Gli scrittori della porta accanto


Novità

Ultimi articoli

Emancipazione femminile: 3 romanzi storici da non perdere

Emancipazione femminile: 3 romanzi storici da non perdere

Emancipazione femminile: 3 romanzi storici da non perdere

Professione lettore Di Stefania Bergo. Romanzi storici da non perdere con protagoniste femminili indimenticabili: Carmela, Lina e Nives. Tre storie di emancipazione che raccontano la vita delle donne nate in aree rurali d'Italia dai primi del '900 fino agli anni '70: dalla provincia di Avellino alla Valtrebbia, dal depresso Polesine alla Merica.

Carmela in libertà di Elvira Rossi, Biglietto di terza classe di Silvia Pattarini e La ricamatrice di Maurizio Spano si concentrano sulla condizione delle donne, sulla lotta personale e sociale di tre protagoniste indimenticabili che vanno oltre le imposizioni del tempo e risalgono verso una maggiore consapevolezza di sé e del proprio valore, superando limiti economici e culturali.

Carmela, protagonista di Carmela in libertà di Elvira Rossi, presentato al Premio Campiello 2024.

Carmela è una pastorella della provincia di Avellino, nata nel '35 da una famiglia povera che non si può permettere di mandarla a scuola – le figlie dovevano aiutare la madre ad allevare i fratelli più piccoli, concorrere all'economia familiare lavorando nei campi, nei pascoli, andando a servizio presso le famiglie ricche o nelle sartorie. Era un tempo in cui le donne, anche in Italia, avevano più doveri che diritti – come tuttora succede, purtroppo, in troppi angoli del mondo. Ma Carmela non ci sta. Matura la consapevolezza di avere un ruolo nella società, di poter contribuire, di non dover lasciarsi trascinare come foglia al vento in balia di chi può approfittarsi della sua condizione di inferiorità data dall'analfabetismo. E si prefigge di imparare a scrivere, come importante atto sovversivo di liberazione, di conquista della propria indipendenza.
Trasferirsi in città non l’aveva resa più libera. Serva era e serva sarebbe rimasta. Era nata dalla parte sbagliata. Ecco, la parola libertà cominciava a farsi largo nella sua mente, e stabilì un confronto tra la vita in paese e la vita in città. Nonostante il lavoro non fosse gravoso e diventasse persino divertente quando giocava con i bambini, si sentiva relegata in una casa senza una sola ora di libertà.
Carmela temeva di essere impotente e incapace di ribellione. Analfabeta com’era non aveva scelta se non quella di servire. Pensava al padre, rassegnato a stare sotto padrone, alla madre che avrebbe voluto emigrare. Era questa la strada per riscattarsi dalla soggezione altrui?
Se un giorno si fosse sposata e avesse avuto figli, avrebbe fatto di tutto perché andassero a scuola. Chi aveva un’istruzione non aveva padrone. E lei i figli avrebbe voluto renderli liberi.

Carmela in libertà

di Elvira Rossi
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Romanzo storico | Narrativa di costume
Copertina flessibile | 146 pagine
ISBN 9791254585634

Cartaceo 11,00€
Ebook 2,99€

Nel cuore della provincia della Avellino degli anni Cinquanta, il destino di Carmela si intreccia con le vicende di un’Italia che cerca di risollevarsi dalle rovine della guerra e sperimenta un nuovo corso politico con l’affermazione della Repubblica.
Costretta a guidare greggi per sostenere la sua famiglia, Carmela è un’adolescente analfabeta che si trova immersa in una società rurale caratterizzata da arretratezza e rapporti di subalternità. Attorno a lei si muovono numerosi personaggi, ognuno con la propria voce che definisce il tessuto sociale e storico dell’epoca.
La storia si trasferisce a Salerno quando, per una serie di circostanze, Carmela entra a servizio dei De Bonis, una famiglia agiata. In questa nuova realtà il divario sociale, evidenziato da scene di estrema povertà e di umanità dolente, si fa più netto e suscita il malcelato ribrezzo della gente perbene.
È qui che emerge in Carmela – acuta osservatrice di un mondo che impara a poco a poco a conoscere – un forte desiderio di libertà, emancipazione e giustizia sociale, determinata a realizzare un’esistenza al di là dei limiti imposti dalla propria e altrui condizione.

Con la prefazione del professore Alberto Granese, già ordinario di Letteratura Italiana all’Università di Salerno.

«Detesto le imposizioni, sarò io a decidere quello che è bene e quello che è male per me. [...] Voglio essere Carmela in libertà. Se qualcuno pensa di impormi qualcosa solo perché sono analfabeta si sbaglia di grosso.»

Lina, protagonista di Biglietto di terza classe di Silvia Pattarini, vincitore del Premio Letteratura delle radici 2023.

Lina, bisnonna dell'autrice, è una migrante che affronta il viaggio in cerca di una vita migliore nella Merica dei primi del '900, partendo dalla provincia emiliana in compagnia di altre ragazze. Una vita da ricostruire dall'altra parte dell'oceano, dove si scontra con la disparità retributiva di uomini e donne, lo sfruttamento del lavoro minorile e della contingenza degli immigrati, disposti ad accettare anche condizioni disumane pur di guadagnare qualcosa. Ma il suo spirito ribelle e il senso di giustizia la portano ad alzare la testa e diventare un'attivista, ispirata dalle donne americane che chiedono trattamenti salariali equi e condizioni di lavoro che rispettino gli standard di sicurezza e la salvaguardia di diritti inalienabili.
Il 1908 fu un anno importante caratterizzato da rivolte e scioperi nel settore tessile.
Un bel giorno Lina si ritrovò a sfilare per le strade di Manhattan al grido di “Women! Use your vote!”.
Il corteo avanzava lungo le vie della città, i cori di protesta si facevano sempre più intensi, sfidando la polizia che li teneva a bada, e non si esimeva a usare manganelli, se necessario.
Le lavoratrici delle sartorie si erano date appuntamento. Avevano ottimi motivi per manifestare. A cominciare dallo sfruttamento minorile, piaga che attanagliava la società. Ma anche lo sfruttamento delle donne, che non avevano diritto di voto.
E ora quel diritto lo invocavano a gran voce: «Women! Use your vote! – poi ancora – Women! Use your vote
Voleva dare il suo contributo per migliorare la società. Pensava al futuro. Un giorno i figli o i nipoti sarebbero stati orgogliosi di lei. Era stufa di trascorrere ore e ore rinchiusa all’interno di piccoli laboratori, in cui gli uomini si occupavano di taglio e stiro, con stipendi più alti. Le donne assemblavano e rifinivano i capi d’abbigliamento ma erano sottopagate. Il loro lavoro non era importante quanto quello degli uomini? Perché mai dovevano essere pagate di meno? Era un’ingiustizia che non sopportava più.

Biglietto di terza classe

di Silvia Pattarini
PubMe - collana Gli scrittori della porta accanto
Romanzo storico
Copertina flessibile | 384 pagine
ISBN 978-8833669502
ebook 2,99€
cartaceo 18,00€

Lina ha poco più di vent’anni quando, per sfuggire alla miseria, lascia la Valtrebbia e s’imbarca su un bastimento con un biglietto di sola andata per New York.
In terza classe il viaggio per mare è pieno di insidie e pericoli, tanti migranti, come lei, fuggono dalla disperazione, inseguendo il sogno di una vita migliore: la Merica.
È il 25 febbraio 1904 quando sbarca a Ellis Island, l’isola delle lacrime. Dopo umilianti controlli l’attende una nuova vita da cittadina americana.
Lina, determinata e coraggiosa, sarà in prima linea a lottare per l’emancipazione femminile, contro lo sfruttamento delle donne e dei minori. Incontrerà anche l’amore della sua vita ma dovrà pagarlo a caro prezzo.
Cos’altro avrà in serbo per lei il destino? Quali difficoltà dovrà affrontare?

Nel 2023 il libro ha vinto il Premio Letteratura delle radici nella categoria narrativa italiana – biografia romanzata.

Nives, la protagonista di La ricamatrice di Maurizio Spano

Nives è nata nel depresso Polesine da una famiglia di contadini. La sua passione la porta a frequentare una scuola di cucito, diventando nel tempo una ricamatrice abile e ricercata, riuscendo a costruirsi una discreta indipendenza economica. È un'altra la dipendenza che grava sulle spalle di Nives, quella psicologica, emozionale, il suo sentimento per un uomo che la lascerà sola ad allevare un figlio in un momento difficile della nostra Storia. La guerra, l'alluvione, la dura vita della campagna e della ricostruzione, Nives affronta tutte le difficoltà della vita da madre sola. La sua storia è legata a filo doppio a quella del Polesine, un luogo che segna i suoi abitanti come l'aratro solca i campi coltivati.
«Ma dove sono finita? – chiese Nives, sbattendo gli occhi, incredula. – Perché non sono a casa mia? Lauretta che succede?»
«Sei in montagna, con me. Sono quasi sette giorni che sei mezza addormentata! – le rispose la sorella, seduta sul letto, tirando un sospiro di sollievo e toccandole la fronte con le dita – Mamma mia che contenta che sono che ti sei svegliata! Hai anche la faccia meno rossa. Lo aveva detto il dottore, ci vuole tempo ma ti passerà!»
Poi le raccontò tutto quello che era successo: l'acqua che entrava in casa, il viaggio, la febbre che non le passava mai.
[...] «La Rosa! La mia bambina! – gridò Nives, stringendo le coperte fra le mani – Dov'è la mia bambina?»
[...] A Nives, in quei giorni, sembrò d'impazzire. Se negli ultimi tempi, pur nella malattia, aveva mostrato netti segni di miglioramento, la notizia che la figlia, forse, era scomparsa, la fece cadere in uno stato di prostrazione che la portò quasi all'autodistruzione.
[...] Nives aveva allora ventisei anni e, in teoria, tutta la vita davanti. Tuttavia, a lei sembrava che tutto fosse già finito quella primavera; riprese a lavorare in campagna e fare tutti i mestieri in casa, esattamente come prima dell'alluvione. Sembrava che non fosse cambiato niente e invece lei aveva partorito una bambina e avuto un fidanzato e un sogno meraviglioso tutto da vivere e adesso, invece, non aveva più niente.

La ricamatrice

di Maurizio Spano
PubMe - Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa | Romanzo storico
Copertina flessibile | 316 pagine
ISBN 978-8833665283
cartaceo 12,50€
ebook 2,99€

«Quando le tovaglie o le lenzuola erano particolarmente grandi, tanto da creare quasi una piccola capanna, mi piaceva andare sotto il tamburello e osservare l’ago che entrava e usciva dalla stoffa. Era come se la mamma mi ricamasse il Paradiso intorno.»

Gianfranco ha otto anni e sogna d'incontrare sua madre Nives da giovane, quando sapeva sorridere come le ha visto fare in una vecchia fotografia. Un pomeriggio piovoso, mentre Nives ricama foglie e pappagalli su una tovaglia di lino chiaro, finalmente il suo sogno si avvera. Fa la conoscenza di una ragazza, con un sorriso talmente bello da farlo sentire in pace, che lo condurrà in un viaggio nel tempo attraverso gran parte del XX secolo, sempre in bilico tra ciò di cui è stato testimone o che gli è stato raccontato e ciò che semplicemente immagina. Un viaggio che, dipanandosi tra gli argini, le campagne e le piccole città di un remoto frammento della bassa Pianura Padana, lo porterà negli anni '30, lo renderà spettatore nell'alluvione del Polesine del ‘51, della vita nelle baraccopoli degli immigrati nella Francia del secondo dopoguerra e della rinascita italiana negli anni '60, di nuovo tra la gente della sua terra. È il bambino che ancora vive in Gianfranco, oramai vecchio, che racconta l'avventura di sua madre Nives e di un'epoca, di luoghi e di rapporti umani. Alla ricerca di una dignità che a tutti dovrebbe spettare di diritto e che invece Nives dovrà conquistare, per sé e suo figlio, inseguendo ingenuamente l'immenso sogno di felicità che fa girare il mondo.


Stefania Bergo
Leggi >
Ti voglio bene, nonna!, un libro da colorare e personalizzare

Ti voglio bene, nonna!, un libro da colorare e personalizzare

Ti voglio bene, nonna!, un libro da colorare e personalizzare

Libri Comunicato stampa. Ti voglio bene, nonna! (PubMe – Collana Gocce), un libro da colorare, scrivere e disegnare per bambini in età prescolare e scolare, della serie Colora Disegna Scrivi. Una bella idea regalo per la Festa dei nonni, per il suo compleanno o per tutte le volte che si sente il bisogno di dirle “Ti voglio bene”.

Ho un'amica speciale con cui amo giocare.
Mi insegna a cucinare, dipingere e sognare.
A lei parlo di segreti e nascosti desideri.
Mi ascolta sempre e mi dà consigli sinceri.
Mi racconta ricordi e storie inventate
di luoghi, persone, draghi e fate.
Quando son triste mi sa consolare,
se sono felice con me vuol ballare.
Chi è lo hai capito? Prova a indovinare.
È la nonna la mia amica speciale! Stefania Bergo


Ti voglio bene, nonna!

PubMe – Collana Gocce
Libro da colorare, scrivere, disegnare
Copertina flessibile | 76 pagine
ISBN 979-8322473404
cartaceo 9,00€

Quarta

💖 Un libro da colorare in cui trovi anche tante pagine per disegnare e scrivere ricordi, pensieri ed emozioni legati alla mamma. Una bella idea regalo per la Festa dei nonni o per il suo compleanno o per tutte le volte che senti il bisogno di dirle “Ti voglio bene, nonna!”. 💖
  • 21 immagini inclusive da colorare, anche con i pennarelli, grazie allo spessore della carta e al retro scuro che non rivela il rovescio del disegno;
  • due poesie dedicate alla mamma (di Stefania Bergo);
  • pagine vuote per disegnare;
  • pagine a righe su cui scrivere i momenti trascorsi con la mamma/le mamme, le emozioni e tutto quello che a voce non si riesce a dire, con domande e testi guida per stimolare i bambini e le bambine a raccontare;
  • possibilità di inserire fotografie o altri ricordi da incollare alle pagine.
🌟 I libri della serie "Colora Disegna Scrivi" della collana gocce sono adatti a bambini tra i 4 e i 7 anni. 🌟

Un libro della serie Colora Disegna Scrivi, per stimolare la creatività dei bambini.

Si tratta di libri per bambini e bambine in età prescolare e scolare con pagine spesse e illustrazioni in bianco e nero.
Colorare permette di esprimere i propri sentimenti, libera le emozioni e racconta il carattere. Più che un passatempo, colorare è un linguaggio che mette in luce lo stato emotivo dei bambini e delle bambine. Rende unica la loro visione del mondo. Nei libri di questa serie troveranno tante immagini da colorare, con disegni semplici dai contorni netti, da personalizzare a proprio piacimento. Tutte le illustrazioni sono frutto dell'intelligenza artificiale e corrispondono al tema proposto dal titolo (cercando di essere il più inclusive possibile nel caso in cui il tema riguardi le persone). Il retro di ogni immagine è scuro, in modo che non sia visibile il rovescio del disegno nemmeno utilizzando i pennarelli.
Nei libri di questa serie c'è anche spazio per disegnare e scrivere (con l'assistenza di un adulto, se non autonomi), seguendo i suggerimenti legati al tema, per stimolare l'espressione della creatività, aumentare la capacità di comprensione tra le parole e le immagini e agevolare la capacità linguistica.
Per ogni libro sono presenti anche due filastrocche originali a tema, scritte utilizzando un linguaggio appropriato all'età di lettura. Tutti i testi sono in stampatello per agevolare anche la lettura autonoma nel caso dei più piccoli.
In ogni libro si trovano anche delle pagine vuote su cui incollare fotografie, biglietti, foglie, ritagli o piccoli oggetti seguendo il tema del titolo, per personalizzarlo come fosse un diario da conservare o regalare.

Tutti i libri della serie Colora Disegna Scrivi

Leggi >
Recensione: Literary Theory for Robots, di Dennis Yi Tenen

Recensione: Literary Theory for Robots, di Dennis Yi Tenen

Recensione: Literary Theory for Robots, di Dennis Yi Tenen

Libri Recensione di Davide Dotto. Literary Theory for Robots: How Computers Learned to Write di Dennis Yi Tenen (W W Norton & Co Inc.). Le radici profonde dell'Intelligenza Artificiale nella storia e nella cultura umana attraverso i secoli.

Literary Theory for Robots, pubblicato da W W Norton & Co Inc., è una storia accurata e lineare dell’Intelligenza Artificiale. Scritto da Dennis Yi Tenen, professore associato di inglese presso la Columbia University ed ex ingegnere software di Microsoft, il volume tratta un argomento impegnativo e complesso per le sue implicazioni tecniche, morali e sociali.

Non sono poche le pubblicazioni che approfondiscono lo scenario in cui è nata quella che chiamiamo Intelligenza Artificiale, la quale non si è affermata all’improvviso.

L’approccio delle varie opere è diverso e possono prevalere, pertanto, istanze etiche, sociologiche, talvolta fantascientifiche se non distopiche (quando e se si parla di un avvenire trans-umano o post-umano), oltre che questioni di carattere tecnico-scientifico. I libri che vale la pena di ricordare sono almeno due.
Il primo, Il confine del futuro. Possiamo fidarci dell’intelligenza artificiale? di Francesca Rossi (Feltrinelli) è scritto da una delle maggiori esperte in materia. Il secondo, 12 Bytes. Come siamo arrivati fin qui, dove potremmo finire in futuro, della scrittrice americana Jeannette Winterson (Mondadori) esplora gli aspetti più affascinanti che possono interessare chi voglia farsi un’idea di un argomento che riguarda un domani non facile da immaginare.

Sono innumerevoli le attività coinvolte, come interi processi e professioni soggetti all'automazione.

E non si parla solo di compiti ripetitivi, ma di operazioni complesse che richiedono l’analisi di grandi quantità di dati, di quella che viene chiamata e-learning, le tecniche di apprendimento automatico che consentono alla IA di migliorare le proprie prestazioni fino ad assumere decisioni rilevanti.
Il punto a cui siamo giunti oggi è il frutto di secoli, se non millenni, di progresso culturale e intellettuale. Il tutto ha contribuito a formare un corpus di conoscenze adeguatamente trasmesso alle generazioni che via via si sono succedute.


Nella vita di tutti i giorni possiamo fare a meno di compiere con penna e calamaio conti complicati, o di tenere a mente una gran mole di informazioni: per questo ci sono fogli di calcolo, libri, enciclopedie e biblioteche.

A questi si aggiungono appositi software o gestionali, («smart device») per organizzare ed elaborare dati.
Il tempo risparmiato ci consente o ci dovrebbe consentire di dedicarci ad altro. Ma anche questo altro alla fine e a poco a poco è entrato nell’alveo di dispositivi, in un percorso che il libro di Dennis Yi Tenen ricostruisce con meticolosità. È importante infatti comprendere il motivo di un certo stato di cose, senza darlo per scontato. È la risposta articolata a una domanda che in parte è il sottotitolo del libro di Jeannette Winterson («Come siamo arrivati fin qui»).

L'evoluzione della IA si radica a pieno titolo – presupponendola – in tutta la storia umana, nei suoi progressi, i suoi fallimenti, in tutte le discipline umanistiche.

Il modo di rapportarci oggi con le informazioni, i dati, così come la loro “estrazione”, “(ri)elaborazione”, solleva un problema di “selezione”, o persino di “decimazione” per la loro sovrabbondanza indiscriminata (Umberto Eco - L'abbondanza dell'informazione).
La questione di chi legga, selezioni, estragga dal "mare magnum" delle informazioni ciò che di volta in volta ci serve, è centrale: è lo studioso, il lettore o anche questa attività viene automatizzata e affidata al "chatbot"? Da tempo si è riflettuto sul modo di "estrarre" o di "selezionare" ciò di cui abbiamo bisogno in modo "automatico". Si è iniziato con le mappe mentali, escogitando stratagemmi in grado di passare senza sforzo da una proposizione all'altra, agevolando il ragionamento, la scoperta, lo studio.

Dennis Yi Tenen ci ricorda la figura di Raimondo Lullo e la conoscenza racchiusa e sintetizzata in tabelle e ruote.

Si tratta di un metodo non dissimile al lato pratico – con le dovute proporzioni – dalla consultazione di un “oracolo”. Non per niente Lullo era scrittore, filosofo, astrologo, alchimista e mistico, noto per la sua “arte” o “fantasia” combinatoria, colui che con la sua immaginazione aveva preconizzato qualcosa come un "Excel" prima di "Excel".
The table captures a disembodied intellect. There, from each cell (camera) of a column, it derives (abstrahitur) a calculation (una ratio) – or perhaps, the English ratio, in the sense of a “quantitative relation between amounts”. Dennis Yi Tenen, Literary Theory for Robots

Non arrivano all’improvviso, quindi, nemmeno le intuizioni di Ada Lovelace.

Figlia di Lord Byron, matematica di notevole talento, la prima programmatrice in senso moderno («imagined an engine that could manipulate any symbolic information whatsoever, not just numbers»), vissuta nel contesto della Rivoluzione Industriale, quando si realizzavano le prime macchine e si sognavano automi meccanici costituiti da ingranaggi e rotelle.
È nota in particolar modo per il suo contributo all’idea della macchina analitica di Charles Babbage, di fatto il primo computer della storia che, per la tecnologia del tempo, non poté essere realizzato, ma vi sono già le premesse per gli sviluppi futuri dell'informatica. Il primo computer – piuttosto ingombrante – in fondo vide la luce soltanto nel 1944 (Colossus), un secolo dopo.

Vi è come una corsa alla scoperta dei segreti e delle connessioni che permettano di organizzare le varie branche del sapere.

E in fondo già il tentativo sistematico di Aristotele ne è la comprova. Le sue categorie possono essere considerate i mattoni di un sapere universale, alla base dei rudimentali tentativi di chatbot. Per non parlare della quaestio medievale e del suo più insigne rappresentante, Tommaso d'Aquino, il quale tentò di armonizzare la filosofia aristotelica con la teologia cristiana. Attraverso il metodo della “quaestio” (una rigorosa investigazione basata sulla ragione, sulla logica e la riflessione) si interrogò – con un approccio enciclopedico – su tutti i temi cruciali dell’epoca, compiendo un’importante opera di “sistemazione” e “organizzazione” del sapere: la natura dell’essere umano, il suo rapporto con Dio, il ruolo della ragione nella comprensione della verità dietro la quale vi è un ordine, un principio universale di conoscenza, un’intelligenza che sovrasta e guida tutte le cose.

Fin dagli inizi della storia del pensiero si discute dell'unità del molteplice, di una "intelligenza" che sovrintende il tutto.

Una causa sui che in quanto tale non presupponga una coscienza essendo eterna, ma sia un principio supremo e trascendentale (così già nel pensiero di Plotino).
Verrebbe da domandarsi se l'Universo che abitiamo non funzioni proprio in questo modo, sulla base di un imponente modello, che via via andiamo scoprendo. Un algoritmo universale che si è andato – e si va – alimentando e costituendo particella dopo particella, contemplando un'intelligenza creatrice che è sì origine di tutto, ma che va oltre all'idea stessa di coscienza, ma talmente precisa e perfetta da replicarsi, una sorta di matrice essa stessa.

Nelle riflessioni contenute nel libro Literary Theory for Robots, Dennis Yi Tenen scopre una Intelligenza Artificiale che, lungi dal rivaleggiare con l’essere umano o con la sua coscienza, è una “intelligenza collettiva”.

Nata dal lavoro congiunto (sinergia) di filosofi antichi e moderni, matematici, letterati, ingegneri, linguisti e dagli aggiornamenti che aggiungono costantemente mattoni, tasselli, correggendo e perfezionando un che di prodigioso. Dall’altro lato però, grazie all'avanzamento della tecnologia informatica, si assiste a una crescita esponenziale della capacità computazionale e della velocità di elaborazione, che consentono il machine learning.
A questo punto la IA può apparire “trascendentale”, quasi un “oracolo” via via che la verifica e il controllo dei risultati e dei processi cessano di essere alla portata dei comuni mortali o, meglio, dei singoli individui. Questo probabilmente è l’aspetto nuovo e inedito che spaventa di più.


Literary Theory for Robots
How Computers Learned to Write

di Dennis Yi Tenen
W W Norton & Co Inc
ISBN: 978-0393882186
Cartaceo 20,00€
Ebook 14,56€

Quarta 

Literary Theory for RobotsIntelligence expressed through technology should not be mistaken for a magical genie, capable of self-directed thought or action. Rather, in highly original and effervescent prose with a generous dose of wit, Yi Tenen asks us to read past the artifice—to better perceive the mechanics of collaborative work. Something as simple as a spell-checker or a grammar-correction tool, embedded in every word-processor, represents the culmination of a shared human effort, spanning centuries.Smart tools, like dictionaries and grammar books, have always accompanied the act of writing, thinking, and communicating. That these paper machines are now automated does not bring them to life. Nor can we cede agency over the creative process. With its masterful blend of history, technology, and philosophy, Yi Tenen’s work ultimately urges us to view AI as a matter of labor history, celebrating the long-standing cooperation between authors and engineers.



Davide Dotto
Leggi >
ARTICOLO PRECEDENTE >>
Post più vecchi
Home page

Parole chiave


Pubblicità
Abbonamento Audible Amazon




Libri in evidenza

Servizi editoriali
CREAZIONE BOOKTRAILER
Realizzazione professionale di booktrailer
utilizzando immagini, animazioni, musica e video royalty free o personali, forniti dall'utente per una durata massima di 2 minuti
(guarda la lista dei booktrailer già realizzati)


i più letti della settimana