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Fuori catalogo: Doppio misto, di Claudio Bisio e Sandra Bonzi, e No guru, di autori vari

Fuori catalogo: Doppio misto, di Claudio Bisio e Sandra Bonzi, e No guru, di autori vari

Fuori catalogo: Doppio misto, di Claudio Bisio e Sandra Bonzi, e No guru, di autori vari

Libri Recensioni di Andrea Pistoia. Doppio misto. Autobiografia di coppia non autorizzata di Claudio Bisio e Sandra Bonzi (Feltrinelli) e No guru. Te la do io la tecnologia! di Autori Vari, due libri fuori catalogo.

Quelli che seguono sono due libri ormai fuori catalogo, ma è ancora possibile acquistarli di seconda mano un po' in tutti gli store. Mi sento comunque di consigliarveli.

Doppio misto

Doppio misto
Autobiografia di coppia non autorizzata

di Claudio Bisio, Sandra Bonzi
Feltrinelli
Umoristico | Biografia
ISBN 978-8807702020
Cartaceo 3,99€ – 13,28€

Doppio misto. Autobiografia di coppia non autorizzata di Claudio Bisio e Sandra Bonzi (Feltrinelli)

Doppio misto. Autobiografia di coppia non autorizzata di Claudio Bisio e Sandra Bonzi può essere riassunto in poche righe: alternandosi di capitolo in capitolo, Claudio e Sandra raccontano la loro vita di coppia, da quando è scoccato l’amore fino ai giorni nostri.
Fine.
A riguardo c’è molto di più da raccontare: ciò che lo rende speciale e piacevole non è tanto la trama generale quanto ogni singola sfumatura del rapporto di coppia retto dai reciproci pregi e difetti, ma soprattutto adorabili imperfezioni.

Il primo punto di forza del libro è l’essere composto da tanti brevi capitoli in cui vengono riportati episodi accaduti alla coppia ma narrati prima dal punto di vista di lui e poi di lei, in modo tale che si hanno due prospettive (spesso) diametralmente opposte e comiche.

Il secondo è che il protagonista maschile è Claudio Bisio, per cui nei suoi capitoli domina il suo tipico humour leggero e alla mano.
E dove non arriva la comicità dell’uno arriva il cinismo e l’irriverenza dell’altra, in un mix perfetto che non può che far divertire il lettore dalla prima all’ultima pagina. Scaturiscono così episodi esilaranti e a volte persino surreali che spaziano dal leggero raffreddore considerato da Claudio “a rischio decesso” ai week end separati, dal marito convinto d’essere un impeccabile “tuttofare” (con inevitabili danni irreparabili) al differente approccio che hanno i due nell’affrontare gli anni che passano.

E mentre la storia prosegue seguendo l’evoluzione del loro rapporto, ogni tanto i due rispolverano episodi di un passato dove ancora non si conoscevano.

Nascono di conseguenza dei micro racconti sotto forma di diario che approfondiscono ancor di più pensieri e stati d’animo dei due protagonisti e narrano quei piccoli e grandi fatti di vita quotidiana che li hanno resi gli adulti di oggi.
Non possono però mancare neppure quei teneri (ma a volte neanche troppo) episodi d’amore del loro passato (in primis quello più eclatante, ovvero l’amore sofferto di Bisio ai tempi del militare che ha in seguito ispirato la canzone Rapput).
Da tutto ciò si evince che è un testo molto leggero, da spiaggia ad esempio. Non ci sono dissertazioni filosofiche o esistenziali, tantomeno frasi profonde da sottolineare per poterci riflettere più attentamente in un prossimo futuro. Ma, d’altro canto, pone l’attenzione su tutte quelle dinamiche relazionali tra uomini e donne in cui sicuramente ognuno di noi è incappato ben più di una volta nella propria vita e mostra come in fondo, per quanto ognuno ha un proprio carattere individuale, in certi contesti adotta i classici stereotipi del proprio sesso (quelli che fanno sorridere, s’intende, non certo quelli che alimentano astio e separazione tra i due sessi o che puntano a screditare o premiare l’approccio dell’uno o dell’altra alle diverse situazioni).

Sopra queste diversità a volte abissali (e perché no, paradossali), resta comunque il piacere di seguire l’evoluzione affettiva, la parabola ascendente, di un’adorabile coppia “alla Sandra e Raimondo”.

Dove, al di là delle diversità che fanno più strappare un sorriso che infuriare, domina la leggerezza ma soprattutto l’affiatamento e la complicità.
Concludo con una riflessione: non so quanto di tutto quello letto in questo libro sia vero e quanto romanzato. Certo è che, se anche solo una piccola parte fosse reale, è assodato che loro due insieme non si annoiano mai!
Quindi non posso che consigliare questo libro tanto spassoso quanto interessante, soprattutto a coloro che credono che l’amore in una coppia permetta di affrontare e superare ogni difficoltà, anche la più insormontabile, sfruttando quelle singole diversità individuali che in una coppia completano e non separano.

No guru

No guru
Te la do io la tecnologia!

di Autori Vari
Mondadori Informatica
Racconto
ISBN 978-8804533153
Cartaceo 5,33€ – 14,00€

No guru. Te la do io la tecnologia! di Autori Vari (Mondadori).

Comici, e non, riuniti per parlare di tecnologia e del loro rapporto con essa. Si può riassumere così questo libro.
Ma per voi che siete ghiotti di info, eccovi la recensione vera e propria.
Pronti? Si parte!
Tutto è nato per dare un contributo concreto al CESVI (un’organizzazione di volontariato che opera in tutte le nazioni dove i diritti umani vengono calpestati e le condizioni igieniche sono inesistenti). Quale miglior soluzione che non scrivere un libro, dove comici, atleti, musicisti e deejay raccontano il loro rapporto, spesso travagliato, con il computer? C’è chi lo fa attraverso un paio di pagine e chi con un racconto, chi in modo leggero e chi serioso (mostrando così come anche un comico, spogliato dei suoi soliti panni di burlone, si può spingere ad analizzare la tecnologia da un punto di vista più sociale, emotivo o psicologico).

L’unione di questi artisti dà così vita ad un libro di 250 pagine che abbraccia spunti riflessivi, comicità, prospettive inusuali, considerazioni e aneddoti.

Ergo, troverete sì alcuni racconti divertenti e provocatori ma anche altri di un certo spessore e profondità. Un mix che certamente piacerà a qualcuno e farà storcere il naso a qualcun altro, a seconda dell’aspettativa che uno ha, incominciando la lettura.
Anche perché quelli estrapolati dagli spettacoli teatrali sono sì simpatici ma la comicità dal vivo, riportata pari passo in un libro, perde parte della sua efficacia. Senza contare che il tema trattato, e le poche pagine a disposizione di ogni autore, limita il background comico al minimo.
Non solo, ma alcuni fanno giusto una comparsata, scrivendo una mezza paginetta striminzita, e proprio per questo lasciano il tempo che trovano (se non addirittura penalizzano il libro). Capisco la volontà di fare parte di un’iniziativa lodevole, ma almeno buttare giù qualcosa di più articolato, comico, introspettivo o sentito… Vediamola allora così: questi ultimi sono di contorno ai comici.

Ma, proprio per questo, ne scaturisce un caleidoscopio di opinioni ed episodi personali tra l’ilarità e il surreale, il tragicomico e il paradossale, in un mix di amore e odio non solo verso la tecnologia ma anche verso la società odierna così dipendente e succube da essa.

Non fatevi ingannare dal fatto che è stato realizzato nel 2004: è interessante (o allarmante?) appurare come certe tematiche sono drammaticamente attuali (vedi la dipendenza patologica da cellulari e social o l’utilizzo smodato dei computer per rifugiarsi in una realtà virtuale fittizia che ne sostituisce una reale, deludente).
Ogni racconto viene introdotto dalla presentazione di chi l’ha scritto (con cenni alla sua vita professionale) e si conclude con una descrizione di cosa fa il CESVI, quali sono le condizioni in cui vivono le popolazioni in cui accorre in aiuto, le realtà scomode (soprusi, carestie e paradossi delle nazioni povere) e cosa si potrebbe/dovrebbe fare per risolvere tali allarmanti situazioni.
Che dire per concludere?

Il libro risulta tutto sommato una lettura spensierata, scorrevole, piacevole e senza troppe pretese, con qualche racconto meritevole di una nostra riflessione o risata.

Essendo un condensato di racconti brevi, a volte brevissimi, ha i suoi limiti narrativi, quindi per la natura stessa dell’opera non entrerà di certo nella crème dei propri libri preferiti. Senza contare che l’argomento in sé (la tecnologia) può non interessare ai più (se avessero fatto un libro sui rapporti di coppia, sulle differenze tra uomini e donne o sul sesso, certamente avrebbe riscosso più attenzione e successo).
Ma, essendo tutti i profitti devoluti per una buona causa, si soprassiederà certamente agli aspetti più limitanti dell’opera e ci si lascerà cullare dall’idea che comunque si ha contribuito ad aiutare chi è più in difficoltà di noi facendo quello che è il nostro hobby preferito: leggere.

PS: Mi piacerebbe che CESVI realizzasse un libro dove raccontasse attraverso gli occhi dei suoi volontari certe realtà a noi così lontane e contradditorie, violente e dolorose, cosicché potremmo avere un punto di vista "sul campo" di certe situazioni e non dai mass media che pompano le notizie per fare audience (o peggio ancora non ne parlano perché non ne fa abbastanza).



Andrea Pistoia
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Ragazze coraggiose: 3 libri per giovani lettori

Ragazze coraggiose: 3 libri per giovani lettori

Ragazze coraggiose: 3 libri per giovani lettori

Professione lettore Di Stefania Bergo. Tre libri per giovani lettori che parlano di ragazze coraggiose che sfidano la società maschilista e le dittature.

Tre romanzi brevi, intorno alle 150 pagine, pensati per giovani lettori ma ugualmente consigliati anche a quelli più maturi.
I libri per ragazzi sono spesso intrisi di messaggi positivi, raccontano storie che vedono dei loro coetanei come protagonisti. Spesso si tratta di ragazze. Ragazze coraggiose che sfidano la società maschilista o le dittature storiche, che si levano in difesa dei diritti umani combattendo un sistema che le vorrebbe colpevolizzare e ridurre al silenzio.

Siamo cattive di Stefania Gatti (Il battello a vapore, Piemme).

Siamo cattive è un romanzo per giovani lettori, indicato dagli 11 anni in su. La protagonista, Ophelia, è inventata, ma il libro racconta una realtà scomparsa purtroppo solo alle porte del secondo millennio, quella delle Magdalene Laundries: istituti femminili che fungevano da lavanderie industriali per alberghi e ospedali, nati in Inghilterra e Irlanda all'inizio del XIX secolo. Erano a tutti gli effetti degli istituti correttivi, per ragazze orfane o di "condotta immorale", dal momento che le condizioni di vita erano scadenti, veniva spesso usata violenza o coercizione e le ragazze – per lo più adolescenti – non venivano retribuite. Come accadeva spesso nei manicomi femminili, anche nelle Magdalene venivano rinchiuse ragazze ritenute "peccatrici" dalla società, spesso vittima di abusi ma giudicate "seduttrici", quindi colpevoli, come accade a Ophelia.
Stefania Gatti racconta di una di loro: un'adolescente amante dei libri mandata dalla sua famiglia in quello che lei credeva essere un collegio. Ma è come se parlasse di ognuna di quelle lavandaie: una storia di abusi e violazione dei diritti umani, in cui si fa attenzione a far sentire le donne sbagliate e colpevoli anche quando sono vittime, come troppo spesso accade. 

Siamo cattive

di Stefania Gatti
Il battello a vapore, Piemme
Narrativa 11+
ISBN 978-8856682526
ebook 6,99€
cartaceo 15,20€

Sinossi

La vita di Ophelia sembra uscire da una fiaba nera: sua mamma è appena morta e il padre si è risposato con una matrigna cattiva che le impedisce di andare a scuola per farla lavorare. Ophelia ama i libri e cerca di ribellarsi, ma quando litiga con uno degli amatissimi figli della matrigna viene spedita in un collegio oscuro, popolato da tante altre "ragazze cattive" come lei, da cui - giorno dopo giorno - sembra sempre più difficile fuggire. Tra Barbablù e Il racconto dell'ancella , un romanzo dalle tinte fosche che affonda le radici in una storia vera ed è pervaso da un esplicito afflato femminista.


La ragazza con lo zaino verde di Elisa Castiglioni (Il castoro).

La protagonista è Alida, 14 anni, fiera di essere una Giovane Italiana, fiduciosa nelle capacità del Duce, intrisa di ideologia fascista fin da piccola, proprio per l'investimento fatto dal partito nella "educazione" delle giovani menti. Ma Alida ha anche una testa pensante, ha il senso critico di discernere il giusto dallo sbagliato. E quando la sua amica Miriam non solo deve lasciare la scuola ma anche il paese e fuggire in Svizzera, realizza l'ingiustizia delle leggi razziali – «Mai avrei pensato che quelle leggi avrebbero riguardato una mia amica. Che avrebbero toccato me, la mia vita.»
La sua consapevolezza matura lentamente, mettendo insieme tanti piccoli dettagli che irritano la sua coscienza. Il brodo in cui è stata marinata – «Pensi come ti hanno detto di pensare» – le è talmente penetrato sotto pelle che all'inizio si sente una traditrice della Patria, ma poi la divisa comincia ad andarle stretta. Il risveglio dal sogno di un futuro migliore grazie a Mussolini si sgretola mano a mano che intravede la verità. E realizza che sono proprio paura e ignoranza a rendere il fascismo così seduttivo. Che probabilmente anche lei, come molte sue amiche, non avrebbe mai visto oltre se il fascismo non avesse leso la sua famiglia.
Questo libro, consigliato non solo ai giovani lettori cui è destinato, mette a fuoco il nocciolo della questione: i motti e gli abili oratori «avvelenano il cervello» e finché il problema non ci tocca personalmente nemmeno ci rendiamo conto che lo sia, perché «le parole del fascismo nutrono il lato oscuro del cuore». Ed ecco che l'amore e l'empatia per il prossimo, diventano il vero atto di ribellione, dandoci il coraggio e la determinazione di cambiare.

La ragazza con lo zaino verde

di Elisa Castiglioni
Il castoro
Narrativa 11+
ISBN 978-8869667770
ebook 9,49€
cartaceo 12,82€

Sinossi

Ispirato a una storia vera, un romanzo per ragazzi che ha il coraggio di mostrare il fascino pericoloso della dittatura, negli anni che precedettero e prepararono la Resistenza.
Una storia di formazione e di ribellione capace di incrinare l’ordine di un’intera vita, e di amicizie forti come l’acciaio.
1938, provincia di Varese. Alida ha 14 anni: sguardo limpido, spalle dritte, è fiera di essere una Giovane Italiana, l’orgoglio dell’Italia fascista. Il Duce veglia su tutto, e lei si sente serena, tra l’estate in colonia e le manifestazioni del sabato fascista. Finché il suo equilibrio non comincia a incrinarsi. È l’arrivo delle leggi razziali e il grande mondo inizia a minare quello intimo degli affetti e delle amicizie di Alida: è giusto che la sua amica Miriam non possa più frequentare la scuola? Perché la zia Isabella, così critica verso il Duce, è sparita? E cosa nasconde suo padre? Alida trova a poco a poco le risposte, e la vita la chiama a una scelta: si può andare contro tutto ciò che ti hanno sempre insegnato? Con la profondità e la grazia a cui ci ha abituati, Elisa Castiglioni affronta l’epoca più buia della nostra Storia, nel suo romanzo storico più coinvolgente, ricostruendo la vita quotidiana ai tempi del fascismo.


Le bambine non esistono di Ukmina Manoori (Libreria pienogiorno).

Ukmina Manoori affida il racconto della sua vita alla giornalista Stéphanie Lebrun. Una vita in Afghanistan, dove le donne, come in troppi angoli del mondo, non hanno diritti e valgono solo in quanto mogli e madri.
C'è però una tradizione che permette a una donna, prima della pubertà – quando «una linea rossa invalicabile viene tracciata tra l'infanzia e l'età adulta, tra donne e uomini» – di assaporare la libertà, i diritti e le possibilità degli uomini. Le chiamano bacha posh, sono "bambine vestite da maschio", tollerate quando non si ha la benedizione di avere un figlio che possa accompagnare in giro sorelle e madre – meglio permettere a una bambina di passare per maschio, piuttosto che cambiare le tradizioni e permettere alle donne di muoversi liberamente, no? Solo che Ukmina non ci sta a smettere i panni maschili e si rifugia tra i monti per non perdere la sua condizione di "privilegiata" tra le donne. Cresce come un guerriero, ispirandosi a Badgai, anch'essa una mitica bacha posh ribelle. Si distingue combattendo contro i russi invasori a fianco dei mujaheddin e in virtù di questo viene tollerata la sua "finzione".
Le bambine non esistono racconta l'Afghanistan, soprattutto la condizione delle donne. La storia da cui parte è ottima e si presta a diventare un libro intenso, di denuncia, un esempio di coraggio e resilienza. Tuttavia, a mio avviso è un'occasione mancata. Sono cosciente che non sia facile rendere una tale testimonianza, ma la narrazione è asettica, non lascia trasparire alcuna emozione – neppure quando Ukmina realizza uno dei suoi più grandi sogni, una possibilità preclusa a ogni donna. Traspare, invece, lo stile giornalistico di chi narra la storia di altri, la necessità di farlo in poche pagine (circa 150) senza soffermarsi troppo sugli eventi, nemmeno quando ce ne sarebbe bisogno. In compenso, viene ripetuto in modo ossessivo il concetto di "bacha posh", sempre con gli stessi termini, come fosse la prima volta.
Può darsi che il tutto sia voluto, ma resto dell'idea che manchi qualcosa per farne un libro indimenticabile. Rimane una buona lettura.

Le bambine non esistono

di Ukmina Manoori
Libreria Pienogiorno
Narrativa 12+
ISBN 979-1280229373
ebook 7,99€
cartaceo 15,67€

Sinossi

«Il mio cuore è in pezzi per il popolo afgano e per i milioni di ragazze e donne che devono affrontare la terribile realtà di vivere sotto un regime che sin dall’inizio le ha sistematicamente brutalizzate e terrorizzate, deprivandole dei loro diritti».
KHALED HOSSEINI

Nonostante sia cresciuta sui monti afgani al confine con il Pakistan, in una zona molto tradizionalista, Ukmina sin da piccola va in bicicletta, gioca a pallone, si sposta da sola per le commissioni, parla da pari con gli uomini del suo villaggio.
Il motivo per cui può farlo è perché Ukmina non esiste. È un fantasma. Undicesima dopo sette femmine e tre maschi morti in fasce, quando ha compiuto un anno suo padre ha capito che ce l’avrebbe fatta e ha sentenziato: «Tu sarai un maschio, figlia mia». È un’usanza diffusa in Afghanistan, tollerata anche dai mullah: una famiglia senza figli maschi, può crescere una bambina come fosse un bambino. Per salvare l’onore e scongiurare la malasorte sui figli futuri. Malasorte che consiste nell’avere figlie femmine. Vengono chiamate bacha posh, “bambine vestite da maschio”, e sono tantissime. In virtù di un semplice cambio di abiti, Ukmina ha avuto tutta la libertà riservata agli uomini. E ha compreso fino in fondo quale prigionia sia nascere donna nel suo Paese.
Così, al raggiungimento della pubertà, quando l’usanza impone alle bacha posh di mettere il velo, sposarsi e fare figli, Ukmina si ribella. Come potrebbe, di punto in bianco, seppellirsi tra quattro mura e ricevere ordini da un marito? Sa di dover pagare con pezzi della propria anima ogni giorno di libertà, ma sa anche che ne vale la pena. Sa che solo rimanendo uomo, libero e con diritto di parola, può aiutare le donne affinché non debbano nascondersi, sotto un burqa o in abiti maschili, per esistere.



Stefania Bergo

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Recensioni: Petrolio bollente (Katia Manfredi) + Sei mesi di prova (Federico Fantini)

Recensioni: Petrolio bollente (Katia Manfredi) + Sei mesi di prova (Federico Fantini)

Recensioni: Petrolio bollente, di katia Manfredi, e Sei mesi di prova, di Federico Fantini

Libri Recensioni di Elena Genero Santoro. Petrolio bollente di Katia Manfredi e Sei mesi di prova di Federico Fantini, due romanzi PubMe per esorcizzare le ansie legate al luogo di lavoro.

«Non pensarci, la vita vera è altro», mi disse, in assoluta buona fede, un'amica in un momento in cui il lavoro in azienda mi era particolarmente pesante.
L'intento era consolatorio, ma il lavoro in azienda, che ci piaccia o no, occupa almeno otto ore della nostra giornata e la vita, alla fin fine, è quella che trascorriamo lì.
Non stupisce quindi che qualche autore scelga di dedicare al luogo di lavoro il proprio romanzo di esordio.
La Collana degli Scrittori della Porta Accanto per PubMe ha appena pubblicato due romanzi incentrati sulla vita aziendale.

Petrolio bollente di Katia Manfredi: una donna in un ambiente maschile e maschilista.

Il primo è Petrolio bollente di Katia Manfredi, che porta avanti la faccenda dal punto di vista femminile. La protagonista, Gabriella, è ingegnere, specializzata in impianti industriali. Già dai primi capitoli deve lottare per farsi prendere sul serio, per poter accedere alle mansioni di cui è esperta. Gabriella, di origine siciliana, si è trasferita a Firenze per lavoro, ma il nuovo ruolo le imporrà di viaggiare e infatti presto si troverà a esaminare un impianto petrolifero africano che ha un mal funzionamento. Gabriella identificherà presto le cause del problema, ma è una donna... E le donne, soprattutto quelle con ruoli tecnici, non si possono prendere sul serio. Una donna sul luogo di lavoro, se va bene, è una bella bambolina a cui fare un po' la corte, se sta zitta e sorride condiscendente. Se invece parla ed esprime un'opinione è una rompiscatole acida e anche una Cassandra portasfortuna.
Ricordo un episodio di qualche anno fa in cui mi sono trovata a fare delle prove in uno stabilimento FCA del sud Italia. Ero una ragazza giovane e a un certo punto mi si è avvicinato un operaio e ha iniziato a farmi il filo. «Ah, ma viene da Torino? Mi dica, eh, se ha bisogno di qualcosa, mi dica...» A un certo punto, visto che non mi si levava di torno, gli ho detto: «Una cosa ci sarebbe: c'è mica un cacciavite?» Improvvisamente aveva da fare, è sparito e non l'ho più visto. Come ho richiesto un aiuto inerente il mio lavoro, ho perso il mio spasimante.
Questo mio aneddoto è simpatico, ma altre volte mi è accaduto esattamente come a Gabriella: segnalavo problemi reali di cui avevo competenza e venivo trattata come una fastidiosa guastafeste. D'altronde una donna non frequenta un'azienda per lavorare: è lì solo per hobby. Purtroppo qualcuno lo pensa davvero.

Petrolio bollente

di Katia Manfredi
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa
ISBN 978-8833666044
Ebook 2,99€
Cartaceo 12,00€

Sinossi

Gabriella, giovane e brillante ingegnere, lavora presso il dipartimento di ricerca di una multinazionale petrolifera. Caruso è il suo capo, un siciliano aggressivo e autoritario, molto potente. È lui che decide quando e dove Gabriella deve recarsi per risolvere le questioni tecniche più disparate.L’ambiente di lavoro è maschilista e spregiudicatamente rivolto al profitto; Gabriella è costretta a interagire in contesti operativi e decisionali che la mettono a dura prova. Come primo importante incarico, viene mandata a Pointe Noire, in Congo, per risolvere alcune criticità operative che rischiano di bloccare l’attività di un impianto.Forse per la giovane età o per il fatto di essere donna, nonostante individui e denunci seri malfunzionamenti viene sistematicamente ignorata, sia dalla dirigenza italiana sia dai tecnici africani. Fino a quando accade l’irreparabile: divampa un incendio e qualcuno rimane gravemente ferito.

Sei mesi di prova, di Federico Fantini: romanzo umoristico dal retrogusto fantozziano.

Di tenore diverso è Sei mesi di prova di Federico Fantini, autore e protagonista di un romanzo umoristico dal retrogusto fantozziano. D'altronde il suo cognome, dalla prime pagine viene subito storpiato in Facchini dai suoi superiori. Federico è un neolaureato che dopo una selezione durissima è riuscito a ottenere una borsa di sei mesi, per la bellezza di ottocento euro al mese, con prospettiva di assunzione a tempo indeterminato. Ed è questa assunzione, ventilata ma non assicurata, che condizionerà tutta la sua permanenza nell'azienda in cui è stato impiegato, tra equivoci, momenti imbarazzanti, maldicenze e confronti umani. Fidatevi, al povero Federico, che, come si definisce lui stesso, è un bamboccione, troppo legato alla famiglia, ne capiteranno d'ogni. Sei mesi di prova presenta un vasto spaccato di umanità, di vizi e di storture, un campionario che si snoda lungo la via della trama, fino al momento del giudizio finale. Anche qui però il ruolo della donna in azienda ha un suo momento di protagonismo. Paola Zara, la funzionaria nella cui grazie Federico deve entrare per essere assunto, gli viene presentata dai suoi colleghi maschi come «una bella cretina», «una mamma», una che prende un sacco di permessi per badare alle figlie. Sarà davvero così o Federico, alla fine della sua avventura, si sarà fatto un'idea diversa?

Sei mesi di prova

di Federico Fantini
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa
ISBN 978-8833666150
Ebook 2,99€
Cartaceo 12,00€

Sinossi

Federico Fantini, classe 1990, è un personaggio che, non riuscendo a scovare un autore che parlasse di lui, ha deciso di diventare autore di se stesso e di scrivere un’autobiografia sul suo rocambolesco esordio nel mondo del lavoro. Non pago di essere nato e cresciuto nella città di R., ha pure trovato impiego a pochi chilometri da casa, per la gioia di sua madre, dalla quale ha un’intensa dipendenza psicologica. Ha una sorella maggiore, Emilia, e due nipoti scatenati. Gli piace chiacchierare con gli amici davanti a una birra e ha un rapporto controverso col caffè. Ha una passione sfrenata per i fumetti della Marvel e il sogno di un contratto a tempo indeterminato nella sua azienda, la “prima in Italia nel suo settore”.

Elena Genero Santoro

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Recensioni: Cuori al galoppo, di Chiarottino, e Cose che si rompono, di Bonfanti

Recensioni: Cuori al galoppo, di Chiarottino, e Cose che si rompono, di Bonfanti

Recensioni: Cuori al galoppo (Chiarottino) e Cose che si rompono (Bonfanti)

Libri Minirecensioni di Loriana Lucciarini. Cuori al galoppo di Manuela Chiarottino (Rizzoli) e Cose che si rompono di Roberto Bonfanti.


Cuori al galoppo di Manuela Chiarottino (Rizzoli), la storia di un amore travolgente e inatteso.

Spessore e delicatezza in questo romance che mi ha sorpreso, vuoi per l’approfondimento dei personaggi, vuoi per le belle descrizioni.
Amore, emozione, attrazione, vendetta.
Un passato che torna a sciogliere nodi di aspettative deluse, di amicizia trascurata, di voglia di essere esclusivamente se stessi.
Insomma, c’è il materiale giusto per offrire un romanzo gustoso, pronto a prender fuoco grazie a una scintilla birichina.
Amabel ritorna nei luoghi d’infanzia per rivedere la sua amica Elena, a cui la lega un rapporto non paritario e travagliato: la prima ha sempre dato tanto, la seconda ha solo saputo prendere. Anche questa volta le aspettative di Amabel vengono deluse: desiderava passare del tempo con l’amica e invece la trova sul piede di guerra, impegnata a pianificare la sua vendetta contro il suo ex che l’ha abbandonata a un passo dal matrimonio e che voci di paese dicono stia per tornare. E per vendicarsi proprio Amabel sarà la pedina, l’esca, che consentirà a Elena di far soffrire e spezzare il cuore a Giulio.
Fin qui tutto sembra filare liscio. Ma poi… il gioco di seduzione prende la mano e un sentimento forte nasce. Un’attrazione che Amabel prova a reprimere anche se poi è costretta alla resa. E a questo punto tutto diventa difficile: è il caso di dire la verità a Giulio? Come poter far nascere una storia da una bugia?
Lo consiglio, perché l’autrice coinvolge il lettore con la sua penna delicata e intrigante, riuscendo bene a delineare aspetti psicologici, caratteriali e a rendere credibili le scelte legate agli eventi del passato.

Cuori al galoppo

di Manuela Chiarottino
Youfeel | Rizzoli
Romance
ASIN B01LX08L50
Ebook 2,99€

Sinossi

Può l'amore basarsi sull'inganno? Dopo anni di lontananza, Amabel torna nel paese della sua infanzia. Lì ritrova quella che un tempo era l'amica del cuore, Elena, che le propone di aiutarla in un'intrigante vendetta nei confronti del suo ex. Amabel non è mai riuscita a dire di no a Elena, nonostante non sia sempre stata ricambiata allo stesso modo. Così cede anche questa volta, ma tutto si complica quando scopre che l'oggetto della vendetta è un affascinante quanto enigmatico rubacuori. Una corsa al galoppo contro il vento che soffia tra i capelli, una cena sotto l'occhio indiscreto della luna e una scommessa che finisce con una gara di pesca disastrosa avvicineranno Amabel e Giulio molto più del dovuto. Ma come si fa a fidarsi di un bugiardo matricolato e come si può deludere un'amica? Eppure le storie d'amore possono nascere nei modi più svariati: se si intravede una scintilla, non è un peccato sprecarla? Dall'autrice di "Ancora prima di incontrarti", un nuovo romanzo dolce e coinvolgente in cui niente è come appare, e la vendetta può essere più dolce che mai. Mood: Romantico - YouFeel è un universo di romanzi digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d'animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante.

Cose che si rompono di Roberto Bonfanti, un romanzo originale, con struttura e connessioni inusitate, un bel lavoro che si può definire con una parola: avvincente.

Le vicende di Claudio e della sua moto, una Triumph Bonneville, Bonnie, per gli amici, raccontati nel primo romanzo della serie La vita è dura nei dettagli, tornano in questo nuovo appuntamento.
Assieme a Claudio ritroviamo anche tutti gli altri protagonisti: dall’irrequieta Antonella, al silenzioso Vittorio, al grafico Fabio con le sue immancabile cuffiette, all’inquietante e violento Mario.
Il romanzo mi ha tenuta incollata alle pagine fino alla fine.
Il continuo cambio di POV (il punto di vista) mi ha un po’ confusa ma è il modus ricorrente, il tratto distintivo di questo lavoro (anche nel primo romanzo era così, poi ci si fa l’abitudine, anche se è impegnativo sostenerlo per tutto il volume). Se da una parte ciò può essere spiazzante, di contro questo escamotage permette all’autore di entrare a fondo nella testa e nelle vicende dei personaggi, ottenendo un coinvolgimento maggiore del lettore.
Mi è piaciuto perché ben scritto e strutturato, ben gestito, dal ritmo in crescendo e con un mistero che lentamente viene a galla mentre gli eventi si complicano decisamente.
Purtroppo si conclude lasciando molte cose ancora in sospeso (anche importanti!), quindi tutto lascia intendere che ci sarà a breve un nuovo appuntamento con questo autore e con i suoi protagonisti che abbiamo già visto “evolvere”, crescere di volume in volume e che siamo curiosi, a questo punto, di scoprire dove andranno.
Ottima la storia. Ottimo lavoro.

Cose che si rompono

di Roberto Bonfanti
Narrativa
ISBN 978-1520223940
Cartaceo 9,99€
Ebook 2,99€

Sinossi 

Le vicende di Claudio e della sua moto, una Triumph Bonneville, Bonnie, per gli amici. Segreti che tornano dal passato e cambiano il suo modo di guardare le persone che gli stanno attorno. Relazioni che finiscono e altre che iniziano. Le difficoltà della vita quotidiana e le piccole-grandi crisi personali e professionali. Tutto raccontato in prima persona dai protagonisti di “La vita è dura nei dettagli”, un libro a metà fra il thriller urbano e il romanzo di formazione.


Loriana Lucciarini
Impiegata di professione, scrittrice per passione. Spazia tra poesia e narrativa. Molte pubblicazioni self e un romanzo Il Cielo d'Inghilterra con Arpeggio Libero. È l'ideatrice e curatrice delle due antologie solidali per Arpeggio Libero, la prima di favole per Emergency Di favole e di gioia nonché autrice con la fiaba Si può volare senza ali e la seconda di 4 Petali Rossi – frammenti di storie spezzate, racconti contro il femminicidio per BeFree. È fondatrice e admin di “Magla-l'isola del libro”.
Una felicità leggera leggera, Le Mezzelane.
Ritrovarsi, Le Mezzelane.
Racconti di stelle al bar Zodiack, Le Mezzelane.
I legami dell'anima, PubMe Gli scrittori della porta accanto.
Doppio carico, Viaggio Maori Edizioni.
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Recensioni: Le disobbedienti, di Rasy, e Elisabetta II, di Calvetti

Recensioni: Le disobbedienti, di Rasy, e Elisabetta II, di Calvetti

Recensioni: Le disobbedienti, di Rasy, e Elisabetta II, di Calvetti

Libri Minirecensioni di Beatrice Rurini. Le disobbedienti. Storie di sei donne che hanno cambiato l'arte di Elisabetta Rasy e Elisabetta II: Ritratto di Regina di Paola Calvetti, due nuovi libri Mondadori: ritratti di donne che hanno segnato l'arte e la Storia.



Le disobbedienti. Storie di sei donne che hanno cambiato l'arte: Elisabetta Rasy racconta, con instancabile attenzione ai dettagli dell'intimità che disegnano un destino, la vita delle sei pittrici nella loro irriducibile singolarità, oltre i divieti, gli obblighi, le incomprensioni e i pregiudizi.

Sei bellissimi profili psicologicamente ben descritti, senza cadere nel banale o nello scontato, di donne artiste che, con la loro arte a tutti i costi e con i loro atteggiamenti di sfida verso società e istituzioni, hanno saputo e potuto cambiare la loro condizione, non subendola ma facendosi protagoniste vittoriose e indiscusse del loro status.
Queste storie, la loro narrazione poeticamente romanzata, rendono questo libro accattivante e indispensabile per coloro che vogliono capire per sommi capi quali erano le condizioni e le problematiche femminili e l'evoluzione che ha portato queste straordinarie donne a lottare strenuamente per una sostanziale emancipazione.
Ottima lettura, da centellinare nel tempo per assimilarne i concetti.

Le disobbedienti
Storie di sei donne che hanno cambiato l'arte

di Elisabetta Rasy
Mondadori
Biografia | Romanzo storico
ISBN 978-8804712558
Ebook 10,99€
Cartaceo 17,00€

Sinossi
Che cosa unisce Artemisia Gentileschi, stuprata a diciotto anni da un amico del padre e in seguito protagonista della pittura del Seicento, a un'icona della bellezza e del fascino novecentesco come Frida Kahlo? Qual è il nesso tra Élisabeth Vigée Le Brun, costretta all'esilio dalla Rivoluzione francese, e Charlotte Salomon, perseguitata dai nazisti? C'è qualcosa che lega l'elegante Berthe Morisot, cui Édouard Manet dedica appassionati ritratti, alla trasgressiva Suzanne Valadon, l'amante di Toulouse-Lautrec e di tanti altri nella Parigi della Belle Époque? Malgrado la diversità di epoca storica, di ambiente e di carattere, un tratto essenziale accomuna queste sei pittrici: il talento prima di tutto, ma anche la forza del desiderio e il coraggio di ribellarsi alle regole del gioco imposte dalla società. Ognuna di loro ha saputo armarsi di una speciale qualità dell'anima per contrastare la propria fragilità e le aggressioni della vita: antiche risorse femminili, come coraggio, tenacia, resistenza, oppure vizi trasformati in virtù, come irrequietezza, ribellione e passione. Tutte loro, negli autoritratti che aprono le intense pagine di Elisabetta Rasy, guardano negli occhi chi legge e invitano a scoprire l'audacia con cui hanno combattuto e vinto la dura battaglia per affermarsi - oltre i divieti, gli obblighi, le incomprensioni e i pregiudizi -, cambiando per sempre, con la propria opera, l'immagine e il posto della donna nel mondo dell'arte.


Elisabetta II: Ritratto di Regina di Paola Calvetti: aneddoti e retroscena di una donna sempre in attesa di vivere, di essere compresa e amata dentro il nostro sguardo, in un ritratto rigoroso e incalzante che per la prima volta riavvicina donna e simbolo.

Leggere la biografia della regina Elisabetta può essere un controsenso in una società moderna, dove tutto praticamente si trova spiattellato nei social media. Invece non è così. La regina ha sempre e indiscutibilmente posto un vero sulle notizie riguardanti la sua vita privata ed ha selezionato coloro che avevano l'opportunità di avvicinarla anche solo per porre una domanda, figuratevi chi poi aveva il privilegio di fotografarla.
Allora si trovano i nomi di fotografi che hanno fatto la storia, ognuno con una visione personale della primadonna, ognuno con un ritratto indiscutibilmente naturale e rilassato. Questo libro riassume senza essere pesante o irrispettoso chi ha avuto la possibilità di affiancarla, dai maggiordomi e camerieri alle dame di compagnia, dalla responsabile d'immagine alla maison dei suoi cappellini, descrivendola nei vari passaggi della vita personale e sociale.
Una lettura leggera ma edificante.

Elisabetta II
Ritratto di Regina

di Paola Calvetti
Mondadori
Biografia
ISBN 978-8804711100
Cartaceo 17,00€
Ebook 10,99€

Sinossi
Il lunghissimo regno di Elisabetta II è la storia enigmatica di una donna timida e inavvicinabile che dell'accettazione del proprio destino, dell'appassionata difesa della corona, ha fatto la suprema ragione di vita e uno schermo impenetrabile. Con un'eccezione: la fotografia, che l'ha accompagnata nel suo lungo viaggio di sovrana e nell'iconografia del secolo. L'unico palcoscenico in cui The Queen, cedendo anche solo per pochi minuti alle leggi universali della luce e alle esigenze pratiche di un ritrattista, si è davvero rivelata. Delegando così ai grandi autori che con il loro obbiettivo l'hanno seguita nei decenni - da Cecil Beaton a Yousuf Karsh, da Lord Snowdon a Brian Aris, da Annie Leibovitz a Harry Benson - non solo il racconto della propria immagine nel tempo e la memoria dei favolosi e talvolta drammatici giorni dei Windsor, ma anche la testimonianza del ruolo della monarchia in una società in costante evoluzione. Bambina giudiziosa, acerba erede al trono, regina in ogni grammo del proprio corpo, madre distante, sovrana impopolare (e poi amatissima), più forte di ogni scandalo o dolore, espressione massima del senso del dovere e di equilibrio nella discordia e nel disordine: c'è materia sufficiente per il mito. Ma Paola Calvetti, in queste pagine, delinea anche un profilo personale, quasi intimo, di Elisabetta: l'amore per Filippo (solo formalmente due passi dietro la moglie) e le «affettuose amicizie» vere o presunte di entrambi; il legame profondo con il padre Giorgio VI e l'indomabile sorella Margaret; i complessi rapporti con i membri della numerosa e impegnativa famiglia, troppo spesso fonte di pettegolezzi e imbarazzanti rivelazioni.

Beatrice-rurini

Beatrice Rurini
Sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano.
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Recensioni: Con in bocca il sapore del mondo, di Stassi, e Il re di Denari, di Dazieri

Recensioni: Con in bocca il sapore del mondo, di Stassi, e Il re di Denari, di Dazieri

Recensioni: Con in bocca il sapore del mondo, di Stassi, e Il re di Denari, di Dazieri

Libri Minirecensioni di Beatrice Rurini. Con in bocca il sapore del mondo di Fabio Stassi (Minimum Fax) e Il re di Denari di Sandrone Dazieri (Mondadori).


Con in bocca il sapore del mondo: Fabio Stassi rende omaggio al Novecento e alla grande dimenticata del panorama letterario nazionale, la poesia, con una coraggiosa avventura mimetica e fantastica.

Dieci scrittori del novecento che hanno fatto grande la poetica e la parola, cercano di ritornare in vita e spiegare cos'è stata per loro la scrittura, cosa è stata la vita e come li ha lasciati. Una serie di piccoli saggi che, come perle che formano una collana preziosa, decorano la nostra formazione culturale. Presentati come fossero loro stessi in prima persona a dichiarare il loro amore alla parola, si espongono fino a farci intendere cosa amavano e quali erano i loro timori, inframezzando i discorsi con brani della loro produzione.
Fabio Stassi ci dedica un piccolo regalo come fruitori della loro presenza, ma lo dedica anche a questi personaggi, come ringraziamento del loro passaggio sulla terra e del loro testamento culturale.
Lettura piacevole, non scontata e mai banale, lo consiglio per la brevità dei capitoletti e per la bellezza con cui vengono esposti.

Con in bocca il sapore del mondo

di Fabio Stassi
Minimum Fax
Narrativa
ISBN 978-8875219734
Cartaceo 11,90€
Ebook 7,90€

Sinossi
L'ultima spiaggia di via Veneto e un uomo con il cappotto in ogni stagione (Vincenzo Cardarelli). Un concerto di passerotti sul davanzale e un baritono mancato (Eugenio Montale). Lo scalo di un treno alla foce di un fiume e un accordatore di parole (Salvatore Quasimodo). Il salotto borghese di una casa in collina e un collezionista di farfalle (Guido Gozzano). Un mercoledì delle ceneri e un vecchio capitano in esilio (Gabriele D'Annunzio). Il baraccone di un tiro a segno e l'uomo dei boschi (Dino Campana). Il retrobottega di una libreria antiquaria e un figlio del vento (Umberto Saba). Una raccolta di francobolli e un funambolo solitario e malinconico (Aldo Palazzeschi). Un concerto di bossa nova e un bambino di ottant'anni che aveva la voce di Omero (Giuseppe Ungaretti). L'invettiva contro la luna e una donna che pagava i caffè con dei versi (Alda Merini). Dieci monologhi appassionati e coinvolgenti, una dichiarazione d'amore.

Il re di Denari, il nuovo thriller di Sandrone Dazieri.

Continuano le inchieste di Dante e Colomba, finalmente ritrovati dopo l'ultima avventura veneziana che li ha lasciati più morti che vivi. Ora serve recuperare tempo, poiché il cerchio si sta stringendo intorno alle setta che ha torturato e levato anni di vita a giovani ragazzi riducendoli a pure macchine prive di sentimenti e di amore.
Come sempre Sandrone Dazieri ci propone una trama intricata ma ben costruita, senza cadute di stile e senza nessuno stiracchiamento. Non ci sono parti che non collimino tra loro: ogni azione è frutto di una attenta concatenazione di momenti e il ritmo si fa sempre più incalzante. Il discorsivo, a volte ironico e cinico, è ben distribuito tra i capitoli. Linguaggio appropriato e buono fanno di questo romanzo un'ottima lettura.

Il re di Denari

di Sandrone Dazieri
Mondadori
Thriller
ISBN 978-8804680802
Cartaceo 16,57€
Ebook 9,99€

Sinossi
All'indomani di una terribile tempesta di neve che ha gelato le Marche, l'ex vicequestore Colomba Caselli trova nel suo capanno degli attrezzi un ragazzo autistico infreddolito e sotto shock. E imbrattato di sangue. Colomba, però, da ormai un anno e mezzo non è più una poliziotta, e trascorre il tempo a tentare di riprendersi dal giorno in cui un uomo senza nome l'ha quasi uccisa e ha rapito Dante Torre, il geniale e bizzarro cacciatore di scomparsi, uno dei suoi pochi amici. Tormentata dall'insonnia e dagli attacchi di panico, Colomba scopre che Tommy - così si chiama il ragazzo - è l'unico sopravvissuto di una strage famigliare e, soprattutto, nel suo modo di fare Colomba legge il marchio del Padre, il rapitore e assassino seriale che ha ucciso anni prima. C'è qualcuno che ne sta seguendo le orme o Tommy è il primo tassello di un mistero che affonda nel passato e può aiutarla a scoprire dove Dante è tenuto prigioniero? E proprio Dante, intanto, si è risvegliato in un luogo che non può esistere e adesso deve lottare per sopravvivere...

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Beatrice Rurini
Sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano.
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Recensioni: Persone che devi conoscere e L'inferno è una buona memoria (Michela Murgia)

Recensioni: Persone che devi conoscere e L'inferno è una buona memoria (Michela Murgia)



Libri Minirecensioni di Beatrice Rurini. Persone che devi conoscere (Edizioni Messaggero Padova) e L'inferno è una buona memoria (Marsilio), due libri di Michela Murgia.


Persone che devi conoscere, di Michela Murgia. Storie così, semplici al punto che brillano solo se qualcuno se ne accorge e le racconta.

Difficile catalogare questo libro, poiché parla di persone ma non è una biografia, parla di know how ma non è un manuale. E non è neppure un elenco del telefono. Sono tante piccole storie di persone piuttosto normali che, nella loro inventiva e nelle loro azioni, hanno saputo mettere a disposizione della comunità ciò che di meglio il loro ingegno poteva concepire. Il tutto raccontato in modo straordinario da una scrittrice non comune. Perché così? Perché Murgia evidentemente sa vedere al di là del visibile, ha una sensibilità strabiliante nel raccontare le vite più ordinarie e renderci partecipi di ogni piccola conquista.

Persone che devi conoscere

di Michela Murgia
Edizioni Messaggero Padova
Narrativa
ISBN 978-8825039597
Cartaceo 17,00€
Ebook 14,00€

Sinossi
Questo libro non è un catalogo di storie esemplari. È invece una sequenza di vicende che più normali di così non potrebbero essere. Dentro queste pagine ci sono persone che dovreste e potreste conoscere perché camminano per le stesse strade dove camminiamo tutti e tutte, fanno le stesse cose che facciamo noi e a qualunque sguardo superficiale apparirebbero del tutto prive di quella misteriosa luce di predestinazione che dovrebbe distinguere una persona speciale dalla massa di chi speciale non è. Sono tutte storie così, semplici al punto che brillano solo se qualcuno se ne accorge e le racconta, e hanno protagonisti con nomi comuni.

L'inferno è una buona memoria di Michela Murgia.  Cosa c'è di più esaltante che partecipare alla felicità di riscoprire un romanzo che si è amato da giovani?

Se poi questo nasconde risvolti femminili di emancipazione è ancora meglio. Questo pamphlet, con verve e schiettezza, espone ciò di cui l'autrice si è nutrita sin da giovanissima, con una forma discorsiva e non banale evidenziando i punti di forza di un romanzo che potrebbe passare per uno dei soliti Harmony femminili. Perché dietro ad ogni uomo che si professa eroe c'è una donna (eroina pure lei) che gli permette di esserlo.
Da leggere, come il libro della Zimmer Bradley, Le nebbie di Avalon.

L'inferno è una buona memoria

di Michela Murgia
Marsilio
Narrativa
ISBN 978-8831729901
Cartaceo 10,20€
Ebook 7,99€

Sinossi
Quanto somiglia Cabras, Sardegna, paese natale di Michela Murgia, ad Avalon, Britannia, luogo mitico di Re Artù e della spada nella roccia? Se Morgana, Igraine e Viviana, le "Signore del Lago", hanno il potere di sollevare le nebbie con le parole e influenzare le vite dei cavalieri della Tavola Rotonda, Michela Murgia, nata in mezzo alle acque di Cabras, ha il potere di sollevare le nebbie intorno alle storie e alle idee che ci circondano, raccontandoci la versione delle donne, nel solco ideale di Ave Mary. In un viaggio che comincia in mezzo al mare e in mezzo al mare ritorna, una delle maggiori scrittrici italiane racconta come e perché è diventata femminista, come e perché ha cominciato a temere le gerarchie religiose, come e perché non ha mai smesso di giocare di ruolo nel mondo magico di Lot, come e perché certi libri che ci hanno fatto crescere, in effetti, li abbiamo mangiati più che letti, e soprattutto come e perché creare ogni giorno il mondo che ci circonda è un gesto politico.

Beatrice-rurini

Beatrice Rurini
Sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano.
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