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Recensione: Io sono Marie Curie, di Sara Rattaro

Recensione: Io sono Marie Curie, di Sara Rattaro

Recensione: Io sono Marie Curie, di Sara Rattaro

Libri Recensione di Silvia Pattarini. Io sono Marie Curie, di Sara Rattaro (Sperling & Kupfer). La biografia romanzata della prima scienziata a vincere due premi Nobel, il suo coraggio di sfidare il mondo, il desiderio di libertà, emancipazione e giustizia sociale.


Ho avuto il piacere di conoscere personalmente la bravissima Sara Rattaro in una libreria della mia città, in occasione della presentazione del suo ultimo libro Io sono Marie Curie. Una bella signora davvero molto gentile, disponibile al dialogo coi lettori e soprattutto informatissima sulla vita della famosa scienziata Marie Curie.
Ha specificato subito che questo libro è il suo primo romanzo storico, o meglio, la biografia romanzata di Marie Curie. La stesura le è costata circa due anni di ricerche e documentazione, e ha precisato che ha avuto modo di visionare i diari e alcuni appunti della scienziata, facilmente consultabili al Museo Curie di Parigi.
Durante la presentazione ha anticipato alcune curiosità sulla trama, come la corrispondenza della scienziata con un giovane Albert Einstein e altri aneddoti, che ho ritrovato tra le pagine del libro.

Sara Rattaro, con una penna vivida e avvolgente, incuriosisce subito il lettore che si trova catapultato in un’epoca neanche poi così lontana, nella vicenda tanto scientifica quanto umana di una grande donna, la prima scienziata ad aver ricevuto due premi Nobel.

La vita di Marie Curie si riassume in queste poche righe:
Sono una polacca cresciuta sotto un regime opprimente, la prima donna ad aver vinto un premio Nobel e a insegnare alla Sorbona, ho perso mio marito e cerco di crescere due figlie al meglio delle mie possibilità. Se mi fidassi di un’estranea che si presenta nel mio laboratorio solo per fare due chiacchiere tra ragazze, darei ragione a quella parte di stampa che dichiara che il cervello femminile è fatto solo per sedurre e accondiscendere. Sara Rattaro, Io sono Marie Curie

Le pagine scorrono veloci, si fanno portatrici di messaggi potenti e attuali.

Le parti inerenti le ricerche scientifiche sono descritte con grande abilità e rese comprensibili anche a chi, come me, non ha assolutamente dimestichezza con una materia così ostica. Eppure, un poco alla volta si prende confidenza con una terminologia sconosciuta come ad esempio la pechblenda, ovvero un minerale di uranio, con altri elementi chimici e sostanze luminescenti.

Sara Rattaro racconta di una donna straordinaria che sfida le convenzioni dell’epoca.

Emancipata, riuscì a studiare di nascosto, nonostante il regime russo lo vietasse, con un forte senso del dovere ma anche un desiderio di libertà e di giustizia sociale.
Consiglio vivamente la lettura di Io sono Marie Curie perché la vita della scienziata merita di essere conosciuta: è grazie al suo amore per la scienza e alle sue ricerche sulla radioattività se oggi si possono curare molti tumori; inoltre, la sua vicenda personale, carica di passione, umanità e dolore, incarna molti stereotipi sulle donne, purtroppo ancora attuali. Come afferma l'autrice stessa: «Tutte possiamo essere Marie Curie».


Io sono Marie Curie

di Sara Rattaro
Sperling & Kupfer
Romanzo storico | Biografia romanzata
Copertina rigida | 208 pagine
ISBN 978-8820078461
Cartaceo 17,00€
Ebook 9,99€

Quarta

Parigi, 1894. Mentre si immerge nelle intricate ricerche per la sua seconda laurea in Matematica, dopo aver conseguito quella in Fisica, Marie s'imbatte in Pierre, un animo affine in grado di decifrare la sua mente complessa. Tra loro nasce un connubio di intelletti straordinari, uniti dalla sete di conoscenza e dalla volontà di esplorare insieme gli enigmi dell'universo. Tuttavia, Marie fin da giovane si rivela essere una donna particolare: rifiuta il destino di moglie tradizionale, respingendo l'idea di confinarsi tra le mura domestiche. Per lei, l'amore per la scienza è un compagno di viaggio nel sogno comune, un'ossessione che la guida lungo un percorso inedito. Quando si ritrova improvvisamente sola, costretta a confrontarsi con l'ostilità dell'ambiente scientifico maschilista e conservatore, inizia una battaglia per affermare la sua identità e il suo ruolo nel mondo. La vita di Marie prende così svolte inaspettate, mettendo alla prova la sua forza e la sua determinazione. Tra avventure misteriose e sfide personali, la scienziata che avrebbe successivamente conquistato ben due premi Nobel si trova a lottare non solo contro le forze della natura, ma anche contro un'epoca che fatica ad accettare il genio femminile. Attraverso la penna di Sara Rattaro, la figura di questa donna prodigiosa giunge fino a noi per portare il suo messaggio necessario e potentemente contemporaneo in ogni ambito e sfera dell'oggi: indossate il vostro coraggio e sfidate il mondo. È possibile. Tutte possiamo essere Marie Curie.



Silvia Pattarini

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Recensione: Il segreto di Sissi, di Emily Pigozzi

Recensione: Il segreto di Sissi, di Emily Pigozzi

Recensione: Il segreto di Sissi, di Emily Pigozzi

Libri Recensione di Silvia Pattarini. Il segreto di Sissi di Emily Pigozzi (Sperling&Kupfer). Un romanzo storico avvincente: la vita della trovatella Edith s'intreccia a quella dell'imperatrice più famosa di tutti i tempi.

Premetto che ho sempre adorato la storia della principessa Sissi, ho visto il film interpretato da Romy Schneider non so quante volte, quindi quando ho saputo dell’ultimo libro di Emily Pigozzi, Il segreto di Sissi, la mia curiosità ha preso il sopravvento: dovevo leggerlo.
Il mio istinto di lettrice non sbagliava. Mi sono ritrovata tra le mani un bellissimo romanzo storico che amalgama sapientemente realtà e fantasia, rivelando il carattere tormentato, ma anche i vezzi e capricci della famosa Imperatrice d’Austria, nonché regina dell’amata terra d’Ungheria di Boemia e Croazia, consorte dell'imperatore Francesco Giuseppe d'Austria.
Questa terra, Gödöllő... sono speciali per me. Quando ero poco più di una ragazzina, l’imperatore... si innamorò di me. Avrebbe dovuto sposare mia sorella... Emily Pigozzi, Il segreto di Sissi

La trovatella Edith, dal passato oscuro e dagli occhi di colore diverso, caratteristica che la rende vittima di superstizioni da parte delle persone del luogo, capiterà per caso nella vita della principessa Sissi.

Ne diventerà cameriera fedele, nonché depositaria di un segreto riguardante un ballo in maschera e dei vari intrighi di corte.
Erzsébet, Elisabetta, Sissi. Era così vera, così reale in quel momento. Profondamente viva. E si stava aprendo, come uno spettacolo meraviglioso della natura riservato a me sola. Il respiro mi si era fermato, non esisteva più niente. Il mondo parve arrestarsi mentre lei taceva, persa nei suoi ricordi. Emily Pigozzi, Il segreto di Sissi
.

Cos’è accaduto durante un ballo in maschera la sera di carnevale di tanti anni prima?

Un’imperatrice in incognito con la sua dama di compagnia, si aggirano per le stanze di un sontuoso palazzo, celate rispettivamente sotto un domino giallo e un domino rosso.
La giovane Edith o «Edith delle foreste», come è solito chiamarla il bel cavaliere Andràs, è disposta a tutto, anche a sacrificare se stessa, pur di mantenere integro il segreto che riguarda l’imperatrice: per fortuna Andràs capita giusto in tempo per proteggerla.
Non mi dilungo oltre, lascio ai lettori il piacere di scoprire di più circa l’avvincente trama, che narra, oltre agli intrighi di corte e la lontananza dell'imperatore Franz da Sissi, anche la storia d’amore tra la giovane Edith e il suo affascinante cavaliere.

Mi limito a dire che l’accurata descrizione del periodo storico, frutto di ricerche scrupolose da parte di Emily Pigozzi, i dialoghi ben strutturati e credibili, la scrittura limpida e fluente, rendono la lettura molto piacevole.

Risulta facile immedesimarsi nelle scene, respirare l’atmosfera della corte imperiale, soffrire o sorridere coi protagonisti. Un libro che sa regalare intense emozioni.
Consiglio la lettura de Il segreto di Sissi di Emily Pigozzi a tutti gli amanti della principessa Sissi, perché emergono curiosità inaspettate sul suo stile di vita, ma anche le sue fragilità; a chi sa apprezzare i romanzi storici e ai romantici che non disdegnano le belle storie d’amore.


Il segreto di Sissi

di Emily Pigozzi
Sperling & Kupfer
Romanzo storico
ISBN 978-8855441803
Cartaceo 10,35€
Ebook 6,99€

Quarta

La storia di una giovane trovatella incontra quella dell'imperatrice più famosa e iconica di sempre, tra segreti e amori nascosti, tra verità e finzione. Ungheria, 1874. Sono passati più di vent'anni dal primo incontro tra Sissi e Franz. Dopo la nascita dei figli, i lutti e le guerre che hanno sconvolto la loro vita, il matrimonio sembra giunto al capolinea e l'imperatrice, quando può, trascorre il tempo al palazzo di Gödöllő, l'amata reggia ungherese. È qui che conosce Edith, una trovatella abbandonata nella foresta appena bambina e allevata alla corte con il mito della sovrana. All'apparenza, le due non potrebbero essere più diverse, ma nel profondo condividono lo stesso desiderio di libertà, l'animo da viaggiatrici e il bisogno di trovare qualcuno che le ami per quello che sono. Il loro destino finirà per intrecciarsi irrimediabilmente, grazie a un segreto che la ragazza ungherese dovrà custodire e che riguarda il misterioso incontro a un ballo in maschera a cui Sissi ha partecipato sotto mentite spoglie. In una notte che segnerà la sua vita per sempre...

Silvia Pattarini

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Recensione: Magamondo, di Mattia Bidoli

Recensione: Magamondo, di Mattia Bidoli

Recensione: Magamondo, di Mattia Bidoli

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Magamondo di Mattia Bidoli (Sperling & Kupfer). Uno di quei libri che bisogna leggere almeno una volta nella vita.

Appena l’ho visto in libreria ho capito che era uno di quei romanzi che avrei dovuto assolutamente leggere in quanto ero certo che mi sarebbe piaciuto… Ovviamente ne ho avuto la conferma fin dalle prime pagine.
Ma andiamo con ordine.

Mattia, come tutti i ragazzi della sua età, sta cercando il suo posto nel mondo.

Lo trova inaspettatamente quando, dopo aver fatto un corso di clown-terapia, compie le sue prime esperienze di volontariato in un ospedale. È allora che capisce come quella sarebbe stata la sua missione: andare negli ospedali italiani e in quelli oltre confine per donare qualche momento di allegria e di spensieratezza a tutti quei bambini (e non solo) che hanno perso tutto e che vedono nella vita solo una triste successione di disgrazie.
Da quel momento per Mattia Bidoli ogni occasione è buona per fare le valigie e raggiungere paesi dove la guerra (appena conclusa o ancora in atto) sta spegnendo la voglia di vivere dei suoi abitanti. È così che si aggrega a volontari, associazioni benefiche e a un gruppo per conto delle Nazioni Unite pur di raggiungere Libano, Turchia e altri paesi del Medio Oriente. Qui viene a contatto  con bambini deformati dalle mine antiuomo e con giovani con un passato drammatico e tragico alle spalle.

È così che, tra terre dilaniate dagli scontri e guerriglieri pronti a uccidere chiunque, sia esso un nemico o un semplice “portatore di allegria”, Mattia Bidoli e i suoi compagni di viaggio (giocolieri e clown a loro volta) rischieranno la vita.

Per portare allegria ai bambini e agli adolescenti di quelle terre e per insegnare loro le basi della giocoleria, in modo tale da portare  sorrisi e risate ai più sfortunati.
In tutto questo, Mattia Bidoli è sempre pronto a inventarsi espedienti sempre nuovi e ad affinare le proprie tecniche di prestigiatore (al punto da vincere il premio ai campionati di Street Magic nel 2015) pur di fare colpo sul suo pubblico.

Che dire di Magamondo? Flip, nome d’arte da giocoliere di Mattia Bidoli, tocca con mano la sofferenza dei bambini nelle terre dilaniate dalla guerra, i quali portano sul corpo e nella mente le tragedie che hanno affrontato.

È un susseguirsi di realtà drammatiche che non possono lasciare indifferente nessun lettore. Sono toccanti quanto l’approccio dell’autore verso di esse. Sono storie commoventi e strazianti in cui Flip ci mostra, evitando appositamente uno stile “politicamente corretto”, l’altra faccia del mondo, quella di cui i telegiornali non parlano mai (e se lo fanno non è certo per sensibilizzare l’opinione pubblica ma solo per audience).
Il lettore coglierà così la dolcezza di certi episodi confusa con l’impotenza dell’autore dinnanzi a ciò che hanno perso quei ragazzini e che non potrà mai più essere restituito loro.

Al tempo stesso, le esperienze di Mattia Bidoli fanno mettere in discussione la scala dei valori e delle priorità di noi “figli del consumismo”.

Mostrandoci come ciò che per noi è essenziale per lui è superfluo, dato che tutto ciò di cui ha bisogno sta nel suo zaino e nel sorriso di coloro che fa divertire.
Nel suo viaggiare su mezzi di fortuna nutrendosi di cibo lontano anni luce da quello dei ristoranti nostrani e dormendo in camere fatiscenti, Mattia Bidoli ci dimostra come una persona non ha bisogno di circondarsi di oggetti materiale e di vivere nella bambagia quando ha uno scopo, una missione, più nobile e altruistica da compiere. E che sono proprio le persone come lui che fanno ancora sperare nell’umanità.
Magamondo è uno di quei libri che bisogna leggere almeno una volta nella vita.
Non lasciatevelo sfuggire.


Magamondo

di Mattia Bidoli
Sperling & Kupfer
Non-fiction
ISBN 978-8820062750
Cartaceo 21,21€
Ebook 9,99€

Sinossi 

Tutto comincia con una frase letta su un diario in terza liceo: «Lascia il mondo migliore di come lo hai trovato». Colpisce dritto al cuore Mattia, forse perché il suo mondo, in quel momento, non è un bel posto. Peccato che la frase non abbia le istruzioni per l'uso, e tocca a lui trovare un modo per metterla in pratica. Anzi, è il modo a trovare lui. Un corso di clownterapia iniziato per caso gli rivela la strada: far sorridere chi non ha motivo di farlo. Nasce così Flip, il mago giocoliere che si butta dove Mattia non andrebbe mai, e che non ha paura, o almeno sa nasconderla molto bene dietro la maschera più piccola del mondo: il suo naso rosso. Prima negli ospedali, poi negli orfanotrofi della Bielorussia, Flip impara che i limiti esistono solo se siamo noi a costruirli: glielo ha insegnato un ragazzo che fa volare gli aquiloni senza mani. Ma le lezioni più belle arrivano nelle zone di guerra: nei campi profughi in Libano e Turchia, tra famiglie disperate che hanno perso tutto, la sfida quotidiana è far giocare bambini che hanno dimenticato di essere bambini, però quando se lo ricordano, il loro sorriso illumina il mondo e, per un attimo, lo rende davvero un posto migliore. In questo libro, bello come una favola, Mattia racconta il viaggio di Flip che, spalleggiato da amici folli quanto lui, ha affrontato fame e conflitti, solitudine e abbandono, convinto di poter donare qualcosa, per poi scoprire che ogni missione gli portava più di quanto lui potesse dare.


Andrea Pistoia
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Recensione: Sempre dalla parte dei sogni, di Claudio Pelizzeni

Recensione: Sempre dalla parte dei sogni, di Claudio Pelizzeni

Recensione: Sempre dalla parte dei sogni, di Claudio Pelizzeni

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Sempre dalla parte dei sogni di Claudio Pelizzeni (Sperling & Kupfer). Tornare a viaggiare dopo la paralisi mondiale per la pandemia: un libro di viaggi, scoperte e riscoperte di culture e paesi del mondo.

Che Claudio Pelizzeni sia uno dei miei autori preferiti del momento non ne faccio mistero, potete immaginare quindi il mio entusiasmo quando ho scoperto che il suo nuovo libro Sempre dalla parte dei sogni era disponibile in tutte le librerie italiane.

Leggi anche Andrea Pistoia | Recensione: In viaggio, di Claudio Pelizzeni

Pensate che mi sia accaparrato subito una copia e gettato nella lettura, certo che non ne sarei stato deluso?
Infatti così è stato.
Ma, bando alle premesse, veniamo subito alla recensione.

Sempre dalla parte dei sogni descrive un periodo importante, nonché drammatico, della vita di Claudio Pelizzeni, ovvero quello compreso tra gennaio 2020 e marzo 2021, dal pre al dopo “paralisi mondiale” causa Covid.

Narra di come Claudio Pelizzeni sia passato dall’essere un accompagnatore di un tour operator al ritrovarsi segregato in casa fino ai primi barlumi di normalità, ovvero quando è tornato a viaggiare.
Ma questo è in primis un libro di viaggi, di scoperte e riscoperte di culture e paesi del mondo. Lo s’intuisce fin dal primo capitolo, quando affronta il Kilimangiaro per testare sulla sua pelle se sia un tour adatto anche ai principianti per un possibile viaggio futuro in comitiva. Da qui è un susseguirsi di esperienze tra Islanda, India, Namibia e persino Italia con l’obiettivo di restare sempre nel giusto stato mentale per non rischiare che questo vivere perennemente “con lo zaino in spalla” diventi una routine ordinaria e noiosa.


Infine, ciliegina sulla torta, viene narrato il viaggio (tante volte accennato nei libri precedenti) che ha messo in discussione tutti i valori e le priorità esistenziali di Claudio Pelizzeni, ovvero quello in Australia.

Ciò che accumuna tutte queste esperienze e con cui l’autore deve fare i conti ogni giorno è il suo sempre presente compagno di avventure: il diabete. Un compagno non certo da sottovalutare, dato che più volte gli ha dato del filo da torcere, in quanto la convivenza con questo “inquilino” è tanto scomoda quanto letale se la si prende sottogamba.
È d’uopo precisare che questo romanzo non è un mero racconto di spostamenti su mezzi più o meno improbabili, di luoghi esotici o blasonati e di incontri appaganti o inaspettati. È un immergersi nella cultura del luogo per poter carpire le sfaccettature di ogni civiltà con cui l’autore viene a contatto.


Ciò permette al lettore di ottenere informazioni senza ombra di dubbio inusuali, curiose e interessanti.

Ne è l’esempio lampante la spiegazione sulle sette presenti in India, sugli asceti e sul Kumbh Mela, ovvero un pellegrinaggio che si conclude con l’immersione dei fedeli in un fiume sacro.
Come detto in precedenza, parte del libro è anche incentrato sull’isolamento domiciliare di Claudio a causa della pandemia. Qui lui prende coscienza di trovarsi impotente di fronte a qualcosa di più grande di lui (e di tutti noi). Al tempo stesso trova quella forza d’animo che lo spinge a non mollare mai e anzi a rimettersi in gioco programmando nuove sfide con se stesso da attuare appena questa folle situazione sarebbe finita (o almeno fosse stata sotto controllo).
Per quanto concerne lo stile, non c’è molto da dire: Claudio Pelizzeni scrive bene. Lo fa col suo solito linguaggio chiaro e ricercato, senza girare troppo intorno alle cose. Anzi, a volte un concetto lo sintetizza in poche righe proprio per andare al nocciolo della questione, in modo da toccare il cuore del lettore, specie quando si tratta di condividere aspetti delicati e drammatici della sua vita attuale “all’ombra del Covid”.


Sempre dalla parte dei sogni

di Claudio Pelizzeni
Sperling & Kupfer
Narrativa di viaggio | Non-fiction
ISBN 978-8820072544
Cartaceo 17,00 €
Ebook 9,99€

Sinossi 

Dalle rive del Gange alla vetta del Kilimangiaro, dalle infinite strade australiane alle salite degli Appennini, un'appassionata riflessione sul senso del viaggio e sulla possibilità di reinventarsi anche quando gli orizzonti si restringono intorno a noi.




Andrea Pistoia
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Recensione: L'ultima Tudor, di Philippa Gregory

Recensione: L'ultima Tudor, di Philippa Gregory

Recensione: L'ultima Tudor, di Philippa Gregory

Libri Recensione di Lara Zavatteri. L'ultima Tudor di Philippa Gregory (Sperling & Kupfer). Un romanzo storico affascinante. Jane Grey, la regina sconosciuta che sedette sul trono d'Inghilterra solo nove giorni.

L'ultima Tudor di Philippa Gregory è il romanzo più recente dell'autrice, che da tempo si occupa della storia della dinastia dei Plantageneti e poi dei Tudor, dinastie cui ha dedicato diversi libri a partire da La regina della Rosa Bianca.
Jane Grey fu una regina sfortunata e morta tragicamente, cosa non insolita nell'Inghilterra del tempo. Quando il figlio di re Enrico VIII, Edoardo, morì prematuramente, sul trono, dopo un abile complotto, venne messa proprio Jane Grey, al posto di Maria, prima figlia di re Enrico e di Caterina d'Aragona. Si tratta di una regina di cui si è scritto poco o nulla, sconosciuta ai più, e che con questo romanzo può finalmente narrare la sua vicenda.


Chi era Jane Grey, l'ultima Tudor?

Jane era figlia di Frances Brandon, nata dal matrimonio tra Maria Tudor, sorella minore di Enrico, e Charles Brandon. Discendeva da Elisabetta Woodville per due ragioni, infatti nel suo albero genealogico c'era sia un bisnonno Grey, nello specifico Thomas Grey, figlio di primo letto di Elisabetta, sia la bisnonna Elisabetta di York, figlia della regina Woodville e di re Edoardo IV. Aveva quindi delle legittime pretese per aspirare al trono, ma Maria, figlia di Enrico, era di fatto l'erede più prossima.
Fu un complotto a metterla sul trono, dove Jane, contro la sua volontà, rimase per soli nove giorni. Sarà Maria a farla incarcerare e dopo diversi mesi a farla decapitare. Quindi, Maria diventerà regina, ripristinando la fede cattolica in Inghilterra, anche se la regina successiva, la sua sorellastra Elisabetta, riporterà quella anglicana.

Come in tutti i libri di Philippa Gregory, anche ne L'ultima Tudor a parlare in prima persona sono le donne. 

Si può così seguire la storia di Jane Grey, ma anche delle sue sorelle, tra cui Khaterine, a sua volta imprigionata, che si lascerà morire (non doveva sposarsi né avere figli, essendo considerata erede di Maria ed Elisabetta, ma disobbedì) e l'ultima, ovvero Mary. L'originalità dell'autrice è proprio quella di far sentire per tutto il libro, come negli altri volumi, la voce delle donne, ma anche far scoprire regine di cui si sa poco o di cui si è parlato raramente.


L'ultima Tudor di Philippa Gregory svela anche il destino di Mary, l'ultima delle tre sorelle Grey, colei che dovrà vedersela con Elisabetta.

Un destino avverso colpirà, purtroppo, tutte le sorelle Grey.
Un libro in cui Philippa Gregory racconta cosa accadde dopo la morte di Enrico VIII e di suo figlio e prima dell'ascesa al trono di Maria e in seguito di Elisabetta, le trame, i complotti, la sete di potere che di fatto videro in Jane una sorta di “agnello sacrificale” e che condannerà ad una vita ben misera anche le sue sorelle minori.
Ne esce un romanzo storico affascinante, connotato dalla personalità forte delle tre sorelle e dal loro legame speciale. Da non perdere per tutti i fan dell'autrice.


L'ultima Tudor

di Philippa Gregory

Romanzo storico
ISBN 978-8820069544
Cartaceo 18,90€
Ebook 10,99€

Sinossi 

Incoronata regina d'Inghilterra contro la sua volontà, Jane Grey viene detronizzata, dopo solo nove giorni, da Maria la Sanguinaria, figlia di Enrico VIII e fervente cattolica, che la rinchiude nella Torre di Londra per poi condannarla a morte a seguito del suo rifiuto di tradire la fede protestante. Con coraggio, Jane va incontro al patibolo e diventa una martire e un esempio per le sue due sorelle minori: Katherine e Mary. «Impara a morire» è il consiglio che Jane lascia a Katherine, la quale non ha intenzione di soccombere, ma solo di godere della sua bellezza e della gioventù e innamorarsi. In quanto erede dell'insicura e sterile Maria e poi di Elisabetta I, a Katherine però viene impedito di sposarsi per non dare alla luce un figlio Tudor. Quando la gravidanza di Katherine tradisce il suo matrimonio segreto, affronta anche lei la prigionia nella Torre, a pochi metri dal luogo dove sua sorella era stata decapitata, e lì si lascia morire. «Addio, sorella mia», scrive Katherine a Mary. Dopo aver visto le sue sorelle sfidare Maria ed Elisabetta, Mary è profondamente consapevole del pericolo, ma determinata a mantenere saldamente il controllo del proprio destino. Cosa succederà quando l'ultima Tudor sfiderà la crudele regina Elisabetta? La sorellanza è uno strumento potente per le donne nate con pochi alleati in un mondo spietato, oggi come nel Cinquecento. Philippa Gregory torna con un romanzo dedicato ai Tudor, dal forte messaggio femminista.
Lara Zavatteri

Lara Zavatteri
Classe 1980, vive e lavora nel paese di Mezzana in val di Sole (Trentino). Iscritta all'Ordine nell'elenco dei pubblicisti dal 2000, scrive articoli di cultura, ambiente e attualità locale. È anche blogger e autrice di libri.
Guardando le stelle,Un cane di nome GiulianoRisparmia Subito!Amici per sempreCuor di Corteccia, Sopravvissuti, Youcanprint.
Reset, Photocity.it.
La strada di casa, Edizioni del Faro.
Agata. Come un funerale ti salva la vita, Youcanprint.


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Recensione: Tre sorelle, tre regine, di Philippa Gregory

Recensione: Tre sorelle, tre regine, di Philippa Gregory

Recensione: Tre sorelle, tre regine, di Philippa Gregory

Libri Recensione di Lara Zavatteri. Tre sorelle, tre regine di Philippa Gregory (Sperling & Kupfer). Una voce narrante femminile: Margherita Tudor racconta la storia sua e delle sue sorelle, regine infelici e coraggiose.

Dopo aver visto la serie tv The White Queen tratta dai libri di Philippa Gregory, ho letto i successivi libri ed anche quelli precedenti per continuare ad assaporare il mondo dei reali inglesi, dai Plantageneti  prima ai Tudor  poi, anche se devo ammettere per i Plantageneti ho una vera predilezione.
In Tre sorelle, tre regine, edito quest'anno da Sperling&Kupfer, la voce narrante è ancora femminile, così come in tutti i libri dell'autrice. Stavolta a parlare è Margherita Tudor, sorella di Enrico VIII, figlia di Enrico VII, dei Lancaster e di Elisabetta del ducato di York, divenuti la dinastia Tudor.


È la voce di Margherita che racconta di quell'inizio del 1500 in Inghilterra, quando dalla Spagna arriva la promessa sposa di suo fratello Arturo, il primogenito, Caterina d'Aragona. 

È sua la voce che racconta le sue impressioni sulla «spagnola» che lei con dispregio chiama «Caterina D'Arroganza», lei che, dopo la morte di Arturo, trova sconvolgente che la ragazza sia intenzionata a sposare, di lì a qualche anno, il principe Enrico, ora divenuto l'erede al trono.
Mentre Caterina vive in ristrettezze e attende di sposare il futuro Enrico VIII, muore anche la madre di Margherita e lei stessa viene mandata sposa in Scozia, un paese che non conosce, affinché si possa mantenere la pace con l'Inghilterra. Margherita, allora solo una ragazzina, inizialmente non comprende la lingua della sua nuova patria, non le aggrada il paesaggio e soprattutto odia i figli illegittimi di re Giacomo, suo marito, che vivono a corte.


Sulle tre ragazze – in seguito si parlerà anche di Maria, la sorella minore – grava una maledizione di cui si parla nei libri di Philippa Gregory.

Ovvero quella lanciata dalla regina Elisabetta Woodville (nonna di Margherita) e da sua figlia, la madre di Margherita.
Quando i due eredi al trono Edoardo e Riccardo, figli di Elisabetta, vengono rapiti e uccisi da qualcuno – non si saprà mai da chi – la Woodville con la figlia lanciano una maledizione su chi si  macchierà dell'omicidio, destinato a veder morire suo figlio e il figlio di suo figlio e ad avere una dinastia che terminerà con una donna sterile.


Se la Storia ha indicato a lungo re Riccardo III come l'uccisore dei nipoti, nei libri si fa strada l'idea che ad ucciderli sia stata la madre di Enrico VII, Margaret Beaufort, così da spianare la via al trono a suo figlio. Non a caso, sarà lei a vedere morire suo figlio, suo nipote Arturo e la sua dinastia, i Tudor, si concluderà con Elisabetta II (figlia di Enrico VIII e Anna Bolena) e senza figli.

La maledizione, vera o presunta, fa perdere molti figli a Caterina e a Margherita e dopo pochi anni di matrimonio quest'ultima resta vedova, perché il re è stato ucciso dalle armate inglesi. 

Dall'altra parte si trova Maria, costretta dal fratello Enrico a sposare il vecchio e malato re di Francia Luigi. Lei, la più bella tra le ragazze Tudor, deve partire per sacrificare giovinezza e bellezza alla corte di un uomo che non ama, in un matrimonio combinato.
Margherita racconta la storia sua e delle sue sorelle (anche se Caterina d'Aragona era sua cognata), tutte accomunate dal fatto di essere diventate regine (di Scozia, d'Inghilterra e di Francia), ma tutte infelici, perseguitate dalla maledizione, eppure nonostante tutto coraggiose e legate da profondo affetto, anche quando saranno costrette a scontrarsi per motivi politici.
Tre sorelle, tre regine è un libro da leggere tutto d'un fiato per tornare nelle atmosfere create da Philippa Gregory che ha avuto il merito di dare voce nei suoi libri alle donne, che parlano in prima persona, e di far riscoprire o scoprire la storia delle dinastie reali inglesi. Da non perdere.


Tre sorelle, tre regine

di Philippa Gregory
Sperling & Kupfer
Romanzo storico
ISBN 978-8820067120
Cartaceo 16,91€
Ebook 10,99€

Sinossi 

Londra, 1501. Quando la giovane e orgogliosa Caterina d'Aragona lascia la sua amata Spagna e giunge alla corte dei Tudor per sposare l'erede al trono d'Inghilterra, la principessa Margherita le prende subito le misure. Non desidera un'altra principessa a corte, né è disposta a lasciarsi conquistare dagli occhi celesti e i modi gentili della futura cognata. La vista, poi, della fastosità delle nozze non fa che accenderne l'invidia. Il matrimonio è una dichiarazione al mondo della ricchezza e della grandiosità dei Tudor. Il re ha speso una fortuna per una settimana di giostre, festeggiamenti e banchetti, le fontane versano vino e si arrostiscono buoi. Così, quando arriva il suo turno e viene data in moglie al re di Scozia per consolidare la pace tra i due regni, Margherita accetta il suo destino. Nonostante le paure iniziali, s'innamora di quella terra. Tuttavia, quando l'esercito del marito si scontra con quello del fratello, divenuto re Enrico VIII, deve fare una scelta. E non va meglio alla principessina Maria, la prediletta della famiglia Tudor, adorata in tutta Europa per la bellezza e il fascino, che re Enrico VIII offre, appena diciottenne, all'anziano re di Francia. Diventate regine d'Inghilterra, Scozia e Francia, le tre donne si ritrovano unite dalla lealtà degli affetti e divise dalla violenza della politica, costrette a schierarsi l'una contro l'altra in battaglia e a difendere i rispettivi troni da tradimenti e pericoli. Ma il loro legame sarà sempre più forte di tutto, più potente di qualsiasi uomo, persino di un re.
Lara Zavatteri

Lara Zavatteri
Classe 1980, vive e lavora nel paese di Mezzana in val di Sole (Trentino). Iscritta all'Ordine nell'elenco dei pubblicisti dal 2000, scrive articoli di cultura, ambiente e attualità locale. È anche blogger e autrice di libri.
Guardando le stelle,Un cane di nome GiulianoRisparmia Subito!Amici per sempreCuor di Corteccia, Sopravvissuti, Youcanprint.
Reset, Photocity.it.
La strada di casa, Edizioni del Faro.
Agata. Come un funerale ti salva la vita, Youcanprint.
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Recensione: Sleeping beauties, di Stephen e Owen King

Recensione: Sleeping beauties, di Stephen e Owen King

Recensione: Sleeping beauties, di Stephen e Owen King

Libri Recensione di Alessandra Nitti. Sleeping beauties di Stephen e Owen King (Sperling & Kupfer). Donne forti, che si ribellano al patriarcato, chi con il crimine, chi con la propria forza interiore: denunciare alla violenza di genere con un horror.

Il potere è in voi, in tutte voi
Nel 2017 Stephen King e suo figlio Owen pubblicano Sleeping beauties (Sperling and Kupfer), un romanzo per molti versi differente rispetto a quelli di solito pubblicati dall’autore americano, un romanzo dalla parte delle donne.
La vicenda si snoda nelle Tre Contee, precisamente nella cittadina di Dooling, piccola e sconosciuta, provinciale, una città dove non succede mai nulla e dove molte vite ruotano attorno alla droga e ai crimini.
I protagonisti di questa storia corale sono molti: Clint, lo psichiatra del carcere femminile, e sua moglie Lila, lo sceriffo di Dooling; Janett, la responsabile del carcere e sua figlia Mickey, un’ambiziosa giornalista; le detenute, i poliziotti e, infine, Evie Black, una donna o un essere sovrannaturale.


Tutto inizia quando una prigioniera si sveglia nel cuore della notte gridando che la regina nera è arrivata.

E, in contemporanea, viene compiuto un duplice omicidio da parte di Evie Black, che sfonda la parete di una roulette con le teste di due produttori di speed dopo averli strangolati, lasciando però illesa Tiffany, la tossica maltrattata dai due.
Nello stesso giorno, una stranissima epidemia cala su tutto il mondo: le donne che si addormentano non si risvegliano più, vengono avvolte da filamenti che formano bozzoli simili a quelli delle farfalle e se qualcuno prova a rianimarle il loro corpo senza coscienza trucida il colpevole.
Il mondo e Dooling vanno nel caos più totale: metà della popolazione sta sprofondando in un sonno eterno e l’altra metà si rende conto di non poter gestire la situazione da sola.


Alcune donne cominciano ad addormentarsi di proposito, grate di poter finalmente allontanarsi da una vita di sofferenze, spessissimo causate dal partner maschio (basta fare un giro tra le detenute per capire quanto Stephen e Owen King colpevolizzino le violenze dei mariti sulle donne per i crimini di queste ultime. ).

Altre invece resistono senza sonno per giorni e giorni, mostrando una forza di volontà quasi incredibile.
Nel frattempo Evie Black, arrestata dopo l’omicidio, è nel carcere: fluttua sulla branda mentre gioca con lo smartphone rubato a una guardia ed è l’unica sulla faccia della terra a poter risvegliarsi dopo un sonnellino. Quando questo si verrà a sapere, Dooling si dividerà in due tra chi vuole proteggerla e chi vuole ucciderla, entrambe le fazioni sicure che l’epidemia provenga da lei. E come risolveranno gli uomini rimasti questa faccenda? Con la violenza, una violenza inaudita che va aumentando sfogliando le pagine.

È questo il tema principale del romanzo: la violenza.

Perché il mondo è in preda al dolore? Secondo Stephen e Owen King perché gli uomini risolvono tutto con le armi, proprio come nell’assedio al carcere.
E perché Tiffany viene malmenata dai produttori di speed, Angel e Jeanette sono in carcere per aver ucciso il proprio partner che le picchiava, Elaine vuole togliere la figlia al padre violento che spaventa insegnanti, ragazzi e chiunque osi rivolgersi alla bambina? Per gli uomini e per i loro abusi domestici, per le molestie che i secondini infliggono alle detenute, per i vandali che bruciano una barbona, come pure il bifolco che ha dato fuoco alla moglie addormentata.
Da un lato questi uomini e queste donne, dall’altro persone come Clint, profondamente innamorato della moglie e deciso a difendere Evie, o come le fortissime Lila e Jeanette, che in due mantengono l’ordine di tutta una città.


Donne forti, che si ribellano al patriarcato: chi con il crimine, chi con la propria forza interiore.

Non solo una storia emozionante sullo stile del grande scrittore Stephen King che ti costringe a stare incollato al libro, ma anche una denuncia alla violenza di genere dietro un’idea geniale: donne imbozzolate che in un Aldilà possono creare un mondo nuovo, un mondo dove i primissimi bambini maschi partoriti dalle donne addormentate verranno educati per un mondo migliore, senza violenza.
Cosa sceglieranno queste donne? Di creare la società umana dall’inizio o di tornare dai propri uomini?
Jared era affascinato, come tanti altri prima di lui, dalla naturalezza con cui maschi e femmine giocavano insieme. Che cosa cambiava con il passare del tempo? Perché, non appena cominciava la scuola dell’obbligo, si dividevano all’improvviso in due gruppi nettamente distinti? Il motivo era biologico? Genetico? Lui non era disposto ad accettarlo. Le persone erano più complicate di così; le persone avevano radici ramificate e quelle radici avevano radici.
Stephen King, Sleeping Beautie


Sleeping beauties

di Stephen King
Sperling & Kupfer
Horror
ISBN 978-8820063269
Cartaceo 18,61€
Ebook 8,99€

Sinossi 

Sleeping Beauties è una favola nera gloriosamente ricca di storie, idee, eventi e personaggi memorabili, che inizia con un C'era una volta a Dooling e termina con un finale degno dei King.
Dooling è una piccola città fortunata del West Virginia, con una splendida vista sui monti Appalachi e lavoro per tutti. È a Dooling, infatti, che qualche anno fa è stato costruito un carcere all'avanguardia destinato solo alle donne, che siano prostitute o spacciatrici, ladre o assassine, o ancora tutte queste cose insieme. Ed è una di loro, in una notte agitata, ad annunciare l'arrivo della Regina Nera. Per il dottor Norcross, lo psichiatra della prigione, è routine, un sedativo dovrebbe sistemare tutto. Per sua moglie Lila, lo sceriffo di Dooling, poteva essere un presagio. Perché poche ore dopo, da una collina lì vicina, arriva una chiamata al 911, ed è una ragazza sconvolta a urlare nel telefono che una donna mai vista ha ammazzato i suoi due amici, con una forza sovrumana. Il suo nome è Evie Black. Intorno a lei svolazzano strane falene marroni e sembra venire da un altro mondo. Lo stesso, forse, dove le donne a poco a poco finiscono, addormentate da un'inquietante malattia del sonno che le sottrae agli uomini. Un sonno dal quale è meglio non svegliarle.


Alessandra Nitti
Sinologa, viaggiatrice, appassionata lettrice, yogini e scrittrice. Trascorro le giornate nel mio mondo di poesia inventando trame di racconti, progettando viaggi intorno al mondo o in posizioni yoga a testa in giù. Laureata in lingue e letteratura straniere solo per il gusto di conoscere lingue difficili. Nonostante la struggente nostalgia per la mia laguna veneziana, vivo a Canton, nel sud-est della Cina, dopo aver vagato per il Sud-est asiatico, per insegnare italiano a giovani cinesi. Tra una lezione e l’altra gestisco “Durga – Servizi editoriali”, ma soprattutto porto avanti i miei progetti letterari.
L’amuleto di giada, Arpeggio Libero Editore.
Faust – Cenere alla cenere, Arpeggio Libero Editore.
Esilio, Arpeggio Libero Editore.
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