ordigno e del luogo in cui era deflagrato.
 La strage di Bologna fu il più vasto eccidio della storia della nostra Repubblica. Al pari della maggior parte degli altri, anche questo massacro non venne mai rivendicato, ma è il solo per il quale la giustizia italiana inflisse due condanne all'ergastolo a due terroristi conclamati, Valerio "Giusva" Fioravanti e Francesca Mambro, mentre il minore Luigi Ciavardini fu condannato a trent'anni. Tutti e tre hanno sempre ribadito la propria innocenza.
Quell'eccidio non rivendicato pose gli inquirenti di fronte a una carenza di elementi probatori specifici, di prove dirette, come confessioni, testimonianze, ricognizioni, possesso delle armi o degli esplosivi. Tuttavia, l'analisi politica  e il metodo deduttivo consentono certamente di risalire alla matrice di quella carneficina orrenda, esaminando i fatti certi e quelli probabili e cercando di capire prima la matrice, e poi i colpevoli.
Per fare questo dobbiamo cominciare a prendere in esame le caratteristiche fondamentali comuni a tutte le stragi commesse in Italia dal 1969 a quella di bologna. La tecnica operativa è stata, per tutte, quella di mettere gli ordigni nei luoghi frequentati dalla gente normale- treni, piazze, banche, musei - e di colpire soggetti vulnerabili più degli altri, come lavoratori, donne e bambini.
La Repubblica delle stragi impunite

La Repubblica delle stragi impunite
I documenti inediti dei fatti di sangue che hanno sconvolto il nostro paese

di Ferdinando Imposimato
Newton Compton Editori
Saggio
ISBN 978-8822734211
cartaceo 8,00€
ebook 3,99€

Sinossi

La storia recente dell’Italia è attraversata da una lunga linea rossa, che va dalla bomba di Piazza Fontana alle morti di Falcone e Borsellino.
Terribili eccidi di persone innocenti, sacrificate a trame segrete e oscure ragioni di Stato. Stragi ancora impunite, che hanno avvelenato il clima politico e sociale del nostro Paese e aumentato la sfiducia del popolo italiano verso le istituzioni. Ferdinando Imposimato – giudice da sempre in prima linea, che durante la sua carriera ha indagato su alcune delle pagine più drammatiche della parabola repubblicana – ricostruisce, con documenti inediti e una originale visione d’insieme, i fatti di sangue orditi da terroristi di destra e di sinistra, servizi segreti deviati, bande armate. Un’analisi lucida ed efficace, che non può non sollevare degli angoscianti interrogativi: quale ruolo ha avuto la politica nella stagione delle stragi di Stato? Perché alcuni uomini delle istituzioni hanno favorito quelle menti criminali? Quale collegamento esisteva tra la strategia della tensione e Gladio, tra gli americani e gli attentati che hanno drammaticamente caratterizzato gli anni di piombo e quelli a seguire?

L'autore

Ferdinando Imposimato, morto a Roma nel 2018, è stato avvocato penalista, magistrato e presidente onorario di Corte di Cassazione.
Nel 1959 si laureò in Giurisprudenza, nel 1962 entrò nella Polizia di Stato come Commissario e nel 1964 diventò magistrato. Si occupò di importanti processi della storia d'Italia, alcuni legati al terrorismo, altri connessi alla mafia e alla camorra, tra i quali l'attentato al Papa Giovanni Paolo II, l'omicidio di Aldo Moro e di Vittorio Bachelet, della strage di piazza Nicosia a Roma nel 1979 dove furono uccise due guardie di PS da un commando delle Brigate Rosse. Si occupò del processo a Sindona e della Banda della Magliana.
Purtroppo la camorra uccise in un agguato suo fratello Franco nel 1983.
Nel 1986 divenne consulente legale per le Nazioni Unite nella lotta al traffico di stupefacenti occupandosi anche di programmi destinati a giudici dell'America Latina. Negli anni novanta venne eletto al Senato e diventò membro della Commissione Antimafia dove si occupò di sequestri, terrorismo, pentiti e servizi segreti.
Fu docente di diritto penale al corso di Laurea in Scienze dell'Investigazione presso l'Università de L'Aquila e di procedura penale presso l'Università La Sapienza di Roma nel corso di Scienze Forensi diretto dal prof. Francesco Bruno.
Scrisse numerosi libri, tra i quali: Corruzione ad alta velocità. Viaggio nel governo invisibile, Vaticano. Un affare di Stato. Le infiltrazioni, l'attentato. Emanuela Orlandi, Terrorismo internazionale. La verità nascosta, La grande menzogna. Il ruolo del Mossad, l'enigma del Niger-gate, la minaccia atomica dell'Iran, L'errore giudiziario. Aspetti giuridici e casi pratici, Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro. Il giudice dell'inchiesta racconta, Attentato al Papa, I 55 giorni che hanno cambiato l'Italia. Perché Aldo Moro doveva morire? La storia vera, L'Italia segreta dei sequestri. Le inchieste shock dal caso Moro a Emanuela Orlandi, La Repubblica delle stragi impunite.

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Recensione: La donna del lago, di Valerio Marra

Recensione: La donna del lago, di Valerio Marra

Recensione: La donna del lago, di Valerio Marra

Libri Recensione di Loriana Lucciarini. La donna del lago di Valerio Marra (Newton Compton). Un'indagine sulla misteriosa morte di una donna, nella quale fin troppe sono le persone sospettate per un solo terribile omicidio.

C'è una donna innamorata che si è lasciata alle spalle una lunga relazione.
C'è un pittore, la cui follia creativa dà vita a mostri.
C'è l'amico enigmatico, fatto più di ombra che di luce.
C'è il personaggio pubblico dalle mille maschere che nascondono verità.
E poi c'è lei, donna vincente, in grado di aprire all'ambizioso Lorenzo Festa le porte del successo.
Lui, giovane e attraente sostituto commissario in forza ad Albano, sa bene che quella è l'occasione che aspettava da anni. Le indagini sul caso che i media hanno da subito ribattezzano come l'omicidio della donna del lago gli permetteranno di distinguersi proprio nel momento in cui il commissario capo è in ferie e ha campo libero, ciò sarà utile a dimostrare la sua competenza e capacità.
Lorenzo Festa dovrà giocare le sue carte migliori, muoversi con cautela e soprattutto in fretta per chiudere il caso il prima possibile.
Le indagini si focalizzeranno negli ambienti in cui si muoveva la vittima, rivolti alle persone a lei legate, nello sforzo di eliminare false piste e a incastrare il colpevole.

Valerio Marra costruisce una storia solida, non priva di mistero e grazie a una narrazione incalzante porta il lettore al climax finale, sbaragliando le teorie investigative per sovvertire la realtà. 

Un colpo di scena inaspettato, da manuale, lascia un po' d'amaro in bocca.
La donna del lago è un romanzo articolato in capitoli dal ritmo serrato, con situazioni plausibili, sorrette dalla giusta tensione emotiva. A mio avviso i personaggi principali risultano un po' stereotipati, non nego che avrei preferito un approfondimento maggiore, tuttavia Valerio Marra sa calibrare bene le ombre e le luci di ogni singolo protagonista di questa storia, riuscendo a costruire personalità realistiche, capaci di destare interesse in un quadro d'insieme fatto di ombre, segreti, ambizioni e tradimenti, pulsioni e regressioni, simboli esoterici e mistero; gli ingredienti perfetti per un libro interessante e godibile, che vi regalerà ore di buona lettura.



La donna del lago

di Valerio Marra
Newton Compton
Giallo
ISBN 978-8822727398
Cartaceo  8,50€
Ebook 0,99€

Sinossi 

In un'afosa mattina di fine estate, il cadavere di una donna riemerge improvvisamente dal lago, sconvolgendo gli abitanti della tranquilla cittadina di Castel Gandolfo. Il caso viene assegnato a Lorenzo Festa, un sostituto commissario giovane e ambizioso, che dovrà confrontarsi con gli aspetti più torbidi e imprevedibili della follia umana. Il geniale mondo di un artista, l'ovattata realtà della televisione, il nebbioso ambiente della politica e il mistero di un'antica setta: sembra fare tutto parte dello stesso disegno, ma il commissario sa bene che in un caso simile nulla può essere dato per scontato. La sua indagine, infatti, si rivela ben presto una discesa, progressiva e implacabile, nel cuore dell'oscurità. Festa dovrà scandagliare gli antri più bui del vivere quotidiano, per scoprire quanto labile e a volte ingannevole possa essere il confine tra normalità e pazzia.

Loriana Lucciarini
Impiegata di professione, scrittrice per passione. Spazia tra poesia e narrativa. Molte pubblicazioni self e un romanzo Il Cielo d'Inghilterra con Arpeggio Libero. È l'ideatrice e curatrice delle due antologie solidali per Arpeggio Libero, la prima di favole per Emergency Di favole e di gioia nonché autrice con la fiaba Si può volare senza ali e la seconda di 4 Petali Rossi – frammenti di storie spezzate, racconti contro il femminicidio per BeFree. È fondatrice e admin di “Magla-l'isola del libro”.
Una felicità leggera leggera, Le Mezzelane.
Ritrovarsi, Le Mezzelane.
Racconti di stelle al bar Zodiack, Le Mezzelane.
I legami dell'anima, PubMe Gli scrittori della porta accanto.
Doppio carico, Viaggio Maori Edizioni.
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